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Autore: _Lis    02/01/2014    4 recensioni
"Ma se quel bacio non mi fosse dispiaciuto poi così tanto?" Si chiese all'improvviso spaventato.
"Non sei gay, Dan." Disse una vocetta nella sua testa.
"Ma se lo fossi?" Pensò. "O magari non proprio GAY, forse Phil è solo un'eccezione..."
"Non confondere l'affetto con l'amore." Continuò la vocina.
Scosse la testa. Tutti quei pensieri erano assurdi.
"Come si può essere amici di qualcuno che vuole essere il tuo ragazzo? Al diavolo, Dan! è pure sempre il tuo migliore amico, una soluzione si trova!"
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Dan Howell, Phil Lester
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Your lullaby for all the times-



                                                               


 
Attraverso il buio della stanza Dan guarda Phil, addormentato sul lato sinistro del letto.
Non riesce a vederlo bene, solo i contorni e qualche tratto del suo viso, che comunque conosce a memoria. 
Sulle sue labbra vede un accenno di sorriso. 
"Chissà, forse sta sognando di trovarsi veramente nel mondo di Animal Crossing" Pensa divertito.
Le palpebre ancora chiuse tengono nascosti al più giovane gli occhi cesti dell'altro.
Il lenzuolo deve essergli scivolato di dosso durante la notte e ha lasciato scoperta la sua assurda maglietta viola di Nyan Cat che usa come pigiama. Nemmeno uno come Phil ha il coraggio di indossarla per uscire.
Daniel appoggia la guancia sul cuscino dove ha dormito per tutta la notte e continua ad osservarlo senza pensare a niente in particolare, solo... Beh, gli piace stare a guardarlo a sua insaputa.
Adesso è normale che lui resti a dormire nella stanza di Phil, nello stesso letto, ma prima non era così.

-

Dan ricorda bene quando credeva che non avrebbe mai potuto amare un ragazzo...
Successe tutto circa tre anni fa, Dan aveva appena comprato Sonic 4 e non vedeva assolutamente l'ora di provarlo.
Entrò in casa super emozionato, dopo essere passato dal game store.
"Ehi Phil!" chiamò impaziente lanciando la felpa sul divano.
"Dan?! Sei già tornato?!" Philip trasalì seduto sul suo letto e si affrettò a chiudere le finestre di Google sul suo pc. 
"Che c'è? Ho interrotto un solitario per caso?" Scherzò Dan attraversando il corridoio.
Phil arrossì per il doppio senso del suo amico e rise nervosamente. Non che Dan ci avesse preso, non era certo il tipo che girovagava su siti porno per masturbarsi o roba simile. Assolutamente no, infatti lui preferiva passare il suo tempo a rivedere i vecchi video, le foto, o a rileggere gli utltimi tweet del suo coinquilino e sarebbe stato altrettanto imbarazzante se qualcuno lo avesse scoperto.
La testa dell'altro ragazzo fece capolino nella camera da letto proprio mentre l'ultima pagina internet si chiudeva e Phil potè tirare il fiato e rilassarsi.
"Dai rivestiti, non guardo!" Rise Dan tappandosi gli occhi.
"Ma smettila!" Rispose anche lui ridendo, e lanciò un foglio di carta appallottolato all'amico. 
"Ok ok" disse schivando il lancio.
Il più grande dei due non potè fare a meno di pensare a quanto fosse perfetta quella risata e si dovette sforzare per  non arrossire di nuovo.
"Cosa volevo dirmi comunque?" Chiese rientrando in se.
Dan sventolò a mezz'aria la custodia del nuovo videogioco e vide gli occhi azzurri dell'amico illuminarsi dall'entusiasmo.
"Grande! Non mi avevi detto che lo avresti preso oggi!" Esclamò.
"Eheh!" Ridacchiò Dan "Sorpresa!" disse disegnando un semicerchio immaginario con le mani.
"Me lo fai provare vero?" Chiese supplichevole il maggiore con la faccia da cucciolo.
L'altro lo guardò con aria severa, del tipo "ti piacerebbe", anche se era già dato per scontato che glielo avrebbe prestato.
Dopo tutto, condividevano ogni cosa... O quasi, per il momento.
"Eddaiii!" Lo pregò unendo le mani.
"Uff... E va bene! Ma comincio io però!" Cedette subito.
"Oh! Grazie Dan! Lo sapevo che sei il migliore!" Disse abbracciandolo.
"Si, si lo so. Però ora mollami eh..." Si scollò ridendo. 

