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Autore: Blye    30/12/2013    5 recensioni
[dal primo capitolo]
-Secondo me dovrebbe unire ciò che piace fare a lei con lo studio, potrebbe funzionare, ci pensi! Insomma Clara…-
dice rivolgendosi di nuovo a me
-Come pensi che capiresti la fisica, la storia, la chimica e tutte le materie che ti risultano così difficili?-
-E’ sicuro di volerlo sapere?-
Genere: Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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-Vedi Clara, so che le cose le sai, so che hai studiato, ma forse non abbastanza! Non basta leggere e scrivere le formule sul quaderno, devi esercitarti di più! Per questo motivo capirai che non posso darti un voto superiore al 5 +- spiega il professore di fisica mentre fa scorrere l’indice sul suo registro, in cerca del mio cognome, per segnare la mia ennesima insufficienza.

Dagli alunni seduti ai propri banchi provengono mormorii di approvazione sia da quelli che durante la mia interrogazione si sono fatti i fattacci propri, sia da quelli che mi hanno seguita attentamente per ridere della sfigata di turno che pur avendo studiato tutti i pomeriggi di tutti i giorni della settimana, oggi tornerà a casa con un 5 +.

 Cinque più!

 C i n q u e   p i ù!

 Che schifo di voto è cinque più? Cinque più significa che sei abbastanza intelligente per non prendere una insufficienza grave, ma non abbastanza per prendere la sufficienza piena.Il cinque più è quello che per gli insegnanti e i tuoi compagni di classe equivale sempre ad un “tranquilla, è facile da recuperare” ma che per tua madre rappresenta una insufficienza irrecuperabile che ti abbasserà la media di tutte le materie. Il cinque più non lo nota nessuno perché non entra né nella categoria di chi non studia e si vede, né nella categoria degli alunni bravi. Il cinque più è invisibile. Io sono un fottutissimo cinque più.

Il professore appoggia la penna e si gira verso di me.

-Puoi andare al posto Clara,  non ti abbattere è facile da recuperare- ecco, appunto, come non detto.

 Alla fine delle 5 ore più lunghe della mia vita, mi incammino verso casa. Venti minuti a piedi mi dividono dall’ennesimo scontro con mia madre, venti minuti per convincermi che alla fine il prof ha ragione, sono piuttosto sveglia, posso recuperare facilmente! Arrivo davanti al cancello, infilo le chiavi nella serratura e lo apro. Entro in giardino il cane arriva ad accogliermi scodinzolando, lo supero, arrivo alla porta di casa, alzo la mano per bussare ma non ne ho il tempo perché una donna in vestaglia, struccata, spettinata, con occhiaie profonde, in pantofole, con una scopa in mano che assomiglia incredibilmente a mia madre, apre la porta prima che io bussi.

-Giorno mà- 

-Cosa è successo?-

E’ possibile? Come caspita fa a sapere già che l’interrogazione è andata male se devo ancora entrare in casa? Capisco che sono stata una stupida a pensare che in fondo l’avrebbe presa bene. A questo punto le opzioni sono due:

1-mi butto in ginocchio davanti a lei, singhiozzando e spiegandole che il professore ha fatto domande difficili.

2- Faccio finta di non capire a cosa si riferisce la sua domanda, indagando sul perché crede che sia successo qualcosa.

Punto sulla seconda e assumendo un aria innocente e al tempo stesso interrogativa, domando –Niente, perché?-

-ci hai messo 5 minuti in più a tornare a casa! Il che vuol dire che qualcosa ti ha rallentato! Cosa è successo?-

Merda. Devo incominciare a portarmi un orologio, non avevo idea che mia mamma cronometrasse il tempo che impiego per tornare a casa.

-Niente, ho solo camminato più lentam…-

-Come è andata l’interrogazione di fisica?-

Beccata Clara, fai sempre in tempo ad usare la prima opzione.

Suggerisce una vocina nella mia testa che ho soprannominato ‘sopravvivenza’, tuttavia decido di conservare la mia dignità e affrontare mia madre –sì, bhè… somma…cin..lshvl-

-COSA?- grida chiedendo chiarimenti sul voto

-Ho preso cinque più-  dico sussurrando il più possibile, ma niente può contro il suo udito imbattibile.

