Fanfic su artisti musicali > One Direction
Ricorda la storia  |      
Autore: Misantrophe    31/12/2013    3 recensioni
Una camera,due persone,un'anima.
"Il suono più dolce che avessi mai sentito vibrò fino al mio cuore,mi stupì di nuovo"
Only time will tell.
Genere: Fluff, Song-fic, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Niall Horan
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Salve a tutti! Questa è la mia prima one-shot Larry spero vi piaccia,recensite come volete e fatemi sapere se vi piace :)




Time.

Una splendida mattinata di dicembre,fredda ma riscaldata da un sole alto,pieno di vita.
Uscii dalla stanza come facevo sempre,dirigendomi verso il giardino,ampio,colorato,
pieno di rose che emanavano un profumo dolce.
Gli occhi assonnati e la vestaglia a coprirmi.Mi sedetti sulla panchina,la mia panchina,
avevo inciso su di essa uno strambo omino sullo skateboard,lo stesso che avevo tatuato sul braccio.
Ormai era un anno che ero chiuso in quell'ospedale,all'inizio mi era sembrato il posto più brutto sulla faccia della terra,ma poi,mi ero abituato,consapevole del fatto che avrei dovuto passarci molto tempo.
Londra era spettacolare quella mattina,le strade che riuscivo a scorgere dal muretto basso del giardino non erano affollate dalle solite macchine,c'erano solo campanelli di biciclette che suonavano quasi tutti a ritmo di una incantevole melodia.
"Tomlinson!" un urlo mi distlse dalla perlustrazione che i miei occhi stavan facendo per tutto il cortile,
le mie gambe non potevano,era troppo deboli.
"Ti vedo in forma" proseguì la stessa voce,allegra,spensierata,
Niall era un buiondino tutto pepe che avevo conosciuto molti anni prima,durante una gita con la scuola in Irlanda.
Da quando la professoressa mi aveva trovato a casa sua ubriaco dopo un'intera notte che aveva passato a cercarmi era diventato il mio migliore amico.
Lui riusciva a rallegrare le mie giornate con un semplice sorriso,quegli occhi azzurri si illuminavano ogni volta che mi vedeva.
Si lanciò sulla panchina al mio fianco,mi abbracciò,come solo lui sapeva fare.
Era incredibile pensare a quanto bene mi volesse;ogni settimana partiva dall'Irlanda fino a Londra solo per venire a farmi visita per un paio d'ora,
giusto per controllare come stavo,per rallegrare le mie giornate con il suo senso dell'umorismo in quello che sembrava essere un incubo.
"Allora Tommo,come ti senti?"
"Come al solito,stanco e sfibrato."
Un anno prima ero entrato in quell'ospedale pieno di vita,con molti chili in più,gli occhi vivaci e una folta chioma di capelli castani,
niente a confronto con lo spettro che ero diventato.
Un cancro allo stadio terminale mi aveva quasi divorato,ero gravemente in sottopeso,
gli occhi spenti,le gambe finissime,con una bandana a coprire i capelli che ormai erano caduti quasi tutti a causa della chemioterapia.
Avevano cercato di salvarmi,mi avevano operato per lasciarmi vivere in pace di nuovo,
"perchè Peter Pan non può morire" aveva detto il dottore che mi aveva in cura;
ero stato soprannominato così per via della mia voglia di vivere,dell'allegria che portavo a tutti in quel posto di sofferenza.
I bambini mi adoravano,uno di loro aveva promesso di portarmi a prendere un gelato una volta fuori dall'ospedale,
