Mi sveglio di soprassalto, soffocata dalla salda presa di Peeta. Il suo braccio mi cinge il fianco avvicinandomi di più al suo corpo e la mia testa è, come a voler completare il pezzo di un puzzle, incastrata nell'imvabo del suo collo. Ricordo di non essermi svegliata per un incubo, da quando Peeta vive e dorme con me gli incubi sono scomparsi quasi del tutto. Guardo fuori dalla finestra aperta e noto che è pieno giorno, stanotte abbiamo fatto tardissimo per guardare un film in cui alla fine lei confessa il suo amore a lui e lui la lascia da sola.

"Kat, tu non mi lasci vero?"
"Ma da dove ti escono certe domande?"
"Ho paura di perderti, Kat, scusa"
" Non hai niente di cui doverti scusare, amore. Non ti lascio, non ti lascio più. "
" Mai più?"
" Mai più."

Mi libero dalla stretta di Peeta e corro silenziosamente alla finestra, stando ben attenta a non svegliarlo, per poi chiuderla dato il vento freddo che entra. Siamo il 20 di dicembre e al distretto 12 il freddo si soffre più di qualsiasi altro posto. Questo è il primo inverno che io e Peet passiamo insieme, beh..insomma, davvero insieme. Ormai è passato un anno e sono convintissima che la scelta sia stata la più giusta.
Sapevo che prima o poi tutto questo sarebbe accaduto, sapevo che Peeta avrebbe fatto parte della mia vita; avevo solo bisogno di svegliarmi per capire che era sempre stato lui ciò di cui ho bisogno. Mi giro e lo fisso per un po' mentre dorme.
Amo svegliarmi prima di lui, non è la prima volta che accade e, quando succede rimango a dargli bacini sul collo, accarezzargli i capelli biondi e soffici e ad aspettare che il suo solito "mmh" nascosto in un sorriso mi faccia intuire che è sveglio e che la sua giornata è iniziata davvero bene.
Sorrido alla scena, o anche solo ai miei pensieri e decido di scendere sotto, in cucina, per preparare qualcosa da mangiare per colazione. Io non sto MAI ai fornelli, quello è il posto di Peeta. Se la cuoca fossi io probabilmente avrei già mandato a fuoco l'intera casa con la sola intenzione di riscaldare del latte. Vado alla ricerca dei miei biscotti preferiti e apro lo sportello in alto a sinistra, quello più alto. Invece dei biscotti però trovo un cartone.
Scendo dalla sedia su cui ero salita per raggiungere il punto, e appoggio sul tavolo di mogano ,regalatoci da Effie dopo il nostro fidanzamento, la scatola. Forse non dovrei aprirla, in fin dei conti se era lì sopra è perché Peeta sa che solitamente non mi avvicino alla cucina da sola..
La apro? Non la apro? La apro? Non la apro? La apro? La apro.

Boom.

Centinaia e centinaia di lettere tutte con un solo destinatario. 'Katniss Everdeen, Giacimento'.
Sono sotto un piccolo schedario che sta ad indicare gli anni che aveva Peeta quando le ha scritte. Partono dai 5 anni, ma in quella parte ci sono solo disegni e fogliettini, fino ai 17. Anzi no, ce n'è un'ultima sotto il numero 19. 19? Ma lui ora ha 19 anni. Decido di leggerla. La apro delicatamente, e inizio.

"Cara Katniss, ennesima lettera che ti scrivo.
Ennesima lettera che non ti manderò mai, ma tanto non ho più bisogno di inviarle dato che viviamo sotto lo stesso tetto già da un po'. È stato e continua ad essere un periodo parecchio strano, non so spiegarti bene il motivo, ma ci provo. Non so dirti più parole dolci, non ti ho mai detto ciò che provo davvero,ed ho paura. Di cosa? Di vederti scappare dopo averti detto ogni cosa.
Tu non sei quel tipo di ragazza che si sente lusingata se un ragazzo le dice che la ama, tu scappi piena d'imbarazzo; lo stesso imbarazzo che, come ogni altra emozione, nascondi a tutti, soprattutto a me. Ma non hai ancora capito che riesco a sentire ogni tuo silenzio? Che riesco a leggere i tuoi bellissimi occhi grigi? Ormai mi completi e fai parte di me.
Ti amo Katniss, ti amo dal momento in cui ho visto le tue due trecce scure per la prima volta, da quando ogni giorno ti guardavo tornare a casa. Ti ho amata anche quando non ti ho vista più, anche quando mi sono accorto che tu non mi avevi mai visto. Ti ho amata al punto tale di desiderare la morte pur di sapere in vita te. Ti ho amata al punto di voler superare ogni mia paura.
E ti amo ancora.
E so che ti amerò sempre, perché le persone che ti riempiono così tanto il cuore non si dimenticano mai.
Ecco, lo sai. Sai che ti amo.
Effettivamente però non lo sai ancora,devo dirtelo. Ora però non scappare, prometti di non farlo. Non adesso.
Stringimi."

Amore, vero e puro amore. Amore forte. Amore che stavolta mi blocca qui alla ricerca delle braccia del mio ragazzo. Del mio uomo. Uomo che dorme di sopra, come un cucciolo.
Sbuca dalla porta della cucina, tutto intontito, ma abbastanza sveglio da vedere cosa stavo facendo.

"Katniss..io.."
"Non dire niente, nulla!"

Mi alzo, corro verso di lui e gli salto addosso. Lo immergo di baci, baci salati e contemporaneamente dolci. Le mie labbra toccano le sue che mi accolgono calorosamente quanto le sue braccia.
Mi solleva in aria, ci stacchiamo.