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Autore: savemetommo    30/12/2013    1 recensioni
"Raccolgo le tracce che ho di te e finalmente torno a vivere, e sarà dolcissimo. E forse non smetterà. Abbracciami e resta qui con me, in questo tempo che assomiglia a te."
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'seasons of love'
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"Nascondo questa stupida allegria quando mi guardi. Non senti che tremo mentre canto? E’ il segno di un’estate che vorrei potesse non finire mai. In bilico tra tutti i miei vorrei, non sento più quell’insensata voglia di equilibrio."



Harry è sempre stato un ragazzo solitario circondato da persone. Persone rumorose, invadenti e per lui assolutamente insignificanti. Era solo anche quando si trovava in mezzo ad una folla, non perché venisse escluso, ma perché si escludeva da solo. Il suo atteggiamento grigio nei confronti del mondo gli ha sempre precluso tante possibilità, ma a lui stava bene. Non si sforzava nemmeno di far finta di essere sereno, forse sperava che un po’ delle sue vibrazioni negative gli scollassero di dosso quelle persone.
Qualcosa è cambiato quando Louis è gli ha rivolto la parola per la prima volta, un ragazzo rumoroso e invadente come tutto quel gruppo di persone gli aveva praticamente sbattuto la testa contro il muro cercando di farci entrare qualche raggio di sole. E magari c’era pure riuscito visto che adesso erano seduti sul prato, Louis con il viso rivolto al cielo e lui sdraiato pigramente all’ombra di un albero.
Harry sussultò quando una palla gli colpì il petto, si alzò di scatto e fissò per qualche secondo il bambino che sembrava terrorizzato dalla sua mano alzata e poi gli rilanciò il giocattolo sbuffando. Louis rise.
“Potevamo stare a casa” disse. “No che non potevamo” replicò Louis tranquillo “è estate, che volevi fare a casa?”
“Perché, qui cosa stiamo facendo di preciso?”
“Niente” Louis bloccò Harry prima che potesse dire qualsiasi cosa “però è tutto più bello fuori”.
E ovviamente Harry non capì. Davvero non si capacitava di come per Louis potesse essere tutto sempre bello, trovava qualcosa di positivo per tutto e voleva sapere come. Sarebbe voluto entrare nella sua testa e studiarne ogni particolare così da poter vedere tutto ciò che l’altro ragazzo amava. “E’ bello il mondo d’estate Harry” e lui lo osservò “puoi conoscere davvero le persone in questa stagione” e quando Louis parlava era come se gli stesse mostrando una possibilità di vita serena, più leggera, “perché puoi vedere ogni individuo privo della maggior parte delle preoccupazioni invernali”.
Harry si corrucciò, il ragazzo dagli occhi azzurri gli forniva sempre spiegazioni a qualsiasi dubbio che gli si formava in testa senza neanche bisogno che glielo esponesse, ma a volte non riusciva comunque a seguire il filo dei suoi pensieri.


“Ma poi l’inverno ricomincia Lou” Harry aveva una visione del mondo e della realtà che li circondava così pessimista e buia che spesso faceva sorridere Louis.
“Certo, però in quei mesi freddi e interminabili puoi comunque pensare a come sarà d’estate e aspettare che il caldo sciolga tutto di nuovo”. Louis voleva che Harry potesse capire che prendere la vita più alla leggera, che imparare a prendere se stessi meno seriamente non era un male. Abbassò la testa e osservo il riccio, quell’espressione che Harry aveva tutte le volte che lui gli diceva qualcosa, quando si vedeva che stava riflettendo e pesando parola per parola in cerca di un perché, era impagabile. E Louis puntualmente sorrideva quando alla fine anche l’espressione di Harry si incurvava felice cancellando il punto interrogativo che aveva negli occhi.
“In sostanza” louis annuì “mi stai dicendo che d’inverno si vive di ricordi” stavolta il ragazzo dagli occhi azzurri scosse la testa.
“No” disse “vivere di ricordi è sbagliato, perché se ti aggrappi solo a quelli non riesci più a permetterti di scoprire tutto il resto. I ricordi fanno parte di noi, ma devono restare solo piccoli momenti che a volte tiri fuori, devi guardare in avanti, non indietro Harry.” Il ragazzo dagli occhi verdi emise una piccola risata, quasi uno sbuffo.
“Quindi quest’inverno quando sarai al college non dovrò ripensare a quello che stiamo facendo adesso?” Louis si irrigidì e cambiò posizione trovando quella attuale improvvisamente scomoda. Non avevano ancora parlato di questo e sentì che qualcosa dentro Harry era stato spezzato.
“Penserai a quello che faremo” cercò di sembrare calmo “appena ci vedremo”.
Il modo in cui Harry lo guardò lo fece quasi stare male, gli occhi profondi nel quale potevi trovare solo una sensazione di abbandono sconfortante, provò a cercare delle parole abbastanza convincenti per potergli dire che il tempo sarebbe passato in fretta pensando a quando Harry l’avrebbe raggiunto al campus, ma il pensiero di tutti quei mesi dove sarebbero dovuti rimanere separati cominciò a spaventare anche lui.
“E se poi non posso iscrivermi al college Lou?” il tono di Harry era spaventato “dico, se il corso della signorina Hastings con me non funziona? Se rimango bloccato quì senza di te?” la vita di Harry è sempre stata un equilibrio instabile, un filo sospeso in aria scosso da continue folate di vento, e Louis avrebbe davvero voluto essere quella certezza che poteva assestare un punto fermo nel ragazzo dai capelli ricci.
“Andrà bene Harry” gli prese la mano, “andrà tutto meglio di quanto pensi” gli alzò il viso in modo da poterlo guardare negli occhi.