"sei il mio eroe" mi aveva confessato,mi disse che avrebbe lottato,per lui,per la sua famiglia,per quel gelato,
pochi giorni dopo era morto sorridendo,consapevole che il suo tempo stesse per finire mi aveva fatto dono di un aereoplanino di carta,
l'oggetto più prezioso che custodivo nella mia stanza.
Niall mi raccontò che stava uscendo con una ragazza molto carina e simpatica,
mi disse che era passato a trovare le mie sorelline confessandomi che la più piccola aveva pianto con lui,
per me.
"Domani è un gran giorno!" disse euforico.
In quel momento capii perchè le strade erano quasi deserte.
L'indomani sarebbe stata la vigilia di Natale,il mio compleanno.
"Me ne ero totalmente dimenticato"confessai al mio amico.
"Ci avrei scommesso..senti qua,sto organizzando una bella festa solo per te,con un sacco di amici,la tua famiglia.."
"Nialler" -lo interruppi,il biondo si voltò, non vedendo lo stesso entusiasmo nei miei occhi blu- "Non credo di voler festeggiare domani,sai,questo non è un bel posto,e non voglio che tutti ricordino questo natale come il natale passato in ospedale"
"Lou ma cosa stai dicendo?! Tua madre non passerà mai la vigilia senza di te"
"L'ho già avvisata,ci ho parlato qualche giorno fa,le ho detto che almeno per domani non avrei voluto vedere nessuno"
"Capisco..però,Lou,so che è difficile,o meglio non lo so,ma lo posso immaginare,ma non puoi continuare a isolarti in questo modo"
"Cosa dovrei fare Niall? Sai come sto,hai sentito i medici cosa dicono,potrei andarmene da un momento all'altro
e non voglio farlo pesare alla mia famiglia,meno mi vedono meglio è."
"Ma domani è Natale!"
"Hai già comprato i regali?" cercai di divincolarmi dalla discussione.
"No.."
"Allora vai,non perdere tempo a cercare di farmi cambiare idea,sai che.."
"Sei una testa dura,si lo so."
Sorrisi,nelle ore successive parlammo del più del meno,parlammo di come proseguiva la scuola,
e delle cose che mi perdevo rimanendo li dentro.
Il tempo passò velocemente e lui dovette andare via.
Mi prese in braccio e mi poggiò delicatamente sulla sedia a rotelle che mi portavo dietro,mi abbracciò,
e sparì camminando velocemente.
L'infermiera mi venne incontro comunicandomi che quel giorno mi avrebbero spostato e
che non sarei più stato in stanza da solo.
Presi le mie cose,mi ci volle più di un'ora,ma alla fine,
con la borsa piena scesi accompagnato da Sally,l'infermiera.
Mi lasciò sulla porta e entrai da solo.
La stanza era molto spaziosa,luminosa,con un grande finestra dall'altro lato che affacciava proprio sulla parte più bella del giardino dell'ospedale,molto più bella della mia.
Cominciai a sistemare le mie cose nell'armadio,mi stancai,e mi sdraiai sul letto.
Dalla parte opposta della stanza c'era qualcuno,un ragazzo,ma non riuscii a vederlo,
era coperto dalle lenzuola,notai subito che era attaccato a delle flebo,immaginai che stesse peggio di me;
l'unica cosa che riuscivo a vedere era la sua bandana marrone legata sulla testa.
Mi assopii un paio di minuti,quando le coperte si mossero e una voce calda e timida raggiunse il mio lato della stanza.
"Ciao"
Sobbalzai,risvegliato da quello stato di dormiveglia.
Il ragazzo si tirò su a fatica,con delle smorfie di dolore.
"C-ciao" risposi balbettando,lui sorrise.

