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Autore: louehar    02/01/2014    3 recensioni
‘Ti amo, Louis’.
Spinge la mano del ragazzo sul suo ventre, che inizia a non sentirsi tanto bene.
‘Ti amo anch’io’ mente, perché non sa far altro.
Lei non ha mai saputo, lei non deve sapere.
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‘Sai? Mi saresti piaciuto in veste di padre.’
‘Sei sempre stato tu il più bravo dei due, l’hai dimenticato?’
2068 parole!
Larry everywhere.
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Si può sempre rimediare.

Londra non è mai stata così tanto cupa, soprattutto la settimana prima di natale.
Il cielo presenta piccole sfumature di rosso, segno che da lì a qualche minuto, si scatenerà un terribile temporale.
Un soffio di vento gelido si scontra con forza contro il corpo di Louis, che rabbrividisce nonostante sia coperto da un caldo cappotto e si accascia sul petto di Liam, sospirando appena; è un gesto troppo dolce per appartenergli, un gesto che non compie spesso ma che riesce a farlo sentire vivo, almeno per qualche secondo.
Fissa involontariamente Harry per qualche minuto, mentre sente il cuore volergli cadere dal petto e volersi spaccare in tanti piccoli pezzettini.
Lo vede sorridere dopo una stupida battuta di Niall e mangiucchiarsi le dita, mentre, nervosamente, prende a fissarlo senza lasciare trasparire emozioni nel suo sguardo.
È come se scottasse, come se facesse male, e Louis davvero, non può sopportarlo.
Allora distoglie lo sguardo e prende a fissare la finestra, troppo stanco per poter sostenere una conversazione con uno dei ragazzi.
Ed è veramente stanco, ma così dannatamente stanco che ha quasi voglia di vomitare e di pregare l’autista di muoversi verso il suo appartamento, perché ha bisogno di un letto ed ha bisogno di dormire fino al giorno successivo.
 

 
 
Louis non riesce a ricordare esattamente quando tutto questo sia successo, e quando, ormai con il cuore a pezzi, abbia preso quella decisione.
Ha imparato a conviverci, non potendo fare altro, ed ha imparato ad accettarlo.
O sta ancora imparando, non è molto importante.
Passa un dito sullo scatolone in camera sua, quello che nasconde sotto il letto, e chiude gli occhi, come per assaporarne i ricordi.
Lo apre con dolcezza, mentre il suo corpo viene scosso da migliaia di brividi che quasi gli fanno perdere l’equilibrio.
Prende tra le mani  tremanti la prima foto che ha scattato con Harry, toccandosi meccanicamente il punto in cui, sulla sua carne, ha fatto incidere uno stupido ma tenero ‘oops’, che racchiude una marea di significati.
Stringe con delicatezza tra le sue dita piccole e sottili il peluche che Harry gli ha regalato, quello che ha confessato di avere fin da bambino.
E quasi si chiede se lui abbia conservato ancora il pupazzo a forma d’orso bianco, quello che vinse al luna park e che gli donò con un sorriso, dopo avergli baciato le labbra.
E poi un cd dei coldplay, decine e decine di lettere ed una rosa appassita.
Harry gliel’ha comprata un caldo pomeriggio di luglio, dicendogli che il suo amore sarebbe sopravvissuto anche dopo l’appassire delle sue foglie, ormai viola.
Allora, davvero non se lo spiega come abbia potuto scegliere lei due anni prima, e come abbia fatto a liquidarlo con un ‘è difficile ed è sbagliato. Per il bene dei ragazzi, non può andare avanti’, perché credeva di star facendo la cosa giusta.
Ma non ha fatto altro che distruggere entrambi.
 
 
 
Louis ama davvero passare del tempo con i ragazzi, ma quando arriva il periodo natalizio, desidera solo di essere perennemente disteso su un letto pieno zeppo di cuscini perché ‘aiutano la posizione di una persona durante il sonno.’
Sono una band da cinque anni ormai, e Louis non può fare altro di essere felice e orgoglioso, se non anche lusingato per aver avuto il privilegio di poter intraprendere –e di star intraprendendo- quest’esperienza con  loro.
Perché ha scoperto cosa significa voler bene qualcuno, e, cosa più importante, ha capito come si fa ad amare davvero una persona.
 
 
 
Disteso sul letto con il viso di Eleanor all’altezza del petto, sorride e le bacia il viso, costretto a mentire.
Le bacia le labbra, il naso, gli occhi e le accarezza i capelli, chiudendo gli occhi.
‘C’è una cosa che devo dirti.’
La ragazza sorride e Louis fa lo stesso.
‘Sono incinta’.
E improvvisamente il mondo gli crolla addosso.
 
