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Autore: tnxnialler    31/12/2013    1 recensioni
Mio dio. Cos’ho fatto? La mia ragione di vita sta piangendo davanti a me, e io ne ero la causa.
Genere: Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Those voices.

Quelle voci, quelle cazzo di voci.
‘Che pancia hai? Ma ti guardi? Ripigliati!’
‘Sei un mostro, fai pena.’
‘Ma muori! Scommetto che nessuno se ne accorgerebbe!’
Mi guardai allo specchio, apparve una figura orribile, me stessa.
Una ragazza con la pancia, i fianchi grossi, le cosce potevano diminuire, mentre i seni aumentare.
Scossi la testa mordicchiandomi il labbro.
‘Non farlo’ mi dissi.
‘Fallo!’ dissero invece quelle voci.
Fissai il lavandino, presi un respiro, aprii il mobiletto, eccola lì, quell’oggetto che quasi fu il mio migliore amico, fu un po’ da quando la usai, un mese; quella lametta, di cui sfruttai tante volte per sfogarmi, sul braccio, sulla pancia, su tutto il mio corpo.
Cominciarono a pizzicarmi gli occhi, ed ecco che le lacrime scesero.
Presi l’utensile con disprezzo, mi guardai un’altra volta allo specchio, gliel’avevo promesso, senza pensarci troppo l’avvicinai al polso, premetti, vedendo il sangue scorrere, macchiando il lavandino, perché? Perché l’ho fatto? Gliel’avevo promesso cazzo! Gliel’avevo promesso!
Mi sedetti davanti alla porta appoggiando la schiena contro la porta e dando inizio ad un pianto silenzioso.
Sentii bussare  alla porta, mi alzai cercando di pulire tutto.
‘Arrivo!’ dissi con il tono più calmo che riuscii a fare.
Mi coprii i polsi con la felpa e aprii la porta.
Eccolo, Louis, mi fissò gli occhi, che probabilmente erano ancora rossi e gonfi, senza dire nulla, agitato mi prese il braccio tirando su la manica della felpa, ed eccoli lì, quei tagli che procurai poco fa, mi guardò nelle iridi, con la bocca semi-aperta.
‘Perché?’ disse abbastanza disperato.
Mi morsi il labbro, fino a far sanguinare anche quello.
Mi prese la mano e mi trascinò in bagno, mi bagnò i polsi, lasciandomi poi sola, si diresse verso la cucina, aprì lo sportellino della cassettiera, prese il disinfettante e la garza ma non appena fece per venire da me posò lo sguardo sul suo cellulare, sentii che parlò al telefono, uscii dal bagno e ascoltai la conversazione senza farmi vedere.
‘L’ha fatto di nuovo Harry, cazzo! Devi venire, lo sai, solo tu puoi farle cambiare idea.. Te l’ha promesso? Ah ho capito.. Eh, adesso la soccorrerò, ma ha bisogno di te.. So che sei arrabbiato e deluso.. Va bene, ci vediamo fra poco, ciao.’
Lo fissai.
‘Vai in bagno che ti disinfetto.’
Mi diressi in bagno e mi sedetti sulla tazza.
Si inginocchiò e cominciò a disinfettarmi, mettendomi poi la garza, sentimmo suonare al citofono e sapevo benissimo chi era.
Louis sospirò alzandosi e rispose al citofono, aprendo alla porta.
Indicò col dito le scale facendo capire ad Harry che ero di sopra ed Harry annuì turbato.
Mi trovò sdraiata sul letto a fissare un punto impreciso del soffitto, mi alzai dal letto, con le ginocchia tremolanti, avevo paura, paura che anche lui non mi avrebbe accettata, mi ha sempre detto che sono perfetta per lui, ma la paura che cambiasse idea e andasse via, era tanta.
Entrò guardandomi dritto negli occhi, senza pensare, gli corsi contro, abbracciandolo.
Ricambiò senza pensarci due volte, sentii che la mia spalla era bagnata, staccai l’abbraccio e vidi che stava piangendo.
Mio dio. Cos’ho fatto? La mia ragione di vita sta piangendo davanti a me, e io ne ero la causa.
‘Harry.. io.’ dissi quasi piangendo.
‘Shh, solo, n-non farlo mai più.’
‘Scusami, le voci continuavano..’ dissi piangendo.
‘P-promettimelo, ti prego, El, ti amo. Come te lo devo far capire?’ disse con gli occhi ormai gonfi.
Mi buttai di nuovo fra le sue braccia e posai le mie labbra sulle, quelle labbra morbide e calde, la sua lingua si intersecò con la mia per un tempo che mi sembrò infinito.
Poi posò le labbra sul mio collo, succhiando più che poteva, sì mi stava facendo un succhiotto.
‘Questo per far sapere a tutti che sei mia.’ mi disse facendomi sorridere.
Cominciò a cantare sussurrandomi all’orecchio.

Don’t let me,
don’t let me,
don’t let me go,
‘cause I’m tired of feeling alone.

Mi svegliai e guardai la sveglia, le nove.
‘Cazzo! Era un sogno.’ pensai.
Mi guardai i polsi, niente tagli, niente garza, ero nella mia camera, piena di poster dei One Direction, i miei idoli, non ho mai incontrato Harry, né Louis, niente era reale.
Era solo un fottuto sogno.
Ero sia delusa, che felice.
Mi alzai e mi diressi verso il bagno, niente sangue tutto pulito, mi toccai il collo.
No.
Non poteva essere.
Un succhiotto? 

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-tnxnialler xx

  
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