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Autore: ArcadiaLaNotte    30/12/2013    0 recensioni
Verdiana pensava davvero che l'onestà intellettuale potesse cambiare la faccia del mondo. Pensava davvero che un sistema marcio e corrotto potesse essere spazzato via dalla collaborazione senza barriere di uomini retti e giusti.
Nell'arco di una stagione di guerra, mentre il mondo che aveva conosciuto fino a quel momento crollava a pezzi attorno a lei, la sua ricerca di giustizia a tutti i costi la spingerà sempre più a fondo nei meandri strani dell'animo umano, dove faticherà a riconoscere persino sè stessa, e dove scoprirà che i "buoni", in fondo, possono non essere così buoni come sembra.
Genere: Angst, Dark, Erotico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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- Da oggi, il nostro regno è in guerra -
Il Re, circondato dai membri dell'Alto Concilio e dai suoi Generali, ascoltò crescere di poco l'intensità dei mormorii, i fruscii ed i tintinnii delle vesti e dei gioielli mentre i presenti si voltavano l'uno verso l'altro. Attese, prima di parlare di nuovo.
- Tornate alle Sedi. I Capitani verranno a conferire con i capi degli Ordini, e daranno disposizioni per i giorni a venire -
Il Re si fermò. Un pesante silenzio gravava nell'aria.
- Siate forti - concluse.
Si voltò e scese dal palco reale seguito dai militari e dai burocrati del Consiglio. La piccola folla stipata nella sala riprese a parlottare non appena l'orlo rosso del manto del Re scomparve oltre la porta a destra del palco.



Verdiana fu tra quelli che non aprì bocca. Non c'era molto da dire, e tutto quello che avrebbe potuto esprimere a voce alta in quel momento le sembrava stupido.
- Ce lo aspettavamo da un momento all'altro, comunque - commentò Alren.
Verdiana ed Elin, una alla sua destra, l'altra alla sua sinistra, si voltarono verso di lui. Gli occhi scuri dell'uomo, come al solito, erano fissi su un punto indefinito e lontano.
- Si. Vedremo solo a chi ci affidano nei prossimi giorni - concordò Elin - ma sicuramente lo sappiamo chi è. Però abbiamo un po' di fortunosa, magari - sorrise alzando entrambe le mani e facendo un segno di scongiuro.
- Non credo - Verdiana scosse la testa. - ma possiamo procurarcela noi, la fortuna. Chiediamo un'udienza a Merion, prima che arrivi il Capitano del Re. Se ci fosse Aldagast sarebbe anche meglio -  
- Si, sarebbe meglio se ci fosse - Alren battè le palpebre e si guardò i piedi. Si voltò lentamente verso l'uscita, da cui la folla aveva iniziato a defluire verso l'esterno.
- Ma a chi daranno il comando, se non a lei? -  
- Lo sappiamo a chi lo danno - disse Elin, e nonostante la situazione, non lasciò che il sorriso le abbandonasse la bocca. Verdiana non potè fare a meno di pensare che se a sorridere in quel modo fosse stata lei, sarebbe stata presa per un'idiota.
Tuttavia, Alren ridacchiò assieme all'elfa, e Verdiana serrò la mascella fino a farsi scricchiolare i denti. - Quasi quasi preferisco l'altra alternativa, allora -  
- Non è necessario che sia così - disse Verdiana, con veemenza, ma non aggiunse altro. Non potevano parlare in mezzo alla gente. Varcarono la porta della sala ed uscirono nell'anticamera per poi seguire il grosso della folla oltre la seconda porta protetta, il grande corridoio e lo scalone. Infine, uscirono nel vasto cortile, e finalmente le persone iniziarono a diradarsi frettolosamente per dirigersi alle sedi.
Verdiana si fermò, una volta che furono soli. - Te la sentiresti di proporti, Alren? - chiese all'uomo. Ignorò deliberatamente Elin, ed Alren la gratificò con una delle rare volte in cui guardava direttamente negli occhi il suo interlocutore.
