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Autore: Owarinai_Yume    31/12/2013    3 recensioni
Sono trascorsi otto anni da quando Sesshomaru ha lasciato Rin al villaggio di Musashi.
Ora è giunto il momento, per il demone cane, di mettere la ragazza di fronte ad una scelta che cambierà per sempre la sua vita,
anzi quella di entrambi.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Rin, Sesshoumaru | Coppie: Rin/Sesshoumaru
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Erano trascorsi diversi anni da quando si era conclusa la lunga e difficile battaglia contro Naraku, conclusasi con la morte di quest’ultimo e la definitiva scomparsa della sfera degli Shikon.
Sesshomaru, fratello maggiore di Inuyasha, dopo quella dura lotta, aveva deciso di affidare all’anziana Kaede la piccola Rin.
Il demone voleva far capire alla bambina umana cosa volesse dire vivere in un villaggio di umani. Voleva che Rin decidesse da sola da che parte stare; se continuare a restare al suo fianco come aveva sempre fatto, oppure decidere di vivere definitivamente insieme agli umani.
Purtroppo però, Rin non era riuscita ad ambientarsi completamente e le uniche persone con le quali aveva contatti erano l’anziana sacerdotessa, il gruppo di Inuyasha e Kohaku.
Più gli anni passavano e più Rin si isolava, trascorrendo la maggior parte del tempo sulla riva di un piccolo ruscello nascosto nel folto del bosco.
Era il suo nascondiglio segreto. Anzi il loro.
Quel posto aveva un valore particolare per la giovane.
Una volta all’anno, vicino a quel ruscello, Rin incontrava l’unica creatura al mondo in grado di farla sentire al sicuro, di farla sentire parte di qualcosa. Sesshomaru.
Era trascorso un anno dal loro ultimo incontro.
Quella fredda sera d’inverno Rin uscì di nascosto dal villaggio per recarsi al ruscello.
Indossava un lungo kimono blu scuro con delle decorazioni bianche sulla parte inferiore e un obi argentato che le fasciava la vita sottile.
Le montagne, le colline, gli alberi, tutto era ricoperto da un morbido e spesso manto candido.
Mentre camminava, Rin guardava incantata il paesaggio che la circondava
“sembra un bosco incantato, un bosco delle fate” pensava.
Il tempo aveva mutato il suo aspetto ma non il suo carattere.
Rin era ancora la stessa persona di un tempo, quella che si emozionava per le piccole cose, come un semplice paesaggio invernale.     
Arrivata al luogo dell’incontro, la ragazza rimase sorpresa nel vedere il piccolo ruscello completamente congelato; l’acqua limpida si era trasformata in una lastra di ghiaccio scintillante.
Si mise seduta, in attesa dell’arrivo del suo adorato Signore.
Scrutava con attenzione il cielo limpido con la speranza di vederlo da un momento all’altro.
Non era mai stata così impaziente prima d’ora.
«Rin» si voltò di scatto.
Il suono di quella voce, della Sua voce, con il tempo non era cambiato, era sempre freddo, glaciale, come la neve.
La giovane donna corse incontro a quella figura dai lunghi capelli color della luna, dagli occhi ambrati e dal portamento fiero e composto.
Nel vederlo Rin si sentì mancare il fiato; Sesshomaru non era cambiato di una virgola, era rimasto sempre lo stesso.
Al contrario, lei era cambiata moltissimo, era cresciuta;  non era più la bambina che il demone si portava dietro durante la battaglia contro Naraku.
Anche Sesshomaru si rese conto della grande mutazione della ragazza, ormai era diventata una donna a tutti gli effetti.
Il suo corpo era più formoso, le sue gambe più lunghe e slanciate, i lineamenti del viso erano più maturi e i capelli più lunghi.
L’unica cosa che era rimasta immutata era la pettinatura.
Anche da adulta, Rin portava ancora una ciocca di capelli legata di lato.
Era una specie di tratto distintivo.
«Signor Sesshomaru, sono felice di vederla»
Anche il modo di rivolgersi al demone era rimasto sempre lo stesso; sempre rispettoso.
