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Autore: cantaloupe    01/01/2014    0 recensioni
La stoffa della camicia nera è perfettamente stirata, e le unghie finte- un pò troppo vistose per i suoi soliti standard -perfettamente smaltate. Junko dà voce ai suoi pensieri dalla sua spalla. «Perfetto», dice.
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Junko Enoshima, Mukuro Ikusaba
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Riassunto:
"La parrucca bionda non sembra neanche lontanamente un falso, aderisce perfettamente al suo capo. La stoffa della camicia nera è perfettamente stirata, e le unghie finte- un pò troppo vistose per i suoi soliti standard -perfettamente smaltate.

Junko dà voce ai suoi pensieri dalla sua spalla. «Perfetto», dice."
Note dell'autore:
QUESTA STORIA CONTIENE IMPORTANTI ENDGAME SPOILER PER DANGAN RONPA, quindi se non avete ancora finito di leggerlo/giocarlo fate marcia indietro!
Dolce, cara, piccola, innocente assassina Mukuro, come potevo non scrivere qualcosa su di te e sulla tua sorellina?

I personaggi di questa storia appartengono alla Spike ©.





 

Perfetto



Mukuro osserva la sua immagine riflessa e si aggiusta leggermente la cravatta.
La parrucca bionda non sembra neanche lontanamente un falso, aderisce perfettamente al suo capo. La stoffa della camicia nera è perfettamente stirata, e le unghie finte- un pò troppo vistose per i suoi soliti standard -perfettamente smaltate.

Junko dà voce ai suoi pensieri dalla sua spalla. «Perfetto», dice.
Dovremmo usare un pò più di trucco per coprire le lentiggini, si lascia quasi sfuggire lei, noteranno che non sono tue, e passa un attimo prima che realizzi che no, non le noteranno, non più.
Mukuro ci pensa, ai suoi compagni: pensa a quelle volte che l′hanno fatta irritare, le volte che hanno invaso il suo spazio personale senza il suo permesso, pensa alle volte che invece le hanno strappato un sorriso. Pensa ai giorni del primo anno e poi ai giorni dopo l′incidente.
Ci pensa da un pò, Mukuro.

Le ritorna improvvisamente in mente quella volta, quando Celes l′aveva battuta a poker e poi aveva deciso che non voleva ricevere in cambio neanche un premio. Le ritorna in mente di quando Togami aveva ghignato ad un suo commento, di quando Asahina le aveva ceduto l′ultimo donut dopo il completamento di un progetto di gruppo, di quando Ishimaru l′aveva sorpresa in mezzo ai corridoi in piena notte e non aveva preso alcun provvedimento.
Di quando aveva spiegato una lezione particolarmente difficile a Naegi, e di quando aveva sfilato un quaderno da sotto il corpo svenuto di Kirigiri.

Il suo sguardo si sposta su quello di Junko, che sta ancora indossando il sorriso più ampio di sempre.
Pensa a lei, e al loro sogno, pensa ai corpi nelle classi deserte, e l′orologio indica cinque minuti alle otto.


Il viso di Mukuro è fermo, ma la sua testa non fa altro che girare.
Prova eccitazione, sicurezza, orgoglio, soddisfazione, e osservando gli elastici bianchi e neri della sorella pensa che forse, per la prima volta, possa provare anche rimpianto per quel piccolo mondo che non aveva ancora imparato completamente a conoscere.

«Sei pronta?» chiede Junko, e lei, nonostante tutto, annuisce.









 

  
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