Capitolo 1.

Madison.

Sbuffai rumorosamente quando mia madre mi chiamò dalla cucina,il suo grido arrivò alle mie orecchie e rimasi stupita dal fatto che non avesse rotto i vetri delle porte.
Scesi le scale fino alla cucina per poi vederla applicata a cucinare.

La tavola era apparecchiata benissimo: strano. Non apparecchiava mai la tavola così,era tipo come se dovessimo festeggiare qualcosa ma non so cosa.
Non si era accorta della mia presenza,ero appoggiata allo stipite dalla porta e feci una finta tosse per attirare la sua attenzione.

Funziono e si girò di poco verso di me. Prima di avvicinarsi del tutto prese una teglia contenete qualcosa da mangiare e la mise nel forno.
Me la ritrovai davanti in una mancia di secondi e fece per parlare e così decidi di ascoltare.
«Tesoro,ieri sono venuti dei nuovi vicini,vivono un paio di case più avanti.» mi informò.«Li ho invitati qui a cena,spero tu non sia impegnata perché ho detto loro della tua esistenza e che saresti stata presente.» sorrise.

Chiusi la bocca in una linea,ero incazzata nera. Odiavo quando mamma non mi chiede il permesso di invitare qualcuno,certo non che mi interessi delle sue amiche o amici ma quando parla di me a coloro.

Parlava di me sempre come 'la figlia perfetta' oppure 'studentessa modello'. Per mio padre era molto importante siccome lui era l'avvocato più importante della nostra città. Non faceva che mettermi in imbarazzo e lo odiavo.
«Madison,mi hai capito?» mise altre posate a tavola.
Annuii scocciata,«Si ho capito.» sbuffai. «Cosa vuoi che faccia quindi?» chiesi sapendo che sicuramente doveva farmi delle reccomandazioni su come comportarmi.

«Voglio che ti vada a fare una doccia,ti vesta elegantemente,truccati leggermente ed infine comportati gentilmente con loro,qulunque cosa ti chiederanno rispondi sempre di 'si',capito?» disse tutto molto velocemente.
«Si,daccordo.» mi arresi. Non avevo intenzione di iniziare una discussione inutile,in fondo erano solo dei nuovi vicini,mi dovevo vestire bene e comportarmi in modo gentile.

Andai di sopra,in camera mia. Sbuffai ancora una volta e mi abbandonai sul letto.
Ad attirare la mia attenzione fu il mio cellulare,il display era illuminato. Un messaggio: Dylan.

Da Dylan: 'Ciao amore,stasera io,Chaz,Ryan,Samantha e Tiffany andiamo a mangiare una pizza,sei dei nostri? :)'

Vaffanculo,vaffanculo,vaffanculo. Ovvio che volevo essere dei loro solo che aveva prima quest'altro impeno. Che cavolo.

A Dylan: 'Tesoro,avresti dovuto invitarmi ad uscire circa cinque minuti fa,mi dispiace ma ho un altro impegno.'

Non tardò ad arrivare un altro messaggio.

Da Dylan: 'Che tipo di impegno?'

A Dylan: 'Stasera a cena mia madre ha invitato nuovi vicini,devo essere presente,mi dispiace tanto.'

Da Dylan: 'Non preoccuparti,ci vediamo domani a scuola.Ti amo.'

Non risposi più,sbuffai ancora una volta. E' inutile chiedere il permesso a mamma,tanto non me lo avrebbe mai dato.
Avevo davvero voglia di uscire con Dylan. Avevo da poco finito di studiare e quindi cosa c'era di meglio di una serata con gli amici e il proprio fidanzato? Mia madre avebbe risposto 'una cena con i nuovi vicini'. No.
Guardai l'ora: 17:43.
Decidi di chiedere a mia madre a che ora sarebbero venuti questi vicini,a quanto pare alle 19:30.
Aprii entrambe le ante del mio armadio e presi una maglietta stretta che metteva in risalto il seno e una gonna strette nera,presi dalla scarperia dei tacchi dello stesso colore e poi l'intimo,anch'esso nero. Amo il nero,si.
Andai in bagno a farmi una doccia e mi lavai anche i capelli.

Dopo tipo dieci minuti uscii e mi recai in camera mia. Indossai i vestiti preparati prima e mi asciugai i capelli,passai anche la piastra per farli più lisci.Mi truccai con un po' di eylener nero sugli occhi,mascara marcato,sfumai il phard rosa sugli zigomi per dare alla mia faccia più colore ed infine un rossetto rosso.
Vidi l'ora,quindici minuti e i vicini rompi coglioni avrebbero bussato alla porta.
Scesi giù in soggirono. Vidi mio padre e sorrise guardandomi.
Gli andai vicino e lo abbracciai,era appena tornato da lavoro.

«Ciao Madison.» mi disse sciogliendo l'abbraccio. Ricambiai il saluto e lo vidi in tutta la sua eleanza,così anche come mia madre.
Eravamo una famiglia elegante,ordinata o almeno lo erano loro e facevano essere tale anche me ma io non sono così,mi piacerebbe stare con il pigiama in questo momento. Erano i miei genitori a costrinermi a fare tutto. Non volevano che rovinassi l'immagine di famiglia. Che nervi.

Mia madre mi prese la mano e mi fece girare su me stessa,«Sei bellissima tesoro,facci fare bella figura.» mi disse baciandomi la fronte. «Lo faccio sempre.» sussurrai.
Sorrise e andò in cucina. Io nel frattempo mi sedetti sul divano quando sentii il capmanello suonare. Oh accidenti.