Ogni volta che Rin guardava Sesshomaru, le si illuminavano gli occhi.
Da piccola si trattava principalmente di ammirazione mista a gratitudine.
Era affascinata dalla figura possente del Signor Sesshomaru.
Era grata al demone per averla riportata in vita dopo che era stata sbranata dai lupi; gli era riconoscente per averle permesso di restare al suo fianco, per averla sempre protetta e per averle insegnato a cavarsela da sola.
Rin si sentiva tremendamente in debito verso Sesshomaru.
Ma, con il passare del tempo, i suoi sentimenti si erano trasformati in qualcosa di più della semplice ammirazione.
Crescendo, la ragazza cominciò a capire di nutrire un forte e profondo sentimento nei confronti del demone cane, anche se ancora non era riuscita a dargli un nome.
«Anch’io»
Quella semplice risposta fece, per un istante, fermare il cuore di Rin.
“È felice di vedermi” 
Sesshomaru non era tipo da lunghe conversazioni.
Con lui era tutta una questione di sguardi.
In questo Rin era ormai diventata un’esperta.
Lei era l’unica che riusciva a decifrare ogni sfumatura nel tono di voce o nello sguardo del demone. Lei lo conosceva meglio di chiunque altro al mondo.
Lei conosceva cose di lui che al resto del mondo erano completamente ignote.
Grazie a Rin, lo stesso Sesshomaru aveva scoperto un lato del suo carattere completamente diverso.
Il demone era felice di rivedere Rin ma si era reso conto del fatto che ormai era giunto il momento per lei di decidere da che parte stare.
«Rin, ormai sono anni che vivi qui, insieme agli abitanti del villaggio»
Lo sguardo del demone, in quel momento, nascondeva felicità mista a qualcos’altro… sembrava in attesa di qualcosa.
«Di preciso, otto anni» disse lei
«Vieni»
Inaspettatamente Sesshomaru prese in braccio Rin e l’adagiò sulla groppa del suo fedele demone a due teste Ah-Un che, nel rivedere la ragazza, le fece dei versetti, come per farle capire che era felice di rivederla.
«Anch’io sono contenta di rivederti Ah-Un » disse accarezzandolo.
Sesshomaru si mise anche lui seduto sulla groppa del demone.
Senza dire nulla, avvolse la ragazza nella sua calda e morbida pelliccia e, insieme iniziarono a volare alti nel cielo.
«Dov’è Jaken? »
«Al castello. » rispose secco
«Capisco. È veramente splendido quassù »
Il cielo era terso e la luna piena troneggiava luminosa; le stelle a confronto erano quasi invisibili.
Sotto di loro il villaggio era avvolto dal silenzio più totale.
Era uno spettacolo mozzafiato.
“Stare quassù con Sesshomaru, rende tutto ancora più perfetto. Non mi sono mai sentita così in tutta la mia vita”
“Ormai è arrivato il momento per lei di decidere da che parte stare. Non posso continuare a fare avanti e indietro. Se sceglierà di stare con gli umani allora… dovremmo dirci addio”
«Rin, ora ascolta bene quello che ho da dirti »
«Stasera siete piuttosto loquace » gli desse lei con dolcezza, sorridendogli.
«Fa silenzio e ascolta »
La ragazza lo guardò in attesa.
“Stasera si comporta in maniera strana, non l’ho mai visto così”
Sesshomaru non era tipo da giri di parole e perciò arrivò subito al punto.
«Non sei più una bambina, Rin. È venuto il momento di fare la tua scelta »
«La mia scelta? » la voce di Rin era un sussurro
«Non posso continuare a fare avanti e indietro. Devi decidere da che parte stare.»
Fece una breve pausa prima di continuare.
«Devi decidere se continuare a vivere nel villaggio insieme agli altri esseri umani, oppure venire con me »
«Al castello tra le nuvole… »
Come sua madre, anche Sesshomaru aveva deciso di vivere in un gigantesco castello tra le nuvole, lontano da mondo umano.
