Riassunto:
"I suoi ricordi brulicavano di scritte blu, verdi e rosse, di odore di alcool alle sette del mattino e di maghi appesi alle pareti dei corridoi e del salotto."
Note dell'autore:
Soltanto una piccola riflessione su quel flash che mi ha danneggiato irrimediabilmente e inequivocabilmente l'esistenza.
Ho sempre adorato Rose e la sua complicata personalità, e spero di averle reso giustizia, almeno un po'!
I personaggi di questa storia appartengono ad Andrew Hussie.
Seer: Descend
Si ricordava molto bene di quando aveva incontrato per la prima volta i suoi amici.
Era stato tre anni prima: era piccola ma già matura, eppure andava ancora su quei siti per bambine tutti fiori, stelle e color rosa con Jade come una qualsiasi altra normale decenne avrebbe fatto.
Il fantasy e quelle fanfiction dark che fanno sentire Dave un po' a disagio erano venuti dopo, e alla fine, nonostante tutti i cambiamenti subiti, era riuscita a tenersi anche un pò di quel rosa.
I suoi ricordi brulicavano di scritte blu, verdi e rosse, di odore di alcool alle sette del mattino e di maghi appesi alle pareti dei corridoi e del salotto.
Una vita abbastanza normale e una madre abbastanza brava a fare la mamma. Era felice.
Lo era anche se non aveva mai aspirato a diventare come lei.
Se lo avesse fatto... forse lei non sarebbe morta?
Ora, in piedi sugli scacchi neri e bianchi di Skaia, non vede niente.
Non vede sua madre, sdraiata vicino al tavolo da tè, vicino alla porcellana sparsa a terra, frantumata e decorata recentemente di rosso.
Non vede John, anche se lui è steso proprio al suo fianco, anche se persino il suo petto era stato ripitturato di rosso poco fa. Vorrebbe dirgli che le dispiace, che tutto andrà bene, ma non può. Non riesce a vederlo.
Vede solo Jack.
E Jack vedrà solo lei come ultima cosa.