30/12/2013
3 recensioni♦ White Page ♦
Davanti a una pagina bianca
Davanti a tutto quello che manca
E con in testa un pensiero solo
Un pensiero disteso
Raso al suolo
Come una specie di telecomando
Per tornare a dove, tornare a quando…
L'aria sul viso pungeva
E la terra sotto ai piedi scottava
E a me davvero non importava
Era tutto perfetto
Ed eccomi qui, su questa scrivania, in questa serata d’inverno a scriverti una lettera che forse non leggerai mai. Non so come iniziare, vorrei scriverti tante cose che non so nemmeno io da dove iniziare. Vorrei iniziare con Caro Kyousuke ma suonerebbe troppo formale credo. Vorrei scriverti Ciao come stai ? ma ricorderebbe una cartolina mandata a un amico più che una lettera per dirti ciò che sento. L’unico nome che ho in testa è il tuo, sembra quasi impresso a fuoco nella mia mente. Sei un marchio indelebile scritto nel mio cervello. Ti ricordi il nostro ultimo pomeriggio insieme? Eravamo a casa mia a guardare un qualche film, un horror credo. Me lo ricordo perché ogni volta che l’assassino squartava la vittima io, mi stringevo a te. ,e tu sorridevi baciandomi la nuca. È stata l’ultima volta che ti ho visto. Solo il cielo sa quando vorrei avere una macchina del tempo per poter tornare a quel freddo pomeriggio di novembre. Se ti avessi chiesto di restare un altro po’ magari non sarebbe successo nulla. Ma tu avevi così fretta di andare a trovare Yuuichi. Ricordo che il giorno del tuo funerale l’aria era gelida e mi pungeva gli occhi mischiandosi alle lacrime, ricordo il tuo viso con gli occhi sbarrati e la bocca leggermente aperta. Come se stessi dormendo. Peccato che non ti sveglierai mai da quel sogno. Non potrò più vedere i tuoi occhi ambrati, non potrò più bearmi del tuo sorriso come non potrò più intrecciare le tue dita con le mie. Non puoi nemmeno immaginare quanto tu mi manchi Kyousuke. Era tutto perfetto prima di quel pomeriggio di novembre.
Sognare in un letto e…
Non volere niente …
Non cercare niente …
Davanti a qualche sogno di un altro
Davanti a una centrale d’asfalto
Con gli occhi aperti, spalancati
In cerca di qualche meta
Con quella voglia di tornare a casa
E stavolta fargliela vedere, pagare
Con quella voglia di girare i piedi
E trovare la forza, il coraggio di andare!
Non volere niente da te
Non sapevo niente
Non volevo niente da te
Non pensavo a niente che non c’è
E guardare il cielo per trovare un motivo
Da restituire al mondo
Spalanco gli occhi boccheggiando, mi tasto la fronte e noto che è madida di sudore. L’ennesimo sogno perfetto che s’infrange in pochi attimi. Un altro sogno spezzato sul più bello, quando i due stavano per dirsi ti amo. Resto nel letto a guardare il soffitto, mi rigiro più volte nelle coperte ma le sento scomode. Ma il problema non sono le coperte. È il mio corpo. Il mio stupido corpo che ora sente la mancanza perfino dei tuoi abbracci. Non so come riesco a prendere sonno, ma non vorrei mai averlo fatto. Il tuo incidente si proietta sulle mie palpebre come un film che sono costretto a vedere. Sento il tuo grido strozzato mentre invochi il mio nome e sento esalare il tuo ultimo respiro. Sento i tuoi occhi che si fanno pesanti e si chiudono privando i miei di quelle spettacolari pozze ambrate. Sento il mio grido disperato mentre mi accascio, affianco al tuo corpo e sento la mano del poliziotto che mi guarda con pietà e compassione. Ma io non voglio nulla di tutto questo. Io voglio te e nient’altro. Rivoglio indietro il mio ragazzo, voglio tornare indietro e baciarti all’infinito, voglio stringerti a me come se non ci fosse un domani, voglio specchiarmi nei tuoi occhi e sorridere di nuovo. Mi sveglio per la seconda volta, guardo fuori dalla finestra è noto che sta sorgendo il sole. Mi alzo e mi affaccio alla finestra puntando le mie iridi argentee verso il cielo. Mi sono sempre chiesto se tu mi pensi ancora. Mi sono sempre chiesto se c’è un modo per farti tornare da me.
E gli gridavo almeno porta via
Questa rabbia così se io non ci riesco
Saprò che tu l’hai data al vento …
Non volevo niente
Non sapevo niente
Non volevo niente da te
Non pensavo a niente che non c’è
Davanti a la mia pagina bianca, bianca
Davanti a una pagina bianca, bianca
Davanti a questa pagina bianca, bianca
Davanti a … la mia pagina bianca, bianca
La mia pagina bianca, bianca
Sono qui, mi senti ?
Sto gridando come un matto.
Portami con te ti prego.
Non ne posso più della solitudine.
Ho questa rabbia repressa che mi attanaglia lo stomaco.
Ho questo costante senso di colpa che mi circonda.
Non voglio niente.
Non voglio compassione, né la pietà.
Voglio solo te.
Te e nessun altro.
Non ti ho mai chiesto nulla.
Sola ora ti chiedo un favore.
Portami con te ti prego.
Fai in modo che io possa raggiungerti.
Per favore Tsurugi, sono disperato, non so più che fare.
E ora sono qui davanti alla tua lapide.
Ho posato la lettera sulla tua tomba, spero che il vento te la porti.
Lo spero davvero.
E se riesci a rispondermi, anche solo con un segno sappi che tu resterai per sempre nel mio cuore.
Con amore
Tenma
Angolo Ciliegioso di una Ciliegia
Allora inizio con l’augurare tanti auguri a Cream. Ti voglio bene cognatah. Si lo so come regalo non è il massimo ma mi sono impegnata un sacco per farla venire bene. Spero davvero che ti piaccia. Ed ora scappo da tutti quelli che vorranno linciarmi perché ho ucciso Kyousuke. * fugge a Narnia *
p.s la canzone è pagina bianca di Elisa.
A presto.
Uno stra mega abbraccio ciliegioso (?)
Met