- Erano
trascorsi diversi anni da quando si era conclusa la lunga e difficile
battaglia
contro Naraku, conclusasi con la morte di quest’ultimo e la
definitiva scomparsa
della sfera degli Shikon.
- Sesshomaru,
fratello maggiore di Inuyasha, dopo quella dura lotta, aveva deciso di
affidare
all’anziana Kaede la piccola Rin.
- Il
demone voleva far capire alla bambina umana cosa volesse dire vivere in
un
villaggio di umani. Voleva che Rin decidesse da sola da che parte
stare; se
continuare a restare al suo fianco come aveva sempre fatto, oppure
decidere di
vivere definitivamente insieme agli umani.
- Purtroppo
però, Rin non era riuscita ad ambientarsi completamente e le
uniche persone con
le quali aveva contatti erano l’anziana sacerdotessa, il
gruppo di Inuyasha e
Kohaku.
- Più
gli anni passavano e più Rin si isolava, trascorrendo la
maggior parte del
tempo sulla riva di un piccolo ruscello nascosto nel folto del bosco.
- Era
il suo nascondiglio segreto. Anzi il loro.
- Quel
posto aveva un valore particolare per la giovane.
- Una
volta all’anno, vicino a quel ruscello, Rin incontrava
l’unica creatura al
mondo in grado di farla sentire al sicuro, di farla sentire parte di
qualcosa.
Sesshomaru.
- Era
trascorso un anno dal loro ultimo incontro.
- Quella
fredda sera d’inverno Rin uscì di nascosto dal
villaggio per recarsi al
ruscello.
- Indossava
un lungo kimono blu scuro con delle decorazioni bianche sulla parte
inferiore e
un obi argentato che le fasciava la vita sottile.
- Le
montagne, le colline, gli alberi, tutto era ricoperto da un morbido e
spesso
manto candido.
- Mentre
camminava, Rin guardava incantata il paesaggio che la circondava
- “sembra
un bosco
incantato, un bosco delle fate” pensava.
- Il
tempo aveva mutato il suo aspetto ma non il suo carattere.
- Rin
era ancora la stessa persona di un
tempo, quella che si emozionava per le piccole cose, come un semplice
paesaggio
invernale.
- Arrivata
al luogo dell’incontro, la ragazza rimase sorpresa nel vedere
il piccolo
ruscello completamente congelato; l’acqua limpida si era
trasformata in una
lastra di ghiaccio scintillante.
- Si
mise seduta, in attesa dell’arrivo del suo adorato Signore.
- Scrutava
con attenzione il cielo limpido con la speranza di vederlo da un
momento
all’altro.
- Non
era mai stata così impaziente prima d’ora.
- «Rin»
si voltò di scatto.
- Il
suono di quella voce, della Sua voce, con il tempo non era cambiato,
era sempre
freddo, glaciale, come la neve.
- La
giovane donna corse incontro a quella figura dai lunghi capelli color
della
luna, dagli occhi ambrati e dal portamento fiero e composto.
- Nel
vederlo Rin si sentì mancare il fiato; Sesshomaru non era
cambiato di una
virgola, era rimasto sempre lo stesso.
- Al
contrario, lei era cambiata moltissimo, era cresciuta;
non era più la bambina che il demone si
portava dietro durante la battaglia contro Naraku.
- Anche
Sesshomaru si rese conto della grande mutazione della ragazza, ormai
era
diventata una donna a tutti gli effetti.
- Il
suo corpo era più formoso, le sue gambe più
lunghe e slanciate, i lineamenti
del viso erano più maturi e i capelli più lunghi.
- L’unica
cosa che era rimasta immutata era la pettinatura.
- Anche
da adulta, Rin portava ancora una ciocca di capelli legata di lato.
- Era
una specie di tratto distintivo.
- «Signor
Sesshomaru, sono felice di vederla»
- Anche
il modo di rivolgersi al demone era rimasto sempre lo stesso; sempre
rispettoso.
- Ogni
volta che Rin guardava Sesshomaru, le si illuminavano gli occhi.
- Da
piccola si trattava principalmente di ammirazione mista a gratitudine.
- Era
affascinata dalla figura possente del Signor Sesshomaru.