«Non c’è bisogno che mi rispondi ora. »
Detto questo fece scendere Ah-Un sulla terra, all’interno del villaggio.
«Tornerò quando la neve sarà sciolta. »
Rin non ebbe neanche il tempo di replicare, che Sesshomaru si diresse nuovamente verso il cielo, verso il suo regno.
“ Devo scegliere da che parte stare… Ma se scegliessi di stare qui allora… dovrei dirgli addio per sempre. Non voglio!”
Quel pensiero le provocò una dolorosa fitta al cuore, mentre una lacrima silenziosa le rigava il volto pallido.
Quella notte Rin non chiuse occhio. Non fece che pensare alle parole del suo Lord e alla difficile scelta che doveva fare.
Non aveva molto tempo.
“Quando la neve si scioglierà…”
Il mattino seguente Rin si svegliò praticamente all’alba.
Non riusciva a non pensare alle parole di Sesshomaru. Era combattuta.
Da un lato, si era affezionata a quelle poche persone che vivevano al villaggio, grazie alle quali aveva imparato molto su come vivere tra gli umani; dall’altro, però, sapeva che decidere di vivere al villaggio significava dire addio per sempre a Sesshomaru.
Lui odiava gli umani e perciò era praticamente impossibile convincerlo a vivere con lei al villaggio.
Questo, il demone, glielo aveva fatto capire molto bene.
Non poteva avere entrambe le cose, anche se era quello che in fondo desiderava.
Era una decisione che andava presa con saggezza, dopo aver riflettuto per bene.
Decise di andare a fare una passeggiata all’aria aperta; in questo modo sperava di schiarirsi le idee.
“Quando la neve si scioglierà gli dovrò dare una risposta”
Mentre camminava, assorta nei sui pensieri,  la ragazza non si accorse di essere seguita.
«Rin» al suono di quella voce, la ragazza sussultò per poi voltarsi di scatto.
«Kohaku. Mi hai spaventata»
«Perdonami»
Il ragazzo guardò Rin preoccupato.
Sapeva che la ragazza aveva incontrato Sesshomaru, l’aveva vista uscire di nascosto dal villaggio.
Kohaku si era accorto da tempo dei sentimenti di Rin nei confronti del demone e ne era geloso. Quella bambina gli aveva fatto sempre molta tenerezza e anche quando Naraku gli aveva ordinato di ucciderla, lui non ne era stato capace.
Quando si unì al gruppo di Sesshomaru, anni prima, Kohaku si era subito accorto del legame che univa Rin al demone cane, ma soprattutto si era reso conto del fatto che Sesshomaru considerava Rin, la cosa più preziosa al mondo.
«Rin, ieri notte hai incontrato Sesshomaru, vero?» la giovane impallidì a quella domanda.
«Come fai a saperlo?»
«Ti ho vista uscire dal villaggio» fece una pausa  «E comunque ti si legge in faccia»
«Kohaku… io…»
«Rin ascolta.. Non devi rivederlo mai più.» disse secco il giovane
Quell’affermazione sconvolse letteralmente la ragazza
“Che cosa gli è preso. Perché improvvisamente mi dice una cosa del genere? Kohaku tu sai bene cosa provo per il Signor Sesshomaru”
«Kohaku, sai bene che mi stai chiedendo una cosa impossibile»
«Non puoi continuare a vivere così. Sesshomaru non accetterà mai di vivere in un villaggio umano. Dovrai fare una scelta prima o poi»
“Lo so bene Kohaku”
Rin gli rivolse un sorriso colmo di amarezza  «Quando la neve sarà sciolta»
«Che vuoi dire?»
«Il Signor Sesshomaru mi ha detto che dovrò scegliere da che parte stare. Lui tornerà non appena la neve si sarà sciolta e, a quel punto, dovrò comunicargli la mia decisione»
Kohaku rimase senza parole “ Così presto”
Non immaginava che il giorno della scelta di Rin sarebbe arrivato così presto.
«Kohaku io non so ancora cosa fare. Voglio pensarci bene prima di decidere»
«Non mentire a te stessa. Tu conosci già la risposta.»
