Dovevo pur concludere quest'anno in qualche modo, no? E come farlo al meglio, se non postando una Tricky? Esatto, avete letto bene Akemi_Kaires ha scritto e pubblicato una Tricky – basata su una canzone (I'm the Walrus - Beatles) priva di senso, per giunta. Ancora non riesco a capire come diavolo ho fatto ad attribuire un senso logico a tutto ciò. Pazienza, spero che almeno possiate intuire dove mi sono ispirata al testo. In ogni caso, sappiate che questa fic è frutto di una scommessa con Cheche. Indi per cui, se vi fa così tanto schifo, prendetevela con lei.
Scherzi a parte, sappiate che questa storia presenta uno stile diverso dalle altre scritte da me. È in prima persona, c'è un dialogo fittizio tra una certa persona e un interlocutore innominato, ci sono termini abbastanza forti e insulti pesanti. Inoltre, il personaggio di Kotone è stato interpretato a modo mio: insomma, si tratta di una versione femminile del Gold mangaverse – ergo, il gender bender del nostro donnaiolo preferito. Ci tengo a precisare che, sebbene detesti la Tricky, apprezzo il personaggio di Kotone! Quindi non si tratta di bashing, ma di una visione diversa del personaggio.
Ciò che è stato scritto in corsivo rappresenta il passato vissuto dal personaggio protagonista. Ciò che invece non è in corsivo rappresenta il suo presente, ovvero il momento stesso in cui dialoga con colui che ha di fronte. Detto questo, mi auguro sia di vostro gradimento!
Ultima cosa, ma non per importanza, ci tenevo a ringraziare dal profondo del cuore tutti coloro che mi supportano – in particolare le mitiche persone citate nel mio profilo EFP –, nonché chi mi ha inserito tra gli autori preferiti e chi mi segue anche su ask. Grazie di cuore a tutti!
Auguro a tutti voi un Buon Anno e una Buona Lettura!
Apri gli occhi!
{I am he as you are he as you are me and we are all together.
See
how they run like pigs from
a gun, see how they fly.
I'm crying}
Hai presente quando dipingono l'amore come
qualcosa di fantastico, tutto baci, cuori e bolle rosa? Ecco, si tratta di una
vera e propria presa per il culo – e no, in questo momento non me ne frega
niente di apparire eccessivamente volgare. Inorridisciti pure, se ci tieni
tanto.
Mi sono fidata ciecamente di quelle
maledettissime frasi fatte. Ho creduto che, una volta innamorata di una
persona, la mia vita avrebbe preso una piega migliore. Effettivamente è
successo così, ma non per me: è andato tutto alla perfezione per gli altri,
specialmente per colui del quale ho avuto la sfortuna di invaghirmi.
Quando ti prendi una sbandata per qualcuno,
non c'è “ma” che tenga: tu, in automatico, mandi in malora il tuo cervello e
vendi l'anima al diavolo, pur di veder felice chi ti piace. Spedisci così tanto
bene la tua ragione a quel bel paese laggiù, da non renderti conto del mare di
cazzate che stai combinando.
Come faccio a dire tutte queste cose?
Semplicissimo: come ogni deficiente che si rispetti, mi sono scavata la fossa
da sola. Ho soccorso e supportato così tanto bene il ragazzo dei miei sogni, da
coronare il suo amore con un'altra donna. Ora fammi pure un applauso, perché me
lo merito sul serio.
No, non voglio raccontare la mia esperienza
per ricevere abbracci consolatori o per costringerti a piangere con me. Voglio
solo un contributo morale in insulti e ceffoni mentali; mi farebbero
sinceramente bene, perché almeno mi spronerebbero a scuotere le spalle una
volta per tutte e a fregarmene di quanto accaduto.
Inoltre, diciamo, è anche un modo carino
per sputare in faccia a Cupido e dar fuoco alle sue dannate frecce.
«E
questi per cosa diavolo sono?» esclamo stupita, mentre tra le mani stringo un
pacchetto di cioccolatini della miglior marca in circolazione. Ancora stento a
credere che proprio tu, tra tutte le persone che avrebbero potuto farmi visita,
ti trovi sull'uscio di casa mia con un sorriso smagliante dipinto sul volto –
per portarmi un regalo, per giunta. «Mi devi una spiegazione, Lance».
