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Autore: niallsblue    01/01/2014    0 recensioni
"Uscire con Barbara Palvin l’ultimo dell’anno era stato un gradissimo errore, aveva mentito al suo riccio, gli aveva promesso di non ubriacarsi ed eccolo lì, pateticamente seduto su uno sgabello, a notte fonda, con i raggi della luna che gli illuminavano i lineamenti stanchi, aspettando un messaggio divino sul da farsi. Forse allora il divino voleva punirlo."
NARRY (con piccoli accenni Narbara)
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Harry Styles, Niall Horan, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Primo gennaio duemila quattordici, 4.15
 

Niall chiuse, con quanta più delicatezza possibile per un ubriaco, la porta d’ingresso. Fece scattare la chiave, si guardò in torno alla ricerca di un minimo movimento, anche impercettibile, ma la testa girava e il pavimento sembrava aprirsi sotto i suoi piedi scalzi e freddi che procedevano a tentoni nel buio senza creare nemmeno un fruscio.
Entrò in cucina, si mise a sedere con le dita bianche e tozze delle mani tra i capelli, tagliò l’oscurità della sua stanza con i suoi occhi glaciali e spenti da qualche drink di troppo.
“Quattro e un quarto” fulminò l’orologio che creava quel ticchettio assordante nel silenzio in cui era custodito l’appartamento. “Harry starà dormendo, che faccio?” si chiese appoggiando la fronte al tavolo di legno, intrufolarsi nel letto con lui lo faceva sentire un amante che torna da sua moglie dopo essere stato con la sua segretaria, rimanere alzato era impossibile e non lo avrebbe certo aiutato a sentirsi meglio, anche fisicamente, ma soprattutto moralmente.Uscire con Barbara Palvin l’ultimo dell’anno era stato un gradissimo errore, aveva mentito al suo riccio, gli aveva promesso di non ubriacarsi ed eccolo lì, pateticamente seduto su uno sgabello, a notte fonda, con i raggi della luna che gli illuminavano i lineamenti stanchi, aspettando un messaggio divino sul da farsi.
Forse il divino voleva punirlo.
Due occhi verdi apparvero sulla soglia e anche se non poteva vederli chiaramente, li sentiva addosso, bruciavano la sua pelle e gli spaccavano ogni difesa, distruggevano ogni minimo discorso che si era creato nella testa e trasformavano le emozioni del suo possessore in pura delusione.
“Ti aspettavo per mezzanotte” sussurrò sedendosi davanti a lui, così come aspettava una chiamata, un messaggio dolce, ma Niall non gli aveva dato nulla di tutto ciò.
“Mi dispiace” Non alzò la testa da bravo codardo che era, la mani strette le une con le altre sul ventre, la schiena curva e le pupille dilatate nel buio che cercavano qualcosa di interessante da fissare.
“Con chi sei uscito?” si aspettava questa domanda, ma si aspettava rabbia, urla, grida isteriche, non certo la voce impastata dal sonno e pigra che in suo interlocutore stava tenendo.
“Scusa” bisbigliò trattenendo qualche lacrima, non era il momento di piangere, aveva combinato il casino e ora doveva sistemare, mettere le cose in chiaro.
“Liam?” li suono si fece un po’ più espressivo, ma ancora contenuto e tranquillo, scosse il capo e notò Harry incupirsi e assumere un cipiglio più aggressivo “Zayn?” ricevette un altro dissenso. La sua mente era leggermente meno offuscata dall’alcool, sentì la pressione della situazione e il breve e sommesso singhiozzo che Styles emise prima di pronunciare l’ultimo nome “Barbara.” Non era una domanda, sapeva che era corretto, ma con una calma disumana, straziante per il povero cuore del biondo, ritornò sulla rampa di scale, pregandolo di andarsene appena gli fosse stato possibile.