“Certo, sarebbe più facile se fossi.. ecco.. il tuo ragazzo, no?” gli chiese con un sorriso imbarazzato. Harry in quel momento non riuscì a capire cosa stesse succedendo. Quale si aspettava sarebbe stata la sua reazione?
“Vuoi che te lo chieda lou?” domandò.
“No” Louis scosse la testa sorridendo e mescolando ancora di più tutti i pensieri già aggrovigliati che abitavano la testa del riccio “voglio che tu mi risponda Haz” e in quell’istante Harry si rese conto che davvero il cuore batteva, “vuoi essere il mio ragazzo?”.
Louis lo stava guardando con gli occhi pieni di speranza, pensò Harry, e allora sorrise. Se avesse saputo che bastava così poco per far illuminare il video di Louis ci avrebbe messo meno tempo per rispondere.


Il più grande allora si alzò sulle ginocchia e gli accarezzò il volto, beandosi ancora qualche istante del sole che Harry era,e si sentì fortunato. Talmente fortunato da permettersi di baciarlo, e il pensiero che per le settimane prima della fine della scuola l’aveva torturato e portato a pensare che Harry si sarebbe allontanato se solo lui gli fosse andato vicino, sfumò fino a dissolversi quando il più piccolo gli prese la mano e, staccatosi dalle sue labbra, lo guardò con gli occhi che dicevano “siediti vicino a me e non andartene più”.
Dopo essere rimasti così per un tempo che sarebbe dovuto essere infinito “sei andato a visitare il college?” Harry gli chiese.
“Si” rispose tranquillo “non è molto lontano” aggiunse vedendo il dispiacere negli occhi del riccio.
“Ti avrei accompagnato” replicò “se me l’avessi chiesto” e Louis lo sapeva, sapeva che Harry avrebbe voluto essere al suo fianco in un giorno così importante, ma non se la sentì di chiederglielo, avrebbero dovuto percorrere la strada sulla quale in autunno Louis avrebbe guidato da solo, vedere il dormitorio dove avrebbe dormito senza di lui e i volti delle persone che per un anno non avrebbe potuto presentargli.


“Mi dispiace” ma non era quello che Harry voleva, non ha fatto quel commento con l’intenzione di ricevere delle scuse, voleva solo fargli sapere che l’unico posto nel quale sarebbe voluto essere era fra le sue braccia mentre camminavano per il campus in cerca di un albero isolato dove avrebbero passato le loro giornate una volta che anche Harry fosse stato ammesso.
“Com’è?” gli domandò ignorandolo, si vedeva che moriva dalla voglia di raccontarglielo.
Ascoltare Louis che parla del college, di quanto sarebbe stato bello e di tutte le cose che avrebbero potuto fare quando andava a trovarlo, vederlo sorridere.. tutte queste piccole cose che Louis faceva o diceva, fecero capire a Harry che sarebbe valsa la pena aspettare. Aspettare di finire l’ultimo anno di liceo, aspettare settimane e settimane per vederlo un paio di giorni, aspettare la sera per poterlo chiamare e farsi raccontare la sua giornata. Tutto valeva il pensiero di loro due insieme.



seasons of love - estate
good days are coming
   
 
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