Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: RoseDust    30/12/2013    2 recensioni
Ho ricevuto la mia lettera, portata da un insegnante, circa un mese fa, all'orfanatrofio in cui vivevo da tanti anni.
All'inizio non volevo crederci: com'era possibile che fossi un mago? L'insegnante, però, mi ha spiegato che non è insolito che il figlio di due Babbani - così chiamano le persone senza poteri magici - riveli doti inaspettate come le mie.
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altro personaggio
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Questa ff partecipa si è classificata 4° nel contest "Disney at Hogwarts" di ellacowgirl. Questi luoghi non mi appartengono, ma sono proprietà di Joanne Rowling, mentre i personaggi appartengono alla Walt Disney; questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro.



 
 
«Serpeverde! »  tuona il Cappello Parlante.
Sorrido: era esattamente la Casa in cui volevo finire.
Ho ricevuto la mia lettera, portata da un insegnante, circa un mese fa, all'orfanatrofio in cui vivevo da tanti anni.
All'inizio non volevo crederci: com'era possibile che fossi un mago? L'insegnante, però, mi ha spiegato che non è insolito che il figlio di due Babbani - così chiamano le persone senza poteri magici - riveli doti inaspettate come le mie.
Ne sono stato felicissimo e, una volta a Diagon Alley per gli acquisti del materiale scolastico, mi sono imbattuto in una conversazione tra due ragazzi; parlavano, eccitati, delle quattro Case di Hogwarts.
Così ho capito che Serpeverde sarebbe stata la casa giusta per me: ambizioso e astuto, dove altro sarei potuto finire? Forse in Grifondoro, la Casa dove sembra che tutti gareggino per mettersi in mostra più dei compagni?
Mi siedo al tavolo della mia Casa e mi giro a osservare gli altri ragazzi che devono ancora essere smistati; rivedo la giovane che mi aveva colpito sul treno, coi lunghi capelli biondi raccolti in una treccia che sfiora il pavimento. 
Viene chiamato uno dei ragazzi che ho visto parlare a Diagon Alley, con la pelle scura e un'aria regale; il suo nome è Naveen e viene Smistato anche lui in Serpeverde.
Lo saluto con un sorriso e noto che ricambia.
Dopo qualche altro nome, è il turno della ragazza bionda, Rapunzel. Quando il Cappello Parlante la assegna a Corvonero provo un po' di delusione, ma allontano il pensiero.
Dopo la cena, ci alziamo dal tavolo e ci dirigiamo verso il nostro Dormitorio, seguendo un Prefetto dall'aria annoiata. L'amico di Naveen, Jafar, è finito in Corvonero, così mi avvicino e cerco di fare amicizia.
Leghiamo subito e scegliamo due letti vicini, nel Dormitorio.
Mi racconta che è figlio dei sovrani di Maldonia, che gli hanno sempre lasciato fare tutto quello che voleva, senza porre dei limiti. Sarà dura, per lui, seguire le semplici regole della Scuola di Magia, ma si dichiara felice di essere qui, perché è sempre stato affascinato da maghi e stregoni.
Mi spiega che Jafar, invece, è figlio di due maghi, quindi conosce già tutto di questo mondo che a noi risulta estraneo.
La notte non riesco a dormire; scendo dal letto, infilo i calzini e, senza mettere le scarpe, esco dal Dormitorio.
Non so bene dove andare e ho la certezza che se qualcuno mi scoprisse in giro per i corridoi a quest'ora avrei dei problemi, ma ho bisogno di prendere un po' d'aria.
Sento dei singhiozzi soffocati provenire da un'aula e, incuriosito, mi avvicino per spiare dalla porta socchiusa.
Rapunzel, i capelli sciolti sparsi per tutto il perimetro del locale, sta piangendo  con la testa nascosta fra le braccia.
Entro e mi avvicino, senza che lei se ne accorga.
« Ehi... Che succede? » le domando.
Lei sobbalza, mi guarda e ricomincia a piangere.
« Mi manca mia madre! » risponde dopo qualche minuto. « Io non mi ero mai allontanata da lei... Né dalla Torre... Non voleva che venissi qui, ma il Professore ha detto che dovevo... Ne sono stata felice, all'inizio, pensavo che sarebbe stato bello scoprire il mondo, ma adesso... Mi manca! »
Non capisco, non posso capire. I miei genitori sono morti e non c'è nessuno a cui io voglia bene, ora.
Le dico che dovrebbe cercare di pensare alla fortuna che ha avuto a entrare in questa Scuola e comincio a pensare a un modo per tirarla un po' su.
Non capisco nemmeno perché mi importi tanto di questa ragazza, ma so che non posso più tirarmi indietro: voglio vederla sorridere come questo pomeriggio, sull'Espresso che ci ha portati qui.
Decido di narrarle una storia, perché è quello che facevo in orfanatrofio per far sorridere i bambini più piccoli; ne conosco solo una, quella che parla di Flynn Rider, l'uomo a cui ho rubato il nome, così le racconto quella.