 
 
Piange e si dispera in silenzio nella solitudine della sua camera da letto, dopo che le notizie hanno fatto il giro del mondo.
Asciuga le lacrime con forza quando Eleanor entra nella camera e si affretta a baciarle le labbra, per non destare sospetti.
‘Ti amo, Louis’.
Spinge la mano del ragazzo sul suo ventre, che inizia a non sentirsi tanto bene.
‘Ti amo anch’io’ mente, perché non sa far altro.
Lei non ha mai saputo, lei non deve sapere.
 
 
Il pancino di Eleanor non ha fatto altro che crescere negli ultimi mesi, costringendo Louis a mentire e a farsi del male.
Perché si sente una merda quando lo sfiora e fissa gli occhi felici della ragazza.
Mentire è diventata ormai un’abitudine per lui, ma nessuno sembra accorgersene.
Si accascia sul divano in pelle della villa di Harry durante il party del suo compleanno, ed inizia a sorseggiare un ennesimo drink, non prestando troppa attenzione a ciò che sta succedendo intorno a lui.
Non ci sarebbe neanche andato se non ci fosse stato Zayn a spaccargli l’anima e a ripetergli fino alla nausea che deve solo divertirsi e staccare la spina per un po’.
Ma come può riuscirci, se tutti si congratulano con lui al compleanno di quello che dovrebbe essere un semplice amico?
Chiude gli occhi e si sente quasi svenire.
Sente il peso della testa essere nullo, sente di poter essere leggero per un attimo, ma poi ride e si trattiene il viso tra le mani perché, andiamo, è sempre la stessa merda.
Esce in giardino e si siede su una panchina, sperando di calmarsi e di prendere un po’ d’aria fresca.
Sospira rumorosamente e con un po’ di fatica, prima di portarsi una mano al petto e di rilassarsi.
Nota Harry uscire e dirigersi verso di lui, con un mezzo sorriso malinconico sulle labbra.
‘Stai bene? Ti ho visto andar via con una faccia sconvolta’.
‘Secondo te? Guardami. Non dormo da una settimana e non mangio da giorni. Alle prove non riesco a fare un bel nulla e ai concerti sono diventato un coglione assurdo. Ho un aspetto orribile e, Cristo, vorrei scomparire’.
Si china in avanti poggiando il viso sulle ginocchia piegate e sospira, nel bel mezzo di una crisi di nervi.
‘Ehi’ Harry si siede e gli porta una mano sulla spalla ‘non fare così. Sono sicuro che andrà tutto bene e che sarai in grado di crescere quella creatura al meglio’.
Si ferma e prende a fissare il vuoto, con la voce tremante, le lacrime che minacciano di uscire dai suoi occhi verdi ed un opprimente groppo in gola.
‘T-Tu sarai un ottimo papà, ricordi? Ti sveglierai accanto al suo piccolo corpo e le bacerai il viso. Le leggerai una di quelle storielle per farla dormire e la porterai al parco. Le cucinerai le frittelle perché sono l’unica cosa che ti riesce bene e la renderai felice. Spero sia una bambina, ne hai sempre voluta una.'
E Louis scoppia, cade in ginocchio sull’erba ed inizia a singhiozzare, con un mal di testa atroce.
Chiede aiuto in un grido disperato, mentre serra i pugni e colpisce con forza l’erba, cercando di farsi male.
‘Dannazione, ci sono stato a letto un'unica volta e per giunta ero anche ubriaco. Io, io voglio morire.’
Si alza barcollando appena e si porta una mano sulle labbra, mentre il suo stomaco viene attraversato da un conato di vomito troppo forte per essere mandato indietro.
Harry gli stringe la mano libera e lo trascina velocemente in bagno, portandosi le dita nei capelli quando lo vede accasciarsi sul pavimento e vomitare anche l’anima.
Gli mantiene il ciuffo con pazienza e gli massaggia la schiena.
‘Sei troppo ubriaco!’
‘Non così tanto da capire che sono una nullità e che, ultimamente, la mia vita è uno schifo.’
‘Si può sempre rimediare’.
Louis capisce, capisce cosa intende e sorride appena, sperando di aver capito bene il significato di quelle parole.
Si ferma e poggia la testa contro il muro, pulendosi le labbra con della carta igienica.
‘Dovresti andare fuori a festeggiare il tuo compleanno.’
‘Ho già tagliato la torta e mi hanno già cantato la canzoncina, tranquillo’ risponde sarcastico.
Louis scuote la testa ‘Non capisci! Sto male, Harry e tu devi uscire e divertirti, io me ne torno a casa.’
Tocca la maniglia della porta e trema, da capo a piedi, perché sta male da far schifo.
‘Ti accompagno.’

