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Autore: crige    03/01/2014    6 recensioni
Missing Moment From Save Me.
Una giornata di Feffe e Alessia.
Un litigio, una partita e il loro Amore.
Che ne uscirà fuori da questo Mix?!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yuri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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ATTENZIONE: da leggere tendendo conto che siamo a qualche mese dopo il giorno della sparatoia ;)

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Litigare rafforza il rapporto.
Molti lo dicono, pochi lo sostengono.
Eppure è così.
E' la verità.

Avere uno scambio di opinioni ad alta voce, con qualcuno, rafforza il legame.
Ma attenzione: deve essere un legame vero, genuino, puro.
Non deve essere superfluo, senza tanta importanza.

Se si ha una discussione con qualcuno a noi importante, ciò che ci spinge al chiarimento, è proprio il sentimento che proviamo verso egli.
Insomma, se litighiamo con uno a caso, lo si manda a fanculo e finisce lì, no?!
A chi importa chiarirci?

Però se a quella persona teniamo particolarmente, è la paura di perderla che ci porta a fare pace.
E quando si supera una discussione violenta, cos' altro potrà mai spezzare quel rapporto?
Finchè ci sarà un interesse da ambe le parti, quel filo solido chiamato Amore ad unirle, niente potrà dividerle.
Neanche la più tragica delle litigate.

E' questo che trasforma un qualche rapporto, in Amicizia vera e propria.
L' interesse comune.
La voglia di accompagnarsi in questo viaggio chiamato vita.

Le discussioni ci stanno tutte.
Sta a noi valutare se ne vale la pena chiarire o se mandare semplicemente a fanculo.
Pensate che io, con me stessa, litigo molto spesso eppure sono ancora quà.



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Oggi è una bella giornata soleggiata.
Il tempo ideale per giocare una partita.
E magari, pure per vincerla.

La squadra avversaria è la Roma.
Giocheremo questo pomeriggio.
Ecco perchè ho deciso di passare la mattinata con Alessia.

Stiamo passeggiando nel parco.
Lei mi precede di qualche passo.
Tiene al guinzaglio Terry.
Io mi limito a starle dietro, con le mani in tasca, a osservare quanto sia bella.
Anzi, mi correggo: bellissima.

-Amore, dai, muoviti!- si gira verso di me, spronandomi a raggiungerla -voglio arrivare vicino al laghetto!-

-Arrivo, arrivo- le sorrido, accelerando il passo.

E' la prima volta che vengo quì con lei.
Non ci venivo da molto tempo.
L' ultima volta che ci sono stata, ero con Federica.
Il suo punto preferito, era proprio vicino al piccolo lago a poca distanza da quì.
Ho troppi ricordi in questo posto.

-Si può sapere a che stai pensando?- mi chiede, risvegliandomi dai miei pensieri.

-A niente- scuoto la testa -ti va se ci sediamo laggiù?- le domando, indicandole un punto all' ombra di un grosso albero.

-Si! E' perfetto!- esclama, entusiasta.

Corre, buttandosi nel posto concordato, seguita da Terry.
Quest' ultima prende a rotolarsi nell' erba, strappandomi una leggera risata.
Le raggiungo, sedendomi al fianco di Alessia, con la schiena poggiata al tronco.

Mi guardo intorno, con amara nostalgia.
Quanto tempo è passato e quante cose sono cambiate.
Mi sembra passata una vita intera.
Ma forse, forse è proprio così.

-Francesca, perchè quella ragazza sta sventolando una mano nella nostra direzione?-

Alzo la testa, cercando di mettere a fuoco.
Vedo la ragazza indicatami da Alessia, venirci incontro.
A mano a mano che si avvicina, capisco di chi si tratta.
Ecco, ci mancava solo questa.

-Feffe!- trilla allegra, fermandosi di fronte a me.

-Chiara- ricambio il saluto, alzandomi.

