Anticipo che sta cosa
non è venuta un granché... non so, c’è qualcosa che
non mi convince in questo racconto. Ma forse è solo una mia
impressione...
Le
Stagioni dei ricordi
La
sua età non importa poi tanto, però da 5 anni continua a sedersi
di fronte al mare ogni stagione.
Ha
i capelli neri come pece e gli occhi color ghiaccio, a giudicare dalle lunghe
gambe è alto quasi un metro e ottantacinque. Indossa una camicia nera
sbottonata nei primi 3 bottoni e dei jeans blu.
Forse
pensa che lo stare seduto su quella sabbia bianca serva a tornare indietro,
eppure quando è autunno si perde nei ricordi, pensa alla vita o forse
alla morte, forse alle perdite, o forse ai rimpianti. Sicuramente pensa a quel
tramonto di cui è spettatore ma che in realtà non vede. E forse
pensa che è sbagliato stare lì, su quella spiaggia, perché
non riesce a dimenticare e allora dice una cosa, la urla con tutto il suo
essere, perché ne è convinto, perché è vero: -
Quando arriva l’autunno mi siedo su questa spiaggia a fissare il tramonto
dai mille colori a ricordare -.
Arriva
l’inverno e l’uomo è sempre seduto su quella spiaggia, ma
questa volta i suoi occhi sono lucidi, bagnati, ma non dalla pioggia, no
bagnati da lacrime amare. Forse incolpa se stesso, forse invece non lo fa ma
soffre ugualmente. Forse è il rimorso che lo fa piangere o forse
è per ciò che ha perso.
Finalmente
la primavera, e l’uomo è sempre li, a fissare il cielo, con
sguardo malinconico. Forse pensa al presente o al passato, forse ai suoi errori
o forse a quello che ha fatto. O forse pensa a tutto questo insieme. La
primavera è il mese in cui pensa a tutto, senza soffrire più di
tanto.
Fatto
sta che lui vive per l’estate, la stagione più bella. E questa
volta l’uomo, sempre seduto sulla spiaggia, ride e fissa, come sempre,
l’orizzonte. Ma stavolta forse pensa a qualcosa di bello, qualcuno che lo fa felice, al suo
sorriso. E la stagione estiva è la più bella perché
è il loro incontro, perché è il suo compleanno.
Forse
sbaglia a tornare sempre su quella spiaggia, ma infondo i loro ricordi erano
tutti su quella spiaggia, sotto quel tramonto e quel cielo.
In
estate ci fu l’incontro su quella spiaggia.
In
autunno ci fu l’amore su quella spiaggia.
In
inverno ci fu la morte su quella spiaggia.
E
in primavera ci fu la consapevolezza, sempre su quella spiaggia.
Questo non è forse
qualcosa per cui vale la pena vivere?
Se
non per l’amore almeno per quei ricordi, che seppur pochi, erano stati
felici.
Vivere
per l’altro e dopo un altro anno forse quell’uomo non sarà
più sulla spiaggia a ricordare triste, ma sarà per lui estate in
pieno inverno.
E
quando guarderò su quella spiaggia, vedrò un piccolo fiore dove
l’uomo per anni era seduto.
Fine
Finita, beh che dire
se avete voglia commentate...
Ho
l’impressione che continuerò a scrivere Oneshot per un bel
pezzo... sono troppo stressata e impegnata per scrivere cose di più
capitoli, anche se devo finire quelle iniziate -.-
By athenachan