Oh cavolo.

Rimasi spiazzato dalla bellezza che avevo davanti.
Occhi verdi,il viso pallido,incavato,il sorriso incorniciato da due fossette profonde che lo rendevano adorabile
,le labbra rosee,carnose,che si erano aperte in un sorriso perfetto.
Magrissimo,ma nonostante tutto,stupendo.
"Mi chiamo Harry,Harry Styles"
"Io sono Lou,cioè,Louis,Tomlinson" sorrise al mio evidente imbarazzo.
"Non so perchè ti abbiano spostato qui,ma è un piacere avere qualcuno in stanza"
"Anche per me,non ci sono molte persone con cui parlare qui"
"Hai il cancro,non è vero?" Chiese diretto sistemandosi la bandana,scoprì una miriade di tatuaggi,
tutti apparentemente senza senso per me.
"Si,stadio terminale" risposi senza un minimo si sofferenza.
"Per me è lo stesso,mi avevano dato tre mesi di vita"-"Mi dispiace"-abbassai la testa-"Tre mesi e mezzo fa"-continuò Harry.
Rialzai la testa di scatto e scoppia in una risata,lui fece lo stesso.
Mi alzai dal letto,con la poca forza giornaliera che mi era rimasta,camminai per tutta la stanza,
salii sul suo letto,
lui scansò le gambe senza fare domande,mi sedetti ai suoi piedi e incrociai le gambe,
come fa un bambino pronto ad ascoltare una storia,
sorrise e cominciò a parlare,come se mi avesse letto nel pensiero,come se sapesse che ero li per ascoltarlo.
Mi raccontò di come era finito li dentro,di come quel cancro avesse logorato il suo essere e di come i suoi genitori lo avevano abbandonato in ospedale da più di due anni.
Parlammo di tutto,con la strana sensazione che ci conoscessimo da secoli,ridemmo insieme per ore,
anche se nella situazione in cui ci trovavamo c'era poco da ridere.
L'infermiera Sally passo diverse volte davanti alla nostra stanza guardandoci con uno sguardo misto tra ammirazione e tenerezza.
Uno strano angelo era entrato nella mia vita senza nessun avvertimento,
e la cosa non mi dispiaceva affatto perchè in un giorno era riuscito a tirarmi su il morale più di quanto avesse fatto chiunque altro.
"Mi piacerebbe uscire da qui ogni tanto,quel giardino sembra così bello" mi confessò.
"Non sei mai uscito da qui?!"
"Alcune volte si,ma non nell'ultimo anno,e comunque il viaggio più lungo che ho fatto è stato dalla mia stanza fino a quella della chemioterapia.." la sua voce era malinconica,triste.
"Io ci vado ogni mattina,è molto rilassante,posso...posso portarti io se vuoi! me ne uscii piuttosto imbarazzato.

Perfetto.Ora Louis,come diavolo fai a portarlo fuori se tu non ti reggi in piedi?

"Non credo sia una buona idea,e poi è molto tardi"
Non lo ascoltai.
"Andiamo dai"
"No ma ch-che diavolo fai?"
Scesi dal letto con un salto e inaspettatamente non caddi.
Guardai le mie gambe stupefatto,guardai Harry con una faccia entusiasta,
sapevo che era stato lui a darmi la forza per stare sulle mie gambe.
Lo presi in braccio come se fosse un bambino facendo attenzione a non fargli male,
non aveva molta forza per dimenarsi,infatti non lo fece.
Lo misi a sedere sulla mia sedia a rotelle,trascinai le flebo e lo portai fuori,
velocemente,senza farci vedere da nessuno.
Appena varcammo la soglia mi fermai,mi misi a sedere sulle scale di marmo,al suo fianco.
Harry era spiazzato,la luce del giorno era andata via e aveva lasciato spazio a tutte quelle luci di natale che si univano in dei colori magnifici e mentre quel ragazzo meraviglioso le fissava,i suoi occhi sembravano essere ancora più belli e luminosi.
"E' bellissimo Louis"

Quasi come te Harry.

"Era tanto che non vedevo una cosa simile,grazie."
"Figurati Harry" mi parve di sentire il mio cuore battere di nuovo dopo tanto tempo,
ringraziai silenziosamente Harry,con uno sguardo.
"C'è ancora una cosa che non faccio da molto..."
Mi voltai,incuriosito.
"Cosa?" lui abbasso lo sguardo e continuò,intonando le note della mia canzone preferita.

"Going back to the corner,where I first saw you,gonna camp in my sleeping bag,I'm not gonna move"

Ancora una vota Harry mi stupì.
Il suono più dolce che avessi mai sentito vibrò fino al mio cuore,e non potei fare a meno di unirmi a quella meraviglia.