Una volta in piedi, mi si getta addosso.
Mi abbraccia stretta, lasciandomi un bacio sulla guancia.
Dopo un po' si stacca, continuando a fissarmi.

-Allora, come stai?- 

-Tutto bene, grazie- rispondo -Te?-

-Nella norma!- sorride -allora? Che mi racconti? Giochi ancora a rugby?-

-Si, ho giusto una partita questo pomeriggio-

-Davvero? Allora verrò sicuramente a vederla!- dice, entusiasta.

Vedo chiaramente lo sguardo confuso della mia ragazza.
Lo punta su di me e poi su di lei.
Alla fine torna a guardarmi, leggermente infastidita.

-Comunque, Chiara, lei è Alessia. La mia ragazza- 

-Oh, è un piacere!- afferma, allungando una mano nella sua direzione.

-Piacere mio- risponde, ricambiando la stretta di mano -chi sei?-

-Già, scusa- soffio -lei è una mia vecchia...ehm....amica-

-Già, amica..- ripete, Chiara, lanciandomi un' occhiata torva -vabbè, devo scappare! Ci vediamo dopo, allora!- dice, prima di riprendere la sua corsa.

Chiara.
E' stata la mia ehm...botta fissa per qualche mese.
Insomma, andavamo a letto e basta.
Che ci posso fare?
E' una bella ragazza.

Alta, slanciata.
Capelli neri, occhi scuri.
Tutte le curve a posto.
Vabbè, bella.

-Amica, eh?- fa, ironica, Alessia.

-Si- rispondo distrattamente, rimettendomi seduta.

-Certo- continua, sarcastica, lasciandosi cadere al mio fianco -e il mangiarsi con gli occhi a vicenda, fa parte di questa amicizia?-

-Non so di cosa tu stia parlando-

-Francesca!- sbotta -non sono stupida! Ammetti che siete state insieme e falla finita!- incrocia le braccia, arrabbiata.

-Non siamo state insieme- mi difendo -andavamo soltanto a letto-

-Ah, ecco! Ora si che è meglio! Grazie tante!- si alza di scatto, facendo per andarsene.

Non capisco.
Che diavolo le prende?
Mica ci ho fatto sesso, ora che sto con lei!

-Si può sapere che ti è preso?- le chiedo, confusa.

-La stavi spogliando mentalmente!-

-Ma non è vero!- ribatto, iniziando ad arrabbiarmi -lo sai che per me esisti solo tu!-

-pffff- sbuffa, voltandosi e iniziando a camminare.

-Dove vai?-

-A casa!- risponde, senza voltarsi.

-Fai sul serio?-

-Si!- ringhia.

-Fà come ti pare, allora-

Sbuffo, chiudendo gli occhi.
Distrattamente mi passo una mano sulla cicatrice sul fianco.
Rabbrividisco al ricordo di quel giorno.
Non posso credere di aver assistito a una smattata del genere, dopo tutto quello che è successo.
Mi sento al quanto offesa.

Cerco di controllare la rabbia, iniziando a coccolare Terry.
Mi si appoggia contro, girandosi a pancia in su.
Sorrido, grattandogliela tutta e vedendole muovere una delle zampe posteriori.

Sospiro.
Sono incredula e delusa.
Pensavo di averle dimostrato in tutti i modi possibili che, io, voglio e amo soltanto Lei.
Sinceramente non saprei cos' altro fare, per farglielo capire.
Vaffaculo.


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Ok, forse ho esagerato.
E' che sono scoppiata!
E' da qualche settimana che Feffe è strana.
Sparisce per delle ore, senza neanche mandarmi un messaggio.
Ha sempre qualcosa da fare.
Poi spunta questa Chiara dal niente.......pffffff.

So di aver sbagliato.
Ma l' orgoglio mi ha impedito di cercarla, per tutto il giorno.
E ora sono quì, sulle tribune, con i nostri amici ad aspettare che la partita inizi.
Mancano pochi minuti ormai.

-Per tutte le volte che, ho detto studio e poi ho preso tre!- canticchia, Erica, con il libro di storia dell' arte in mano.

