Anime & Manga > Capitan Harlock
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Autore: JeanGenie    02/01/2014    10 recensioni
L'ultima, definitiva, richiesta di Harlock. Meeme libera la Dark Matter dai motori dell'Arcadia. Il ciclo eterno della vita e della morte si ripete.
[Spoiler dal film Space Pirate Captain Harlock]
Genere: Angst, Introspettivo, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harlock, Miime
Note: Movieverse | Avvertimenti: Spoiler!
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Materia Oscura

 

 

Under blue moon I saw you
So soon you'll take me
Up in your arms
Too late to beg you or cancel it
Though I know it must be the killing time
Unwillingly mine

 

 

La creatura di metallo intorno a lei le sussurra parole d'amore. Lei ha soffiato nei suoi circuiti il suo alito oscuro e vitale e per questo la macchina chiamata Arcadia la ama. Non è sempre stato così?

Sempre...

Ha cercato di scacciare la malinconia sul volto di Harlock nel momento in cui lui le ha chiesto quell'ultimo sacrificio. Ma la pelle del suo volto sotto le dita, per quell'ultima carezza, era gelida e infelice. Gli ha detto parole che forse lui non ha neppure compreso, parole sulla vita, sulla morte, sull'Orbita Infinita. Sulla trappola per gli eroi dalla quale non si sfugge. Non importa. Lui capirà presto, forse ha già capito anche se si rifiuta di parlarne. E lei, mentre il suo corpo fatto di luce si trasforma in scintille di energia e viene inghiottito dall'antimateria ricorda all'infinito, indietro, avanti, in ogni tempo. Un secolo? Cos'è un secolo per chi vive nell'infinito?

Lui è una Leggenda, perché ha scelto di diventarlo. Forse un tempo è stato un essere umano. Mille e mille volte è stato un essere umano. Ma nessuno di loro sembra crederci ancora. Tutti loro sono solo capitoli eterni della sua storia. È stato chiamato eroe, è stato chiamato ribelle, assassino, fuorilegge. Ma mai, come in quella vita, la definizione che più gli si avvicina è mostro fatto di follia e rimorso.

Lei vorrebbe che quella parte del suo infinito Libro della Vita si chiudesse per sempre, ma sa che non è così che vanno le cose. In quel momento in cui tutto si fa chiaro, anche i ricordi perduti di altre parti di sé che le sussurrano da altre vite, vissute in tempi passati e futuri, lei sa che l'Arcadia potrà solo volare via di nuovo e scivolare ancora una volta in un'altra storia, un'altra leggenda.

Ma tutto questo...

L'Arcadia è un demone deforme e ghignante che consuma la propria esistenza lasciandosi divorare dal Dark Matter per poter sopravvivere in eterno, Harlock è diventato una creatura da incubo, i suoi compagni comprendono a stento cosa vuol dire quella vita che non si consuma.

Eppure una volta...

Eppure una volta Arcadia era sinonimo di speranza, e mai, in nessuna delle sue vite, lei avrebbe potuto immaginare che l'Orbita Infinita li avrebbe trascinati in una fiaba spaventosa come quella.

Abisso di malinconia...

Lei non si illude. È ciò che la aspetta, ancora, ancora e ancora, per altre mille e mille vite a venire. Da quel punto privilegiato sul nulla e sul tutto lei osserva se stessa con altri volti, altre storie, altre solitudini e si ritrova sempre. E osserva Harlock, il suo Harlock, libero e fiero come non sarà mai in questa vita dannata. E mentre scompare ricorda per l'ultima volta il momento dell'inizio e della fine.

 

 

Fate
Up against your will
Through the thick and thin
He will wait until
You give yourself to him

 

Quando lui era salito a bordo di ciò che restava della loro sterminata flotta, una nave ammiraglia ostinatamente aggrappata alla vita, in orbita intorno al pianeta azzurro chiamato Terra, Meeme aveva capito immediatamente che quell'uomo giovane e arrogante sarebbe stato la sua fine. E che per la sua gente era giunto il momento di uscire dalla storia e trasformarsi in mito.