- Era
grata al demone per averla riportata in vita dopo che era stata
sbranata dai
lupi; gli era riconoscente per averle permesso di restare al suo
fianco, per
averla sempre protetta e per averle insegnato a cavarsela da sola.
- Rin
si sentiva tremendamente in debito verso Sesshomaru.
- Ma,
con il passare del tempo, i suoi sentimenti si erano trasformati in
qualcosa di
più della semplice ammirazione.
- Crescendo,
la ragazza cominciò a capire di nutrire un forte e profondo
sentimento nei
confronti del demone cane, anche se ancora non era riuscita a dargli un
nome.
- «Anch’io»
- Quella
semplice risposta fece, per un istante, fermare il cuore di Rin.
- “È
felice di
vedermi”
- Sesshomaru
non era tipo da lunghe conversazioni.
- Con
lui era tutta una questione di sguardi.
- In
questo Rin era ormai diventata un’esperta.
- Lei
era l’unica che riusciva a decifrare ogni sfumatura nel tono
di voce o nello
sguardo del demone. Lei lo conosceva meglio di chiunque altro al mondo.
- Lei
conosceva cose di lui che al resto del mondo erano completamente ignote.
- Grazie
a Rin, lo stesso Sesshomaru aveva scoperto un lato del suo carattere
completamente diverso.
- Il
demone era felice di rivedere Rin ma si era reso conto del fatto che
ormai era
giunto il momento per lei di decidere da che parte stare.
- «Rin,
ormai sono anni che vivi qui, insieme agli abitanti del
villaggio»
- Lo
sguardo del demone, in quel momento, nascondeva felicità
mista a qualcos’altro…
sembrava in attesa di qualcosa.
- «Di
preciso, otto anni» disse lei
- «Vieni»
- Inaspettatamente
Sesshomaru prese in braccio Rin e l’adagiò sulla
groppa del suo fedele demone a
due teste Ah-Un che, nel rivedere la ragazza, le fece dei versetti,
come per
farle capire che era felice di rivederla.
- «Anch’io
sono contenta di rivederti Ah-Un » disse
accarezzandolo.
- Sesshomaru
si mise anche lui seduto sulla groppa del demone.
- Senza
dire nulla, avvolse la ragazza nella sua calda e
morbida pelliccia e, insieme iniziarono a volare alti nel cielo.
- «Dov’è
Jaken? »
- «Al
castello. » rispose secco
- «Capisco.
È veramente splendido quassù »
- Il
cielo era terso e la luna piena troneggiava luminosa; le
stelle a confronto erano quasi invisibili.
- Sotto
di loro il villaggio era avvolto dal silenzio più
totale.
- Era
uno spettacolo mozzafiato.
- “Stare
quassù con Sesshomaru, rende tutto ancora più
perfetto. Non mi sono mai sentita
così in tutta la mia vita”
- “Ormai
è arrivato il momento per lei di decidere da che parte
stare. Non posso
continuare a fare avanti e indietro. Se sceglierà di stare
con gli umani
allora… dovremmo dirci addio”
- «Rin,
ora ascolta bene quello che ho da dirti »
- «Stasera
siete piuttosto loquace » gli desse lei con
dolcezza, sorridendogli.
- «Fa
silenzio e ascolta »
- La
ragazza lo guardò in attesa.
“Stasera si comporta in maniera strana, non l’ho mai visto così” - Sesshomaru
non era tipo da giri di parole e perciò arrivò
subito al punto.
- «Non
sei più una bambina, Rin. È venuto il momento di
fare la
tua scelta »
- «La
mia scelta? » la voce di Rin era un sussurro
- «Non
posso continuare a fare avanti e indietro. Devi decidere
da che parte stare.»
- Fece
una breve pausa prima di continuare.
- «Devi
decidere se continuare a vivere nel villaggio insieme
agli altri esseri umani, oppure venire con me »
- «Al
castello tra le nuvole… »
- Come
sua madre, anche Sesshomaru aveva deciso di vivere in un
gigantesco castello tra le nuvole, lontano da mondo umano.
- «Non
c’è bisogno che mi rispondi ora. »
- Detto
questo fece scendere Ah-Un sulla terra, all’interno del
villaggio.
- «Tornerò
quando la neve sarà sciolta. »
- Rin
non ebbe neanche il tempo di replicare, che Sesshomaru si
diresse nuovamente verso il cielo, verso il suo regno.
