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Autore: youngblood    02/01/2014    4 recensioni
Sterek AU
Derek è un giovane scrittore che frequenta un'università vicino a Beacon Hills, cittadina in cui è nato. La sua vita è programmata in ogni dettaglio, o almeno lo era. Infatti, lo era, prima che si ritrovasse tra le mani un libro qualunque e tra i piedi un ragazzino logorroico, che avrebbe inaspettatamente invaso e modificato tutti i suoi schemi.
Slow-Burn
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Derek Hale, Stiles Stilinski
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Quel giorno Derek aveva varcato la soglia della libreria lamentandosi più di quanto avesse fatto nei giorni precedenti. Si era avvicinato borbottando alla cassa, stranamente vuota, in cerca di un qualche commesso cui potersi rivolgere. Di solito quando entrava in una libreria, lo faceva di buon umore. Gli erano sempre piaciuti gli ambienti pieni di libri, o meglio, gli erano sempre piaciuti i libri.
I libri non tradiscono, i libri non deludono. Questo era il suo mantra ogni volta che era costretto a ritirare quel minimo di fiducia che si ostinava ancora a regalare al genere umano. Non che Derek detestasse tutti, solo buona parte. Ecco, al contatto umano, preferiva sfogliare un oggetto inanimato che era comunque capace di trasmettere emozioni. Anche per questo forse aveva deciso di cimentarsi nella scrittura. Frequentava l’università, lettere. Il suo essere così meticoloso e preciso, lo avevano aiutato ad arrivare fino a quel momento con ottimi voti senza tanti sforzi.
Però questa volta non si trovava nel suo paradiso con buone intenzioni.
Si fermò davanti alla cassa sperando che qualche commesso lo notasse. La libreria era vuota, ma cosa aspettarsi di domenica pomeriggio in una piccola cittadina come Beacon Hills? Si guardava attorno sempre più frustrato.
“Salve, posso aiutarla?” una voce squillante lo sorprese alle spalle.
Era una ragazza bionda con lo sguardo spudoratamente ammiccante. A Derek ci volle un secondo per metabolizzare l’apparizione improvvisa di quella specie di Barbie vivente e rispondere.
“In realtà sì. Cioè sì, assolutamente. Ho ordinato un libro circa due settimane…”
“Erica smettila di provarci con i clienti e vai a tirare fuori gli ultimi libri dagli scatoloni sul retro, per favore.”
La ragazza roteò gli occhi quando alle spalle di Derek comparve un altro ragazzo, snello e moro che portava in mano, con fare un po’ goffo, una pila di libri, e sparì tra gli scaffali.
“La devi scusare, è nuova, una mia compagna di classe. È una tipa molto… estroversa. Scusa, potresti aiutarmi?”
Derek ci pensò un secondo e brontolando mentalmente prese la maggior parte dei libri che il ragazzo teneva in mano, lo seguì nella sezione Musica e Biografie.
Appoggiarono i libri in file ordinate sul pavimento vicino agli scaffali vuoti.
“Uh, grazie mille. Ora dimmi, cosa posso fare per te?”
In realtà, Derek aveva dimenticato il motivo che lo aveva spinto fino alla libreria, ma solo per un secondo.
“Sì, giusto. Due settimane fa ho chiamato per ordinare un libro e mi avevano assicurato sarebbe arrivato entro un paio di giorni, ma non sono più stato contattato dalla libreria e di conseguenza non ho ancora il mio libro.” Disse Derek tutto d’un fiato.
Il ragazzo con un’espressione tanto marcata da risultare quasi comica, alzò il dito indice. “ookay, amico. Seguimi, ci vorrà solo un secondo.”
Derek, sempre più confuso e stanco di perdere tutto quel tempo, seguì il ragazzo fino a raggiungere di nuovo la cassa. Il ragazzo si avvicinò al computer, probabilmente per controllare gli ordini che la libreria aveva ricevuto nelle ultime settimane.
Il ragazzo diede un’occhiata al computer, poi una veloce al viso di Derek, che intanto sembrava sempre più speranzoso.
“Sei Derek, vero? Derek Hale?”
 Derek sorpreso esaminò il ragazzino finendo per chiedersi se l’avesse già conosciuto o incontrato, ma non gli veniva in mente niente. Perciò optò per un “Si, si… sono io.”, che era suonato un po’ più diffidente di quanto avesse voluto.
“Amico, non preoccuparti, non sono uno stalker o robe simili.” Aggiunse il ragazzo ridacchiando. “Allora come sai il mio nome?” chiese Derek, un po’ meno sulla difensiva.
“Derek, viviamo in una cittadina! È praticamente impossibile che un ragazzino delle superiori non conosca gran parte di quelli che vivono in questa zona. E in più, le nostre madri si conoscevano”
Derek aveva colto una strana nota amara nelle ultime parole del ragazzo. Ma prima che potesse dire qualcosa, fu interrotto.
“Isaac, a te risulta un ordine a nome di Derek Hale?” gridò il più giovane a una libreria che sembrava deserta. Avvicinandosi, una voce gli rispose “Intendi oltre a quella cinquantina di ordini che ha fatto durante gli ultimi mesi? Cioè, ma come fa uno a leggere così tanto? Quello è un tipo strano fort…” il ragazzo si bloccò non appena la sua visuale inquadrò, oltre al collega, la figura di Derek, di un Derek infastidito. Probabilmente rendendosi conto della figuraccia appena fatta, guardò prima il ragazzo, che a momenti stava per scoppiare a ridere, e poi Derek che nascondeva un piccolo sorriso dietro la sua solita faccia da Poker. Quello poi, arrossito, si voltò immediatamente e scomparve tra i libri. Derek rivolse lo sguardo di nuovo verso il ragazzo che avrebbe dovuto aiutarlo, ma che in realtà stava solo tentando di trattenere una risata.