«Madison,va ad aprire la porta.» gridò mia madre.

Justin.
 

Stavo sistemando i miei cd musicali quando mia mamma mi chiamò.
Risposi con un grido e mi rimproverò,risi: lo faceva sempre quando gridavo e mi divertiva parecchio.
Scesi per capire meglio qual'era il motivo per cui mi aveva chiamato.

La vidi nel sogiorno intenta a sistemare sui mobili vecchie fotografie mie e dei miei fratelli quando eravamo piccoli.
«Mamma,mi hai chiamato?» chiesi spaventandola.
«Si tesoro,devo dirti una cosa.» mise apposto l'ultima cornice e poi si girò verso di me. «Stasera la vicina ci ha invitato a cena.» sorrise.

Sbuffai,neanche il primo giorno qui e già si faceva amiche.
Odiavo le amiche di mia madre,dicevano sempre che ero cresciuto o che ero cambiato,o il complimento che più apprezzo: ti sei fatto proprio un bel ragazzo.
Modestamente sono figo e non lo nego,ogni ragazza mi cascherebbe ai piedi.

«E...devo venire anche io,giusto?» chiesi sapendo già la risposta.
«Sei molto intelligente Justin,bravo figliolo.» disse sarcastica.
Feci una finta risata e riprese a parlare dandomi delle raccomandazioni.

«Allora,fatti una docci,vestiti bene,metti tantissimo profumo,lava i denti e aggiusta i capelli. Comportati bene con questa famiglia,l'uomo di casa è un avvocato e vogliamo fare una bella impressione.» continuò,«Un pantalone e una malietta casual può andar bene,ma solo perché non piace vestirti elegante altrimenti ti saresti messo lo smoking.» spiegò tutto d'un fiato.

Mi lamentai e mi guardò male,«Dov'è papà?» chiesi cambiando discorso.
«Non cambiare discorso signorino e sta portando gli ultimi scatoloni.» sbuffai.
«Dai Justin.» mi pregò. «Anne mi ha detto stamattina che ha una splendida figlia,ha diciasette anni e penso che facendo amicizia con lei ti ambienterai un po' qui.» mi toccò una spalla.
Una figlia eh? Speriamo sia carina.

«Ok,però metterò il cappello.» sorrisi puntandola.
«Si va bene,grazie Justin.» rise.
«A che ora dobbiamo andare lì?» chiesi curioso,così da programmare il tempo di prepararmi per bene.
«Alle 19:30,tesoro. Non preoccuparti,hai tutto il tempo per prepararti per impressionare la ragazza.» rise.

«Mamma!» esclamai imbarazzato. Era proprio mia madre e mi conosceva benissimo.
«Si d'accordo.» rise ancora. «Vado a sistemare in cucina,fai quello che ti ho detto.»
Annuii e siccome era ancora presto andai vicino a Jazzy e Jackson e mi misi a giocare alla playstation.

Dopo che vinsi trenta partite alle gare di macchina facendo piangere mio fratello per la sconfitta salì di sopra e decisi di iniziare a prepararmi.
Mi andai a fare una docci e poi dopo mi vestii.
Decidi di mettere un pantalone a cavallo basso,ma non troppo. Una maglietta bianca semplice,delle supra,la mia colanna oro e in fine non poteva mancare il mio cappello.Prima di metterlo però mi aggiustai il ciuffo e me lo misi.
Mancavano quindici minuti e scesi di sotto.

C'era mia mamma che pettinava Jazzy,mio padre mettendosi le scarpe ed infine Jackson che giocava con il gameboy.
Mio padre era tipo vestito come me,mia madre un vestitino,Jazzy semplicemente un jeans e una maglietta rosa e Jackson lo stesso ma con una maglietta rossa.
Quindi non ero solo io vestito così.

Dopo aver sistemato le ultime cose presi il mio iphone e uscci fuori casa.
Mi incamminai verso la casa di questi vicini e mio padre bussò al campanello.Ero un po' nervoso,se la loro figlia sarebbe stata carina ma fidanzata?
Dopo circa 3 minuti venne ad aprire una specie di dea della bellezza.
La loro presunta figlia,stupenda. Era la prima volta che vedevo una cosa di simile.
Rimasi a bocca aperta fissandola e mi nascosi di un po' dietro mia madre facendo in modo di non farlo notare.

«Salve,accomodatevi.» sorrise gentilmente.
Che voce angelica che ha.

Entrai per ultimo e notai che mi stava fissando con la coda dell'occhio e dopo chiuse la porta.

 

Spazio Autrice:

Ciao bellezze,come state?
Questa è la mia prima storia che pubblico.
Comincio col dire che non è proprio 'mia': la pubblico io ma l'ha scritta mia cugina di 16 anni quindi non sono io che la scrivo ma semplicemente ma ha chiesto di postarla siccome le piace molto scrivere e è molto curiosa di sapere altre persone cosa pensano.
Avrete capito già che è una storia su Justin Bieber e quindi non so più che dirvi.
Spero di avervi incuriosito e spero che se avete letto questo capitolo continuate a leggere gli altri.
Al prossimo capitolo,baci.♥

Ps. Se volete sapere quando aggiorno seguitemi su twitter: @raauhslprincess,ciaao.