- “
Devo scegliere da che parte stare… Ma se scegliessi di stare
qui allora… dovrei
dirgli addio per sempre. Non voglio!”
- Quel
pensiero le provocò una dolorosa fitta al cuore, mentre
una lacrima silenziosa le rigava il volto pallido.
- Quella
notte Rin non chiuse occhio. Non fece che pensare alle
parole del suo Lord e alla difficile scelta che doveva fare.
- Non
aveva molto tempo.
- “Quando
la neve si scioglierà…”
- Il
mattino seguente Rin si svegliò praticamente
all’alba.
- Non
riusciva a non pensare alle parole di Sesshomaru. Era
combattuta.
- Da
un lato, si era affezionata a quelle poche persone che
vivevano al villaggio, grazie alle quali aveva imparato molto su come
vivere
tra gli umani; dall’altro, però, sapeva
che decidere di vivere al villaggio
significava dire addio per sempre a Sesshomaru.
- Lui
odiava gli umani e perciò era praticamente impossibile
convincerlo a vivere con lei al villaggio.
- Questo,
il demone, glielo aveva fatto capire molto bene.
- Non
poteva avere entrambe le cose, anche se era quello che in
fondo desiderava.
- Era
una decisione che andava presa con saggezza, dopo aver
riflettuto per bene.
- Decise
di andare a fare una passeggiata all’aria aperta; in
questo modo sperava di schiarirsi le idee.
- “Quando
la neve si scioglierà gli dovrò dare una
risposta”
- Mentre
camminava, assorta nei sui pensieri, la
ragazza non si accorse di essere seguita.
- «Rin»
al suono di quella voce, la ragazza sussultò per poi
voltarsi di scatto.
- «Kohaku.
Mi hai spaventata»
- «Perdonami»
- Il
ragazzo guardò Rin preoccupato.
- Sapeva
che la ragazza aveva incontrato Sesshomaru, l’aveva
vista uscire di nascosto dal villaggio.
- Kohaku
si era accorto da tempo dei sentimenti di Rin nei
confronti del demone e ne era geloso. Quella bambina gli aveva fatto
sempre
molta tenerezza e anche quando Naraku gli aveva ordinato di ucciderla,
lui non
ne era stato capace.
- Quando
si unì al gruppo di Sesshomaru, anni prima, Kohaku si
era subito accorto del legame che univa Rin al demone cane, ma
soprattutto si
era reso conto del fatto che Sesshomaru considerava Rin, la cosa
più preziosa
al mondo.
- «Rin,
ieri notte hai incontrato Sesshomaru, vero?» la giovane
impallidì a quella domanda.
- «Come
fai a saperlo?»
- «Ti
ho vista uscire dal villaggio» fece una pausa
«E comunque ti si legge in faccia»
- «Kohaku…
io…»
- «Rin
ascolta.. Non devi rivederlo mai più.» disse secco
il
giovane
- Quell’affermazione
sconvolse letteralmente la ragazza
- “Che
cosa gli è preso. Perché improvvisamente mi dice
una cosa del genere? Kohaku tu
sai bene cosa provo per il Signor Sesshomaru”
- «Kohaku,
sai bene che mi stai chiedendo una cosa impossibile»
- «Non
puoi continuare a vivere così. Sesshomaru non
accetterà
mai di vivere in un villaggio umano. Dovrai fare una scelta prima o
poi»
- “Lo
so bene Kohaku”
- Rin
gli rivolse un sorriso colmo di amarezza
«Quando la neve sarà
sciolta»
- «Che
vuoi dire?»
- «Il
Signor Sesshomaru mi ha detto che dovrò scegliere da che
parte stare. Lui tornerà non appena la neve si
sarà sciolta e, a quel punto,
dovrò comunicargli la mia decisione»
- Kohaku
rimase senza parole “
Così presto”
- Non
immaginava che il giorno della scelta di Rin sarebbe
arrivato così presto.
- «Kohaku
io non so ancora cosa fare. Voglio pensarci bene
prima di decidere»
- «Non
mentire a te stessa. Tu conosci già la risposta.»
- Il
ragazzo le sorrise.
