L’Amore dei Fantasmi Ecco arrivare la solita e insopportabile [l’odiava davvero] pioggia, fredda
e insensibile. Possibile che arrivasse sempre nei momenti peggiori? Di nuovo Insieme
C’era stato un tempo, quando ancora tuonava la guerra, in cui un Team si era
fatto strada sugli altri. - Kakashi… C’era stato un tempo, quando la guerra era terminata da molti anni, in cui l’unico
sopravvissuto Del Team era solo…
Note Autrice:
{Kakashi, Rin, Obito}
La morte di una persona cara: pioggia.
Un funerale: pioggia.
Kakashi che voleva rimanere solo davanti alla Pietra degli Eroi… pioggia.
Sì, Kakashi Hatake odiava la pioggia. Sempre ad insinuarsi nelle vesti, a scivolare sulla pelle,
bagnando, sporcando [ricordando quasi il sangue di antiche e infelici missioni].
L’uomo, stanco e spossato, dopo anni… troppi anni passati a piangersi addosso, aprì l’unico
occhio scoperto, fino a quel mentre chiuso, per non disturbare le riflessioni della mente con altri
pensieri e distrazioni [come i nomi della Pietra, Obito Uchiha e Rin Inuzuka].
Fissò la roccia nera, dove centinaia di nomi [parenti, amici, sconosciuti…] lo contemplavano
di rimando, chiamandolo quasi per nome.
Le poteva sentire [le voci], non erano nella sua testa [le voci], erano reali [le voci]
e lo invocavano, disperate [le voci].
Poi, come fosse routine, si accasciò a terra, distrutto dalla fatica, da quelle voci che lo rendevano
esausto. Ed ecco che il vento prese a soffiare, furibondo, e due immagini comparvero come nebbia:
divennero carne, divennero concreti, divennero… i suoi ricordi.
Ora Kakashi non era più solo: ora con lui c’erano Obito e Rin, non più defunti [non lo erano mai stati].
Il figlio della Zanna Bianca di Konoha sorrise, mesto.
Oh, quelli sì che erano dolci momenti: ma naturalmente dovevano essere rovinati dalla pioggia…
quella dannatissima acquerella sporca, proveniente dal cielo infinito.
Cercò di non badare al liquido che lo ricopriva completamente, e tentò disperatamente di
aggrapparsi a quelle visioni [no, perché visioni? Erano reali!], a volte sbiadite, a volte quasi
concrete [ma perché quasi? Lo erano davvero!].
- Kakashi, alzati…
Oh, era davvero la squillante (e a volte irritante) voce di Obito, quella?
- Siamo tornati insieme, come una volta…
Tre non comuni ragazzi, sotto il fiero e allegro sguardo del famigerato Minato Kamikaze, conosciuto
nel mondo ninja come il Fulmine Giallo di Konoha, che erano legati da amore e odio.
Ma in fondo, tra Amore e Odio c’è poca differenza: sono entrambi emozioni forti, che fanno
vivere e morire.
Kakashi Hatake era la giovane Zanna.
Rin Inuzuka era il medico rinnegato.
Obito Uchiha era la forza nascosta.
C’era stato un tempo, quando ancora tuonava la guerra, in cui Il Team era ritenuto una dei più
forti.
Era temuto dai nemici.
Era rispettato e amato dagli alleati.
Purtroppo però, c’era stato un tempo, in cui Il Team morì.
Solo un superstite: la giovane Zanna.
Una morte dopo l’altra: Obito Uchiha, Rin Inuzuka… Minato Namikaze.
L’unico rimasto in vita: Kakashi Hatake.
C’era stato un tempo, quando ancora tuonava la guerra, in cui Il Team era legato dall’Amore
e dallOdio.
C’era stato un tempo, quando la guerra era terminata, in cui Il Team era morto per il loro
legame di Amore e Odio.
Oh, Rin… Rin, la sua bellissima voce.
- Kakashi… ora il nostro amore sarà sempre con te; non ti abbandonerà mai.
… in compagnia solo dell’Amore dei Fantasmi.
Questa fic è arrivata 4^ al concorso sui Team indetto da Lady vampire.