Guardava silenziosamente fuori alla finestra della sua
classe .
Ascoltava l’infrangersi della pioggia sul vetro , seduta sul banco
durante le pulizie dell’aula ,con il mento appoggiato nella mano
sinistra.
Ricordava quelle favole nelle quali vi erano splendide principesse ,che sempre venivano salvate da principi magnifici che
sconfiggevano gli orrendi mostri .
Ma la vita le aveva insegnato che queste erano solo bugie,
nessuno l’era venuta a salvare quando aveva chiesto aiuto ,nessuno
……
Tutti i bambini devono avere la loro infanzia , tutti i loro momenti di gioia , era stata una principessa nella
prima parte della sua vita ,troppo piccola per ricordare, solo un vecchio dono
…un anello,anzi un giocattolo ma che per lei era il suo gioiello
più prezioso .
Poi il nulla ,un mostro le aveva
rubato l’infanzia , la gioia , ma questa volta il principe non era
accorso in suo aiuto, al suo
posto la sofferenza…. da piccola si era
sempre chiesta perché le
facevano del male , forse aveva fatto la cattiva? Eppure si comportava sempre
bene , con la mamma e con il papà… e poi anche
con quell’uomo. Lei non gridava;non diceva nulla, le bastava solo un po’
d’amore, le bastava davvero solo
questo , ma nessuno
l’aveva capita ,abbandonandola a se stessa .
Una bambola di pezza rotta ……era questo Mitsuko
, cresciuta troppo in fretta una bambina con l’animo da donna . Anche
crescendo si era ripromessa di non soffrire più ma di stare
dalla parte di chi fa soffrire , non era colpa sua, questo le avevano
insegnato. Paura del dolore, della solitudine e di essere
debole…..e per non essere ciò
aveva scelto la strada della vendetta, dell’imbroglio , una cosa
in cambio di un'altra , in questo caso il suo corpo. Aveva capito così.
Nessuno le aveva spiegato che le cose non girano in questo modo , quanti si erano fatti corrompere da lei e quanti poi erano stati intrappolati
nella sua tela , ma a cosa le serviva ciò se poi le rimaneva l’insoddisfazione
, i mostri del passato che tornavano durante la notte o vedendo una semplice
immagine di famiglia felice, nasceva dentro di lei odio e amarezza .
Quando le sue compagne di classe discutevano su dove le avevano portate o cosa le avevano regalato i loro genitori preferiva essere
indifferente, cancellare da sé ogni traccia di sentimenti umani per non
dover soffrire . Aveva venduto persino le sue amiche ….ma lei che colpa ne aveva se la volevano seguire, loro desideravano
semplicemente essere accettate, mentre lei no.
In tutta la scuola si sentivano voci sul suo conto e su quello che
faceva , ma nessuno aveva il coraggio di dirle in faccia ciò che pensava,
però loro non sapevano niente di lei e di ciò che aveva subito,dunque
era meglio far finta di nulla e andare avanti, temuta anche dalle sue compagne
di classe.
Per Mitsuko loro erano davvero delle principesse , ma le principesse erano anche molto ingenue; mentre lei
aveva capito subito e in fretta come questo mondo va avanti. Ma infondo Mitsuko Soma desiderava un po’ di quella
felicità negata e invece del dolore (nascosto) …..infinito , una
persona che cerca di nascondere i propri sentimenti attraverso la bellezza.
Finito il turno prese dalla borsa l’unica cosa che la faceva stare meglio
,l’anello di Emily , regalatole dal padre. Lo
strinse forte al petto e ripeté le parole magiche che almeno con il
desiderio e l’immaginazione la portavano verso lui;uscì
dall’edificio sotto la pioggia ,forse l’avrebbe pulita delle sue
colpe . Una bambola di pezza rotta,
questa è Mitsuko Soma.