Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: josephine seele black    02/01/2014    0 recensioni
"Quando sei andato via". Remake, secondo il mio pensiero, della sensazioni e della desolazione che colpirono Bellatrix alla notizia della fuga di Sirius da Grimmauld Place. Una scorcio della famiglia Black e il tormento di Bellatrix che capisce di essere innamorata di lui proprio adesso che non c'è più niente da fare. L'incredula sensazione esterrefatta che colpisce quando ci si rende conto che le mancanze tormentano. Banale e scontato scrivervi che, ci accorgiamo sempre di quanto teniamo ad una persona nel momento in cui la perdiamo. Ho solo cercato di trovare le parole per descrivere questa sensazione soprattutto quando si è volutamente lasciati indietro. Buona Lettura.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bellatrix Lestrange, Cygnus Black, Druella Black, Orion Black, Walburga Black | Coppie: Sirius Black/Bellatrix Black
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Incest | Contesto: Da Epilogo alternativo
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

 

Si sentiva soffocare.

Un tormento risucchiava ogni sua istanza di serenità.

Non si può' vivere nel rimpianto. Nel ricordo di un rapporto spezzato.

Si deve sempre andare avanti e cercare di ottenere quanto è più' possibile dalla vita.

Se lo ripeteva adesso mentre fissava il vuoto che la circondava.

Si sentiva malata dentro e in preda ad una morsa di brividi freddi e insensati.

Anche se si ama una persona si deve lasciarla andare quando questa sceglie altre strade.

E visto che lei lo amava, aveva lasciato che lui andasse via. Stava iniziando l'anno ad Hogwarts e l'avrebbe rivisto li.

Non aveva proprio voglia di fare niente. Nemmeno di respirare.

La notizia era arrivata subito: Sirius è scappato.

Era solo colpa di quell' idiota di James Potter che non aveva fatto altro che convincerlo a vivere in modo diverso dai valori della sua famiglia; e anche del cappello parlante che lo aveva smistato nella casa sbagliata! Se lui fosse finito a Serpeverde come lei come Cissy , Andromeda e Regulus non avrebbe mai stretto certe amicizie sbagliate.

Guardava gli arazzi sulle pareti ma senza distinguerne le figure.

Era in preda al panico e lei non si era mai sentita cosi. Le veniva da piangere ma non poteva.

Sua zia Walburga l'aveva già cancellato dall'albero genealogico di famiglia. Diseredato.

Ora cosa avrebbe fatto? Dov'era? Che ne sarebbe stato di lui? Mancava più di un mese al rientro ad Hogwart . E se lui non fosse tornato? Non l'avrebbe rivisto mai più.

Un senso di odio invase la sua mente. Come aveva potuto andare via cosi senza dirle nulla. Senza pensare a lei? Senza tenerla nemmeno un po' in considerazione. Forse per lui tutto ciò' che era successo tra loro non significava proprio nulla. Giro' gli occhi fissando la sua esile figura allo specchio d'argento intrecciato posto nella parete di fronte. Come si può' scappare dalla propria vita? Come si può rinunciare alla nobiltà e ai favori che offriva la loro famiglia?

Comunque quello era un addio. Anche se l'avrebbe rivisto ad Hogwart, quello restava comunque un addio. Perché nel momento in cui Sirius aveva lasciato alle sue spalle Grimmauld Place, aveva lasciato indietro anche lei. Aveva scelto di vivere senza lei.

Ma in fondo cosa doveva aspettarsi da lui? Prima o poi sarebbe successo e ora lei doveva andare avanti. Non doveva starci male dato che lui non stava male per lei.

<< Kreaker porta The alla Signorina Bellatrix >> la porta si era aperta a metà e l'elfo domestico di sua zia l'aveva raggiunta nella stanza con un vassoio con The nero e biscotti alla vaniglia. Riusciva a scorgere nella stanza opposta sua zia piangere sulla poltrona mentre sua madre Druella le teneva la mano. Suo zio Onion urlava sbattendo i pugni sul tavolo e suo padre Cygnus non faceva che ripetere “è inaccettabile...inaccettabile!!”

Ignorò Kreaker con il suo vassoio e salì le scale. Ad ogni gradino sentiva il cuore scenderle nello stomaco e risalirle di colpo in gola.

