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Autore: BornOfVengeance    02/01/2014    0 recensioni
Raccolta di One shot incentrate sulla mia coppia preferita, la James/Kirk
Genere: Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Come back to me, it's almost easy

Mi ero sempre chiesto perché tutti quelli che cercano l’amore vengono considerati stupidi o ingenui. Io ero proprio uno di quelli, avevo sempre cercato l’amore, volevo sistemarmi a tutti i costi e non mi consideravo per niente un ingenuo. Forse agli occhi della gente acida l’aggettivo “romantico” è sinonimo d’ingenuità perché l’amore viene visto solo come fonte di sofferenza da tutti e di conseguenza chi lo cerca è solo un cretino autolesionista, ma per me non è mai stato così. Per me l’amore, nonostante io abbia ricevuto una marea di delusioni, era una cosa davvero fantastica, un sentimento unico ed inestimabile, non mi ero mai arreso nella mia ricerca, ero davvero convinto che avrei trovato qualcuno giusto per me, che non somigliasse per niente a quei sacchi di merda che mi avevano deluso enormemente, dopo tutto le delusioni non sono causate dall’amore, bensì dagli stronzi che decidono di rovinarti la vita deludendoti, è colpa loro, tutta colpa loro se molte persone dopo una relazione durata a lungo e poi interrotta vengono deluse per poi cadere in depressione ed io ero un tipo troppo determinato per arrendermi a causa degli stronzi, ero sicurissimo che avrei trovato qualcuno.
Camminavo lungo il marciapiedi, mi ritiravo da una serata davvero carina passata con gli amici, uno di loro mi aveva fatto conoscere un ragazzo fantastico, gentile e premuroso che aveva iniziato a farmi la corte dal primo momento, era sempre una bella sensazione essere corteggiato da qualcuno, soprattutto se il tipo era interessante come il ragazzo di quella sera. Louis, ecco come si chiamava, era davvero incantevole, era come se lui fosse l’unico a capire che essere romantici non era per niente una cosa sbagliata, che non c’era niente di male ad esserlo. Poi proprio sul più bello mia madre mi aveva chiamato dicendo che dovevo badare al mio fratellino mentre loro andavano a spassarsela, che famiglia! Mentre continuavo a camminare con aria sognante, pensando a Louis, sentii un rumore proveniente da un cespuglio vicino al marciapiede, poi qualcosa uscì e mi afferrò la gamba. Non ebbi nemmeno il tempo di urlare che dal cespuglio fece capolino la testa di quello stronzo di James che se la rideva mentre guardava la mia espressione terrorizzata. Dal terrore passai alla rabbia pura, come cazzo si era permesso?! E poi...che cazzo ci faceva lui vicino casa mia?!

<< Brutto bastardo! Mi hai spaventato! >>

Lui si alzò in piedi, guardandomi con la sua solita aria da duro strafottente e, senza che io gli dessi il permesso, mi abbracciò. Io non ricambiai l’abbraccio ma lasciai inebriare dal suo odore, un misto di profumo, tabacco e alcool che mi aveva sempre fatto impazzire. Chiusi gli occhi ed inspirai profondamente per avvertire meglio quell’odore che mi incantava e per un momento ebbi la tentazione di ricambiare l’abbraccio, ma poi tornai al mondo reale e lo respinsi sgarbatamente, come solo io sapevo fare.

<< Che cazzo ci fai qui?! >>
<< Anche per me è bello rivederti! >>
<< Smettila e rispondi alla mia domanda >>
<< Kirk...sono nei guai >>
<< E io cosa c’entro? >>
<< Devi aiutarmi >>

Il solito James! Non si faceva vivo da anni, non si era più fatto sentire (con mio sommo sollievo), dopo tutte le cazzate che aveva fatto, tutto il dolore, le lacrime, i rimpianti, la depressione, l’aver superato il trauma e la riabilitazione più o meno totale, lui si rifaceva vivo, dopo due anni di assenza dalla mia vita, chiedendo...anzi, esigendo un aiuto! Solo lui poteva essere così vergognosamente sfacciato da comportarsi così, quella vicinanza avrebbe rovinato tutto. Se qualcuno se lo stesse chiedendo si, James e io eravamo stati insieme.

<< NO! >>
<< Ti prego, ne ho davvero bisogno! >>
<< Ma che cazzo vuoi ancora da me?! Non ti è bastato quello che hai combinato?! >>

Stavo per andare avanti verso casa mia, che si trovava a cinque metri al massimo dal luogo in cui mi aveva fermato James, ma lui mi prese per le spalle e mi face voltare nella sua direzione, poi si avvicinò a me...troppo...e, prendendomi il viso tra le mani, mi guardò con uno sguardo che non avevo mai visto nei suoi occhi, forse aveva davvero bisogno d’aiuto, forse non avrei potuto negargli il mio.