In
tutta risposta, una risata gioviale che fa perdere un battito al mio cuore.
Fatico
a sostenere il tuo sguardo e ad osservare il tuo bel viso radioso per un solo
secondo di più, tanto sono emozionata in questo momento. Santa pace, quanto
sono ridicola! Che fine ha fatto quella ragazza orgogliosa e arcigna che fa
tanto paura alla gente, eh? Dove diavolo è andata a finire, proprio ora che ne
ho bisogno?
Mi
sto comportando come una di quelle bimbette frivole che si vedono nelle fiction
televisive. Mi faccio così tanto ribrezzo che, se fossi un osservatore esterno,
sicuramente mi prenderei a ceffoni da sola.
«Non
è da tutti sopportarmi, specialmente quando stordisco tutti con un mare di
domande inutili» mi rispondi, assestandomi poi una pacca sulla spalla. Non ti
curi affatto di quanto sia rigido il mio corpo, né di quanto sia scarlatto il
mio viso in questo momento. Sembri farlo apposta, giusto per vedermi impazzire.
Ti detesto. «Insomma, è per ringraziarti di quanto fai per me!».
Non
mi hai mai fatto alcun regalo prima d'ora, sebbene ci conosciamo da tantissimo
tempo. Come le mie dita aumentano la presa su questo pacchetto, la mia mente
inizia ad elaborare giustificazioni per spiegare questo evento. Forse non
dovrei fantasticare, né immaginare motivazioni romantiche e sdolcinate.
Eppure
già ti vedo lì, sul punto di chiedermi di diventare la tua fidanzata.
Controllo,
Sandra, controllo. Così non va bene per niente.
«Se
non fosse stato per te, adesso non sarei così felice» prosegui, risvegliandomi
bruscamente dalle mie assurdità mentali. Mi sembra quasi di seguire il copione
di un film sdolcinatissimo, dato il modo in cui ci
stiamo comportando.
«Non
ho fatto nulla di così speciale, andiamo» replico, posando lo sguardo a terra
per l'imbarazzo. Non posso guardarti negli occhi, altrimenti noteresti la luce
gioiosa che li illumina.
Effettivamente
ho mentito: ho dato l'anima per te e continuerei a donarti tutto ciò che ho,
pur di vederti contento – che comportamento davvero infantile e decisamente
impulsivo! Che cosa spero di ottenere, così facendo? Oh, so benissimo che cosa
desidero, è inutile negarlo.
Mai
come ora mi è sembrato di essere vicina al mio traguardo, se devo essere
franca.
Avanti,
forza! Dimmi quello che voglio sentire!
«Grazie
ai tuoi consigli in campo sentimentale, sono riuscito a farmi notare dalla
persona che amo con tutto il cuore».
Alla
fine di questa discesa pericolosa e ripida, sicuramente mi schianterò. Proprio
quando mi aspetto una svolta eccezionale, capace di salvarmi per il rotto della
cuffia, ecco che il cielo mi precipita addosso.
«Sandra,
volevo presentarti Kotone, la mia fidanzata».
No.
{Sitting on a cornflake, waiting for the van to come.
Corporation
tee-shirt, stupid bloody Tuesday.
Man,
you been a naughty boy, you let your face grow
long.
I
am the eggman, they are the eggmen.
I am the walrus, goo goo g'joob}
Dici che me la sono legata troppo al dito?
Che sto reagendo in modo spropositato per una cosa da nulla? Beh, non so se
darti ragione o meno. Vedi, in questo momento non me la sento affatto di
ragionare in modo razionale su questa faccenda – dopotutto, manco questa è
razionale. Che cosa c'è di razionale in questo mondo, d'altronde?
Non posso darti torto, però. Ridursi in
questo modo poco dignitoso per una ragione simile è davvero disgustoso. Dai,
non è colpa mia se, quando mi arrabbio, sento la necessità di attaccarmi al
collo di una bottiglia di birra.
