«Questo vuol dire solo che sono un bravo attore, niente di più».
«Sì, lo dicevi anche quando baciavi me, dentro e fuori dal set!»
Finn aveva messo in gioco tutta la sua poca pazienza e il suo gran cuore per convincere Gethin ad amarlo senza più riserve e di certo non se lo sarebbe fatto scappare così, in quel modo così stupido che ricordava troppo il modo in cui si erano innamorati loro.
«Frederikke non conta nulla per me, quante volte devo ancora ripeterlo?»
«Finché non mi convinci, mio traditore barboso».
Frederikke era bella, inutile negarlo. Era bella e femmina e bionda e le femmine belle e bionde erano più desiderabili dei maschi graziosi e ricci – avevano le tette loro, porca miseria. Finn sapeva che quel bacio era un bacio da film e non un bacio vero e proprio, ma sapeva anche che molte volte, quando ci si baciava da film, ci si baciava anche in modo vero e proprio.
O almeno era così che lui aveva fatto con Geth.
«Frederikke è la mia collega e basta, per una volta che mi ingaggiano in un film potresti almeno far finta di esserne felice».
No, quella volta Finn non ci sarebbe cascato. Gethin era un maestro dell’arte “rigira la frittata a tuo favore” – “Era solo un bacio fra amici, vero Finn?”, “Finn, dovresti imparare anche a rispettare gli spazi degli altri”, “Finn, non lo avevo capito, scusa, tu sei sempre così espansivo con tutti!” -, ma quella volta la sua voce triste e biasimante non lo avrebbe colpito in pieno petto come aveva sempre fatto.
No.
«Non provare a cambiare argomento. Non stiamo parlando del film, ma degli otto metri di lingua che quella ti ha ficcato in gola».
Gethin si accigliò e Finn ebbe un po’ paura. Lui in realtà non aveva intenzione di litigare, ma davvero non ce l’aveva fatta a trattenere la gelosia. Quel momento durò solo un attimo, però, perché poi Gethin iniziò improvvisamente a ridere – ma vaffanculo.
«Non immaginavo fossi tanto geloso di me…»
«Infatti non dovrei esserlo, tanto chi ti filerebbe incasinato come sei?» disse Finn a braccia conserte mettendo quel broncio adorabile cattivo e severo che al solo pensiero tutto il mondo avrebbe tremato di paura. Baci da film, baci da telefilm, erano uguali.
“Avranno provato anche in camera sua?”
«Tu, solo tu ed esclusivamente tu» rispose Gethin piegando la testa di lato come faceva sempre prima di dire qualcosa di carino in modo sexy «e non voglio neanche essere considerato da nessun’altra o altro che sia. Insomma, io soltanto ho un Finn Jones geloso!»
Finn lo guardò di sottecchi, sbuffò e poi si girò dall’altra parte drizzando la schiena impettito. Primadonna fino al midollo.
«Ok, sì, forse ora mi hai convinto».
Gethin sorrise alle sue spalle e Finn se ne accorse anche senza vederlo, perché Gethin aveva un sorriso che andava oltre il suo viso e si estendeva tutto intorno.
«Però non credere che il discorso sia finito qui, perché ho anche qualcosa da dirti a proposito di quella manina vagante sul fianco di quella quando la salutammo l’altra sera!»