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Autore: julierebel17    02/01/2014    5 recensioni
“CC, arrivo”
Corse ad aprire, ma nel preciso istante in cui la porta si spalancò, l’istinto quasi le disse di richiuderla.
“T-tu!”
“Senti Christy, fammi spiegare, io…”
“Vattene!”
“Ti prego, non volevo…” “Ashley vai via”.
Chiuse la porta e, poggiandole contro le spalle, scivolò fin sul pavimento.
Sentì fare la stessa cosa dal lato opposto.
Rifletté per qualche secondo: aveva ventidue anni, poteva ancora comportarsi come una bambina?
Genere: Fluff, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Andy Biersack, Ashley Purdy, Cristian Coma, Jake Pitts, Jinxx
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Camminò un po’ per l’appartamento, avanti, indietro, avanti, indietro, vide Shadow che si stiracchiava accoccolandosi sulla poltrona.
“Gattaccio!” pensò.
Sembrava che quella ragazza ce l’avesse col mondo intero da quando aveva litigato con quel maledettissimo Ashley Purdy.

Era successo circa una settimana prima, a causa di una nuova conquista del “principino”.
“Me la pagheranno, entrambi!” continuava a ripetersi.

Andò in cucina e preparò un caffè, non aveva per nulla voglia di tornare a dormire, prese, infatti il blocco da disegno che riponeva, come sempre, nel cassetto e si mise all’opera.

Disegnò un qualcosa di spaventoso, una sorta di mostro che divorava una persona in miniatura, si trattava di lei, molto probabilmente.
Senza di lui era perduta.
Non voleva ammetterlo, ma senza Ashley la sua vita era diventata fottutamente VUOTA.
“Devo parlargli, forse ho esagerato” cominciò a pensare.
Per una volta, la sua testa dura stava cambiando direzione.
“Devo parlargli, adesso”.
Riprese il cellulare, compose il numero, imparato ormai a memoria:
*Tuuutuuutuuu*
Il cellulare squillava, ma nessuno si degnava di rispondere.
“E’ uno stronzo! Non dovevo telefonargli! Si starà facendo qualche troietta!” disse tra sé e sé.

“Beh, il signorino non dormirà, devo parlare con lui!”.
Cercò nella rubrica il numero di Andy e, nonostante non fossero in ottimi rapporti,
non si perse d’animo.
*Tuuutuuutuuu*
“Pro-pronto?”, il moro rispose assonnato.
“Andy! Sono Chris, senti puoi svegliare Ash e passarmelo?”
“C-Chris?” “Si, Christina” “Tu stai male! Che cazzo vuoi a quest’ora?! Sono le quattro del mattino!” le urlò all’altro capo del telefono.
“Senti caro, ti ho chiesto solo di svegliare Ash, se devi fare tante questioni, buonanotte!”
“Ascoltami tu, CARA, sono da Juliet quindi non ho idea di dove cazzo sia il TUO Ash. Buonanotte!”
Le staccò il telefono in faccia.
Il sangue di Christy cominciò a ribollirle nelle vene. Quell’insulso, inutile, stupido Andrew Dennis Biersack le aveva staccato il telefono in faccia, ma chi diavolo credeva di essere?!

“E adesso? Bah, un altro idiota!” urlò la ragazza lanciando un cuscino contro il muro del soggiorno.
“Posso chiamare CC, certo! Che scema che sono! Lui mi risponderà!” era il suo migliore amico dopotutto.
*Tuuutuuutuuu*
“S-si? Chi è?” rispose il batterista assonnato.
Il tono di Christina cambiò in fretta, con CC era dolce, erano amici di vecchia data e proprio lui le aveva fatto conoscere il bassista pochi mesi prima.
Sembrava quasi un caso il fatto che i loro nomi corrispondessero:
Christian e Christina.
“CC, tesoro, sono Chris”. Christian sussultò ad ascoltare la sua voce, era una chiamata del tutto inaspettata.
“Christy, piccola, che c’è?”
Christina crollò, la corazza le cadde di dosso e le vennero le lacrime agli occhi, l’orgoglio stava dando posto alla tristezza.
“Corri qui, ti prego, non ce la faccio, corri da me!”.
“Cos’hai Christy?” chiese CC preoccupato e l’altra non poté far altro che mugolare un:
“Ti supplico, ho bisogno di te!”
Christian corse a casa sua senza neanche chiederle ulteriori spiegazioni.
Conosceva bene Christina, fin troppo. Erano cresciuti insieme e ciò gli aveva permesso di apprezzarne ogni minimo pregio e difetto.

