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Autore: hapworth    22/05/2008    2 recensioni
Forse sbaglia a tornare sempre su quella spiaggia, ma infondo i loro ricordi erano tutti su quella spiaggia, sotto quel tramonto e quel cielo.
In estate ci fu l’incontro su quella spiaggia.
In autunno ci fu l’amore su quella spiaggia.
In inverno ci fu la morte su quella spiaggia.
E in primavera ci fu la consapevolezza, sempre su quella spiaggia.
Questo non è forse qualcosa per cui vale la pena vivere?
Genere: Drammatico, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Anticipo che sta cosa non è venuta un granché... non so, c’è qualcosa che non mi convince in questo racconto. Ma forse è solo una mia impressione...

 

Le Stagioni dei ricordi

La sua età non importa poi tanto, però da 5 anni continua a sedersi di fronte al mare ogni stagione.

Ha i capelli neri come pece e gli occhi color ghiaccio, a giudicare dalle lunghe gambe è alto quasi un metro e ottantacinque. Indossa una camicia nera sbottonata nei primi 3 bottoni e dei jeans blu.

Forse pensa che lo stare seduto su quella sabbia bianca serva a tornare indietro, eppure quando è autunno si perde nei ricordi, pensa alla vita o forse alla morte, forse alle perdite, o forse ai rimpianti. Sicuramente pensa a quel tramonto di cui è spettatore ma che in realtà non vede. E forse pensa che è sbagliato stare lì, su quella spiaggia, perché non riesce a dimenticare e allora dice una cosa, la urla con tutto il suo essere, perché ne è convinto, perché è vero: - Quando arriva l’autunno mi siedo su questa spiaggia a fissare il tramonto dai mille colori a ricordare -.

Arriva l’inverno e l’uomo è sempre seduto su quella spiaggia, ma questa volta i suoi occhi sono lucidi, bagnati, ma non dalla pioggia, no bagnati da lacrime amare. Forse incolpa se stesso, forse invece non lo fa ma soffre ugualmente. Forse è il rimorso che lo fa piangere o forse è per ciò che ha perso.

Finalmente la primavera, e l’uomo è sempre li, a fissare il cielo, con sguardo malinconico. Forse pensa al presente o al passato, forse ai suoi errori o forse a quello che ha fatto. O forse pensa a tutto questo insieme. La primavera è il mese in cui pensa a tutto, senza soffrire più di tanto.

Fatto sta che lui vive per l’estate, la stagione più bella. E questa volta l’uomo, sempre seduto sulla spiaggia, ride e fissa, come sempre, l’orizzonte. Ma stavolta forse pensa a qualcosa di bello,  qualcuno che lo fa felice, al suo sorriso. E la stagione estiva è la più bella perché è il loro incontro, perché è il suo compleanno.

Forse sbaglia a tornare sempre su quella spiaggia, ma infondo i loro ricordi erano tutti su quella spiaggia, sotto quel tramonto e quel cielo.

In estate ci fu l’incontro su quella spiaggia.

In autunno ci fu l’amore su quella spiaggia.

In inverno ci fu la morte su quella spiaggia.

E in primavera ci fu la consapevolezza, sempre su quella spiaggia.

Questo non è forse qualcosa per cui vale la pena vivere?

Se non per l’amore almeno per quei ricordi, che seppur pochi, erano stati felici.

Vivere per l’altro e dopo un altro anno forse quell’uomo non sarà più sulla spiaggia a ricordare triste, ma sarà per lui estate in pieno inverno.

E quando guarderò su quella spiaggia, vedrò un piccolo fiore dove l’uomo per anni era seduto.

Fine

 

Finita, beh che dire se avete voglia commentate...

Ho l’impressione che continuerò a scrivere Oneshot per un bel pezzo... sono troppo stressata e impegnata per scrivere cose di più capitoli, anche se devo finire quelle iniziate -.-

By athenachan

   
 
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