Forse è vero che me la prendo per poco e
che mi abbatto facilmente. Non sono abituata a perdere! Sono nata vincente e
perfetta: nel mio dizionario non esistono parole come “errore” o “sconfitta” -
eppure ci sono comparse per colpa di quei due idioti! Dannato Lance, ho dato
l'anima per lui. Maledetta Kotone, ha perfino osato
ringraziarmi per aver aiutato il suo fidanzatino – il tutto con un ghigno in
faccia, come per dire “Guarda come ti ho fottuto!”.
Esatto, lo ha fatto alla grande.
Maledetto martedì. Quel giorno non sarei
dovuta uscire di casa, non avrei dovuto rispondere al campanello, non avrei
dovuto aprire la porta! Avrei solamente dovuto sbattergli in faccia quella
dannata scatola di cioccolatini e spedirlo a quel paese laggiù con un bel
calcio.
A
volte penso che tu ti diverta particolarmente a prendermi per i fondelli.
Spiegami per quale diabolico motivo ti sei presentato davanti a me, tutto
preoccupato e in pensiero, e mi hai domandato se sto bene.
Vedi
la mia faccia? Sì? Ti sembra che abbia l'espressione di una persona felice?!
«Va
tutto bene, Lance. Non devi preoccuparti me».
È
appurato: non capisco un accidenti.
Faccio
per proseguire con le dovute rassicurazioni, quando l'ultima persona che vorrei
vedere si presenta ai miei occhi. Se non fosse per la tua presenza, Lance,
forse premierei la comparsa della tua fidanzatina con un ceffone gratis – tutto
per lei, ovvio.
«Volevo
ancora ringraziarti per quello che hai fatto per noi, Sandra!» mi dice quella
maledetta carogna, con un sorriso di gratitudine falso e stucchevole. Deve
starmi alla larga e non deve osare pronunciare ancora il mio nome, altrimenti
potrei vomitarle addosso, tanto è stomachevole il suo atteggiamento.
È
così finta da nausearmi.
«Figurati»
ringhio a denti stretti, per poi avviarmi verso l'uscita della nostra classe.
«Per me è stato un piacere».
Il
vero piacere sarà spaccare il bel faccino di Kotone
quando saremo sole, possibilmente in un vicolo buio. Senza rancore, Lance.
Mentre
la tua ragazza non fa altro che ridacchiare come un'oca giuliva, tu fai per
inseguirmi con un'espressione preoccupata dipinta sul volto. È troppo tardi:
ormai il danno è stato fatto.
Di
certo ora non mi fermerò, né ti dirò che cosa diavolo mi prende, no?
Ogni
giorno, a scuola, mi ritrovo faccia a faccia con un mare di coppiette e sono
costretta a ingoiare quel groppo di invidia, che ogni volta ostruisce la mia
gola.
Sono
bella, divina, e tutte invidiano il mio corpo. Ci sono ragazze che pagherebbero
oro per essere come me – ironia della sorte, io venderei l'anima per godere
della felicità che provano quando sono in compagnia dei loro fidanzati.
A
quanto pare, sebbene sia uguale a loro, sono diversa.
{Mister City Policeman sitting
Pretty
little policeman in a row.
See
how they fly like Lucy in the Sky, see how they
run.
I'm
crying, I'm crying.
I'm crying, I'm crying}
Quando anche tu ti trovi qui per soffocare
una profonda delusione. Ma non mi dire! Non avrei mai pensato che una persona
con un bel visino come il tuo potesse provare simili sentimenti.
Non è lo stesso problema che ho io? Ah, a
quanto pare tu hai tutto l'amore che vuoi, però non hai trovato quello che
desideri. Beh, ci completiamo. La mia vita è una carriera unica, però non ho
manco un briciolo di affetto. Non l'avrei mai detto ma, per la prima volta
nella mia vita, penso di capire qualcuno.
Perché arrivi a bere per così poco? Senti
da che pulpito viene la predica. Comunque sia, vedrai che le cose ti andranno
meglio in futuro.