Il suo mondo lontano stava morendo. La guerra aveva lasciato che solo loro sopravvivessero. Cinquanta elementi che non avevano speranza di poter creare nuove generazioni. L'endogamia non l'avrebbe permesso. E più della metà di loro era malata. Continuavano a vivere soltanto per poter diffondere ancora i loro canti nell'universo, in modo da venire ricordati.

Altre volte avevano sfiorato gli abitanti di quel piccolo mondo, in epoche remote, ed erano stati elevati a divinità dalle loro menti semplici. Luci nel cielo, potere divino, meravigliose creature che splendevano più dell'oro. “Nibelunghi”, li avevano chiamati. Ai loro capi la cosa era piaciuta. Il loro ego infinito li aveva spinti a credere alle ingenue parole degli umani. A credersi dei. Forse anche la catastrofe che stavano vivendo aveva avuto origine dalla superbia generata da quei primi contatti.

Per lei era diverso e lo aveva capito non appena il ragazzo era salito bordo. Un fiume di ricordi che non le appartenevano, frammenti di vite vissute da lei, in altri istanti infiniti. E lui era sempre stato presente. Carne, materia, sangue, un peso specifico diverso. Così disperatamente ancorato alla propria esistenza effimera. Lo aveva visto più adulto. Il volto deturpato, un occhio perduto per sempre, la piega amara della bocca, i capelli lunghi per nascondere il proprio viso e le proprie emozioni. Aveva visto il futuro di quel ragazzo troppo magro e troppo fiero? Niente altro che il futuro? Meeme non poteva esistere senza Harlock. Lo aveva capito in quel momento prima ancora di rivolgergli una singola parola. Aveva ricordato. Aveva compreso e raccolto in sé il profondo significato dell'Orbita Infinita composta da esistenze che si rincorrono in eterno e sempre sono costrette a incontrarsi.

Resterò da sola. Ora lo vedo. È sempre stato così. L'ultima della mia specie. Avrò solo te, mio Harlock. Ma stavolta...

Stavolta Harlock, colui che sarebbe diventato il suo Harlock avrebbe osato troppo. Non poteva fermarlo. Era sulla giostra con lui e doveva tenergli la mano, fino in fondo a quel sentiero di tenebre e distruzione. Il destino le si era spalancato davanti agli occhi. Lasciargli usare la Materia Oscura sarebbe stato il più grande errore mai commesso nella storia dell'intero universo.

Eppure... Forse solo così potremo lasciare questo folle circo.

Il ragazzo l'aveva scrutata con entrambi i suoi occhi scuri, forse chiedendosi perché quell'aliena dall'aspetto così inquietante non riuscisse a distogliere lo sguardo da lui. Meeme non poteva spiegargli. Non ancora. La consapevolezza che stavolta ci sarebbero voluti quasi cento anni non la spaventava. I 'Nibelunghi' potevano vivere in eterno.

Anche se stavolta, come sempre, resterò soltanto io.

Una piccola stilla di egoismo le sussurrava che trascinarlo con sé lungo la strada dell'immortalità sarebbe stato l'unico modo per non restare sola.

In altre vite, l'ho visto morire? Non ricordo. Non voglio ricordare. Non importa. Lui è sull'Orbita Infinita. È una leggenda, anche se ancora non lo sa. Non qui. Non ora. Mille altre volte, ma non adesso.

“Va bene”, aveva sussurrato a nome dei pochi restanti della sua specie. “Prenditi ciò che vuoi e fanne buon uso.”

Sapeva che così non sarebbe stato. Ma cosa importava, in fondo? Avrebbe dato ad Harlock ciò che Harlock voleva. Come sempre, in ogni sua esistenza. Non stava a lei giudicare, né metterlo in guardia.