"Cause if one day you wake up and find that you're missing me,
and your heart starts to wonder where on this earth I could be,
thinkin maybe you'll come back here to the place that we'd meet,
and you will see me waiting for you,on the corner of the street"


La cantammo insieme,all'unisono,niente era mai stato così perfetto.
Lui andò indietro con la sedia a rotelle,giusto per prendersi lo spazio per scivolarne giù,vicino a me.
Poggiò la sua mano sulla mia gamba.
Cantavamo ancora,e io non mi ero mai sentito così vivo.

"I'm not moving"

Guardai l'orologio,era passata la mezzanotte.
"E' il mio compleanno" sorrisi,lui si interruppe dal suo canto.
"Sei nato il giorno della vigilia di Natale?!" disse stupito.
"Eh si..."
"E' strano vero?"
"Solo quando sei bambino,alla fine ti arrabbi un po' perchè ti arrivano meno regali!"
Lui rise,mi prese di nuovo la mano.
"Esprimi un desiderio,Lou"
Lo feci,chiusi gli occhi e neanche dieci secondi dopo le labbra di Harry si poggiarono delicatamente sulle mie in un bacio meraviglioso
che mi sembrava di aver aspettato tutta la vita.

Il primo desiderio che si realizza in vent'anni.

Suggerii di tornare in camera,era troppo tardi e troppo freddo per entrambi,e considerate le nostre condizioni di salute,non potevamo prenderci neanche un raffreddore.
Lasciandolo sul letto gli posai un ultimo dolce bacio,prima di andare a dormire,anche se poi non lo feci,rimasi a fissarlo sulla mia sedia a rotelle fino a notte fonda.

Sembra un angelo.

La mattina dopo ero ancora stanco,mi alzai ugualmente però,il regalo di compleanno più bello mi stava aspettando.
Ricevetti un paio di telefonate di auguri quel giorno,poi,Harry.Mi baciò
"Buon compleanno e buon natale Lou"
Passammo tutto il giorno in giardino,seduti sulla panchina,quella con su inciso un omino sullo skateboard,
lui quel giorno ci incise una piccola rondine,ridemmo un sacco perchè sembrava proprio che l'omino stesse scacciando la rondine.
Cantammo quella canzone per tutto il giorno poi,sentendo quanto le nostre voci stavano bene insieme,
fummo costretti a rientrare,lui era troppo stanco.
Era un angelo caduto dal cielo,il mio regalo di compleanno,in pochi giorni mi aveva riportato in vita.
Passarono dei giorni,li passammo tutti insieme,sembravamo guariti.
Non c'eravamo fatti promesse d'amore,non avevamo parlato di cosa sarebbe successo se fossimo usciti dall'ospedale,
sapevamo solo che ci piaceva stare insieme e lo facevamo per più tempo possibile.
Mi svegliai canticchiando la nostra canzone,mi tirai su a fatica,
Harry non era nel suo letto che dormiva come un angelo,
era giorno di chemioterapia e non ci diedi molto peso,guardai il letto,coperto,
la stanza era impregnata del suo profumo delicato;
lentamente realizzai che la sua roba non c'era più.

"Maybe you'll come back here to the place that we'd meet,and you will see me waiting for you on the corner of the room"
Sentii la sua voce fare eco nella stanza.

Ero lì,seduto sul suo letto,nel posto in cui c'eravamo incontrati,ma lui non c'era.



Mi svegliai in preda al panico,urlando,cercai gli occhi verdi del mio piccolo angelo e li trovai di fianco a me.
"Lou! Svegliati! E' solo un sogno!" urlò l'altro.
Sobbalzai,con il fiato corto,presi il suo viso tra le mani e lo baciai.
"Si amore,è s-solo un sogno" balbettai,con le mani tremanti.
"Tranquillo" Harry mi accarezzò i capelli,mi strinse a se.
"Dimmi che mi ami ti prego" implorai
"Ti amo Louis William Tomlinson, ma ora cerca di riposarti,abbiamo un'intervista domani mattina."
"Ti amo anche io Harry Edward Styles"
Sorrise.Mi addormentai tra le sue braccia,ancora con la paura di perderlo addosso,il mio Haz.
  
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: Misantrophe