Se mi va di trascorrere del tempo un po'
fuori, invece di stare chiusi in questo postaccio? E sia, ma prima lasciami
finire la mia ultima birra: non si butta via niente, no? In ogni caso, non hai
avuto una cattiva idea. Fuori ci deve essere un cielo stupendo, costellato di
stelle luminose.
Come? No, sono solo pensierosa, non farci
caso. È la prima volta che qualcuno, al di fuori di Lance, si preoccupa così
tanto per me. O la gente mi teme, o la gente mi teme: non ci sono molte alternative!
Dopotutto, non sono tagliata per essere l'amica di tutti.
Ma che dici? No, non sto affatto piangendo!
Non mi sono commossa, andiamo! Deve essermi solo entrato qualcosa negli
occhi...
«Ti
dispiace, Sandra?».
Alzo
gli occhi dal libro che sto leggendo, trattenendomi dal digrignare i denti non
appena riconosco la tua voce. Orrida ragazzina, come osi venire al mio cospetto
e pormi una domanda simile? Vorrei ribaltarti addosso il banco, se non fosse
perché non ho affatto voglia di rovinarmi la condotta per una persona ignobile
come te.
«Di
cosa?» mi mostro fintamente vaga, negando a me stessa di aver compreso di cosa
tu stia parlando. Sono di gran lunga superiore a te: non coglierò al volo la
tua provocazione, per quanto l'offerta sia allettante e invitante. Non voglio
finire ancor più nella merda per colpa tua, sappilo.
Una
risatina antipatica giunge alle mie orecchie. Sarai anche carina e avrai un bel
visino, ma il tuo modo stridulo di ridere è davvero insopportabile. «Ma del mio
fidanzamento con Lance, ovvio!».
Se
non fosse perché voglio troppo bene al tuo fidanzato, faresti sicuramente una
brutta fine. Aspetta solo che ti incroci in un vicolo buio, poi vedi come ti
riduco in polvere. «Per me è come un fratello. Sono contenta quando lui lo è,
quindi perché dovrei essere dispiaciuta?» ti rispondo, sprecando fiato
inutilmente, perché le mie parole suonano false perfino a me stessa. È inutile
mentire, specie quando ci sono di mezzo sentimenti così forti come l'amore.
Ti
vedo ancora ghignare e non posso fare a meno di guardarti con rabbia. Che cazzo
ti ridi, imbecille?!
«“Solo
un fratello”, eh?» mi canzoni, cercando di imitare malamente la mia voce. Mi
sento quasi offesa per questo ignobile tentativo maldestro. «E allora perché
stai piangendo?».
«Non.
Sto. Piangendo!» ringhio di rimando, scadendo con chiarezza le parole e
sbattendo violentemente le mani sul banco, i miei denti digrignati fino a
stridere.
Sto
piangendo.
{Yellow matter custard, dripping from a dead dog's eye.
Crabalocker
fishwife, pornographic priestess.
Boy,
you been a naughty girl you let your knickers
down.
I
am the eggman, they are the eggmen.
I am the walrus, goo goo g'joob}
Chi avrebbe mai detto che io fossi così
dannatamente sentimentale? Mai avrei pensato di potermela effettivamente
prendere così tanto per un fatto simile. Forse è perché, come abbiamo già
detto, non sono abituata a perdere. Deve essere per forza così, non vi sono
altre spiegazioni!
Ciò non toglie che io voglia prendermi la
mia rivincita contro quella ragazzina. La prossima volta che osa presentarsi a
me, io la...
Sì, lo so: devo darmi una calmata. Rischio
di fare più danno che guadagno, così facendo. Di certo, se la strozzassi, Lance
non mi ringrazierebbe – anche se dovrebbe farlo, poiché non si è affatto reso
conto di quant'è oca e falsa la sua ragazza.
Non augurerei a nessuno di avere a che fare
con lei, se devo essere sincera. Sembra fidanzarsi con chiunque le capiti a
tiro, il tutto per mera soddisfazione personale – una sorta di battaglia
personale, ecco.
Perché diavolo stai ridendo, ora? Ah, dici
che ti somiglia? Ma complimenti, non ti facevo uno sciupa-femmine!
