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Autore: Sanae Nakazawa    18/11/2004    8 recensioni
"Cosa nasconde l'Ordine della Fenice oltre quella porta? Chi lascia segni bizzarri e alquanto sospetti davanti alle porte di Dormitori. E se fosse Lui?" * Pairing: R/Hr; H/G *
Genere: Azione, Commedia, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo Due

Prologo

"Ron, credi che dovremmo svegliarlo?" la ragazza osservò l'amico con aria grave mentre un quadro alle sue spalle le chiedeva rozzamente di far silenzio.
Grimmauld Place di notte era più sudicia e raccapricciante che mai e i ragazzi si guardarono bene dall'essere sprovvisti di torce, bacchette e quant'altro potesse essere utile per l'esplorazione.
Ron non ebbe neanche il tempo di rispondere che una vocina alle sue spalle lo fece sobbalzare "Ehi! Cosa avete intenzione di fare?"
I due ragazzi si voltarono all'unisono e una Ginny, in vestaglia e coi capelli arruffati, li osservò col più severo degli sguardi.
"Ginny...noi..." tentò Hermione, ma la rossa non dava segno di voler accettare giustificazioni.
"Avevate promesso di portare anche me!" si lagnò alzando inavvertitamente la voce, Ron le premette con forza una mano sulla bocca e riflettè velocemente. Perdere tempo non era di certo la cosa migliore e tanto valeva portarsi dietro anche la sorellina, se questo avrebbe potuto evitargli seccature.
"Ginny verrai con noi" disse risoluto "Tu ed Hermione indossate qualcosa di caldo, io cercherò di svegliare Harry."
Le due annuirono e scomparvero oltre la porta alle loro spalle.
Ron le osservò per qualche secondo poi, con fare guardingo, si avviò verso la stanza. Bussò discretamente alla porta per accertarsi che Harry fosse presentabile e, non ricevendo alcuna risposta, aprì delicatamente la maniglia.
Buio. Un buio spettrale avvolgeva l'ambiente. Il fischio ammaliatore del vento non faceva altro che rendere il tutto più lugubre.
La decisione di cercare un'altro quartier generale aveva tenuto sulle spine i membri dell'Ordine per parecchie settimane, vissute nell'incertezza, ora che il bisogno di organizzarsi era diventato più impellente.
La morte di Sirius era stata una grave perdita e tutti sembravano sentirsi colpevoli a ciondolare per casa sua senza che il padrone fosse a questo mondo. Remus Lupin, amico più caro del defunto, si era preso cura (per quanto si possa fare) della dimora, e fatto da usciere ai membri che giornaliermente venivano in visita, come poteva.
I Weasley al completo, dalla fine delle lezioni, si erano totalmente trasferiti nella casa, un pò per praticità in quanto sede organizzativa del gruppo, un pò per evitare a Lupin ore solitarie e malinconiche.
Ma quella mattina qualcosa era successo. Ron ed Harry, ritti in piedi accanto alla finestra, avevano colto uno stralcio di conversazione.
"Quella stanza al secondo piano...quella con una Manticora incisa sulla porta..." Molly Weasley raccontava tranquillamente a suo figlio maggiore, Charlie, ignara di essere ascoltata "...si trova lì."
I due ragazzi si erano osservati a lungo meditando sulle parole della donna e sul da farsi. Poi, in accordo comune, decisero di andare all'avanscoperta quella notte stessa.
Harry, dal canto suo, aveva la segreta speranza che qualunque cosa fosse nascosta in quella stanza, fosse collegata a Sirius.
Il padrino, morto prematuramente, aveva lasciato in lui un vuoto tremendamente difficile da colmare. L'umore del ragazzo era diventato ancora più instabile rispetto l'anno passato e buona parte della giornata, la trascorreva isolato in camera, perso in un sonno profondo, o a scrivere lettere che non avrebbe mai inviato.
Ron osservò il volto dell'amico illuminato dalla Luna. Gli scosse leggermente la spalla. 
"Harry...Harry?"
Lui rispose con un lamento soffocato. Ron insistè "E' l'ora, Harry. Non abbiamo molto tempo."
Il ragazzo, dopo qualche secondo di smarrimento, si mise a sedere ed inforcò gli occhiali.
Il rosso aprì a fatica l'armadio di fronte al letto ed estrasse il polveroso mantello dell'invisibilità. Harry gli si accostò stringendosi nella vestaglia e guardandosi attorno "Hermione...? Dov'è?"
Ron scosse il capo "Ginny ci ha scoperti e tanto vale portarcela dietro. Starà buona, me ne assumo io la responsabilità" afferrò una vecchia borsa e ci cacciò dentro mantello e torcia "abbiamo solo un'ora, due al massimo, prima che Moody torni dall'ispezione notturna. Qualcuno si sveglierà e noi potremmo essere nei guai, Harry"
Il ragazzo annuì con convinzione ed uscì, seguito dall'amico, nel corridoio isolato.