-Ci credo! Sei venuta a studiare quì!- la rimprovera, Alessandro.

-Che dovevo fare? Gioca Eleonora!- afferma, con tono scontato.

-Non usare, questa, come scusa! Dì che non avevi voglia e basta!- la sbeffeggia, Lorenzo.

-pffff- sbuffa, Eri, voltando la testa dalla parte opposa.

Ormai Lorenzo ha accettato la cosa.
Riusciamo a stare tutti insieme, senza che scoppi il putiferio.
Anzi, lui esce già con un' altra.

-Fammi posto, stupido!- Marta spintona Lore più in là, per poi mettersi seduta -sei ingrassato? Occupi più spazio!-

-Grazie, anche tu stai benissimo, oggi!- risponde sarcastico.

-Oggi? Io sto sempre benissimo!-

Scuoto la testa divertita da quello scambio di battute.
Marta esce spesso con noi, ma ha già un suo gruppo di amici.
Abita ancora a villa Santoro, ma è quasi sempre a casa di Francesca.
Ed è anche per questo che non riusciamo praticamente mai a fare l' Amore.
Quindi si, sono frustrata.
Ed ecco anche perchè oggi sono scoppiata così.

-oh, ragazzi! Ecco che inizia!- afferma, la mia migliore amica -Dio, guardate quanto è figa la mia ragazza, in versione capitano! Me la sbatterei al...-

-ERICA!- esclamiamo tutti, in coro, stoppandola prima che finisse la frase.

-Siete tutti quanti invidiosi!-

Sospiro rassegnata al fatto che non potrà mai cambiare.
Volto la testa di lato ed è allora che la noto.
Lì, seduta in mezzo ad altri tifosi, c'è Chiara.
Posso quasi vedere la bava che le esce dalla bocca, al solo vedere Francesca.

-Lorenzo- tiro una gomitata al ragazzo di fianco a me, richiamando la sua attenzione -se ti dico Chiara, che ti viene in mente?-

-Bhè, la scopa amica di Feffe!- risponde di getto, coprendosi successivamente la bocca.

-Tranquillo, so che ci andava a letto- lo rassicuro -ma era una cosa seria?-

-No!- scoppia a ridere, senza controllo -Francesca la usava e basta. Invece Chiara era totalmente presa da lei. In effetti, Feffe si è comportata un po' da stronza, ma in quel periodo era così- conclude il tutto, con un' alzata di spalle.

-Capisco-

Adesso sono più tranquilla.
Non che prima dubitassi delle parole della mia ragazza, ma mai dire mai.
Che ci posso fare? Son fatta così.

La partita scorre tranquilla.
Qualche placcaggio un po' violento, ma niente di che.
Però, Feffe, sarà sicuramente piena di lividi stasera.

-Questo lo ha sentito!- esclama, Alessandro, dopo un duro placcaggio effettuato da Ele.

-BRAVA AMOREEEE- urla, Erica, alzandosi in piedi.

-Stai giù, scema!- esclamo, agguantandola per una manica facendola sedere -vuoi che tutti scoprino di lei?-

-No! Voglio che tutti sappiano che è mia!-

-Oggesù- mi passo una mano sulla faccia, rassegnata.

Torno a guardare in campo.
Francesca ha la palla.
Supera parecchie avversarie, correndo velove verso la meta.
Quando è ormai vicina, una dell' altra squadra le fa uno sgambetto, facendola cadere.

La panchina del Firenze, scoppia in un urlo di disappunto.
Eleonora va a separare Cinzia da una romana, prima che finiscano col fare a pugni.
Poi sposto l' attenzione su Feffe, ancora a terra.

Perdo un battito, quando la sento urlare dal dolore.
Si tiene una caviglia.
La solita.

Qualche mese fa, si procurò una grave distorsione.
E' stata parecchio ferma.
E adesso si è fatta di nuovo male alla stessa caviglia.

