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Autore: Seiten_85    01/01/2014    1 recensioni
Hakkai si ritrova, stranamente, a pensare al suo doloroso passato, nonostante siano trascorsi anni dall'accaduto...
(corretta)
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Cho Hakkai, Sha Gojio
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Una ragione per vivere

 

-”A dire la verità... Ho desiderato sprofondare all'inferno... Dal momento in cui ho perduto la cosa per me più importante...”- spiegò un giovane, sulla ventina, con gli occhi verdi e i capelli neri:
-”La tua donna?”- domandò un ragazzo dagli occhi e capelli rossi:
-”Sì, diciamo così... In parte...”- disse il brunetto:
-”In parte?”- chiese sbalordito il suo interlocutore:
-”In effetti era la mia sorella maggiore.”- puntualizzò l'uomo dagli occhi smeraldini:
-”Mi disprezza?”- domandò, infine, forse, certo di avere una risposta positiva, ma, della quale, non gli sarebbe importato granché.*
Quanti anni erano passati, da allora? Il viaggio verso ovest era, ormai, terminato da un pezzo e i quattro ragazzi avevano concordato di tornare alla vita che conducevano prima: Sanzo e Goku erano tornati allo Shayoden, mentre lui... Beh, lui conviveva ancora con Gojyo, ma... Le cose erano molto cambiate, in meglio:
-Ehi, bella brunetta, cosa ci fai qui tutta sola?- domandò un certo mezzo demone, avvicinandosi a lui, avvolgendo un braccio attorno alla vita, baciandolo su una guancia:
-Oh, scusami, Gojyo, non volevo svegliarti.- disse, dispiaciuto per aver svegliato il suo amante, nel cuore della notte. Già, amante. Era trascorso qualche mese, da quando lui e il ragazzo dai capelli e occhi rubino avevano deciso di convivere come una coppia nella casa di Gojyo... All'inizio non era stato facile, perché temevano di perdere, nuovamente, chi amavano, ma, per una volta, tentarono di provare ad afferrare quella possibilità di essere, finalmente, felici. E lo erano davvero, come non credevano fosse possibile:
-Non ti preoccupare, principessa. Dimmi, c'è qualcosa che ti turba?- domandò teneramente Gojyo:
-In realtà, stavo pensando a quando ti ho parlato di Kanan, chiedendoti se mi disprezzavi per il fatto che amavo mia sorella...- la frase rimase in sospeso qualche istante e il più alto dei due decise di non interrompere:
-La tua risposta mi aveva un po' stranito, a dire il vero.- disse, sorridendo quasi divertito:
-”No. Sono cose che capitano, giusto?”-* aveva risposto il rosso, a quei tempi:
-Era, comunque, la tua donna. La tua fidanzata. Quindi non ci vedevo nulla di così sconcertante.- spiegò semplicemente Gojyo, spostando la mano su un braccio, stringendo a sé il corpo del compagno:
-Hai sempre la risposta pronta per tutto, vero, Gojyo?- domandò Hakkai, mantenendo il dolce sorriso che gli illuminava il volto:
-Beh, sai come sono fatto, no?- rispose vagamente l'interpellato. Il moretto appoggiò la testa su sua spalla:
-Per il resto è tutto a posto, Hakkai?- domandò il rosso, facendosi serio. Non gli piaceva vedere il suo amato triste pensando al passato che, ogni tanto, tornava a fargli visita. Il ragazzo dagli occhi verdi sospirò, alzando il volto verso la luna piena che illuminava la radura circostante:
-Sì, sto bene...- disse, chiudendo un attimo gli occhi, cullato da entrambe le mani del compagno e dal leggero sollevamento e abbassamento del suo torace, dato dal respiro:
-Coraggio, entriamo in casa... La temperatura è un po' troppo bassa per starsene con una maglia leggera qui fuori.- disse Gojyo, cercando di distrarre Hakkai, proteggendo il compagno dalla fresca brezza notturna.
In effetti aveva ragione: nonostante fosse primavera, la notte era ancora un po' fredda per stare all'aperto con una maglia leggera, anche se a maniche lunghe. Infatti si era accorto che il brunetto stava leggermente tremando, cercando, però, di non mostrarlo al compagno, il quale, però, l'aveva facilmente intuito. Quindi la coppia entrò in casa e si andò a sedere al tavolo della cucina:
-Preparo un po' di te, vuoi?- chiese Gojyo, baciando la fronte fresca di Hakkai:
-Oh... Sì, grazie.- disse, fermandosi ad osservare l'amato prendere il bollitore, riempirlo d'acqua e metterlo sul gas.