Come? Tu non metti in gioco i sentimenti come fa lei e basi le tue relazioni
solo sul mero rapporto fisico? Sei già più apprezzabile e giustificabile, allora.
Io, invece, non posso tollerare chi gioca
con il cuore altrui. Quella è gente marcia, da bordello! Afferrato il concetto?
Mai
avrei pensato che una ragazzina d'alto loco come Kotone
provenisse da uno dei peggiori quartieri della città. Mettiamo bene le cose in
chiaro: vive in uno dei posti più lussuosi che conosco, ma è anche uno di
quelli dove la facciata d'oro nasconde un cuore di catrame.
Lì
vive la gente peggiore, non so se mi spiego: quelli che hanno la puzza sotto il
naso ma che, sotto una maschera di perfezione, si abbassano a compiere i più
empi peccati.
Ad
esempio, la signora che mi sta passando accanto è conosciuta per essere una
sorta di prostituta – eppure fa la spocchiosa e va in Chiesa tutte le
domeniche, ammonendo i “giovanotti maleducati e svergognati”. Ipocrita.
Vedo
perfino alcuni dei miei peggiori compagni di scuola. Avete presente i classici
tipi disposti ad abbassare i pantaloni al minimo sbalzo ormonale, meglio ancora
se ci sono in ballo pagamento in contanti o droga?
Oh,
no, la mia non è affatto invidia. Vivrò pure in un luogo abbastanza borghese,
dove la gente è quella che è, ma ci sto da favola. Non sono santa, però non
combino cazzate di così grande portata come le loro – ci tengo alla mia salute
e alla mia dignità, insomma.
Lance,
non riesco ad immaginare come tu ora possa frequentare un luogo simile. Sei
così dannatamente fuori luogo! Tuttavia, ti concedo il beneficio del dubbio:
forse Kotone è una brava ragazza, una sorta di angelo
finito per caso nell'inferno, e tu hai fatto l'affare più grande della tua
vita.
Ma
prima, perdonami, devo ancora effettuare qualche ricerca a riguardo.
{Sitting in an English garden waiting for the sun.
If
the sun don't come, you get a tan.
From
standing in the English rain.
I
am the eggman, they are the eggmen.
I am the walrus, goo goo g'joob g'goo goo g'joob}
Sai che l'ho fatto davvero? Mi sono perfino
informata per filo e per segno su che razza di persona fosse Kotone. È un vero peccato, però, che sia tutta fatica
sprecata. Andiamo, credi che Lance mi crederebbe, se gli confessassi i segreti
della sua fidanzata? Questo lo renderebbe solo triste e deluso.
No, certe bastonate sui denti bisogna
prenderle da soli, senza che qualcuno ci costringa a riceverle. Diamo tempo al
tempo, che è un galantuomo e sa perfettamente quando far venire alla luce certe
verità. Intanto mi godo lo spettacolo da lontano, con la mia birra in mano.
Vuoi vederlo con me? Davvero? Beh, non
sarebbe male avere un po' di compagnia. A quanto pare, ti faccio così tanta
pena da spingerti a stare con me; devo davvero trovarmi in una pessima
condizione, non trovi?
Mi trovi divina anche nella disperazione?
Come darti torto, nessuno è migliore di me, tanto meno quella sporca
sgualdrina!
Santa pace, ma come diavolo mi sto
comportando? Altro che giovane donna fatta e finita, sembro una sciocca
ragazzina in piena crisi adolescenziale. Come direbbe un mio compagno di
scuola, sono a dir poco patetica.
Hai già capito bene come tirarmi su il
morale, vero? Per quanto io stessa sappia di essere divina e stupenda,
sentirmelo dire non fa altro che rallegrarmi e inorgoglirmi. Forza, lodami come
mai hai fatto prima d'ora con qualsiasi ragazza!
Eh? Dici che non sono come le altre e che
merito molto di più?
Ti ringrazio.
Mi
sono innamorata di te per una ragione piuttosto stupida, a mio parere.
Sinceramente, io non avrei neanche voluto nutrire un simile sentimento nei tuoi
confronti – eppure le cose accadono quando meno te le aspetti e a tua insaputa,
giusto per farti dannare ancor più di quanto tu già non faccia per conto tuo.