“Scusa, scusa. Allora Derek… Mi dispiace, ma a me non risulta alcun ordine fatto due settimane fa. Probabilmente chi ti ha risposto, si è dimenticato di annotare tutto nel computer. Mi dispiace. Se vuoi, posso mandare l’ordine oggi, ma il libro ti arriverà tra qualche giorno.”
Derek sbuffando rispose al ragazzo di non preoccuparsi e che ci avrebbe pensato da solo. Detestava dipendere da altre persone, non poteva fidarsi. Lui aveva i suoi orari, i suoi schemi e i suoi programmi da rispettare. Amava avere tutto sotto controllo. Di solito si sarebbe infuriato, ma quel giorno si sentiva diverso. Più stordito e strano. Fece un passo verso l’uscita, ma la voce del commesso lo fermò.
“Che libro stavi cercando?”
Derek fu colto di sorpresa, non capiva tutto quell’interessamento.
“ehm… E’ un regalo. Cioè è un regalo per mia sorella, tra pochi giorni sarà il suo compleanno e avevo pensato di regalarle un libro. Quindi è da ragazzine. Sai, amore e cose del genere.”
Derek stava arrossendo e non andava bene.
Il ragazzo alzò le sopracciglia come per incoraggiarlo a continuare.
“S’intitola Shiver… di Maggie Stiefvater.” Il volto del ragazzo si illuminò.
“Allora posso aiutarti.” Disse lui, con un piccolo sorriso. “Vieni con me.”
Derek seguì di nuovo il ragazzo tra gli scaffali familiari, ma lui non si fermò e lo portò davanti alla porta di una specie di sgabuzzino.
“Si dà il caso che io, da ragazzino quale sono, trovi molto interessanti i romanzi urban fantasy, tra i quali ho letto anche quello che stai cercando.”
Aprì la porta e si avvicinò a due scatoloni appoggiati sul pavimento.
“Non volevo dire che… Cioè…”
Derek stava arrossendo, di nuovo.
“Tranquillo, Derek. Non mi offendo, è questione di gusti.”
La voce del ragazzo era confusa a causa del rumore dei libri e degli scatoloni che venivano spostati. Derek si affacciò alla porta dello sgabuzzino e vide un mucchio di libri per terra e il ragazzo seduto tra di essi che cercava in  uno degli scatoloni.
“Li hai letti tutti, questi?” chiese Derek con un filo di voce.
“Qui c’è abbastanza tempo libero e mi piace leggere. Questi sono tutti miei, ma li lascio in negozio in caso mi venga voglia di sfogliarli durante i turni di lavoro.”
Derek guardava il più giovane che, mentre parlava, non aveva smesso di cercare. Aveva il viso costellato da piccoli nei che per Derek risultavano quasi… sexy? No, no. Derek non poteva trovarli sexy. Eppure tutta quella scena aveva un che di…
“Trovato!” il ragazzo esultò allontanando Derek da pensieri poco consoni.
Si alzò in piedi con il libro fra le mani e, una volta uscito, dallo sgabuzzino l’offrì al più grande.
“Davvero io l’ho già letto, lo so a memoria. Può essere che ci sia qualche sottolineatura, ma per il resto è tenuto benissimo, te lo posso assicurare. È un libro bellissimo, sono convinto che a tua sorella piacerà un sacco.”
“Sicuro?”
“Davvero, troverai il modo di sdebitarti in futuro.”
“Okay, allora.. grazie mille, umh.” concluse Derek impacciato.
Si diresse verso la porta e prima di uscire si girò a guardare il ragazzo che lo salutava agitando una mano da dietro la cassa, dove si era sistemato con un altro libro già in mano. Derek rispose con un piccolo sorriso, quasi impercettibile. Non era nel suo stile concedere sorrisi a chiunque, ma sembrava che al ragazzo questo bastasse.
Una volta arrivato a casa Derek non poté fare altro che riesaminare il pomeriggio minuto per minuto e ripensare a quei nei che lui non trovava sexy, a quella foga per la lettura che lui non trovava attraente e a quello sgabuzzino che lui non trovava adatto a pensieri non esattamente puri. L’unica cosa a cui gli era permesso pensare, in fondo, era a quel libro che si era trovato improvvisamente tra le mani. Un libro da ragazzine che forse non aveva più intenzione di regalare a sua sorella. E in quella circostanza che altro gli restava da fare? Magari sfiorare la copertina, solo per guardarlo meglio, poi leggere la trama, così, per curiosità, leggere la prima pagina, solo per provare, e stare sveglio tutta la notte per continuare, solo perché non aveva altro fare eh

Note dell'autrice:
Ok, prima fanfiction. Abbiate pietà. Per la storia mi sono ispirata ad un carinissimo post visto su tumblr, che purtroppo non riesco più a ritrovare. Comunque spero davvero che quello che ho scritto vi piaccia, vorrei anche sapere il vostro parere tramite dei commenti! Mi fareste davvero felice, per me è molto importante :) per quanto riguarda la storia, mi piace pensare che Derek sia una di quelle persone che vogliono avere tutto sotto controllo e che Stiles sia il tipico casinista ambulante. E mi piace anche pensare che Derek possa trovare in qualche modo sexy questo suo "disordine"... Beh non vi rubo altro tempo! Penso che aggiornerò la storia una volta a settimana perché purtroppo la scuola mi porta via un casino di tempo che potrei passare a scrivere! Alla prossima! :) 
 
  
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