Raggiunsero salotto e Phil si lasciò cadere sul divano, mentre Dan inseriva il gioco nella console.
La regola era la solita: al game over si cede il joystick all'altro.
Inizialmente Phil si limitò ad aspettare in silenzio il suo turno, perdendosi nello sguardo concentrato dell'amico e lanciando di tanto il tanto un'occhiata allo schermo, ma Dan era troppo bravo e se avesse continuato così avrebbe finito il gioco senza che Phil sfiorasse nemmeno un pulsante.
Così, decise di provare a distrarlo  con le sue chiacchiere per fargli perdere qualche vita prima del previsto.

"Dai, Phil! Smettila!" Esclamò seccato Dan rifilandogli un pugno amichevole sulla spalla.
Se fosse stato chiunque altro, Dan lo avrebbe senz'altro detestato, ma lui era Phil e ormai era abituato a questo genere di cose e poi non sarebbe mai riuscito ad arrabbiarsi sul serio con lui.

"Ti sei mai chiesto cosa faccia Sonic con tutte quelle monete?" Chiese dopo un pò.
"Non ne ho idea, Phil." Rispose scocciato senza distogliere lo sguardo dalla tv.
"Io credo che magari..." Ricominciò proprio mentre il riccio blu andò a sbattere su una di quelle dannate punte di metallo.
"Ah! TI odio! Mi hai fatto perdere di nuovo!" Disse Dan spingendolo scherzosamente.
"Ma non è colpa mia se sei scarso!" Rise lui.
"Ti ricordo che ti ho sempre battuto" Sentenziò sostando il ciuffo castano dalla fronte.  "Ok." Sospirò ritrovando la concentrazione. "Questa è la mia ultima vita. Se usi un altro dei tuoi trucchetti te ne pentirai, giuro."
"Va bene" Disse Phil con tono di chi ha a che fare con un pazzo, e fece finta di chiudersi le labbra con una zip.

Dopo pochi minuti Sonic venne schiacciato tra due pareti mobili e Dan sbuffò rumorosamente.
"Bene, tocca a me adesso!" Esclamò Phil saltellando in ginocchio sul divano e tese le mani per farsi consegnare il controller.
"No." S' impose l'altro sembrando un bambino di massimo 9 anni. Ma chi non lo è quando si tratta di play, xbox, wii o un qualsiasi altro gioco?
"Ma come?! Hai perso..." S'imbronciò il primo indicando la scritta GAME OVER, che sbeffeggiava Dan dallo schermo.
"Si ma per colpa tua." Spiegò.
"Ma non ho fatto niente adesso..." Piagnucolò, cercando di prendere il joystick.
"Ok, ma prima si. Quindi..." Dan alzò il braccio e lo allontanò dall'altro ragazzo, che perse l'equilibrio e gli cadde letteralmente addosso.
Sarebbe stato tutto piuttosto comico, se non fosse che qual contattò causò a Phil un invasione di farfalle nello stomaco e un'accelerazione esagerata del suo battito cardiaco. Pregò gli dei di tutte le religioni esistenti e non solo per non arrossire  ma non funzionò un gran che.
Dan non  fece subito caso al fatto che il suo amico lo stava guardando in modo strano e non notò nemmeno che le sue guance erano diventate di un rosa un pò troppo acceso rispetto al solito standard.
Ma seppe che stava succedendo qualcosa perchè non si sbrigò a sfilargli il joystick dalle dita.
Così, lo guardò finalmente in faccia e vide due occhi fissarlo in modo strano.
Il povero Dan non ebbe il tempo di realizzare cosa stava per succedere che si trovò le labbra del suo migliore amico impresse sulle sue peri successivi tre secondi.
Phil si rialzò con il viso in fiamme, già pentito di quello che aveva appena fatto. Ma non era l'unico ad essere tremendamente a disagio.
Infatti l'sepressione sul viso arrossato di Dan era un perfetto punto interrogativo.
"Emm... Io... " Sussurrò Phil sistemandosi di nuovo a sedere sul divano con un nodo di pensieri nella mente che nemmeno Capitan Findus sarebbe stato capace di sbrogliare.
Dan si alzò in piedi e lasciò il controller della play accanto al ginocchio di Phil.
"Gioca pure." Disse schiarendomi la gola. "Io torno tra poco."
Prese la felpa abbandonata sul bracciolo e uscì sul pianerottolo.
Chiuse la porta alle sue spalle e si fermò un secondo.
Prese fiato e sospirò. Infilò le cuffiette nelle orecchie e iniziò a scendere le scale, lasciando Phil da solo a torturarsi coi suoi dubbi.