- Io me la sentirei anche. Ma non mi daranno mai il comando. Ci sono troppi giochi di potere -  
- Per me è più probabile che diano il comando a Torek o a Miress, piuttosto che a Baricenna. Non sono così stupidi - Verdiana parlò con voce profonda e ben scandita. Avrebbe voluto prendere Alren per le braccia, scuoterlo e urlargli "Anche io sono competente!". - Dimmi solo se te la sentiresti, Alren - continuò, sentendosi finalmente presa in considerazione quando gli occhi scuri di Alren indugiarono nei suoi per più di un battito di ciglia - e poi fammi parlare con Merion in privato. Mi ascolta, sai che lo fa -.
Ne lui ne l'elfa dissero nulla, all'inizio. Poi l'uomo tornò a guardare lontano. - Si, io me la sentirei, ma non sarà possibile che... - ma a Verdiana era bastata la parola iniziale, ed ascoltò il resto del suo ragionamento con un solo orecchio. Sentiva una gradevole morsa al petto, della quale si vergognò un poco. Poteva fare qualcosa di concreto per ribaltare il futuro dell'Ordine intero.
Mentre Alren ancora parlava, i tre uscirono dal cortile e poi dalle due cerchie di mura, per immettersi nel labirinto di stradine delle città.



- Potrebbe farlo Alren - concluse Verdiana. Era in piedi di fronte alla grande scrivania di Merion, che l'ascoltava in un sereno silenzio, ed aveva appena terminato l'accorato monologo che nessun sottoposto dovrebbe mai permettersi di fare al proprio superiore.
Ma il rapporto tra Verdiana e Merion era diverso da quello che di solito di instaura tra uno studente ed un insegnante.
Merion non rispose subito. Congiunse le punte delle dita di fronte al petto, e studiò la pila di documenti davanti a lui come un uomo appena svegliatosi da un lungo sonno studierebbe una tazza di caffè.
Verdiana capì che stava valutando quali parole usare, ed interiormente si spazientì. Odiava aspettare le sue risposte, e detestava le lunghe pause che Merion metteva tra un vocabolo e l'altro, come se soppesasse attentamente ogni singola sillaba. Rimase compostamente ad attendere.
La meditazione di Merion si protrasse più a lungo del solito, ed il caffè fece in tempo a diventare freddo prima che rispondesse.
- Ed Alren - iniziò con la voce arrochita di chi non ha parlato per lungo tempo. Si schiarì la gola e riprese - Alren sarebbe disposto a prendere in mano il comando? -.
Verdiana fu orgogliosa di sè stessa quando riuscì a non mostrare la sua sorpresa. Nessun infiocchettamento, nessun pacato, politico esercizio di stile. Una domanda semplice che valeva un'intera resa senza combattere.
- Perchè non ne parlate in privato? Prova a chiederglielo direttamente, Merion. Senza intermediari. Io ti riporto solo quello che tutti pensano e che nessuno dice -  
Merion sorrise di quel suo sorriso innocente da bambino. - E di questo, come al solito, ti sono grato Verdiana, ma qui nessuno sta negando il dialogo tra alcunchì -  
- Oh, andiamo... - Verdiana resistette alla tentazione di roteare gli occhi - sai cosa intendo. Ci sono argomenti che marciscono negli stomaci delle persone, qui, da anni. Nessuno parla se non viene espressamente invitato a farlo. E' giunto il momento di spingere la gente a parlare -  
Merion inclinò la testa e la guardò con aria pacifica e, parve a Verdiana, leggermente divertita. Si studiarono in quel modo circa una decina di secondi, prima che Merion si chinasse sulla scrivania dicendo - Va bene. Sentiamo cosa ne pensa Alren, di questo... - .
In quel momento, un leggero bussare alla porta interruppe l'incanto.
- Avanti - invitò Merion, e Verdiana imprecò interiormente.
Con sorpresa, la porta che si aprì rivelò proprio Alren. Verdiana si irrigidì un poco mentre l'altro alchemico entrava.
- Salve Merion - .
Verdiana si fece rispettosamente da parte davanti al colloquio tra i due superiori, ma non se ne andò dalla stanza come avrebbe dovuto.
- Dimmi, Alren - invitò Merion.
- E' arrivata la missiva del Capitano del Re, verrà domani a parlare con tutti noi - .
Merion non scambiò nemmeno uno sguardo con Verdiana, che si fingeva interessata ai volumi della libreria.