-Io l' ammazzo- affermo, alzandomi.

-Dove vai?- mi chiede, Erica.

-Ad uccidere quella che ha fatto male alla mia ragazza- 

Scendo velocemente i gradini delle tribune.
Mi dirigo a spasso svelto verso gli spogliatoi.
Vedo Bianca venirmi incontro, precedendo la barella portata da due medici.
Feffe è stesa lì sopra, intenta a imprecare.

-Ale!- la ragazza mi saluta superandomi, aprendo l' infermeria.

I medici vi entrano, aiutando Francesca a stendersi sul lettino.
La privano della scarpa e del calzettone.
Io rimango sull' uscio della porta, aspettando che finiscano di visitarla.

-Non è sicuramente rotta- afferma, uno dei due -ma hai preso una brutta botta. Dovrai stare a riposo per diverse settimane. Intanto facci il ghiaccio e mettici questa crema, per tre volte al giorno- le porge un cubetto, recuperato dalla borsa medica -capito?-

-Capito- annuisce, la mia ragazza -grazie-

-Lavoro- risponde semplicemente, il tizio -arrivederci-

-Arrivederci-

Saluto cortesemente, lasciandoli passare.
Poi entro, chiudendomi la porta alle spalle.
Mi avvicino a Francesca, in silenzio.

Abbassa la testa, portando una mano sulla caviglia.
La sento sospirare.
Come vedo una lacrima scenderle dalla guancia, mi avvicino, preoccupata.

-Ehi- mormoro, spostandole una ciocca di capelli davanti il viso -ti fa male?-

-No- scuote la testa, tirando su con il naso.

-Allora che c'è?- domando, confusa.

-Mi gira i coglioni!- sbotta, asciugandosi gli occhi con rabbia -fanculo!-

-Amore..-

-Lasciami sola- afferma, all' improvviso.

-Ma..-

-Per favore, Alessia- m' interrompe -lasciami sola- 

-Va bene- acconsento.

Le lascio un bacio tra i capelli.
Le lancio un' ultima occhiata preoccupata e poi abbandono la stanza.
Mi chiudo la porta alle spalle e torno dai nostri amici.

-Come sta?- mi chiede, Lorenzo.

-E' incazzata- 

-Immaginavo- s' intromette, Lorenzo.

-Cinzia si è presa un cartellino rosso- dice, d' un tratto, Erica.

-Perchè?- domando.

-Ha tirato un cazzotto in un occhio alla stronza che ha fatto male a Feffe-

-Bene!- sospiro -ricordatemi di offrirle una birra-


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Che nervoso.
Stamani la discussione con Alessia, oggi questo stupido infortunio!
Non è proprio giornata.

Ci tenevo troppo a finire quella maledetta partita.
Si, abbiamo vinto, ma mi girano le palle comunque!
Io volevo essere in campo con le mie compagne e invece sono nel mio letto, con la caviglia fasciata!

All' improvviso sento bussare alla porta.
Poco dopo vedo Nene entrare, seguita da Bianca e cinzia.
Mi sforzo di sorridere, invitandole a sedersi.

-Come stai?- 

-Sdraiata- sorrido -ho saputo che ti sei presa un rosso per me...non dovevi!-

-Quella era una troia! Se l'è meritato- si difende, Cinzia.

-Tralasciamo questo argomento- afferma, Eleonora, guardandola male -noi stiamo andando al Danger, tu non ce la fai a venire, vero?-

-No- scuoto la testa in un cenno negativo -preferisco rimanere a casa-

-Come vuoi!- sospira, Bianca -sappi che ci mancherai!- si avvicina, stampandomi un bacio sulla guancia -vieni, Cinzia! Andiamo a rubarle tutti i cioccolatini!- esclama, ridendo, uscendo di corsa dalla camera seguita dall' altra stupida.

-Le solite- ride, Nene, sedendosi di fianco a me -adesso mi dici che hai? E non usare la scusa dell' infortunio che, con me, non attacca-

E' impossibile.
Capisce sempre tutto.
Non riesco mai a nasconderle niente.

