Anime & Manga > Il grande sogno di Maya
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Autore: Fushigi Kismet    24/05/2008    4 recensioni
Com'è recitare senza una maschera?
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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NOTA: Il mito racconta che Persefone venne rapita dal dio Ade e da lui portata negli inferi. Sua madre Demetra cercò di riprenderla con sé ma non le fu possibile perché ormai la figlia aveva mangiato un chicco di melagrana e chi mangia il cibo del regno dei morti non può più tornare tra i vivi. Alla fine, con l’intervento di Zeus si riuscì a raggiungere un compromesso: Persefone avrebbe trascorso una parte dell’anno con Ade negli inferi e l’altra parte con sua madre sulla terra. Il suo annuale ritorno nel mondo dei mortali segna l’arrivo della primavera.



Storia di Fushigi Kismet. Potete trovare qui la versione originale.
Tradotta per EFP da melting ice.




Persefone




Posa il copione e si abbandona rilassata sulla sedia, pensando fra sé: che ironia.

Stanno provando la nuova opera di un famoso commediografo, il riadattamento di un antico mito greco. L’autore e il regista l’avevano pregata di accettare il ruolo da protagonista e lei si era lasciata contagiare dal loro entusiasmo e, sicura della loro reputazione, aveva accettato.

Ora non può far altro che ridere di se stessa.

Non si tratta assolutamente di recitazione.

Il dramma si intitola Persefone.

Maya non ha bisogno di diventare Persefone. Lei è già Persefone.

Sarà interessante… recitare senza una maschera.


***


“Mi hai rapito e mi hai separato da mia madre! Perché?”

“Ti amo.”

No, pensa Maya. “È sbagliato,” esclama all’improvviso. “Ade non lo avrebbe mai detto, non così facilmente. Ha la sua posizione, il suo orgoglio. Non gli è permesso essere vulnerabile.”

Il commediografo le è subito accanto: una routine a cui il cast si è ormai abituato.

“Maya Kitajima è sempre così esigente?” chiede un attore secondario, asciugandosi il sudore dalla fronte.

Il veterano che interpreta il ruolo di Ade osserva la protagonista discutere tranquillamente con il commediografo, che le annuisce interessato. “Di solito solo verso se stessa. – risponde - Però questa volta sembra piuttosto motivata.”

“Ma non pensate,” interviene una delle attrici che interpretano le ancelle di Persefone, “che in qualche modo noi, intendo dire lo spettacolo e noi tutti, ci stiamo avvicinando alla verità?”

“Forse alla verità di Kitajima,” risponde Ade sorridendo. Ma prima che possa aggiungere altro, il regista chiama la fine della pausa.

Dà una rapida occhiata alle nuove parole che l’autore ha scarabocchiato sul copione e avanza di qualche passo incrociando lo sguardo di Persefone, freddo e accusatorio. No, si corregge, la verità di Persefone.

“Mi hai rapito e mi hai separato da mia madre! Perché?”

Le sue labbra si piegano in un sorriso canzonatorio. “Forse perché lo trovavo divertente.”


***


Lo spettacolo apre il sipario davanti a una platea gremita. Dall’altra parte della città, anche Ayumi Himekawa sta recitando in una nuova produzione che ha ottenuto il tutto esaurito. Le aspettative per entrambe sono alte, e nessuna delle due ha intenzione di disattenderle. Ma il confronto è rimandato a un altro momento: nel teatro di Maya non c’è più posto per gli uomini, ora sul palco rivive il mondo degli Dei.


***


“Restituiscimi mia figlia!”

“Madre,” comincia Persefone, avanzando di un passo e prendendo la mano di Ade nella sua. “Ho mangiato.”

“No, come è potuto accadere? Kore…”

“Ho gettato via quel nome: è adatto a una fanciulla che non sa nulla della vita, della disperazione, dell’amore.”

Un silenzio assoluto riempie l’aria mentre parla. “Madre, Ade mi ha presa perché sia la sua sposa.”

“E tu hai intenzione di accettarlo,” conclude Demetra in tono rassegnato.

Persefone si allontana dagli altri e rivolge lo sguardo alla platea, dove tutti trattengono il respiro.

I suoi occhi si fissano su di lui, in piedi in fondo al teatro, appoggiato alla parete.

Entrano in connessione e lui non riesce a distogliere lo sguardo da quello di lei.

“Ormai non c’è modo per tornare a essere quella che ero. Non sono più una bambina. L’unica cosa che posso fare è essere fedele a me stessa e alla verità dei miei sentimenti. Nel momento in cui lui si è rivelato a me, ho capito che anch’io avrei dovuto fare lo stesso. E così ho mangiato.”

Demetra le dice qualcosa in risposta, poi Zeus appare sulla scena e tutti cominciano a muoversi freneticamente. Ma Masumi non riesce più a sentire le parole, non riesce più a seguire l’azione. Ha occhi solo per lei, l’orgogliosa e altera dea sul palco.

Sente un dolore trafiggergli il petto.

La tua lezione è troppo severa, Maya.

Esplodono gli applausi, un boato forte come un tuono. Planando su quell’onda sonora, una rosa scarlatta atterra davanti alla sua testa china. Solleva il viso e i suoi occhi lo trovano. Non gli sorride ma raccoglie la rosa tenendola solennemente tra le mani. Piano, piano, lui sorride.

Il cast si inchina una seconda volta e quando Maya alza nuovamente lo sguardo, lui se n’è andato.


***


Un mazzo di rose l’attende in camerino. Legata ad esso con un nastro rosso, c’è una melagrana. Sul biglietto è scritto:

Alla mia Persefone,
che non manca mai di far mutare le stagioni
e trasformare l’Inverno in Primavera.
- M.H.

Lei ripercorre le iniziali con le dita e chiude gli occhi per fermare le lacrime che improvvisamente hanno cominciato a scendere. Poi, con mano ferma, porta la melagrana alle labbra e la morde.




*****


Ho trovato per caso questa storia e l’idea mi è piaciuta molto, è interessante la similitudine tra il mito di Persefone e la storia di Maya e Masumi. Così ho deciso di tradurla. Spero di averla resa bene, non sono abituata a scrivere usando il presente.
Mi farebbe molto piacere che lasciaste dei commenti, provvederò a trasmetterli anche all’autrice.
Koe

  
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