L'aria era fresca fuori, e per fortuna non pioveva.
Camminò lungo il marciapiede per qualche isolato, finché non raggiunse il piccolo parco dove andava le poche volte che si decideva a mettere piede fuori casa e si sedette sulla sua solita panchina.
Poggiò la schiena contro lo schienale in legno e chiuse gli occhi.
"Cazzo."  Era l'unica parola che gli vagava per la testa. Gli mancava il fiato e gli girava la testa. Non sapeva cosa fosse successo poco prima e non sapeva come reagire.
"Cazzo Dan, pensa razionalmente! Metti in moto il cervello per un secondo e calmati!" Si impose mentalmente e riprese a respirare normalmente.
"Come è possibile che Phil provi qualcosa per me?" Si chiese. "E se è davvero così, da quanto tempo lo sto illudendo con un affetto al quale diamo due significati diversi?"
Si prese la testa tra le mani e si poggiò sulle ginocchia. "Ma soprattutto, cosa voglio io? Un'amicizia non resta mai la stessa quando si scopre che uno dei due prova qualcosa per l'altro...Ma... Se quel bacio non mi fosse dispiaciuto poi così tanto?" Si chiese all'improvviso spaventato.
"Non sei gay, Dan." Disse una vocetta nella sua testa.
"Ma se lo fossi?" Pensò. "O magari non proprio GAY, forse Phil è solo un'eccezione..."
"Non confondere l'affetto con l'amore." Continuò la vocina.
Scosse la testa. Tutti quei pensieri erano assurdi.
"Come si può essere amici di qualcuno che vuole essere il tuo ragazzo?" Si chiese ancora, alzandosi dalla panchina e rimettendosi sulla strada di casa nella speranza di trovare le parole giuste da dire a Phil senza spezzargli il cuore.
Diede qualche calcio ad un sassolino sul marciapiede, portandolo con se fin sotto casa.
Guardò la serratura, incerto se entrare o no.
"Al diavolo, Dan! è pure sempre il tuo migliore amico, una soluzione si trova!" Si disse appena prima che il suo cellulare vibrasse dalla tasca posteriore dei suoi skinny jeans neri.

Nel frattempo, Phil era ancora seduto a gambe incrociate. Li dove Dan lo aveva lasciato. 
Anche lui con mille dubbi e mille domande.
"Perchè l'ho fatto?" Iniziò a torturarsi una pellicina coi denti. "Non potevo semplicemente continuare a far finta di niente? Adesso ho rovinato tutto, Dan non accetterà mai la mia cotta pazzesca per lui..."
Inspirò forte passandosi una mano sulla fronte sudata.
Prese il cellulare posato sul tavolino davanti al divano per controllare l'ora. 
"Dan è uscito da un pezzo." Pensò. "Forse dovrei chiamarlo?"
Cerco il suo numero nella lista dei contatti e solo in quel momento si accorse di quanto gli tremassero le mani.
"Forse è meglio scrivergli un messaggio." Non sarebbe riuscito a parlare agitato com'era.