- Ah, bene - disse - ha fatto sapere a che ora? -
- Un'ora prima che il sole culmini, così è scritto nella missiva -
- Bene, bene... - Merion fece una pausa, durante la quale a Verdiana fu chiaro che Alren non sapesse se andarsene o no. Era palese che volesse dire qualcosa ma sembrava non riuscire a decidersi di iniziare.
- E abbiamo già deciso chi proporre come organizzatore delle nostre fila? - domandò Merion.
Verdiana trattenne il fiato.
- Non ancora, dovremmo parlarne assieme ad Aldagast, immagino... - Alren fissava un punto sulla scrivania di Merion, come al solito.
- Si, forse si - convenne Merion appoggiando i gomiti sulla scrivania ed intrecciando le dita sotto al mento.
- Chiaramente - riprese Alren con voce più decisa, come se l'imbeccata l'avesse liberato dalla timidezza iniziale - dobbiamo scegliere con oculatezza una persona che possa dare la quasi totalità del suo tempo a questo compito... stiamo parlando di una guerra, non di un esperimento. E' necessario sapere chi tra di noi è disposto a dedicare anima e corpo all'incarico - fece una pausa, e finalmente sollevò gli occhi su Merion - non possiamo permetterci errori dovuti alla distrazione, ci sono le vite di tutti, di mezzo - .
- Ovviamente - lo rassicurò Merion - e stavo giusto pensando... valutando chi proporre al Capitano, domani. Uno dei nostri, del nostro gruppo, sarebbe più indicato dato che siamo i più numerosi - .
"Si" pensò Verdiana.
- A dire la verità - Merion sorrise, come un ragazzino colto a leggere libri da adulti - pensavo di proporre te. Tu te la sentiresti? - .
Dentro di sè, Verdiana sorrise in imbarazzo.
Era come essere riusciti a cucire lo squarcio sulle natiche del costume del protagonista di una tragedia teatrale un minuto prima della messa in scena.
Però si sentì orgogliosa. Di nuovo. Dopo mesi di lunghi colloqui con Merion, lo aveva fatto capitolare, aveva distolto la sua attenzione dall'onnipresente, inetta Baricenna e l'aveva convogliata su qualcuno di più degno.
Guardò Alren abbassare di nuovo gli occhi, sorpreso ed impacciato, e rispondere - Io... si, io me la sentirei. Dovremo calibrare tutto per bene, ma si... - .
Verdiana perse il resto del discorso quando, dopo l'assenso Alren, guadagnò la porta con un rispettoso inchino e se ne andò lungo il corridoio.



- Ne stanno discutendo ora - disse a Noelle. Cercava di contenersi, ma dopo mesi di pugni contro il muro della sua stanza e discussioni infinite le riusciva difficile.
Noelle la guardava con le sopracciglia inarcate e la bocca socchiusa in un sorriso.
- Stai scherzando? - .
- No, sarà Alren a guidarci, almeno durante la preparazione - .
Noelle emise un gridolino esultante e l'abbracciò.
Stretta alla donna, Verdiana potè finalmente sciogliere la compostezza mantenuta fino a quel momento.
- Vorrei vedere le facce di Miress e Torek quando lo sapranno - Verdiana si staccò da Noelle e prese a girare per la stanza con un grande sorriso in faccia.
- Speriamo solo che non lo ostacolino - commentò l'altra.
- Ah, questo è poco, ma sicuro... non è di certo finita qui, Alren troverà degli oppositori. Soprattutto nei piani alti - congetturò Verdiana gesticolando - ma avrà un numero maggiore di sostenitori, uno zoccolo duro di persone che popolano i bassi ranghi e che saranno quelli in prima linea durante la guerra... e comunque c'è l'approvazione incondizionata di Aldagast, e di Sivan, di Merion... e comunque, una volta messo lui a capo dell'organizzazione generale, subentrerà la legge marziale e non potrà più essere contestato - .
- In teoria si - disse Noelle.
Verdiana fece una smorfia.
- Alren riuscirà a tenere la situazione in mano, non se la farà scappare. Erano anni che aspettava quest'occasione, e si conquisterà le simpatie degli scettici con la sua onestà. Deve essere così - .
  
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