Non sono mai stata brava a tenermi tutto dentro. Diciamo che non mi é mai piaciuto. Fa solo male. Se qualcosa mi commuove, ho bisogno cominciare a piangere; se accade una cosa bella, di ridere; se qualcuno mi fa arrabbiare, di dire parolacce e odio piangere ogni volta che qualche parola mi fa infuriare, ma non posso farne a meno. Quando sono nervosa, provo a fare l'apatica indifferente, ma non mi riesce quasi per niente. In questo momento devo trovare un modo per sfogarmi, ma nessuno è disposto ad ascoltarmi a parte te. Perciò ti scriverò tutto quello che mi passa per la testa. In questo momento, sono triste e infastidita. Questo capodanno l'avevo immaginato come qualcosa di fantastico. Come al solito, evidentemente mi sbagliavo. Non ho amiche su cui contare. L'unica credo sia Mery. Lei c'è quasi sempre. Ora no e sono sola nel letto della mia stanza  buia. Non sono del tutto sola, però, perché ci sei anche tu,m sempre se conti qualcosa. Questo è il primo capodanno senza nonna. Lei sì che c'era sempre per me. Anche se io non ero lì a sostenerla altrettante volte. Ricordarla mi rende ancora più giù di morale. Penso a come si debba sentire l'amica di mamma, che ha perso la mamma l'altro ieri, e a come debbano sentirsi i figli e credo si sentano come me perché anche per loro sarà il primo anno senza nonna. É importante andare sempre avanti, però mi rendo conto di come certi avvenimenti ti rendano più sensibile. Adesso, se guardo alcuni film tristi, quelli in cui c'è qualcuno che se ne va, non posso evitare che qualche lacrima scivoli giù silenziosa. È quasi inevitabile. Prima invece no, non mi succedeva mai . Lo consideravo solo stupido. Comunque non sono triste per questo motivo. Volevo che questo capodanno fosse speciale, da ricordare, e  mi rendo conto del fatto che gli altri hanno cose più importanti a cui pensare e motivi più seri per cui piangere, sono la prima ad averne, ma a me anche questo fa piangere. Stavo tartassando di messaggi Giulia e Carlotta da una settimana per organizzare qualcosa di bello da fare. Mi sta bene di essere stata ignorata, perché io a mia volta ho dato buca a Paola. Ora ci credo nel karma. Volevo andare a ballare, divertirmi, essere spensierata almeno per una volta e, stranamente, i miei genitori sembravano essere d'accordo. Loro mi vogliono bene. Anche io. Ma soprattutto stasera ci tenevo a vedere lui. Mi sarebbe bastato anche solo rimanere a fissarlo da lontano. In questo momento, è la cosa che mi manca di più. Dicono che ognuno é artefice del proprio destino, ma, secondo me, non é sempre così. A volte é diverso. Diverso e basta. Alcune persone puoi solo fartele mancare, dopo esserti costruita intorno da sola una fortezza inespugnabile. Il punto è che certe volte non puoi fare quello che vuoi e basta. Perché cosa devi fare, per esempio, quando hai tanta voglia di abbracciare qualcuno che ti odia? Semplicemente nulla, perché sai che ti tratterebbe male. Comunque Paola é stata carina ad invitarmi, il problema è che a stare con lei finisco sempre per fare quello che vuole, anche se non voglio. Questo tipo di amicizia dovrebbe essere illegale. Poi, quando non voglio fare quello che vuole, sparla di me. Io non sparlo di una persona perché mi fa arrabbiare. Lo faccio anche io, come adesso, ma è perché vedo effettivamente quei difetti in quella persona. Okay, forse era un pensiero stupido e anche io ho tanti difetti, però la penso così comunque. Oltretutto Paola pensa che io non sappia prendere decisioni. Credo che non mi conosca affatto. E, anche se la verità é che neanche io credo di conoscermi per ora, lei é sicuramente quella in grado di capirmi di meno. E allora niente. È il 2014. Anno nuovo, vita nuova? No. Non si può sperare di cambiare così, da un momento all'altro. L'unica cosa che cambia è il fatto che, crescendo, rimango sempre più sola. Le persone che pensavo sarebbero rimaste sempre con me stanno andando via una per volta. Non capisco se sono io o loro il problema. Anche Mery pensavo sarebbe rimasta per sempre con me, ma si è trasferita in un'altro paese . Per fortuna, facciamo il possibile per rimanere in contatto, solo che non è la stessa cosa. Alla fine la vuoi sapere una cosa? Siamo soli. Io non ho altro che me e tu non hai altro che te.