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Autore: Directioner DB1D    02/01/2014    2 recensioni
Okkay ... premetto che questa è la mia prima storia su Larry quindi non sono molto pratica nell'argomento e la scrivo anche per provare qualcosa di nuovo ... Directioner DB1D.
*PROLOGO*
Due bambini.
Un passato che li accomuna ... quello di essere orfani.
Quelli del primo uccisi. Quelli del secondo chissà dove.
Per il resto sono due ragazzi normali.
Amici per la pelle ... fino al giorno della separazione forzata.
Si rincontreranno dopo tanti anni ma qualcosa forse cambierà fra di loro
E' sbagliato.
Non è giusto.
Loro sono degli errori.
Non va bene ...
ma ... ci sarà mai un lieto fine per loro? ... Grazie a LEI ... forse
*FINE*
Spero di avervi incuriosito ;)
[IT'S LARRY]
Genere: Dark, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 5: MOLTI ANNI DOPO: PRIMO GIORNO DI SCUOLA.


POV HARRY


Sono passati circa 14 anni da quando la famiglia Smith mi aveva addottato ... avevo deciso però di tenere il mio cognome ... l'unica cosa che mi legava ancora alla mia famiglia.
Era un Lunedì come gli altri di un Settembre qualunque.
Erano le 7 di mattina quando la sveglia suonò. Aprì pigramente gli occhi scuri spegnendo la sveglia con una manata.
Mi portai seduto sulle coperte blu scuro e passai una mia grande mano sul viso stropicciandomi gli occhi.
 Dopo essermi alzato dal letto caldo mi diressi svogliatamente verso il bagno con il cambio d'abiti.
Soffermai lo sguardo sulla mia figura riflessa nello specchio ... ero davvero alto, i capelli ricci perennemente disordinati, gli occhi spenti da ormai quattordici anni e abbastanza magro.
Mi levai la maglia del pigiama e cominciai a vestirmi: felpa verde della Hollyster che copriva i polsi vergognosamente segnati da cicatrici ... avevo cominciato a tagliarmi dall'età di tredici anni ... dopo che mi dissero che un ragzzo di quasi sedici anni era scappato dall'orfanotrofio ed era stato dato per morto.
La sua immagine mi appariva sfocata nella mente ... oscurata ... il nome era stato cancellato dalla mente ... ma ricordavo che cominciava con la "L" ...
Scossi la testa lavandomi il viso e infilando i jeans blu.
Posai un quaderno e l'astuccio nella cartella ordinatamente per poi scendere di sotto dove i signori Smith erano occupati nella colazione: Max Smith, giovane uomo di quasi quarant'anni dai capelli castani e gli occhi uguali stava sorseggiando il suo tipico caffè nero mattutino sfogliando il Giornale, sezione politica, con i suoi immancabili occhiali tondi sul naso grande. Emily Smith, a differenza del marito, trentacinquenne suonata, capelli ordinati biondi e occhi blu stava armeggiando con delle padelle canticchiando una melodia a me sconosciuta.
- Buongiorno- salutai cortesemente sedendomi al lato opposto del tavolo in cui era seduto Max
- Buongiorno Harold- canticchiò Emily posandomi davanti una tazza di latte e delle frittelle calde.
Borbottai qualcosa sottovoce per via di come mi aveva chiamato ... odiavo quel nome ... io ero solo Harry ... non "Harold"
Mangiai velocemente avanzando più della metà della colazione, salutai con svogliatezza la mia famiglia addottiva e scappai fuori sistemandomi la giacca a vento.
Camminavo come al mio solito a testa bassa ... non volevo che qualcuno mi guardasse negli occhi ... avrebbe potuto capire tutto ... e io volevo solo rimanere nell'anonimato.
Arrivai di fronte all'enorme edificio scolastico dalle imponenti pareti bianche con la bandiera che si muoveva al leggero venti che soffiava da Est.
- Attento!- urlò una voce femminile dietro di me, mi girai appena in tempo per vedere una ragazza investirmi con lo skateboard e cadermi addosso.
Strizzai gli occhi per la botta.
- Oh Porco cazzo!- esclamò la ragazza levandosi di scatto da me
- Scusa scusa scusa scusa scusa! Non l'ho fatto a posta! Scusa scusa scusa!- disse velocemente, quasi non compresi le sue parole, mi porse una mano e mi aiutò a sollevarmi dal suolo.