Bussò e la ragazza senza neanche guardarlo in faccia gli si avventò addosso.
Lo strinse talmente forte che quasi i suoi organi andavano in cancrena.
Il sangue aveva smesso di scorrere. L’ossigeno aveva smesso di entrare nei polmoni.

CC la staccò da sé per un secondo, le disse di accomodarsi su quel divano che aveva ospitato numerose e numerose conversazioni.

La casa era stata lasciata a Christy dai suoi genitori poco prima che si trasferissero, lei era voluta restare a Los Angeles.
Non avrebbe mai abbandonato il suo CC, l’unica persona che l’aveva sempre capita, che l’aveva sempre sostenuta, nonostante gli errori, nonostante le cazzate.
Christian non la giudicava.

In ogni caso, i genitori di Christy si erano trasferiti poco lontano, a Cincinnati.
Lei era ormai cresciuta, aveva ventidue anni circa e riusciva a tirare avanti lavorando.
Aveva deciso di non andare al college per potersi realizzare come musicista e non si era mai pentita della sua scelta.

Seduti sul divano, uno di fronte all’altra, il batterista fece per parlare, ma quella glielo impedì:
“Non ce la faccio più! Fallo tornare qui! Devo parlargli! Ti supplico! Sto morendo! Per favore Chris, aiutami! Aiutami!”
Le lacrime cominciarono a bagnarle la maglia, erano talmente tante che le si offuscava la vista.
“Basta!” le urlò Christian di scatto, spaventandola e stupendola contemporaneamente.
“C-cosa?” disse con un filo di voce.
“Smettila di piangere e non fare la bambina Christy!”
La ragazza si ricompose, asciugò le lacrime e lo guardò dritto negli occhi:
“Cosa devo fare?”
“Nulla, aspetta domani mattina, vieni a casa da noi e parla con Ashley!”
“Non…non ci…riesco” disse balbettando.
“Ci devi riuscire. Devi chiarire questa storia una volta per tutte”.
“M-ma…non”
“Si che puoi, non fare la stupida! Ti ho vista crescere, ti conosco da quando avevi cinque anni e sei sempre stata in grado di cavartela. Vuoi davvero dirmi che un Ashley Purdy può metterti KO?”
“Grazie Chris!” gli disse abbracciandolo energicamente.
“Resti qui?” gli chiese subito dopo.
“Ma si, dai, invio un messaggio a Jinxx. Tu va a dormire, ok? Sembri stanca”
“Sto riposando un sacco, ho preso le ferie”
“I tuoi occhi dicono il contrario”
“Scusa, non volevo mentirti, ti aspetto su?”
“Si, vai tranquilla”.
Christy andò a stendersi nel letto matrimoniale coperta da una maglietta enorme, aspettando che CC salisse in camera.
Lui,invece, telefonò a Jinxx, sperando che non lo bestemmiasse.
Non aveva avuto il coraggio di dire alla sua migliore amica che Ashley non era tornato per la quarta sera consecutiva.
Da quando i due avevano litigato, si stava distruggendo con le sue mani.
O tornava ubriaco, o tornava ubriaco, ma con qualche “poco di buono” o non tornava affatto.

“Jinxx? Lo so che sono le quattro e mezzo, scusa, volevo dirti che resto da Christy per questa notte, ok? Eh si, colpa di Ash, a domani”.

Salì e la trovò in camera, rannicchiata in un angolino del letto, si stese accanto a lei.
La considerava sua sorella minore.

Improvvisamente Christy cominciò a gridare e dimenarsi:
“Ash! No Ash! Non andare! Ti prego!”
Si alzò di scatto, sudata e sconvolta, con gli occhi spalancati.
CC le accarezzò la schiena rassicurandola:
“Shhh, tranquilla piccolina, non è nulla, un brutto sogno, nient’altro, dormi, dai, chiudi gli occhi e riposa”.
Continuò a sfiorarle i capelli finché la ragazza si addormentò, questa volta con un’espressione serena stampata sul volto.
Gli si spezzava il cuore a vederla soffrire così.
Aveva fatto un altro incubo su Ashley. Ci avrebbe dovuto parlare e in fretta…


#Angolo autrice: ecco il primo capitolo, spero che vi piaccia, grazie ai pochi/molti lettori che seguiranno la storia, spero di divertirvi/intrattenervi insomma incuriosirvi e mi raccomando...recensite! :)
  
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