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Autore: Anonimadaicapellibiondi    31/12/2013    2 recensioni
"Andy aveva una vita vita davanti. Un sogno. Degli amici,una famiglia. Aveva me". Un amore rovinato in una notte, un incidente fatale. Perchè la vita è una cosa meravigliosa,ma tutto ciò che lei da poi si riprende. E puoi solo cercare di andare avanti.
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
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cap2

-Tra una settimana Miss Mandison tornerà a casa – parlavano tra loro i dottori.

Non potevo pensare, non ero felice, non me ne fregava assolutamente nulla di sapere che stavo bene, lui stava male, lui non tornerà. Andy, quel ragazzo era speciale dio mio.

Tutte le sere, prima di addormentarmi pensavo alle sue parole, leggevo i nostri messaggini, quelli che salvavo, quelli pieni di frasi dolci, pensavo alle lettere che mi scriveva, alle foto che ci facevamo, alle nostre stupidaggini, alle nostre giornate al mare e pensavo pure a quella maledetta notte. Io lo amavo davvero, lui era il mio ragazzo. 18 anni, capelli scuri e occhi verdi. Non era alto né muscoloso ma era basso e nemmeno molto magro, ma aveva qualcosa dentro che lo faceva essere il ragazzo più bello del mondo. O almeno per me. I suoi modi di fare, la sua semplicità, la sua timidezza e la sua tranquillità. Con lui stavo bene davvero, mi faceva sentire felice, serena, unica. Stare con lui era la cosa più bella che mi fosse capitata. Pensavo ai primi tempi, due anni fa, quando ci piacevamo ma eravamo troppo timidi per ammetterlo. Poi avevamo iniziato a mandarci sms, a salutarci per strada, a chiacchierare e a fare passeggiate. Solo io e lui, solo noi due. Il suo sorriso mi faceva morire, i suoi occhi esprimevano i suoi sentimenti, ci capivamo al volo. Stavamo bene insieme, sembravamo perfetti.

Ma forse qualcosa ha voluto dividerci, qualcosa o qualcuno?

No, non può essere, lui è ancora vivo, lui è ancora il mio ragazzo e mi ama ancora. Mi illudo e questo so che è sbagliato, ma non posso farci nulla, non mi piacciono le storie tristi, io ci spero. Io ci crederò fino alla fine. E quando leggevo le nostre cose, guardavo le nostre foto piangevo, piangevo tanto, ma di quei pianti silenziosi, quelli che non vuoi mostrare alla gente, che vuoi tenere per te, come quei messaggini.

Stavo preparando le valigie, tra poco sarei tornata a casa. Lo guardai per l’ultima volta, lui steso su quel letto, addormentato, la madre sempre vicina e suo fratello che le stava accanto per consolarla. Rosalie e Alex erano la famiglia di Andy. Non aveva un padre, dopo la nascita di Alex, suo fratello minore, se ne andò stanco di quella vita che considerava monotona, lasciando la sua famiglia con una donna con due figli di cui uno molto piccolo, e un solo stipendio da donna delle pulizie. Alex non piangeva ma i suoi occhi erano tristi e si capiva benissimo che si tratteneva per dar forza alla madre. Vorrei tanto che qualcuno facesse la stessa cosa con me tutte le sere che piango per lui, un’amica, mia sorella, o la mamma, che mi consolasse, che mi dicesse che tutto questo sarebbe passato, lui sarebbe tornato tra noi, saremmo stati tutti felici e uniti.

Ero tornata a casa, era tutto così strano. Volevo tornare all’ospedale, così sarei potuta stare vicina ad Andy. Camera mia era piena di suoi ricordi. I pomeriggi passati insieme a ridere, a guardare film, a baciarci. Si è rovinato tutto e non ho ancora trovato un perché. Mi stesi sul letto, cercai di non pensare. Mi addormentai con le lacrime agli occhi, poi due ore dopo, una telefonata mi fece crollare.

cap2

A volte i ricordi fanno mancar l’aria.
  
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