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Autore: Axelle_    31/12/2013    1 recensioni
“Ti ho aspettato, Sherlock. E tu non sei mai tornato. Ora sarò io a venire da te”.
Con una mossa veloce si infila la pistola in bocca e spara un colpo.
Lo smile giallo dipinto sulla parete dell’appartamento ora è ricoperto di sangue.
A questo punto tutto diventa nero.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: John Watson, Sherlock Holmes
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Goodbye is forever.

 
“Ciao Sherlock” la voce di John è calma è controllata.
Le mani sono congiunte sotto il mento, in una posa quasi pensierosa.
Per qualche secondo aleggia il silenzio, interrotto solamente dal tichettio dell’orologio affisso alla parete dell’appartamento 221B.
“Tutto questo è, è irreale, sai?” attacca a parlare.
“Diciotto mesi. Diciotto mesi in cui ti ho aspettato e tu non sei tornato. Non ho creduto un solo momento alle tue parole.
Né al ‘sono un impostore’ né a ‘questo è il mio biglietto di addio’.” Sospira e guarda verso il basso, ma la sua voce è decisa.
“Semplicemente ti ritenevo troppo furbo. Troppo per morire in quel modo. Ma sono passati diciotto mesi, e tu non sei tornato.” Ora guarda dritto dentro l’obiettivo della telecamera di fronte a sé.
“Scusa se sono ripetitivo. La mia terapista” ghigna leggermente “dice che i miei pensieri sono ancora un po’ confusi” ammette.
“Non ho più scritto sul blog. Non c’era più niente da scrivere. Tu non c’eri più.” Stringe le labbra in una dritta e le mani si aprono sulle sue gambe, comodamente appoggiate sulla poltrona.
“Ti ho mai raccontato dei miei incubi? No? Sognavo di tornare in guerra, di vedere i miei amici morire. Di morire io stesso. E ora” ride leggermente, quasi con scherno. I suoi occhi acquosi guizzano da una parte all’altra della stanza.
“Ora sogno te. E non mi dispiace sai? In fondo, è l’unico modo che ho per rivederti. E poi ricordo la tua caduta. I miei incubi sono divenuti realtà. Per la seconda volta.” Sospira e continua a guardare in camera.
“E sogno ancora di morire.” Aggiunge dopo un po’.
Per qualche minuto rimane ancora in silenzio. Poi si alza e ritorna un  po’ zoppicante con una pistola tra le mani.
Si adagia nuovamente sulla poltrona con un borbottio e un sospiro.
“Mi dispiace di essere così poco originale.” Ammette, rigirandosi l’arma tra le dita, come se fosse un oggetto qualunque.
“Ti ho aspettato, Sherlock. E tu non sei mai tornato. Ora sarò io a venire da te”.
Con una mossa veloce si infila la pistola in bocca e spara un colpo.
Lo smile giallo dipinto sulla parete dell’appartamento ora è ricoperto di sangue.
Si sente il rumore di passi veloci che salgono le scale e poi un urlo. Sicuramente Mrs. Hudson.
A questo punto tutto diventa nero.

La cassetta si riavvolge da sola ma prima che possa ripartire, Sherlock la mette in pausa.
Gli occhi azzurri sono fissi sullo schermo. Sull’espressione dipinta sul volto di John, pochi minuti prima di morire.
Quasi non gli sembra vero. Vorrebbe far ripartire la registrazione, per constatare che si sbaglia. Che John non si è sparato un colpo di pistola.
Ma non ne ha la forza.
Il suo cervello associa la scena appena vista al suicidio di Moriarty, ma si toglie subito il pensiero dalla testa.
John non è Moriarty.
John non era Moriarty. Si costringe a correggersi.
“Mi dispiace, fratello” dice Mycroft poggiandogli una mano sulla spalla.
Sherlock è ancora immobile, incapace di reagire.
John era appena morto. Per colpa sua.
E non per finta.










 
Aloha.
Questa è la prima storia che scrivo in questa sezione. Asdfgh.
Non mi dilungherò molto, sarebbe imbarazzante se lo spazio autore fosse più lungo del capitolo stesso, lol.
Spero che comunque vi sia piaciuta questa ‘cosa’ :D
Ah, e Buon Capodanno a tutti <3.
Flake.

 
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