-Ho avuto una discussione con Alessia, questa mattina- sospiro, abbassando la testa.

-Capisco- soffia -una cosa seria?-

-Non lo so- dico, scuotendo il capo -non so cosa le è preso-

-E' in sala- m' informa -è preoccupata per te. Parlale-

-Ma..-

-Ho detto: parlale!- dice, con un tono che non ammette replice.

-Va bene, ok- mi arrendo.

-Brava- sorride, lascianodmi un bacio in fronte -devo andare. Passo domani mattina. Se ti serve qualcosa, chiamami!-

Annuisco, vedendola poi uscire.
Chiudo gli occhi, cercando di non pensare al dolore.
Odio dover stare ferma senza fare niente.

D' un tratto vengo travolta dal profumo inconfondibile di Alessia.
La sento salire sul letto.
Apro gli occhi, girando la testa nella sua direzione.

-Ehi- mormora.

-Ciao- sussurro.

Restiamo in silenzio a fissarci.
Dopo poco vedo i suoi occhi inumidirsi.
Si sdraia su un fianco, vicino a me.

-Mi dispiace!- dice, tirando su con il naso -sono stata una stronza, stamattina-

-Già- sospiro -mi dici almeno per quale motivo? Ho fatto o detto qualcosa di sbagliato?-

-No!- scuote violentemente la testa.

-E allora che c'è?- le chiedo, addolcendo il tono.

Allungo una mano, accarezzandole una guancia.
Le sorrido cercando di rassicurarla.
Alla fine si asciuga le lacrime, calmandosi leggermente.

-E' che ultimamente passiamo così poco tempo insieme e vedere quella lì che ti mangiava con gli occhi, mi ha fatto scoppiare- confessa, abbassando lo sguardo.

-Piccola- mormoro, prendendole una mano -è esattamente perchè stiamo poco insieme che volevo trascorrere la mattinata con te- le dedico un sorriso, allungando le braccia per attirarmela contro -sai che a me interessi solo tu-

-Lo so-

-E che amo solo te-

-Lo so- finalmente sorride, nascondendo il viso nell' incavo del mio collo -scusa. Non volevo litigare-

-Non pensiamoci più-

Prendo ad accarezzarle i capelli, lasciandovi di tanto in tanto qualche soffice bacio.
Sospiro di beatitudine.
Mi godo il momento.


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Sono stata una stupida.
Abbiamo litigato per colpa mia e pure per una cazzata!
Menomale che adesso, è tutto risolto.

-Ti fa tanto male?-

-Non troppo- sorride -il dolore è quasi passato del tutto-

-Sono contenta- mi accocolo a lei, beandomi delle sue coccole.

Era da troppo, che non passavamo del tempo così, insieme.
O finivamo per essere interrotte, oppure eravamo sempre in compagnia di qualcuno.
Stavo per scoppiare.

-Amore-richiamo la sua attenzione -domani puoi aiutarmi con storia dell' arte?-

-Certo! Penso che non mi muoverò di casa- scherza, strappandomi una breve risata.

-Ti dispiace se rimango a dormire da te?-

-Speravo tu me lo chiedessi- sorride, cercando le mie labbra.

Lascio che le catturi in un bacio.
Che le morda e ci faccia ciò che vuole.
Cerca poi la mia lingua, intrecciandovi la sua.

Iniziamo una lotta di sospiri.
Mani che si cercando.
Cuori che battono all' unisono.

-Mi è mancato tutto questo- confesso, staccandomi leggermente.

-Anche a me-

-Ti Amo così tanto...-

-Io di più!- mi lascia un buffetto sul naso, sorridendo -e ora, ti spiace mettermi gli abiti per dormire?-

-Subito, Amore!-

Mi alzo dal letto, andando a recuperare i soliti pantaloncini da gioco e la maglietta sbiadita con cui dorme.
Giro intorno a letto, fino ad arrivare dalla sua parte.
La privo delle coperte, sorridendole.