Alla fine lei sorride e mi chiede come mai ho dato al protagonista il mio nome. Non so cosa risponderle, ma il mio imbarazzo viene interrotto subito dal Prefetto Grifondoro: ci ha trovati nell'aula di notte e adesso ci spetta una punizione.
« Io odio i Grifondoro » sussurro a Rapunzel, prima di salutarla e tornare nel mio Dormitorio. Lei sorride. Ci rivedremo domani sera, quando dovremo scontare la nostra punizione insieme a Gazza, il custode.
La mattina seguente scopriamo che stiamo per assistere alla nostra prima lezione di Volo. Qualche ragazzo è stupito e spiega che di solito i corsi di quella materia cominciano dopo qualche settimana di scuola, non il primo giorno.
L'idea di volare mi ha sempre entusiasmato, quindi non mi interessa sapere quando avremmo dovuto avere la lezione, perché ciò che importa è che tra poche ore potrò realizzare uno dei miei sogni.
La scopa che mi è stata assegnata mi salta subito nella mano, quando le ordino:
« Su! »
Accanto a me, invece, vedo che Naveen è in difficoltà.
Quando le scope di tutti sono in posizione, l'insegnante fischia e noi, dandoci una spinta con le gambe, ci libriamo in aria.
La sensazione del vento che mi sfiora le guance è fantastica e comincio a volare intorno a Naveen, che ha qualche problema a governare la sua, ma ride divertito.
Al termine della lezione, ho guadagnato la sua ammirazione. Passiamo il resto della giornata a chiacchierare delle nostre vite, prestando attenzione ogni tanto alle spiegazioni degli insegnanti.
Dopo cena ci dobbiamo separare, perché mi attende la punizione con Gazza. Ci salutiamo e mi dirigo verso l'ufficio del custode.
A metà strada incontro Rapunzel.
« Ehi, Flynn, oggi hai messo le scarpe? » mi prende in giro lei allegramente.
Arrossisco: mi ero dimenticato che durante il nostro incontro di ieri indossavo soltanto dei calzini dalla fantasia improbabile, ma un po' sono felice di averla divertita.
Mi prende sottobraccio e arriviamo all'ufficio, dove scopriamo che dovremo lucidare delle vecchie targhe per qualche ora.
Non è un lavoro difficile, anche se lo trovo un po' noioso: la cosa più fastidiosa è che non possiamo parlare.
Al termine della punizione saluto Rapunzel, dandole appuntamento per domani a colazione e anticipandole che le farò conoscere un mio amico.
Sono felice delle due persone che ho conosciuto in questo castello finora, sono entrambe molto simpatiche, anche se Rapunzel è un po' timida, mentre Naveen è decisamente esuberante!
Il mattino seguente presento i due ragazzi e noto uno sguardo strano da parte di Naveen. Quando ci separiamo da Rapunzel per andare verso le serre di Erbologia, mi confessa di aver sentito una morsa allo stomaco, nel momento in cui l'ha vista. Non capisco bene cosa significhi, perché non credo di aver mai provato niente del genere.
Naveen riesce a fabbricare uno strumento musicale e, spesso, intrattiene i Serpeverde nella Sala Comune suonando le sue canzoni preferite. È un ragazzo unico e a volte mi sembra di non avere nulla in comune con lui, così allegro e divertente.
Io e i miei amici diventiamo presto inseparabili e passiamo ogni momento libero insieme, felici di essere in questo magico castello e chiedendoci come sarebbe stata la nostra vita, se non avessimo ricevuto quella lettera.
Io penso che avrei voluto diventare ricco e assomigliare al Flynn Rider del racconto il più possibile, mentre Naveen, che è già ricco, sostiene che gli sarebbe piaciuto girare il mondo suonando e divertendosi.
Rapunzel è un po' combattuta, come se non avesse mai realmente pensato al futuro, ma alla fine dice:
« Io avrei voluto vedere da vicino le luci fluttuanti: è questo il mio sogno. »
Naveen mi guarda perplesso, riflettendo la mia stessa espressione di sorpresa, ma non facciamo domande e dimentichiamo in fretta questa conversazione basata su ipotesi ormai irrealizzabili.



Titolo storia: Vita da maghi
Autore: RoseDust 
Casata: Serpeverde/Corvonero
Personaggi scelti: Flynn, Naveen, Rapunzel
Calderone: sì: scopa, calzini, Grifondoro 
Introduzione: Ho ricevuto la mia lettera, portata da un insegnante, circa un mese fa, all'orfanatrofio in cui vivevo da tanti anni.
All'inizio non volevo crederci: com'era possibile che fossi un mago? L'insegnante, però, mi ha spiegato che non è insolito che il figlio di due Babbani - così chiamano le persone senza poteri magici - riveli doti inaspettate come le mie.
Altri eventuali personaggi: Jafar
Rating: verde
Genere: slice of life
Avvertimenti: nessuno
  
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: RoseDust