Gojyo si accorse dello sguardo puntato su di sé, quindi si girò verso il compagno e gli andò vicino, sedendosi sulle sue gambe, posando le mani sui suoi fianchi:
-Cosa ci sarebbe di tanto interessante, principessa?- domandò furbetto:
-Oh, beh, nulla di importante...- lasciò la frese in sospeso per qualche secondo, poi, all'improvviso, il suo occhio sinistro, acquisì una tonalità più scura:
-Stavo pensando a quanto ti ami, Gojyo... Sul serio... Dopo Kanan, ho pensato di non poter mai più provare una cosa simile, ma tu... Hai cambiato totalmente la mia vita e te ne sono grato... Infinitamente... Allo stesso modo in cui mi hai salvato la vita quel giorno... Ti amo, Sha Gojyo... Ti amerò per il resto della mia vita...- disse in tono serio, ma emozionato.
Il rosso era rimasto sconcertato da quelle parole. Folgorato. Stregato. Allo stesso tempo, però, sentiva che l'amore verso quel ragazzo dai malinconici occhi verdi, di cui uno era di vetro, era qualcosa che andava ben oltre ciò che avrebbe immaginato. Era impossibile spiegarlo a chi non aveva mai provato un sentimento così grande, tanto da far dolcemente male.
Ad interrompere quel momento, ci pensò il bollitore che fischiò, indicando che l'acqua stava bollendo già da un po'.
Come se nulla fosse, il rosso non interruppe minimamente il contatto visivo col demone, allungando semplicemente una mano per spegnere il gas, tornando a posare entrambe le mani sulle guance di Hakkai, incatenando i propri occhi agli smeraldi dell'uomo che aveva davanti:
-Ti amo tanto anche io, 'kai... Tu sei la prova che, in realtà, io stavo cercando, anzi, bramando, l'amore che non ho mai avuto, già da quel giorno. Per quanto avessi detto che sarebbe stata l'ultima volta che avrei fatto entrare un uomo nel mio letto, ora non ti permetterei di lasciarlo.- disse, sapendo che il demone davanti a lui, avrebbe capito a cosa si stava riferendo.
Si abbassò quel tanto che bastava per catturargli le labbra in un morbido bacio, solo per assaporarne la morbidezza e Hakkai ricambiò con la stessa tenerezza.
Dopo quel breve scambio di carezze, Gojyo si alzò dal brunetto e andò a prendere due tazze in cui mise le bustine di tè, due o tre cucchiaini di zucchero e l'acqua ancora bollente. Quindi le prese e le portò al tavolo, porgendone una al compagno.
Senza un apparente motivo Hakkai sorrise e Gojyo lo notò:
-Sono felice, Go... Davvero tanto... Quel rosso che, per noi, era un castigo, ora, per me, è un motivo per cui vivere... Voglio continuare a vivere per il rosso che porti...- disse con un sorriso luminoso e sincero, toccando, nuovamente, il cuore del mezzo demone:
-Io, invece, vorrei continuare a specchiarmi nelle tue pozze verdi. Non importa se uno dei due è finto. Appartiene sempre a te ed è ugualmente bellissimo.- disse il rosso, sporgendosi quel tanto da scostare il ciuffo dall'occhio destro di Hakkai.
Bevvero il loro tè con calma, lanciandosi, ogni tanto, sguardi che dicevano tutto e niente, giocando come ragazzini alla prima cotta.
Quando finirono, Hakkai lavò le tazze rimettendole al proprio posto, sciacquando anche il bollitore, ormai diventato tiepido. Gojyo, quindi, avvolse un braccio attorno alle spalle, conducendolo in camera da letto, sedendosi sul materasso, facendo sedere Hakkai sul proprio grembo. Il rosso, quindi, iniziò a depositare morbidi baci sulle labbra, ricambiato dal brunetto, il quale gli avvolse le braccia attorno al collo, sdraiandosi, poi, sul materasso, portando il suo uomo con sé.
Hakkai gli rotolò a fianco, tirando su entrambi le coperte, dando un ultimo bacio sulle labbra del compagno:
-Buona notte, amore...- mormorò:
-Buona notte a te, principessa...- rispose Gojyo sorridendo.
Ogni volta che il rosso lo chiamava in quel modo, gli veniva da sorridere, ma, in realtà, era un cosa seria: il mezzo demone gli aveva fatto capire, più volte, che il moretto non era solo l'uomo della sua vita, ma anche la dama che gli aveva rubato il cuore, e, al tempo stesso, la principessa che doveva essere salvata dalla torre della strega cattiva, o, in quel caso, dalla prigione del suo passato.
Per Hakkai valeva lo stesso, ma una cosa era certa: l'uno era diventato la ragione di vivere per l'altro.

Fine

 

*Tratto dal volume 5 del manga

   
 
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