 
 
Finge un mezzo sorriso e le bacia le labbra, sospirando rassegnato quando, senza volerlo, le sfiora la pancia.
Si alza dal letto e –‘esco, non aspettarmi’ la bacia ancora e si chiude la porta alle spalle, coprendosi con un cappello troppo grande ed una sciarpa troppo larga solo per non essere riconosciuto.
Passa la giornata a fare un giro nei negozi e a parlare con Liam al cellulare.
La modest aveva promesso a Louis almeno un mese di vacanze per poter stare con la sua ragazza e godersi al meglio la gravidanza, ma non ha accettato.
Starebbe solo più male.
Torna a casa verso la mezzanotte, aprendo lentamente la porta per non farsi sentire.
Cammina in punta di piedi e si avvicina allo stipite della porta, fissando la ragazza parlare animatamente al telefono.
‘Se ci ascolta ammazza prima me e poi te. Puoi stare zitto un attimo?’
Louis si nasconde e sporge appena il viso, tentando di capirci qualcosa.
‘Non deve saperlo, rischiamo troppo. Ho detto che ti amo, si ti amo. La piccola ha iniziato a scalciare, sai? E lui è così imbambolato quando guarda il pancino’ ride ‘se solo sapesse che è tutta una menzogna e che non è il suo bambino sarebbe tutto così semplice.’
Porta una mano all'altezza del petto e stringe con forza la maglia tra le sue dita, cadendo all'indietro.
Gli manca il respiro ed un attimo dopo tutto diventa buio, di un nero disarmante.

 
Ha lasciato Eleanor da un mese, ma la situazione non sembra migliorare.
Il fatto che abbia rovinato la sua vita per una ragazza che gli abbia mentito spudoratamente solo per i suoi guadagni non fa altro che rederlo sempre più disperato.
Disteso sul letto con i ragazzi, nota il viso di Harry essere più tranquillo, sereno, e allora si sforza di sorridere e socchiude gli occhi, tentando di non pensare più alla sua rovina.
Si alza contro voglia e scende in cucina, preparandosi un toast con prosciutto e formaggio, sentendo un attimo dopo delle grandi mani stringergli le spalle.
Sorride.
‘Sai? Mi saresti piaciuto in veste di padre.’
‘Sei sempre stato tu il più bravo dei due, l’hai dimenticato?’
Addenta il panino e si gira, prendendo a fissarlo negli occhi.
‘Sono felice che sia successo, Louis!’
‘Oh, lo so bene.’
Harry ride, chinando appena la testa all’indietro e prendendogli la mano, per poi portarsela sul viso e ritornare serio.
‘Mi sei mancato’ si avvicina appena e Louis indietreggia, fino a sbattere contro il muro di quell’immensa cucina.
Il cuore gli batte fortissimo.
‘Ti sono mancato?’
Louis annuisce, il fiato che gli manca quando il ragazzo poggia le mani sulle sue cosce e si avvicina pericolosamente al suo viso, sorridendo.
Un attimo dopo si stanno baciando, con passione, con una calma disarmante.
Uno di quei baci dolci, pieni di significato, uno di quei baci che grida amore, un bacio disperato.
Sorride sulle sue labbra mentre gli stringe forte il petto –‘non ti lascerò più andare, Harry.’
Ridono.
 
 
 
Si risveglia con un sorriso sulle labbra, nonostante la pioggia stia picchiettando da quasi un’ora contro la finestra della loro casa.
Il profumo di caffè e di brioche inebria le sue narici, mentre si mette a sedere e scuote i capelli, liberandosi dalle coperte.
Qualche minuto dopo Harry entra in camera con un vassoio tra le dita e Tracy stretta al petto, cercando di mantenere il giusto equilibrio per entrambe le cose.
‘Sei sveglio?’ poggia il vassoio sul letto e gli bacia la fronte, porgendo la bimba a Louis.
‘Ha fatto i capricci’ si gratta i capelli ‘le sei mancato’ sorride.
Bacia il piccolo nasino della bimba di appena due anni e le fa il solletico, baciando poi Harry sulle labbra e stringendogli forte la mano.
‘Ti amo così tanto e Dio, non riesco ad immaginare la mia vita senza di te. Io, non l’ho mai fatto, ed era così sbagliato fingere con lei.’
Gli bacia il viso ovunque, fino a farlo ridere per la troppa fretta.
‘Non vado da nessuna parte senza di te, Louis. Ti amo’.
E Louis semplicemente se lo porta al petto, consapevole di non voler altro nella sua vita.
‘Ricordi, Lou? Si può sempre rimediare’.

 






l'ho scritta alle 3.30 di stanotte ed ho tipo finito verso le cinque, ma l'ho pubblicata oggi per rileggere meglio tutto ciò che avevo scritto haha i larry mi distruggeranno
anyway, non so se questa cosa possa piacervi e se è scritta bene e se riesce a farvi emozionare o cose così, ma ci ho provato ):
apprezzate lo sforzo e.e
un bacione aaaw

 
  
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