Quanti chili pesa la felicità?

Questa è la domanda che mi pongo ogni giorno, e ogni giorno cerco di trovare una risposta, che però non troverò mai.

Probabilmente prima averei risposto che per me, la felicità, sarebbe pesata molto meno di una piuma.

Sì! Perché io ero quel tipo di ragazza che si sedeva infondo alla classe, per passare in osservata, ma senza successo, visto che una “Balena” la vedevano tutti e senza faticare molto.

Ero quel tipo di ragazza che non alzava mai la mano per paura di dire sempre la cosa sbagliata.

Prima ero una ragazza insicura, timida che aveva paura di guardarsi allo specchio, perché lei stessa non imparava ad accettare come stessero le cose.

Non imparava ad accettare ciò che la bilancia segnava, e non imparava nemmeno ad accettare che tutti i vestiti che le piacevano non le sarebbero mai entrati.

Tutti in classe la prendevano in giro per i suoi chili di troppo.

Sembrava uno scherzo innocente, a cui nessuno sembrava dare troppo peso.

“Tanto con quei voti così belli, non puoi certo avere problemi!”, Pensavano tutti.

Ma per me non era così.

Nessuno sapeva come mi sentivo quando guardavo tutte quelle ragazze belle e magre, sapendo di non essere e di non poter mai essere alla loro altezza.

Nessuno sapeva come mi sentivo quando vedevo le coppiette di fidanzati sbaciucchiarsi nei corridoi, sapendo di non poter mai stringere o assaggiare le labbra del ragazzo che amavo.

Ma la cosa che faceva più male era sapere che nessuno mi consolava quando ne avevo bisogno, nemmeno il mio migliore amico.

Mi manca davvero molto, sinceramente non so come ho fatto ad andare avanti senza di lui, ma non potevo certo stare ferma e lasciare che gli altri mi prendessero in giro.

Non potevo permettere alle mie insicurezze e alle mie paure di prendere il sopravvento sulla mia vita, e non potevo nemmeno aspettare una persona che sapevo non sarebbe più tornata.

Avevo conosciuto Harry all'asilo quando avevamo entrambi 5 anni.

Mi ricordo che io non mi ero molto ambientata con il resto della classe e quindi passavo la maggior parte del tempo in un angolino con la mia bambola spazzolandogli i lunghi capelli dorati.

Un giorno la nostra maestra decise di portarci in giardino a giocare con i bimbi delle altre classi della nostra scuola.

C'era un gioco in particolare che io amavo e amo tuttora: l'altalena.

Mi piaceva l'idea di volare in altro, toccando quasi il cielo con un dito, insomma quando ero li sopra mi sentivo libera come un uccellino che viene liberato dalla sua gabbietta.

C'era soltanto un problema...nessuno mi faceva salire perché dicevano che con il mio peso avrei sicuramente rotto l'altalena.

Così io correvo lontano da tutti i bambini e mi nascondevo in una casetta per scoppiare poi a piangere.

Questo succedeva ogni volta che la maestra ci portava fuori a giocare.

Ma un giorno, che mi ricordo molto bene, le cose cambiarono.

Era il 15 Febbraio 1999, come sempre io mi ero rintanata nella mia casetta per piangere, quando improvvisamente sentì due piccole manine afferrare la mia vita per poi abbracciarmi.

Alzai lo sguardo e mi ritrovai davanti un bimbo riccio riccio con due occhi più verdi dei miei.

Quel bambino era Harry, e da quel 15 Febbraio 1999 io e il ricciolino diventammo inseparabili amici, fino a tre anni fa...

Avevo 14 anni, ed ero arrivata a pesare quasi 80 chili, ma non davo molto importanza al mio peso, perché vicino a me c'era il mio Harry che mi proteggeva, o almeno così diceva lui.

Una sera ero andata a casa di Harry dove mi stavano aspettando gli altri 4 miei migliori amici : Louis, Liam, Niall e Zayn.

Volevo molto bene a loro quattro, ma Harry era diverso, era speciale e lo conoscevo sin da bambina...e poi a dirla tutta il mio ricciolino mi piaceva da morire.

Quella sera ero decisa a confessare i miei sentimenti a Harry, ma quando feci per aprire la porta di camera sua lo sentì ridere e scherzare con una ragazza.

Non c'è niente di male, vi starete dicendo, ma loro ridevano e scherzavano di me.

Sentì Harry pronunciare quella parola”Balena”, ero a pezzi ma pensavo che stesse solo scherzando per conquistare quella ragazza facendola ridere, così mi decisi e aprì quella fottutissima porta.

Quello che vidi mi spiazzò totalmente, non solo scherzava insultandomi, ma quella ragazza era la sua “fiamma” per quella sera.

Volevo solo morire, lui non sapeva quanto stessi male, e non sapeva che la ragione del mio dolore fosse lui.

Da quella sera evitai Harry in ogni modo possibile, non gli rivelai mai il motivo del mio odio nascosto verso di lui ( visto che non si rese nemmeno conto di me quando avevo aperto e poi richiuso,schifata, quella porta.) e non confessai mai il mio amore per lui.

Un giorno dovette partire, io lo avevo perdonato perché lo amavo troppo,mi fece una promessa:quella che non si sarebbe mai dimenticato di me e che mi sarebbe venuto a trovare presto.

Ma come potete presumere nulla di tutto questo accadde veramente.

In quel brutto periodo persi il mio migliore amico, il mio amore, la mia vita e il mio mondo, ma trovai la mia migliore amica, l'unica che mi fa star bene...

la mia lametta che ancora oggi, nonostante siano cambiate un po di cose, non mi abbandona mai.