 
 
Primo gennaio duemila quattordici, 13.00


 
Suonò al campanello di casa Tomlinson, dall’interno già proveniva il brusio allegro delle persone raccolte per festeggiare l’inizio dell’anno nuovo. Si sistemò il giaccone pesante, poi spinse la porta salutando tutti con un festoso ‘Buon giorno e buon anno a tutti’ accompagnato da un sorriso tirato, falso come mai ne aveva fatti, neppure alle interviste dove continuavano a parlare dei Larry.
Aspettò che Louis lo accogliesse e che gli prendesse di mano la giacca per osservare i presenti: Zayn era tranquillamente seduto su una sedia, di fianco a Perrie che conversavano amabilmente con le sorelline Tomlinson, Liam era in piedi di fianco al piano e discuteva con la signora Johanna sul tempo pessimo delle ultime settimane, ed infine accomodato sul divano in dolce compagnia di un bicchiere di spumante, Harry lo stava fissando, aspettando solo che prendesse posto vicino a lui per sbranarlo e rompere la loro relazione.
Ma quel giorno, no.
Horan aveva deciso diversamente, non avrebbe deciso tutto il bel ragazzo dai capelli ricci di cui si era follemente innamorato, solo per quella volta avrebbe comandato lui. Doveva solo attendere, attendere la fine del pasto, quando sono tutti un po’ brilli e euforici, poi con una forchetta avrebbe dovuto battere con il bicchiere di cristallo per attirare l’attenzione.
Fu così che si trovò in piedi, con gli occhi dei presenti puntati su di lui, senza un discorso preciso in mente, le mani tremanti e sudate, la voce incerta e il colletto della camicia che sembrava soffocarlo.
“Voglio” stava iniziando con troppa presunzione? Si chiese mentre gli altri stavano per scoppiare a ridere. “23 luglio 2010. La formazione di una band, di un sogno, del futuro di cinque ragazzi, sconosciuti tra di loro, ma accumunati da un'unica passione, la musica. Quei ragazzi, uniti dalla musica, formano oggi i One Direction e a soli tre anni dalla loro formazione…”
“Quest’anno sono quattro, fratelli” urlò Louis alzando i bicchieri credendo che il discorso fosse incentrato su quello.
“Fermo. Non ha finito.” Bloccò i festeggiamenti con la sua voce dura e roca, Harry.
Niall non potè che ringraziarlo mentalmente e continuare “hanno conquistato il mondo e milioni di fan disposte a tutte per loro. Quesi ragazzi sono cresciuti insieme e sono diventati uomini.” guardò i suoi compagni, grossi, muscolosi, con la barba e capì che stava seguendo la strada giusta. “Un uomo, nella sua vita deve fare scelte e deve chiedersi chi è.” Lasciò un attimo di pausa perché tutti afferrassero il senso di quelle parole, Liam fu il primo.
“Non vorrai lasciarci” la sua faccia si contrasse sotto lo scorrere lento di una lacrima. Styles trattenne il respiro.
“Uno di quei ragazzini ha conquistato molte più fan di tutti gli altri e tra queste c’era un suo stesso compagno di band.” Si voltò verso il suo splendido fidanzato e si inginocchiò, il suo cuore batteva e scandiva le parole che aveva pensato tutta la notte, quelle iridi verdi che tante volte si era dimostrate forti e avevano superato qualsiasi difficoltà, stavano piangendo? Per il suo discorso? “Oggi, davanti a questi uomini, cresciuti con noi, vorrei chiedere ad Harry Edward Styles se, oltre alla musica, potesse unirci anche il matrimonio. Harry, vuoi sopportarmi, debole come sono, ubriacone, scusarmi per non essere perfetto come te, per essere uscito con Barbara, per non avere mantenuto la mia promessa di un bacio a mezzanotte e sposarmi?” rinacque dentro quando le fossette deliziose si crearono ai lati della bocca del suo promesso sposo, incorniciando le labbra che pronunciarono il fatidico “Sì” un milione di volte.






NOTE DELL' AUTRICE

sono tornata con un'altra Narry per augurarvi, a mio modo, un po' diverso dai soliti auguri, un buon anno nuovo.
Ma anche per esprivervi il mio dissenso per quanto riguarda i Narbara. Chiamatemi pure bimbaminchia, ma credo che, se fossero stati due ragazzi normali, una bella ragazza come Barbara non sarebbe mai andata a cagare Niall.
Parere mio uccidetemi pure con i commenti basta che mi date un vostro parere.

BACI <3 <3 <3 niallsblue
  
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