È venerdì mattina, sono passati cinque giorni da quando mi sono svegliata a casa di quel ragazzo che ha salvato il suo numero sul mio cellulare ma non l'ho ancora chiamato.
Le voci girano e ormai tutta la scuola sa della mia "avventura", Austin è furioso e mi sta ignorando da ormai due giorni, stasera doveva venire da me dato che mia madre oggi è volata a San Diego per lavoro e tornerà fra due mesi avremmo potuto stare un po' soli e invece no, lui si rifiuta di vedere "una sporca traditrice", come dice lui.
È comunque venerdì sera e di starmene da sola non ne ho proprio voglia quindi in alternativa ad Austin ho chiesto ad Angelique di venire.


***

«Quindi, lo chiami?» Mi chiede Angelique fissandomi negli occhi

«Non so...» Rispondo insicura

«Dai Al!» Mi intima lei


Ha ragione lei, perché non dovrei chiamarlo?
Cerco il suo numero sul cellulare, si è salvato come "H"

«Pronto?» Una voce roca esce dal microfono

«Ciao, sono Alaska, quella che ti sei trovata in giardino sabato.»

«Stavo aspettando la tua chiamata. Comunque io sono Harry.»

Sto in silenzio,  non so cosa dire

«Hai programmi per domani sera?» Mi chiede per rompere il ghiaccio

Sì che avevo dei programmi, dovevo chiarire con Austin ma non so perché gli risposi di vederci al Frosita alle 20.00

«Va bene, a domani allora.» Mi risponde attaccando il cellulare prima che potessi ritirare tutto.


Angelique mi guardava con curiostà

«Ho un appuntamento.» Le confessai.