-COME HAI FATTO A PRENDERE CINQUE? NON AVEVI STUDIATO ABBASTANZA? NON TI VERGOGNI?-

- in realtà è cinque pi...-  ma le sue urla sovrastano il mio tentativo di calmarla con quel ‘più’. –TI FACCIO VEDERE IO! SCORDATI IL TELEFONO, LO VOGLIO SUL TAVOLO! SUBITO!-

Oh pazienza… nessuno è mai morto senza usare il cellulare per qualche giorno, tra l’altro non mi cerca mai nessuno vista la mia ‘attivissima vita sociale’.

-E SCORDATI ANCHE LA TV!-

Tanto in tv non fanno mai niente, le mie amatissime serie tv le seguo tutte in streaming e in lingua originale pft

-E IL PC!-

Cosa? Che ti ha fatto il PC? Che colpa ha lui? Come puoi privarmi della mia puntata settimanale di the mentalist? E Lo speciale di Doctor who? Non può farmi veramente questo!

-E QUANDO TORNA TUO PADRE PROVVEDEREMO A TOGLIERE TUTTI I LIBRI DA CAMERA TUA! E ORA CHE SMETTI DI DISTRARTI CON LETTURE FUTILI-

Vi prego ditemi che scherza…

-E DOMANI VIENI AL COLLOQUIO COL PROFESSORE CON ME!-

Perché? Che ho fatto di male per meritarmi tutto questo?

Salgo in camera senza neanche pranzare, mi butto sul letto pensando a quanto schifo faccia la mia vita e poco dopo mi metto a studiare.

 

 

La mattina del giorno dopo, durante l’ora di filosofia, il professore di fisica viene a chiamarmi. Chiedo il permesso alla prof di uscire con lui e lo seguo fino alla sala ricevimenti. Ad attendermi seduta davanti al banco posto al centro della stanza, c’è una donna bellissima, truccata, pettinata, ben vestita e con un viso riposato che, pur essendo la stessa donna, dimostra dieci anni meno rispetto alla donna che ieri mi ha privato di una parte della mia vita e che stamattina mi ha buttato giù dal letto.

–Prego Clara, siediti- Mi accomodo nella sedia vicino a mia mamma, il prof si siede davanti a noi dall’altra parte. Di solito evito di osservare i professori, mi spaventano, e devo ammettere di non aver mai guardato bene questo prof di fisica. Ha una faccia da idiota. Non mette affatto paura. E’ alto, magro, ha un bel maglione e la cravatta, pochi capelli e piccoli occhiali rettangolari su un naso troppo grande. Quando inizia a parlare mi accorgo anche della sua erre moscia.

-Immagino, signora, che lei sia qui per il  5+ di sua figlia.

-Sì esatto, non voglio assolutamente discutere del voto, sono sicura che se lo meritava, ma vorrei che suggerisse qualche consiglio, sia a me che a mia figlia, per migliorare-

Chi diavolo sei ibrido che parla con voce così soave e gentile e che ti interessano consigli per aiutarmi a studiare? Che cosa hai fatto a mia madre?

-Ecco signora, sua figlia è una ragazza in gamba, ma credo le manchi un metodo di studio efficace. E non parlo solo per la mia materia, sono sicuro abbia problemi anche con le altre, non è vero?-  io annuisco.

-Secondo me dovrebbe unire ciò che piace fare a lei con lo studio, potrebbe funzionare, ci pensi! Insomma Clara…-

dice rivolgendosi di nuovo a me

-Come pensi che capiresti la fisica, la storia, la chimica e tutte le materie che ti risultano così difficili?-

-E’ sicuro di volerlo sapere?-

 

Angolo autrice

bhè... buone feste a tutti(?) come le state passando? io a sputare sangue sui libri da studiare, ma oggi ho deciso di scrivere qualcosa di cui oggi pubblicherò solo il capitolo introduttivo. Prendo spunto da esperienze personali e dalla mia vita da fangirl... voglio dire, il professore è sicuro della domanda che ha fatto? è sicuro di voler sapere come una fangirl come me capirebbe? come capirebbe tutte le altre materie? siete curiosi di saperlo? bhè allora non vi resta che continuare a leggere ;)

  
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