Venti e quattordici
Hanno cancellato le prove della loro disubbidienza, pensa Ronald, mentre si rigira un bicchiere di vino vuoto tra le dita. Venti pratiche lasciate aperte e quattordici provvedimenti disciplinari redatti da William, ma mai consegnati, ardono allegri nel camino di un appartamento nel cuore di Berlino (il fuoco avrebbe dovuto essere finto, ma le vie di Grell sono infinite).
« Quest’anno, però, non lascio passare nulla » commenta Will, sdraiato sul divano. Stringe le labbra e assume per un attimo l’espressione del perfetto supervisore, prima che Grell si pieghi su di lui e disinneschi quella scintilla di buonsenso con un bacio.
« Mi sento proprio un criminale, signor Spears ». Ronald sorride. La carta si arriccia e si annerisce sempre più. Venti documenti mai compilati, quattordici scartoffie mai archiviate: tempo rubato al lavoro per venti case scassinate, quattordici letti disfatti, innumerevoli camicie sbottonate e morsi sulla pelle. L’educazione sentimentale del nostro caro allievo, o almeno è così che la chiama Grell nei corridoi della Society, in un sussurro lieve.
« Tesoro, sei troppo silenzioso ».
Grell ora è accanto a lui con una bottiglia in mano. Ronald scrolla le spalle, divertito. « Forse dovremmo sentirci in colpa? ».
« Certo che no » lo redarguisce Grell, assestandogli un colpetto sul braccio. « Non è questo ciò che i tuoi maestri ti hanno insegnato, vero? »
Gli prende il bicchiere di vino dalle mani e inclina la bottiglia. I suoi occhi socchiusi sono carichi di aspettative, di non poi così buoni propositi per l’anno nuovo — non poi così buoni solo per gli altri, si scopre a pensare Ronald.
« Tanti auguri, mio diletto allievo ».
Il detto dice "chi scrive il primo dell'anno scrive per tutto l'anno" :D Dato che questo è il mio unico proposito per il 2014, spero di riuscire a mantenerlo (e di migliorare, anche!)
Buon anno a tutti! ♥
dburdock