Il ragazzo le sorrise.
Kohaku teneva moltissimo a Rin e l’idea di vederla andar via per sempre insieme a Sesshomaru, gli riempiva il cuore di tristezza.
Ma era anche vero che Rin era felice solo in compagnia del demone.
Quando Sesshomaru non c’era, Rin si chiudeva in se stessa, parlava pochissimo ed era sempre assorta in mille pensieri.
Quando era in compagnia, la ragazza cercava di non far trasparire la sua tristezza, ma chi la osservava bene, non poteva non accorgersi del suo vero stato d’animo.
“Conosco già la risposta?”
Passò il tempo, e il gelido vento invernale lasciò il posto ad una tiepida brezza primaverile.
La neve era ormai sciolta del tutto e gli alberi di ciliegio erano in piena fioritura.
Rin sapeva bene che ormai era arrivato il momento di comunicare la sua scelta.
Aveva avuto abbastanza tempo per decidere e finalmente si sentiva pronta.
Uscì dal villaggio per dirigersi al ruscello.
Indossava un elegante kimono color borgogna, con piccoli fiori di ciliegio rosa pallido sulle maniche e sulla parte inferiore; l’obi che le fasciava la vita era verde pallido.
Era bellissima, sembrava lo spirito di un albero di ciliegio.
Si mise seduta su una roccia, sulla riva del ruscello, ad aspettare l’arrivo di Sesshomaru.
“Non ho più alcun dubbio. Sono sicura della decisione che ho preso. È la cosa migliore”
Passarono diverse ore; ormai il cielo si stava dipingendo di un caldo color rosso e il sole stava lentamente scomparendo dietro le montagne.
In quel momento Sesshomaru fece la sua apparizione.
Gli occhi di Rin si illuminarono e il cuore cominciò a batterle sempre più forte.
“Non riesco a staccare gli occhi dai suoi”
Anche Sesshomaru rimase in silenzio a contemplare la figura della ragazza, senza staccarle per un solo secondo gli occhi di dosso.
Nessuno dei due osava interrompere quella magica atmosfera.
Poi però Rin prese coraggio e iniziò a parlare con voce flebile.
«In questi anni trascorsi al villaggio ho imparato molto.
Ho imparato a stare in mezzo agli esseri umani come me.
Ho imparato a fidarmi delle persone.
Una volta ho persino aiutato l’anziana Kaede a far nascere un bambino.
Ma tutto questo mi è servito solo a capire una cosa. E cioè che…»
Fece una pausa, durante la quale le vennero in mente tutti i visi delle persone alle quali si era affezionata.
C’erano Inuyasha e Kagome, Sango e Miroku, Shippo, l’anziana Kaede e poi c’era lui… Kohaku.
Dopo lo speciale allenamento per diventare sterminatore di demoni, Kohaku si era trasferito definitivamente al villaggio di Musashi; da quel momento tra lui e Rin si cominciò a creare un forte legame e una splendida amicizia.
«E cioè che non voglio rimanere in quel villaggio. Non posso» mentre pronunciava quella frase, sul volto di Rin comparve un dolcissimo sorriso ma contemporaneamente i suoi occhi si riempirono di lacrime.
Pensare di lasciare tutto, di dire addio a Kohaku e a tutti gli altri la faceva soffrire, ma non aveva alternativa.
Sesshomaru guardò la ragazza allibito. Non si aspettava una reazione del genere da parte della giovane, ma soprattutto rimase sorpreso nel vederla quasi in lacrime, ma sorridente.
«Sesshomaru, mio signore, questi anni mi sono serviti per capire una cosa importante.
Il destino mi ha offerto la possibilità di vivere due volte.
Una prima volta mi ha fatta nascere in mezzo agli esseri umani, mi ha donato una famiglia allegra e numerosa; quella vita, però si è conclusa il giorno che sono stata sbranata dai lupi».
Fece un’altra pausa, rivolse lo sguardo al cielo, all’immenso tappeto di stelle, per poi riprendere il discorso.