- Kohaku
teneva moltissimo a Rin e l’idea di vederla andar via
per sempre insieme a Sesshomaru, gli riempiva il cuore di tristezza.
- Ma
era anche vero che Rin era felice solo in compagnia del
demone.
- Quando
Sesshomaru non c’era, Rin si chiudeva in se stessa,
parlava pochissimo ed era sempre assorta in mille pensieri.
- Quando
era in compagnia, la ragazza cercava di non far
trasparire la sua tristezza, ma chi la osservava bene, non poteva non
accorgersi del suo vero stato d’animo.
- “Conosco
già la risposta?”
- Passò
il tempo, e il gelido vento invernale lasciò il posto
ad una tiepida brezza primaverile.
- La
neve era ormai sciolta del tutto e gli alberi di ciliegio
erano in piena fioritura.
- Rin
sapeva bene che ormai era arrivato il momento di comunicare
la sua scelta.
- Aveva avuto abbastanza
tempo per decidere e finalmente si sentiva pronta.
- Uscì
dal villaggio per dirigersi al ruscello.
- Indossava
un elegante kimono color borgogna, con piccoli
fiori di ciliegio rosa pallido sulle maniche e sulla parte inferiore;
l’obi che
le fasciava la vita era verde pallido.
- Era
bellissima, sembrava lo spirito di un albero di ciliegio.
- Si
mise seduta su una roccia, sulla riva del ruscello, ad
aspettare l’arrivo di Sesshomaru.
- “Non
ho più alcun dubbio. Sono sicura della decisione che ho
preso. È la cosa
migliore”
- Passarono
diverse ore; ormai il cielo si stava dipingendo di
un caldo color rosso e il sole stava lentamente scomparendo dietro le
montagne.
- In
quel momento Sesshomaru fece la sua apparizione.
- Gli
occhi di Rin si illuminarono e il cuore cominciò a
batterle sempre più forte.
- “Non
riesco a staccare gli occhi dai suoi”
- Anche
Sesshomaru rimase in silenzio a contemplare la figura
della ragazza, senza staccarle per un solo secondo gli occhi di dosso.
- Nessuno
dei due osava interrompere quella magica atmosfera.
- Poi
però Rin prese coraggio e iniziò a parlare con
voce flebile.
- «In
questi anni trascorsi al villaggio ho imparato molto.
- Ho
imparato a stare in mezzo agli esseri umani come me.
- Ho
imparato a fidarmi delle persone.
- Una
volta ho persino aiutato l’anziana Kaede a far nascere un
bambino.
- Ma
tutto questo mi è servito solo a capire una cosa. E
cioè che…»
- Fece
una pausa, durante la quale le vennero in mente tutti i
visi delle persone alle quali si era affezionata.
- C’erano
Inuyasha e Kagome, Sango e Miroku, Shippo, l’anziana
Kaede e poi c’era lui… Kohaku.
- Dopo
lo speciale allenamento per diventare sterminatore di
demoni, Kohaku si era trasferito definitivamente al villaggio di
Musashi; da
quel momento tra lui e Rin si cominciò a creare un forte
legame e una splendida
amicizia.
- «E
cioè che non voglio rimanere in quel villaggio. Non
posso»
mentre pronunciava quella frase, sul volto di Rin comparve un
dolcissimo
sorriso ma contemporaneamente i suoi occhi si riempirono di lacrime.
- Pensare
di lasciare tutto, di dire addio a Kohaku e a tutti
gli altri la faceva soffrire, ma non aveva alternativa.
- Sesshomaru
guardò la ragazza allibito. Non si aspettava una
reazione del genere da parte della giovane, ma soprattutto rimase
sorpreso nel
vederla quasi in lacrime, ma sorridente.
- «Sesshomaru,
mio signore, questi anni mi sono serviti per
capire una cosa importante.
- Il
destino mi ha offerto la possibilità di vivere due volte.
- Una
prima volta mi ha fatta nascere in mezzo agli esseri umani,
mi ha donato una famiglia allegra e numerosa; quella vita,
però si è conclusa
il giorno che sono stata sbranata dai lupi».
- Fece
un’altra pausa, rivolse lo sguardo al cielo,
all’immenso
tappeto di stelle, per poi riprendere il discorso.