Daniel prese il suo Iphone, era un messaggio di Phil, ovviamente.
"Tutto ok?"
"Cavolo, ci dev'essere rimasto di merda. Me ne sono andato via senza dire niente." Pensò sentendosi tremendamente in colpa.  
"Si, si. Sono qua sotto, arrivo" Premette il tasto invio.
Così inserì la chiave ed entrò. 
Evitò a malapena un attacco di cuore a causa delle scale e si trovò davanti alla porta di casa.
Phil sentì Dan sul pianerottolo e decise di andare ad aprirgli.
"Ehi!" Fece il più piccolo sorpreso, sorridendogli cercando di sembrare naturale.
Nessuno dei due sapeva cosa dire o cosa fare e restarono in piedi sull'uscio per qualche secondo prima che si rendessero conto di quanto fosse stupida tutta quella tensione.
"Senti, è tutto ok. Va bene?" Cominciò Daniel. "Sei il mio migliore amico, non ha senso che tra noi ci sia questo." Fece un gesto indicando l'aria intorno a loro, riferendosi alla situazione imbarazzante che si era creata, non ai sentimenti di Phil.
Lui sembrò un pò più sollevato nel vedere che non era arrabbiato.
"Quindi ti prego, spiegami cosa sta succedendo." Concluse.
"Magari non sul pianerottolo però." Disse il maggiore sorridendo.
Dan si guardò attorno e scoppiarono a ridere.
Poi rieccoli di nuovo su quello stesso divano, dove nemmeno di un'ora prima Dan stava maledicendo Phil per via di un videogame, ma dopo tutto quello che era successo gli sembrò che quelli che giocavano alla play non fossero davvero loro,  ma altri due Dan e Phil.
"Ecco, io non so bene quando sia cominciata questa cosa ma..." Phil prese un respiro profondo. "Ma io ti vedo più che come un amico, Dan. Io non riesco ad immaginarmi senza te."
"Ok." Annuì l'altro disegnando dei cerchi sul cuscino del divano.
"Ok?" Chiese lui confuso "Esattamente, cosa sarebbe ok?" 
"Niente... Cioè, no. Tutto è ok. Quello che provi, mi sta bene." Si chiarì. "È solo che non so quello che provo io... Dovevo solo sentirlo dire per capire che sta succedendo veramente." Disse serio, sentendo la testa scoppiargli.
"Io non mi aspetto di essere ricambiato." Sussurrò arrossendo e abbassando lo sguardo. "Ti ho baciato solo perchè mi ero promesso di farlo almeno una volta. Scusa, non avrei nemmeno dovuto farlo."
Dan lo guardò senza sapere cosa fare. Gli sembrò così piccolo pur avendo quattro anni in meno di lui. Gli spezzava il cuore vederlo in quello stato.
"Emm..." Si grattò la testa. "Posso... Abbracciarti?" Chiese.
Phil si morse il labbro inferiore ed annuì.
Dan lo strinse, lasciando che appoggiasse la testa sulla sua spalla e gli lisciò i capelli.
"Non ho detto di non ricambiarti." Disse. "È solo che non ho mai pensato a te e a me in questo modo, capisci?"
Lo sentì annuire di nuovo.
"Devi solo darmi un pò di tempo per elaborare tutto quanto."



Quella notte ovviamente Daniel non riuscì a prendere sonno. Continuava a rigirarsi al buio sotto le lenzuola provando a dormire, ma niente.
Aveva così tanti pensieri per la testa, ma la cosa che più lo turbava era una strana nuova sensazione.
Non gli era mai capitato, ma sapere che nella stanza accanto alla sua c'era Phil lo inquietava.
Erano così vicini, eppure quel muro in cartongesso lo faceva sembrare troppo distante, e quella distanza era in qualche contorto modo sbagliata.
Sarà che di notte si hanno sempre le idee che al mattino si rimpiangono o forse i troppi zuccheri contenuti nei Maltesers gli avevano dato alla testa, ma si alzò e si diresse verso la stanza accanto.