-Alaza le braccia-

-Agli ordini!- esclama, facendo come le ho chiesto.

-Brava bambina- rido, coinvolgendola.

Le tolgo la maglia.
Resto qualche secondo imbambolata, a fissare il suo fisico perfetto.
Allungo una mano, passandola avidamente sui suoi addominali.

-Amore, fai tu la brava, adesso- mi sbeffeggia, riportandomi alla realtà.

-Ssssi, scusami- balbetto, scuotendo la testa.

Ok.
Come faccio a spogliarla e a restare calma?
L' unica cosa che vorrei fare è saltarle addosso.

-Dimmi se ti faccio male- mormoro.

Le sbottono i pantaloni.
Feffe alza un poco il bacino, aiutandomi a sfilarglieli.
Una volta tolti, come prima, rimango ad osservare il suo corpo.

Mi erano mancate le sue forme.
Mi passo la lingua sulle labbra, concentrando tutta l' attenzione su un punto preciso.
Quel punto.
Alla fine mi riprendo, finendo di vestirla.

-Fatto- declamo, portandomi di nuovo sul letto.

Mi copro, accoccolandomi di nuovo a lei.
Mi cinge la vita con un braccio, attirandomi a se.
Sospiro beata.

-Feffe-

-Si?-

-Posso farti una domanda?- le chiedo, titubante.

-Dimmi-

-Mi dici cos' hai fatto nell' ultima settiman? Eri sempre assente..-

La sento sbuffare.
Alzo la testa, puntando gli occhi sul suo viso.
Lascio andare un sospiro di sollievo, vedendola sorridere.

-Doveva essere una sorpresa, ma come al solito tu le rovini!- mi morde giocosamente una guancia, facendomi ridere.

Successivamente, allunga un braccio aprendo il cassetto del comodino lì vicino.
Ne tira fuori una busta.
Poi lo richiude, porgendomela.

-Ecco a te-

-Cos'è?- domando, curiosa, aprendola.

-Bhè, guarda!-

Ne estraggo due biglietti.
Due biglietti per un servizio completo ad una Spa quì vicino!
Oddio, ma è fantastico!

-Scherzi?!-

-No, Cucciola- sorride, di nuovo -so quanto sei stressata per la questione della maturità e tutto il resto e allora ho cercato qualcosa che ti potesse far rilassare-

-Oddio! Ti Amo!- esclamo, gettandole le braccia al collo -sei fantastica!-

-E tu bellissima- ride, lasciandomi un bacio a fior di labbra.

-Non so che farei senza di te- mormoro, tornando seria.

-Tu sei il mio mondo, Alessia-

-E tu il mio!- affermo -e ora dimmi, quanto male ti fa la caviglia?-

-Non mi fa male! Perchè?- chiede, confusa.

-Perchè adesso ti spoglo e facciamo l' Amore, che è un mese che non si fa e non resisto più!- soffio, facendola ridere.

E poi facemmo l' Amore.
Come fosse l' ultima volta.
Perchè di Amare, non ci si stanca mai.      
                                     


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ANGOLO AUTRICE:

Buona serabuon giorno (dipende dai punti di vista!)
Premetto che questa...ehm..."Cosa", è uscita fuori in una serata di febbre e noia, quindi se fa schifo o se ci sono degli orrori grammaticali o di battitura, scusatemi!

Comunque, è una shot così...tanto per!
Ho chiesto alla mia ragazza di dirmi 3 parole e ci avrei fatto una storia.
All' inizio non è che mi sia stata molto ultile, perchè sparava stronzate!
Alla fine mi ha detto ste benedette 3 parole, che poi sono il titolo di questa shot!
Ecco perchè è un titolo un po' così, senza senso e non è, invece, una solita canzone dei Queen xD
Bhé, in realtà non c'è niente da dire al riguardo!
Spero vi sia piaciuta!
Un bacio!

-Crige-


  
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