Sei
stato il primo ad interessarsi a me non tanto per l'aspetto fisico, né per
ottenere qualcosa dalla mia persona. Alla mia prima risposta aggressiva e
ostile, non sei scappato a gambe levate, né hai rinunciato a stringere amicizia
con me. No, ti sei limitato a ridere candidamente, per poi protendermi la mano
e presentarti.
Sei
entrato nel mio cuore con prepotenza e hai preteso di restarci, malgrado la mia
resistenza. Io, d'altro canto, non ho potuto fare a meno di accogliere tutto
questo e braccia aperte – e a desiderare sempre di più, data la mia brama di
passione.
Vorrei
poter godere dei tuoi baci, delle tue carezze, dei tuoi sorrisi.
Desideravo
essere la ragazza che ora sta al tuo fianco. Sognavo di essere al tuo fianco,
sotto l'ombrello, nei giorni di pioggia.
Vorrei
essere al tuo fianco, nel bene e nel male, per sempre.
Che
cos'ho di così tanto diverso da lei? Sono nettamente superiore a quella
bambinetta che stai abbracciando! Perché allora non ci sono io al suo posto?
Quanto
dovrò attendere, prima di riappropriarmi di tutti i privilegi che ora spettano
a lei?
{Expert textpert choking smokers,
Don't
you think the Joker laughs at you?
See
how they smile like pigs in a sty,
See
how they snied.
I'm crying}
L'invidia è una brutta bestia, lo sai
perfettamente anche tu. Sopravviverne è difficile, perché spesso è lei la causa
del prurito alle mani e dell'istinto omicida. Quanto vorrei porre fine alle mie
sofferenze e stringere il collo di qualcuno!
Purtroppo, però, questo darebbe il diritto
ad altri di fare lo stesso con me. Lo so, sono molto invidiata da tanta gente e
me ne vanto particolarmente. Eh? Dici che nessuno avrebbe il coraggio di
uccidere una persona bella e divina come me?
È vero: tutti mi temono e mi stanno alla
larga. Ecco perché Lance non mi ha voluto, alla fine!
No, per favore. Non penso sia perché lui
non fosse degno di me – cioè, non riesco neanche a pensarlo. Se non lo è lui,
insomma, allora chi lo è? Pensi che qualcuno ci sia veramente?
Secondo te, quindi, è anche più vicino di
quanto io pensi. Beh, ciò vuol dire che devo sbrigarmi a trovarlo, se non
voglio morire sotto il peso di questa dannata gelosia.
Il mio orgoglio è stato ferito
profondamente e sta sanguinando troppo!
Tempo
due secondi e l'ennesima sigaretta si spegne. Getti via il mozzicone con fare
seccato, pronta a estrarne una nuova dal pacchetto. Mentre fai tutto questo, mi
guardi con aria esterrefatta e un ghigno sarcastico dipinto sul volto.
«E
quindi vuoi informazioni su Kotone, eh?» esclami
all'improvviso, smuovendo i tuoi capelli argentei con una mano, per poi
accarezzare con le dita l'enorme fascicolo che giace sulla tua scrivania. «Sei
venuta dalla persona giusta, carissima San».
Non
scelgo mai a caso i miei informatori. Quando ho bisogno di notizie e di
pettegolezzi attendibili, so sempre a chi rivolgermi. A volte torna utile avere
come migliore amica la direttrice del giornale scolastico scandalistico più in
voga in tutto l'istituto.
Non
vuoi far sapere agli altri un tuo segreto molto intimo? Beh, rassegnati: Karen
ne viene a conoscenza ancor prima di te.
«Allora,
che cosa vuoi sapere?» mi domandi, mentre cominci a sfogliare quel volume
enorme, come se alla ricerca di qualcosa. Ogni volta che qualcuno ti chiama in
causa per domandarti qualcosa, i tuoi occhi si illuminano sempre di gioia.
Sembri una bambina in un negozio di giocattoli, tanto sei euforica. «Tu chiedi
e ti sarà dato. Semplice, no?».