Nemmeno Phil riusciva ad addormentarsi, e chi potrebbe biasimarlo?
Stava sotto il piumino verde e blu provando a leggere il libro che gli aveva regalato sua madre l'ultima volta che gli aveva fatto visita.
O almeno ci stava provando. I suoi occhi leggevano quelle parole stampate ma il suo cervello non si degnava di ascoltarle, era troppo impegnato a tormentare il suo proprietario con dubbi e paranoie su Dan.
Dopo aver perso il filo del discorso per l'ennesima volta, posò il romanzo sul comodino e decise di spegnere la luce.
Ma prima che la sua mano potesse raggiungere l'interruttore sentì bussare alla porta.
"Chi è?" Chiese.
"Siamo solo in due qui." Gli fece notare Dan.
"Oh, è vero. Entra pure." Disse scuotendo la testa, incredulo di quanto potesse essere idiota alcune volte.
Daniel aprì piano la porta ed entrò.
Phil lo guardò sedersi sull'orlo del materasso, accanto a lui ancora sotto il lenzuolo.
"Che c'è?" Chiese inclinando la testa.
Dan si morse le labbra, sentendosi scrutato dallo sguardo del suo amico. 
Non sapeva perchè fosse andato da lui, eppure una parte di lui ne era certa.
"Ho pensato molto in queste ultime ore." Disse stupendo anche se stesso. "Anzi, direi che ho pensato troppo ad una cosa piuttosto scontata."
Phil era ancora perplesso, così Dan decise di chiarire tutto quanto. 
O meglio, era il suo corpo ad avere il comando, lui  non decise un bel niente.
Prese il viso confuso del suo migliore amico tra le mani e lo avvicinò al suo.
Si stavano baciando di nuovo. Solo che questa volta era Dan a baciarlo. 
Tutto questo era strano eppure gli sembrava anche così ovvio, adesso.
Phil si allontanò, sempre più confuso.
"Cosa vuol dire?" Chiese con gli occhi spalancati.
"Tu che dici?" Domandò ironicamente alzando un sopracciglio.
"Mmm..." Fece finta di pensare. "Che andiamo a giocare a Sonic? Io devo ancora fare il mio turno..."
Dan scoppiò a ridere. "Che idiota!" Poi spostò lo sguardo dall'orologio appeso alla parete a lui per un paio di volte.
Gli stampò un bacio veloce sulle labbra e lo prese per mano. "Ok, andiamo!" 

-

"Perchè quel sorriso da scemo?" 
La voce assonnata di Phil riportò Daniel al presente. Si è svegliato anche lui e lo osserva divertito.
"Niente." Fa crollare la testa sul cuscino, guardando il soffitto. "Pensavo."
Il viso del suo migliore amico, slash coinquilino slash ragazzo, compare nel suo campo visivo. 
"A cosa?" Chiede chinandosi verso di lui, per osservarlo da vicino con gli occhi sgranati.
Dan sorride e si mette a sedere. "Al nostro primo bacio." Spiega sistemando il ciuffo di capelli.
"Oh!" Esclama Phil grattandosi la testa. "Gran bella storia. Magari prima o poi dovremmo raccontarla in un episodio di Phil is not on fire, le ragazze impazzirebbero del tutto..."
"Già... Prima o poi..." Riflette l'altro guardandolo. "Ma per adesso preferisco fare qualcos'altro." Sorride tirando Phil per la tshirt per baciarlo.
Sente le labbra del suo ragazzo allargarsi in un sorriso. "Si, anche io."





Salve gente!
Allora, l'altro giorno mi sono imbattuta in questo video e ho pensato "Aww, non sono dolcissimi?!" e allora mi è venuta l'ispirazione per questa os.
Bhe, che dire?  Io questi due li adoro sia singolarmente sia come coppia (qualsiasi tipo di coppia) e mi sono divertita a scriverla, quindi  spero tanto che vi piaccia! ^.^
Se lasciate una recensione vi mando un Phil in regalo!  ;)
Kisses! <3
   
 
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