- «Quello
stesso giorno, però è iniziata anche la mia
seconda
vita.
- Quella
che mi avete donato voi, mio signore»
- «Una
vita pericolosa» precisò Sesshomaru
- «Una
vita al vostro fianco» lo corresse la ragazza.
- Questa
volta lo sguardo di Rin era rivolto verso il demone,
ma il suo non ero lo sguardo della bambina di otto anni prima,
né di quello
della ragazza che Sesshomaru aveva visto crescere. Era
un’espressione che il
demone, in tutta la sua vita, aveva visto negli occhi di una sola donna
umana.
- In
quel momento Rin aveva negli occhi la stessa luce e la
stessa determinazione che aveva Kagome
quando combatteva contro Naraku.
- «Signor
Sesshomaru, è stato lei stesso a dirmi che dovevo
prendere una decisione, che dovevo scegliere da che parte stare. La mia
non è
stata una scelta presa a cuor leggero, al contrario.
Dall’ultima volta che ci
siamo visti, non ho fatto altro che pensare a questo giorno.
- Signor
Sesshomaru scelgo di vivere con te, finché il tempo me
lo permetterà.
- Voglio
stare al tuo fianco ogni giorno della mia vita»
- In
cuor suo il demone aveva sempre sperato che Rin,
crescendo, prendesse quella decisione.
- Per
lui nulla valeva di più di quella donna.
- «Sei
consapevole del fatto che una volta al mio fianco, non potrai
più tornare a stare con gli umani? Stare al mio fianco
significa dire addio a
tutto quello che hai ottenuto fin’ora.»
- «Io.
Voglio. Stare. Con. Te.» Rin scandì ogni singola
sillaba
di quella frase. Non era mai stata così sicura in vita sua.
Non riusciva a
pensare neanche minimamente di poter dire addio al suo signor
Sesshomaru, di
non poterlo vedere mai più.
- In
quel momento, tutto il resto non aveva più importanza.
- “Forse
mi considereranno un’egoista. Ma non mi pento della scelta
che ho fatto. Ho
capito che se voglio essere felice è con Lui che devo
stare”
- Per
la prima volta in vita sua, Sesshomaru rivolse a Rin un
sorriso dolce, che lasciava trasparire tutti i suoi sentimenti.
- Le
accarezzò delicatamente una guancia per poi dirle
«Prometto
di proteggerti per tutto il resto della mia esistenza»
- Rin
lo aveva letteralmente cambiato.
- In
quel momento, finalmente Sesshomaru comprese i sentimenti
di suo padre e gli tornarono alla mente le sue ultime parole.
- «Sesshomaru,
tu possiedi qualcosa da proteggere?»
- Ripensando
a quella frase e osservando il volto di Rin, si
lasciò sfuggire un altro lieve sorriso “Padre,
ora anch’io ho qualcosa da proteggere, qualcosa per cui
sacrificarmi”
- «Signor
Sesshomaru»
- Ma
il demone non le lasciò neanche il tempo di continuare che
la interruppe con tono brusco e autoritario «Basta con questo
“signore”»
- Poco
dopo, con la sola forza del suo braccio, la sollevò poco sopra la sua testa.
- I
gesti del demone erano dolci e delicati, come se la ragazza
fosse fatta di cristallo, come se potesse rompersi da un momento
all’altro.
- Rin
arrossì a quel gesto tanto inusuale, quanto inatteso.
- Poggiò
entrambe le mani sulle forti spalle del demone, per
poi chinarsi su di lui in modo da poter baciare delicatamente la
mezzaluna
sulla sua fronte
- Sesshomaru
le rivolse uno sguardo triste, lo stesso che aveva
rivolto a Kagura nel momento in cui l’aveva vista morire,
consumata dal veleno
di Naraku.
- «Cosa
c’è?» gli chiese Rin preoccupata.
- «Non
ti pentirai della scelta che hai fatto?»
- “Ora
che è qui, tra le mie braccia, non posso sopportare
l’idea di perderla”
- Rin
gli sorrise rassicurante.
- «Non
dire stupidaggini, Sesshomaru»
- NdA:
- Spero
che questa piccola one shot scritta
di getto vi sia piaciuta
- Auguro
a tutti voi
un sereno e felice anno nuovo.
- Tanti
Auguri!!!