Eccola. La stanza di Sirius.

Alohomora”. La portà si spalancò. C'era ancora il suo odore li. Guardò il letto immacolato e si sedette. Prese il cuscino e lo odorò. Lo strinse forte sulla sua faccia e smise di respirare per un secondo. Il cuore le batteva fortissimo quasi volesse uscirle dal petto e infilarsi nella fodera per restare li, per sempre inebriato dall'odore di lui.

Si erano visti 3 giorni prima. Una delle solite cene di giugno organizzate da sua zia. Lei aveva varcato la soglia di Grimmauld Place ed era salita subito da lui.

“Quante volte devo dirti che non devi entrare nella mia stanza Bella!” Lui era li; sdraiato proprio in quel letto con in mano un quaderno e una penna.

“Io entro e vado dove mi pare caro cugino!” Aveva ringhiato lei.

Loro avevano sempre fatto cosi. Si erano sempre e solo punzecchiati per tutta la vita, da quello che ricordava. Anche la prima volta che avevano fatto sesso era stato quasi più per una rivincita l'uno sull'altro che per altro. Ed era stato proprio li in quella casa. Nel ripostiglio delle scope. Ed era stato sempre cosi da quel giorno. In tutte le cene, in tutti gli incontri. In ogni angolo della casa. Persino nel salone di fronte la sala da pranzo mentre tutti erano a tavola, sotto il mantello dell' invisibilità..cercando di non far rumore e non emettere gemiti. Non che loro facessero mai versi. Nessuno dei due avrebbe mai dato questo sazio all'altro.

Distolse la mente dai quei ricordi che le trafiggevano il petto come mille aghi perforanti.

Si alzò e si diresse verso la scrivania. Cartacce, un'edizione vecchia di una settimana della gazzetta del profeta e inchiostro sparso qua e la. Niente di più. Non una lettera per lei , nessun messaggio; niente che potesse essere indirizzato a lei; assolutamente nulla.

Il vuoto si impossessò nuovamente dei suoi pensieri. La desolazione che vedeva davanti a se la faceva sentire come niente. Come se non esistesse.

Si sentiva soffocare. Le faceva male anche respirare.

Corse via da quella stanza maledetta e scese le scale di fretta.

Era furiosa sotto quello strato di straziante desolazione che le afferrava il respiro dai polmoni senza permetterle di emetterlo.

Non riusciva a parlare. Si trovava davanti ai suoi e ai suoi zii che non si erano accorti della sua presenza e non riusciva più a sentire cosa stessero dicendo, perché quel niente...quel vuoto, si erano impossessati pure del suo udito. Vedeva tutte cose distanti e indistinte e l'unica cosa reale era quella morsa violenta che la indeboliva all'interno; come una mano rozza e trafitta da spine che sale su dallo stomaco per afferrare il cuore e premerlo strattonandolo mentre gli aculei creano mille crepe sanguinanti; ferite insanabili.

Era sicura che lui non aveva avuto la minima idea del tormento che le stava causando. Peggio di una maledizione cruciatus.

Quello stato d'animo non l'aveva più abbandonata. Erano passate 2 ore e adesso era nella sua stanza. Non era scesa a cena e da quando era rientrata era rimasta vestita con persino il mantello addosso, sdraiata sulle coperte del letto a fissare il soffitto. Sirius era come se fosse morto. Cercava di convincersi di ciò per trovare un appiglio al quale aggrapparsi per sfuggire da quella sensazione agghiacciante.

Sirius,non hai desiderato restare con me? Hai soltanto ardentemente voluto essere libero, come dicevi sempre, ignorandomi?” Sussurrò queste parole in un soffio ed una lacrima, una sola, solcò la sua pallida guancia.

Ormai era notte fonda e non riusciva a dormire. Fissava la flebile luce della luna penetrare dalla finestra, dove le pesanti tende verdi drappeggiate non erano ancora state chiuse.  E sospirava, di quei sospiri che graffiano l'anima. E, un po' prima che la luce dell'alba prendesse il posto della luna si addormentò con in mente un pensiero fisso, quasi una promessa a se stessa; che non aveva smesso di ripetersi per tutta la notte: “ Sirius, ti farò più male di quello che tu hai fatto a me..” 

   
 
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: josephine seele black