La superavo di un po' di centimetri quindi mi toccò abbassare la testa per guardarla: Aveva i capelli mossi color miele, gli occhi azzurro mare. Vestiva con una felpa larga della Jack Wills e dei jeans stretti scuri e leggermente strappati, le all star bianche ai piedi.
Raccolse la tavola goffamente sistemandosi il cappello grigio in testa
- Scusa! Mi ero distratta- disse dispiaciuta arrossendo come un semaforo ... sorrisi sinceramente per la prima volta ... era ... particolare.
- Nicole!- gridò una voce alle spalle della ragazza che si voltò preoccupata fino a scorgere un ragazzo alto, corti capelli castano chiaro e occhi uguali.
Si fermò arrabbiato davanti alla ragazza che rise nervosamente
- Ciao- disse timidamente muovendo una mano
- Sei un irresponsabile! ...- cominciò il tipo prima di una lunga serie di frasi che formavano la classica paternale di un fratello maggiore alla sorella minore.
Era una scena estremamente comica ... anche per il fatto che la ragazza osservava il vuoto alle spalle del moro annuendo senza una ragione ... non lo stava ascoltando
- UN UNICORNO!- urlò la ragazza indicando un punto alle spalle del maggiore che si girò di scatto e la mora scappò via verso i cancelli che erano stati aperti mentre i due "Discutevano"
- Uff- sbuffò il ragazzo capendo lo scherzo e squotendo la testa sconsolato prima di notarmi e sorridermi
- Io sono Liam- si presentò gentilemente porgendomi una mano che strinsi per cordialità - E lei era Nicole- sbuffò nuovamente, risi leggermente
- Io sono Harry- mi presentai a mia volta prima che ci incamminassimo all'interno dell'istituto dopo che udimmo la prima campanella.
- Che anno fai? Io sono all terzo- mi chiese Liam cercando tra gli studenti l'iperattiva sorella minore
- Il secondo- dissi timidamente osservando attonito l'enorme atrio dell'edificio perfettamente curato... forse ristrutturato precedentemente
- Mia sorella è al primo- disse con disintaresse ... forse per continuare la conversazione, annuì svogliatamente prima di congedarmi dicendogli che dovevo passare per la segreteria che lui mi indicò con un dito.
Mi avviai verso la direzione indicata e quando la raggiunsi notai un altro studente: era di poco più basso di me ad occhio, era girato di spalle ma potevo notare la pelle abbronzata, il giubotto in pelle nera che ricopriva le spalle larghe e i pantaloni attillati.
Non ci diedi molto peso e mi avvicinai alla donna tondeggiante chiedendo l'orario e la composizione dell'armadietto.
Il ragazzo si girò e rimasi incantato da quegli occhi ghiaccio e i capelli scompigliati castani ... aveva un accenno di barba e numerosi tatuaggi, appena visibili da sotto la t-shirt bianca ... anch'essa aderente al torace muscoloso.
Ghignò nella mia direzione prima di scomparire nei corridoi.
Un brutto presentimento cominciò ad assillarmi prima di essere risvegliato dalla donna che mi porse il materiale.
Mi immersi tra le centinai di persone con quel dubbio che mi stava facendo battere ad un innaturale velocità il cuore ... e se fosse ... scossi la testa sistemandomi i ricci e proseguendo.


Angolo Autrice:

Ciaooooo ragazze! Scusate moltissimo il ritardo ma ho così tante idee per questa storia che fatico a riordinarle ma ora sono qui! Yeeee! Come potete vedere ora i nostri due piccolini sono cresciuti *si asciuga una lacrimuccia* e questo capitolo è narrato dal punto di vista di Hazza che come vedete non ricorda i fatti di quando era piccolo ... ma come mai??? eheheheh lo scoprite! Ringrazio infinatemente chi ha recensito e inserito la mia storia tra le seguite, preferite e ricordate, per me è davvero importante ... Diamo anche il benvenuto a Nicole Payne e non prendetela sotto gamba, se l'ho inserita uno scopo (mooooolto importante) ci sarà ;)

Ora scappo! Continua a tre recensioni e ditemi anche se dovrei cancellarla o se avete qualche consiglio o critica io sono a vostra disposizione
  
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