Non
so neanche da che parte iniziare, sai? Vorrei sapere tutto ciò che mi serve per
ridicolizzare e mettere in cattiva luce quella sciocca. Eppure, proprio nel
momento decisivo, non so decidermi.
Qualcosa
mi blocca, impedendomi di formulare una qualsiasi richiesta. Ma quanto diavolo
sono ridicola?
«Penso
che qualsiasi cosa vada bene, pur di allontanare Lance da lei» mormoro
flebilmente, nel vano tentativo di dare determinazione e sicurezza al mio tono.
Il risultato? Un sibilo insicuro e fragile. Dannazione.
Trascorrono
vari minuti, poi un'altra sigaretta finisce e un'ultima boccata di fumo si
disperde nell'ufficio. «La sua fama la precede, carissima San» esclami poi, con
aria quanto mai seriosa. Non ti ho mai vista così rigida prima d'ora, Karen.
«Devi sapere che si interessa di qualsiasi persona di sesso maschile,
indipendentemente dall'economia o dalla popolarità, solo per mero orgoglio
personale. Più gente conquista, più è felice. Il suo scopo principale non era
rubare Lance a te per farti un torto diretto, quanto per vincere una sua stessa
sfida personale. Quando sei subentrata poi come rivale inconsapevole, il tutto
si è fatto decisamente più interessante».
Una sfida personale in cui mi sono intromessa, a quanto pare. Posso quasi sentire la risatina di Kotone alle mie spalle.
«Se
questo ti può consolare, era interessata a Lance ancor prima che tu ti rendessi
conto di quanto provavi per lui» concludi infine, con aria quanto mai
dispiaciuta. Faccio pena perfino a te, vero?
«Dammi
tutto quello che hai, Karen. Tutto. Ogni informazione» è la mia domanda, quasi
una supplica e un'implorazione, mentre la mia mente viene aggredita da pensieri
ostili.
Tengo
il capo chino su ogni foto, su ogni rapporto, su ogni scritto a riguardo,
mostrandomi quanto mai interessata. Eppure non sto osservando nulla di tutto
ciò, né sono attenta alle tue spiegazioni.
La
verità? Non voglio che tu veda i miei occhi, Karen, per l'ennesima volta lucidi
dalla rabbia.
{Semolina pilchard, climbing up the Eiffel Tower.
Elementary
penguin singing Hari Krishna.
Man,
you should have seen them
kicking Edgar Allan Poe.
I
am the eggman, they are the eggmen.
I
am the walrus, goo goo g'joob
g'goo goo g'joob.
Goo goo g'joob g'goo goo g'joob...}
Sai, mi hai aiutato a riflettere bene su
questa situazione. Hai ragione: non dovrei affatto prendermela per una cosa
simile. Dopotutto, non si è trattato di un attacco diretto alla mia persona.
Penso di aver reagito in questo modo proprio perché mi sono sentita minacciata.
Mi dispiace davvero tanto per Lance, ma non posso fare a meno di augurargli che
Kotone metta la testa a posto una volta per tutte –
magari, chi lo sa, potrebbe davvero diventare la donna della sua vita.
Un giorno anche io troverò la felicità che
mi spetta, se il cielo vuole. È ora che io apra gli occhi perché, proprio come
mi hai detto, penso che la persona di cui ho bisogno sia più vicina di quanto
io pensi.
Non so, magari è solo una sensazione, però
penso che sia davvero così. Devo solo capire di chi si tratta, poi sono a
cavallo!
Come? Dici che dovremmo uscire ancora
insieme e che la mia presenza ti ha fatto bene? Beh, dopotutto sono la divina e
faccio sempre miracoli.
A proposito, non so ancora il tuo nome!
Ah! Si addice proprio a un bel visino come
il tuo, sai?
Credo di aver finalmente aperto gli occhi
ed è tutto merito tuo. Se non fosse stato per te, forse sarei ancora qui a
piangere e covare inutilmente vendetta. Fidati, è un vero onore ricevere
ringraziamenti da parte mia! Il mio orgoglio mi precede.
Ti ringrazio, Gold.