*

L'espresso per Hogwarts marciava sui binari più lentamente del solito. Harry e Ron sonnecchiavano con le teste appoggiate allo schienale ed Hermione, con Grattastinchi acciambellatole accanto, sfogliò con attenzione uno dei libri di testo in dotazione per quell'anno. Chiacchiericci sommessi provenivano dagli scompartimenti circostanti così la ragazza, infastidita allo stremo, chiuse la porta in vetro ed appoggiò il capo contro il finestrino cercando di concentrarsi su un capitolo piuttosto interessante del programma di Aritmanzia del sesto anno.
Lei e Ron avevano svolto i loro doveri di Prefetto in mattinata ed era arrivata l'ora, per entrambi, di godersi il meritato riposo.
Osservò le facce buffe dei compagni addormentati e sorrise per un attimo, fantasticando su quante ne sarebbero successe quell'anno.
Neville bussò alla porta dello scompartimento con aria piuttosto gaia. L'avventura al Ministero dell'anno prima gli aveva donato la sicurezza di cui aveva sempre avuto bisogno, e ciò lo rendeva sicuramente più interessante.
Hermione si alzò e gli aprì cercando di fare meno rumore possibile
Il ragazzo fece un passo dentro e le sorrise "Siamo quasi arrivati! Dovreste indossare le divise..." disse indicando la sua, indossata alla benepeggio.
Lei annuì e cercò di svegliare gli amici. 
Contrariamente al solito, la serata era poco umida e tranquilla. Malfoy non aveva fatto ancora la sua innaugurale visita allo scompartimento dei tre, e tutti sembravano stranamente di ottimo umore.
Dopo la rivelazione della scorsa estate buona parte degli studenti di Hogwarts, tranne buona parte dei Serpeverde, sembravano a tutti i costi intenzionati ad entrare nelle grazie di Harry.
Il ragazzo, dopo un anno passato a sentirsi chiamare pazzo e bugiardo, provò una strana sensazione quando due studenti Tassorosso, che l'avevano messo più volte alla berlina in passato, gli diedero una pacca sulla spalla chiedendogli se fosse tutto a posto.
Ron digrignò i denti mormorando un'offesa dopo l'altra ai poveri avventori.
Non ebbero neanche il tempo di varcare la soglia del castello che la McGranitt sbarrò loro la strada "Prima nel mio ufficio, giovanotti."
I tre si scambiarono occhiate interrogative e la seguirono docilmente.
Buona parte dei quadri che incontrarono rivolsero loro l'augurio di un buon anno scolastico e Pix, accostatosi all'orecchio di Ron, vi urlò dentro una serie di parolacce che fecero rizzare i capelli all'austera professoressa per la rabbia.
Seguirono la donna nell'asciutta stanza, composta da arredamento essenziale e pochi fronzoli. Presero posto di fronte a lei mentre scartoffellava in un cassetto dal quale estrasse un ritaglio di giornale.
"E' l'articolo che uscirà domattina sulla Gazzetta del Profeta" sussurrò con aria grave "leggetelo attentamente."
Hermione afferrò il pezzo di carta, gli altri due fecero capolino dalle sue spalle per leggere.
Gli occhi della ragazza si spalancarono terrorizzati.
La scritta, a caratteri cubitali e visibili anche ad un chilometro di distanza, arrecava la seguente notizia.
I dissennatori si ribellano. Lucius Malfoy, noto sostenitore di Colui che non deve essere nominato, evade da Azkaban.

 

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CONTINUA

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I Pg della saga non sono miei, ma appartengono a JK Rowling!

Sanae
Hogwartstoryline


 

 

  
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