«Quello stesso giorno, però è iniziata anche la mia seconda vita.
Quella che mi avete donato voi, mio signore»
«Una vita pericolosa» precisò Sesshomaru
«Una vita al vostro fianco» lo corresse la ragazza.
Questa volta lo sguardo di Rin era rivolto verso il demone, ma il suo non ero lo sguardo della bambina di otto anni prima, né di quello della ragazza che Sesshomaru aveva visto crescere. Era un’espressione che il demone, in tutta la sua vita, aveva visto negli occhi di una sola donna umana.
In quel momento Rin aveva negli occhi la stessa luce e la stessa determinazione che aveva  Kagome quando combatteva contro Naraku.
«Signor Sesshomaru, è stato lei stesso a dirmi che dovevo prendere una decisione, che dovevo scegliere da che parte stare. La mia non è stata una scelta presa a cuor leggero, al contrario. Dall’ultima volta che ci siamo visti, non ho fatto altro che pensare a questo giorno.
Signor Sesshomaru scelgo di vivere con te, finché il tempo me lo permetterà.
Voglio stare al tuo fianco ogni giorno della mia vita»
In cuor suo il demone aveva sempre sperato che Rin, crescendo, prendesse quella decisione.
Per lui nulla valeva di più di quella donna.
«Sei consapevole del fatto che una volta al mio fianco, non potrai più tornare a stare con gli umani? Stare al mio fianco significa dire addio a tutto quello che hai ottenuto fin’ora.»
«Io. Voglio. Stare. Con. Te.» Rin scandì ogni singola sillaba di quella frase. Non era mai stata così sicura in vita sua. Non riusciva a pensare neanche minimamente di poter dire addio al suo signor Sesshomaru, di non poterlo vedere mai più.
In quel momento, tutto il resto non aveva più importanza.
“Forse mi considereranno un’egoista. Ma non mi pento della scelta che ho fatto. Ho capito che se voglio essere felice è con Lui che devo stare”
Per la prima volta in vita sua, Sesshomaru rivolse a Rin un sorriso dolce, che lasciava trasparire tutti i suoi sentimenti.
Le accarezzò delicatamente una guancia per poi dirle «Prometto di proteggerti per tutto il resto della mia esistenza»
Rin lo aveva letteralmente cambiato.
In quel momento, finalmente Sesshomaru comprese i sentimenti di suo padre e gli tornarono alla mente le sue ultime parole.
«Sesshomaru, tu possiedi qualcosa da proteggere?»
Ripensando a quella frase e osservando il volto di Rin, si lasciò sfuggire un altro lieve sorriso “Padre, ora anch’io ho qualcosa da proteggere, qualcosa per cui sacrificarmi”
«Signor Sesshomaru»
Ma il demone non le lasciò neanche il tempo di continuare che la interruppe con tono brusco e autoritario «Basta con questo “signore”»
Poco dopo, con la sola forza del suo braccio, la sollevò poco sopra la sua testa.
I gesti del demone erano dolci e delicati, come se la ragazza fosse fatta di cristallo, come se potesse rompersi da un momento all’altro.
Rin arrossì a quel gesto tanto inusuale, quanto inatteso.
Poggiò entrambe le mani sulle forti spalle del demone, per poi chinarsi su di lui in modo da poter baciare delicatamente la mezzaluna sulla sua fronte
Sesshomaru le rivolse uno sguardo triste, lo stesso che aveva rivolto a Kagura nel momento in cui l’aveva vista morire, consumata dal veleno di Naraku.
«Cosa c’è?» gli chiese Rin preoccupata.
«Non ti pentirai della scelta che hai fatto?»
“Ora che è qui, tra le mie braccia, non posso sopportare l’idea di perderla”
Rin gli sorrise rassicurante.
«Non dire stupidaggini, Sesshomaru»
 
 
NdA:
Spero che questa piccola one shot scritta di getto vi sia piaciuta 
Auguro a tutti voi un sereno e felice anno nuovo.
Tanti Auguri!!!
   
 
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