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Autore: KatnissEverdeen12    02/01/2014    2 recensioni
Io e Peeta ci stavamo allontanando e potevo fare solo una cosa per riprendermelo.
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Haymitch Abernathy, Katniss Everdeen, Peeta Mellark
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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Da quando ha saputo che non lo amo davvero e che quei baci nell’arena erano tutta una farsa per ottenere degli sponsor da Capitol City, Peeta non mi parla più.
Però, dopo aver vinto sento un enorme vuoto dentro di me. Sento la mancanza di qualcosa. Anzi, di qualcuno. E quel qualcuno è proprio Peeta.
Lo rivoglio, devo riaverlo. Non voglio perdere il ragazzo del pane, non oggi. Non adesso.
Decido di andare a casa sua a parlargli, così metto gli scarponi, infilo la giacca, sistemo la treccia, do un calcio a Ranuncolo che si trova davanti alla porta ed esco fuori di casa.
Fa freddo, la neve è alta e i miei scarponi ora sono tutti bagnati dalla neve. Il vento che mi scompiglia i capelli mi costringe a risistemare la mia treccia.
Arrivo davanti casa di Peeta, busso. Dopo 10 secondi circa, trovo Peeta che mi apre la porta e fa un sorrisetto forzato dicendomi “ciao”. Non so bene perché, ma il vederlo mi lascia un brivido lungo la schiena.
“Ciao” gli rispondo con un sorrisetto vero, a differenza del suo. “Ti dispiace se entro?”
“Assolutamente no, figurati. Entra. Fa come se fossi a casa tua.”
“Grazie”
Mi pulisco gli scarponi sullo zerbino, tolgo la giacca e la poggio sullo schienale di una sedia.
“Ti dispiace se mi siedo?”
“No no, assolutamente. Ti offro qualcosa?”
“Mi va benissimo dell’acqua”
Mentre Peeta prende l’acqua, io mi siedo e poggio le mani sul tavolo. E’ fatto di mogano. Sorrido perché mi fa pensare ad Effie. Penso a lei mentre giocherello con il mio anellino.
Peeta torna con l’acqua e mi chiede: “Non che mi faccia dispiacere, ma...come mai questa visita improvvisa?”, poi beve il suo bicchiere e si lecca le labbra. Questo piccolo, insignificante gesto mi fa pensare a quanto Peeta sia sensuale. Non ho mai fatto molto caso a questa cosa, ma Peeta è proprio un bel ragazzo.
All’improvviso mi ricordo di quando si era totalmente spogliato nell’arena per lavarsi e di come stavo arrossendo in sua presenza.
“Ehi, Katniss?”
Peeta interrompe i miei ricordi (e fantasie) e mi domanda di nuovo: “Allora, come mai sei qui?”
“Ecco...avevo bisogno di parlare con te”
“Certo, dimmi pure”
Improvvisamente i miei occhi diventano lucidi e man mano comincio a piangere.
“Mi manchi” è l’unica cosa che sono riuscita a dire.
Peeta viene da me, io mi alzo e ci abbracciamo, il suo abbraccio mi fa sentire protetta e sollevata, ma io continuo a piagnucolare come una bambina.
“Katniss, sta tranquilla”
Guardo i suoi capelli, biondi e un po’ arruffati.
“Non c’è bisogno di piangere”
Guardo i suoi occhi, i suoi splendidi occhi sia verdi, sia castani.
“Ci sono io qui con te”
E infine guardo la sua bocca, su cui subito mi precipito per baciare Peeta.
Chiedo scusa a Peeta per l’azione impulsiva, ma lui mi guarda dritta negli occhi, mi accarezza una guancia e mi dice: “No, non scusarti. Non hai assolutamente nulla di cui scusarti”
Non so con esattezza se vorrebbe averne degli altri, così provo a chiederglielo, ma prima che io possa aprire bocca, Peeta mi dice: “Puoi darmene quanti ne vuoi, sai che non mi darà mai fastidio”
E’ pazzesco come Peeta sia riuscito a capire le mie intenzioni, ed è anche pazzesco come non mi faccia sprofondare nell’imbarazzo.
“Quindi...posso dartene ancora, giusto?”
“Puoi anche riceverne”
Dopo questa frase, torniamo a baciarci. Pazzesco come una conversazione del genere possa essere così naturale con Peeta, se avessi avuto una conversazione del genere con qualcun altro, mi avrebbe presa di sicuro per una persona inappropriata.
“Posso sapere soltanto una cosa?” mi chiede. “Come mai hai quest’improvvisa voglia di stare con me, abbracciarmi...baciarmi...?”
“Non lo so, so solo che mi sei mancato tantissimo.”
“Così tanto?”
“...si” rispondo con un’enorme insicurezza.
Finalmente capisco come mai Peeta mi mancava così tanto.
“...anzi, no.” mi correggo.
“E allora perché?”
“E’ perché ti amo, Peeta.”
Torniamo a baciarci, stavolta con molta più passione, però non andiamo oltre. Ora credo che tra noi sia tutto perfetto. Io amo Peeta. Lui ama me. E non perderò mai il ragazzo del pane.
“Ora si che Snow crederà alla nostra storia” aggiunge Peeta. Sorrido. Mentre stiamo per tornare a baciarci, Haymitch entra senza bussare e prima di accorgersi di noi, dice con un tono da ubriaco:
“Peeta, hai per caso...” si ferma per ruttare “del rum?”. E quando finalmente si accorge di essere nel posto sbagliato al momento sbagliato, ci guarda e dice: “Vi stavate esercitando per le telecamere?”
“No, Haymitch. Non era un’esercitazione. Fila via!” dico mentre lo spingo fuori dalla porta.
“Aspetta, aspetta...”
“Che c’è ancora?”
“Ottimo lavoro, dolcezza”
Sorrido e lo spingo fuori con violenza.
“Ti dispiace se riprendiamo?” dico sorridendo sentendomi scema.
“Assolutamente no” risponde Peeta ridendo anche lui.
Stiamo per riprendere, quando notiamo che Haymitch è ancora davanti casa e che ci sta spiando dalla finestra. Mi alza un pollice in su e se ne va.
A tal punto, non possiamo fare a meno che scoppiare a ridere.
  
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