Attento a ciò che desideri, perché potresti ottenerlo.

 


 

In starlit nights I saw you
So cruelly you kissed me
Your lips a magic world
Your sky all hung with jewels
The killing moon
Will come too soon

Stai morendo...

Meeme avverte il suo dolore mentre le sue cellule di luce si ricompongono e nuovi vincoli la legano all'Arcadia. Di nuovo a casa. La battaglia è conclusa. Harlock non è sorpreso di vederla di nuovo. La sua espressione è impenetrabile. Una nuova speranza risorge dalle ceneri del pianeta morente. E lei è viva, come sempre, perché il suo compito non si concluderà mai.

Lui, accasciato sul trono del suo piccolo regno di metallo riscopre il valore del dolore fisico. La ferita al fianco andrebbe curata, ma lei sa che non è ancora il momento. Lui sta amando la propria sofferenza, sta assaporando fino all'ultimo frammento la ritrovata mortalità. Il suo unico occhio osserva stancamente il ragazzo al timone. Yama sarà dunque il suo erede. E il viaggio continuerà. Quante volte è già successo?

Stai morendo, o almeno è quello che credi. Sei stanco e vorresti riposare. Ma tu sai benissimo che per quelli come te non c'è via d'uscita. Riesci a vederla? L'Orbita si riavvolge su se stessa. Svuota la tua mente, mio Harlock. Anche stavolta sei arrivato alla fine. Riposa finché puoi. Tu sai che l'Arcadia non si fermerà mai. La tua storia riparte. Forse ci aspetta davvero una nuova luce. O forse il nostro sprofondare nelle tenebre non si è ancora esaurito. Ma io sarò qui con te, per sempre.

 

 

 

 

 

Note: Scombussolata dalla visone del film. Totalmente. E totalmente in disaccordo con chi dice che questo non è Harlock. Harlock ha avuto molte vite. L'abbiamo visto nel vecchio West, durante la Seconda Guerra Mondiale, a bordo di quattro diverse Arcadia. Anche le sue origini sono cambiate più di una volta. E lo stesso vale per i suoi compagni: quante volte la storia di Kei Yuki è cambiata? Quante volte Tadashi si è imbarcato e cosa conta che qui si chiami Yama? In quanti modi è morto Tochiro? E Meeme quante volte ha cambiato aspetto e genesi? Perché Harlock è una leggenda che si rinnova, un'icona eterna. Tutto questo l'ho trovato nel film, nel momento più oscuro del capitano. Immortale, infelice, preda del senso di colpa per avere distrutto la Terra. E perfino l'Arcadia, come una crisalide mostruosa (e mai come ora dotata di vita/morte propria) si è evoluta dal proprio bozzolo per mutarsi in una spaventosa farfalla portatrice di distruzione.

Insomma, il film mi è piaciuto. Molto.

E per passare all'aspetto faceto della questione, ho amato il modo in cui è stato reso il suo rapporto con Meeme.

Mi è piaciuto il modo in cui è stato reso Yattaran. Mi è piaciuta Yuki, anche se continua imperterrita a provarci col capitano senza venire a capo nella faccenda, e stavolta le va male anche con la recluta, che le preferisce una tizia in coma :p

Detto questo, in questo film, shippo tutti con tutti. Anche l'Arcadia con l'Arma Finale Numero Due.

 

P.S. Yama... Un personaggio di nome Yama appare in “Ogni cosa ha il suo prezzo”. Non ha una faccia e l'ho inventato quando ancora il film era solo un'idea nella mente degli autori. Un'altra coincidenza in quella dannata storia. Se mai vi capitasse di leggerla, immaginatelo pure come lo Yama del film. A proposito. Quelli di Meeme sono chiaramente orecchini di milonio. Così è deciso.

 

Dimenticavo. “The Killing Moon” © Echo & The Bunnymen.

 

   
 
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