<< Kirk ti prego! Lo so che ti ho fatto male e mi dispiace ma...ti prego aiutami >>
<< Cosa c’è? >>
<< Mi hanno buttato fuori di casa e non mi lasceranno tornare stavolta, non ho dove andare, non ho nemmeno dei vestiti puliti con me. ti prego Kirk, fammi stare da te >>

In quel momento sentii il mio respiro che si mozzava, avevo le lacrime agli occhi e sentivo che quella vicinanza aveva già iniziato a farmi male, mi sentivo di nuovo malinconico  e debole in sua presenza e d sicuro se l’avessi ospitato in casa mia le cose sarebbero di gran lunga peggiorate, ma non potevo negargli il mio aiuto in una situazione come quella, non era da lui pregare la gente in quel modo, doveva proprio essere disperato. Lo guardai con sufficienza, sperando che non avesse notato che i miei occhi si erano ammorbiditi, poi tirai un sospiro scocciato.

<< E va bene, vieni brutto stronzo! >>

Lui mi seguì senza fare domande, si limitò a sussurrare un “grazie” con tono dolcissimo. Non appena fummo in casa mia lo scortai nella camera degli ospiti e, vedendo la sua sistemazione, James sembrò un po’ perplesso.

<< James, tutto okay? >>
<< Io dormirò qui? >>
<< Che ti aspettavi? Che ti avrei lasciato dormire con me? >>
<< Beh... >>
<< NO, scordatelo! >>

Assunse un’espressione scocciata e si buttò sul letto della camera con l’aria più stanca che avessi mai visto. Poco dopo gli diedi la buona notte e tornai in camera mia, impensierito da tutta la situazione. Qualche ora dopo, non riuscendo a dormire, decisi di andare a vedere se anche James era sveglio, solo per curiosità. Aprii delicatamente la porta della stanza sperando di non essermi fatto sentire, e vidi James dormire profondamente anche se con un’aria poco tranquilla sul viso. Mi sedetti sulla parte vuota del letto e lo osservai per un po’ mentre mi chiedevo da quanti giorni non dormisse e non toccasse letto, cosa gli fosse successo di così grave da farlo andar via di casa. Sapevo che non l’avevano davvero buttato fuori ma era stato lui ad andare via, conoscevo James come le mie tasche e capivo quando mentiva, ma capivo anche quando era disperato, ed in quel caso lo era veramente.
*
L’indomani mi svegliai con un gran mal di schiena senza capirne il motivo, poi mi guardai intorno e vidi che non mi trovavo nella mia camera, ma in quella di James. Mi ero addormentato accanto a lui come un coglione, per di più in una posizione davvero scomoda che mi stava provocando il mal di schiena. Mi girai dal suo lato e vidi che era sveglissimo e mi fissava con un sorrisetto felice sulla faccia. Io saltai in piedi istantaneamente, cercando di trovare una scusa plausibile che spiegasse la mia presenza nella stanza. James non chiese spiegazioni, si limitò solo a tirarmi delicatamente da un braccio e riportarmi nel letto accanto a lui, sotto le coperte, stringendomi con dolcezza, come non aveva mai fatto. Io mi accucciai accanto a lui, poggiando la testa sul suo petto e stringendolo a mia volta e cercando invano di reprimere le lacrime, che, nonostante le mie proteste, iniziarono a scendere lente e silenziose dai miei occhi. James mi strinse ancora più forte e mi guardò con tenerezza, avvicinando il suo viso al mio, a quel punto anche i suoi occhi si fecero lucidi.

<< Ti prego, perdonami, io ti amo ancora, non ho mai smesso di amarti e non lo farò mai, sei la cosa più bella che mi sia mai capitata e ti ho perso a causa della mia stupidità. Quando ci siamo messi insieme avevamo solo sedici anni, ero un ragazzino stupido che non voleva ammettere di essersi innamorato veramente, non so nemmeno come siamo riusciti a tirare avanti per due anni, sei stato davvero paziente con me ed io non lo meritavo. Quando hai deciso di lasciarmi mi hai distrutto ma ero troppo orgoglioso per ammetterlo. La verità è che sono sempre stato innamorato di te e che non ho mai avuto il coraggio di dirtelo, ho sofferto molto negli ultimi due anni, mi sei mancato tantissimo. Ti amo Kirk e spero che potrai perdonarmi un giorno >>

Si asciugò le lacrime con il palmo di una mano e tornò a guardarmi con quegli occhi che sembravano tanto cambiati dall’ultima volta che l’avevo visto. Mi feci sfuggire un piccolo singhiozzo, che reprimevo da qualche minuto, non volevo abbandonarmi de tutto, volevo conservare ancora un po’ di dignità.

<< Lo so che hai capito che non mi hanno buttato fuori, tu sei sempre stato capace di capirmi fino in fondo, come nessuno ha mai fatto. Io volevo solo vederti, mi manchi amore, ti prego, torniamo insieme >>

Non riuscii più a trattenermi, mi avvicinai a lui quel poco che bastava per far congiungere le nostre labbra, dando vita al bacio più bello che avessi mai ricevuto. James in quegli anni mi era mancato un sacco, l’avevo sempre amato anch’io, anche se non fui capace di dire nulla, riuscii solo a baciarlo, gesto che valeva di più di qualsiasi parola. Con quel gesto gli dicevo che l’avevo perdonato, che mi era mancato, che lo amavo e che non volevo più separarmi da lui. Avevo sempre cercato l’amore altrove, non sapendo di averlo avuto sempre più vicino di quanto potessi pensare. Con il ritorno di James nella mia vita, il mio sogno si era finalmente realizzato.
  
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