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Autore: Alexiel94    03/01/2014    3 recensioni
[Long di tre capitoli]
[Presenza di Shoujo-ai]
[Falkner/Whitney/Jasmine]
"Allora, ricapitoliamo. Nessuno di noi tre ricorda cos'è successo stanotte. Sappiamo però per certo che siamo dall'altra parte di Johto e che mi sono svegliata nuda nello stesso letto di Whitney. Inoltre c'è un Tauros furioso nel bagno e Falkner è disperso. Bene. Andiamo davvero bene."
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shoujo-ai | Personaggi: Altri, Angelo, Valerio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Manga, Videogioco
Capitoli:
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Capitolo 2 - Gita scolastica
 

La caffetteria era piuttosto affollata, ma ai tre Capipalestra non importava. Anzi, era un fattore positivo: Clair li avrebbe trovati meno facilmente stando in mezzo alla folla. 
Avevano deciso di andare a mangiare, essendo probabilmente digiuni dalla sera precedente e avevano scelto accuratamente un posto lontano dalla palestra della città.
Facendosi spazio riuscirono a trovare un tavolo libero, al quale si sedettero.
-Io vado a prendere qualcosa, voi tenete i posti- disse Morty.
Jasmine in quel momento lo odiò. 
Il biondo si alzò e andò al bancone, lasciando le ragazze da sole.
La Capopalestra di Olivine City evitava il contatto visivo con l'altra, l'umiliazione dopo aver scoperto che a lei interessava Falkner era troppa. Per un brevissimo istante aveva sperato che Whitney fosse stata con lei quella notte perchè si era accorta di amarla a sua volta. Ora invece si sentiva una stupida ad averlo anche solo pensato: si era illusa come una ragazzina alla sua prima cotta, sebbene fosse ben palese che il suo amore fosse indirizzato al ragazzo dalla chioma blu.
Eppure, cosa per cui Jasmine non riusciva a fare a meno di sentirsi mortificata, non riusciva a smettere di amarla. Nonostante l'amore non corrisposto le stesse distruggendo l'anima, solo avere Whitney vicina bastava a mandarle il cuore a mille e a impedirle di formulare un pensiero coerente.
Fissò la tovaglietta perchè era sicura che altrimenti si sarebbe persa ad ammirare l'amica, tentata di baciarla.
-Senti Jasmine- la riportò alla realtà Whitney.
La castana per poco non sobbalzò. Come poteva farle quell'effetto solo ascoltare la sua voce?
-Io non voglio complicazioni. Possiamo fingere che stanotte non sia successo nulla?-.
Una coltellata al cuore avrebbe fatto meno male.
Almeno ora aveva un quadro chiaro della situazione. Lei era una complicazione.
Finse un sorriso. Almeno, ci provò. Era sicura che quella somigliasse più a una smorfia che a un sorriso.
-Certo- disse tra i denti. 
Whitney le scoccò un'occhiata interrogativa, ma Jasmine era troppo concentrata sulle proprie unghie per notarla. Questo strano comportamento, di cui non comprendeva la ragione, la infastidì non poco.
Rimasero in silenzio, carico di tensione. 
-Eccomi, c'era una fila assurda- disse Morty, portando con sé tre piatti su cui vi erano alcune fette di torta e paste varie. Notò poi l'aria delle due ragazze e si limitò a poggiare i piatti davanti a loro. 
Non tentò nemmeno di aprire un dialogo. Sapeva il motivo per cui si comportavano in quel modo e voleva cercare di farle riavvicinare, essendo loro due sue care amiche; ma qualsiasi cosa gli venisse in mente da dire gli sembrava fuori luogo. 
Prese una fetta di crostata e la portò alla bocca.
Lanciò uno sguardo a Jasmine, seduta alla sua sinistra, che mangiava senza fissare altro che il suo cibo. Poi a Whitney, che alla sua destra borbottava qualcosa sul fatto che a Goldenrod ci fosse una pasticceria che faceva torte migliori, ma evidentemente stava solo sfogando la frustrazione causata da qualcos'altro.
Una fitta di dolore alle gengive lo distrasse dai propri pensieri. Si portò una mano alla bocca, dove tossì con forza e quando la allontanò vide che vi era caduto un dente.
-Visto? Qui le crostate sono così dure che spaccano i denti- disse acida Whitney.
-Sei idiota? É impossibile che una fetta di torta spacchi un dente da sola. Deve essere successo qualcosa stanotte che ha scheggiato il dente di Morty- replicò Jasmine, molto più duramente di quanto avrebbe fatto di norma.
Il ragazzo la guardò, stranito.
Vide nella Capopalestra di acciaio uno sguardo infiammato di passione e in un lampo comprese la situazione. Inizialmente si chiese come aveva fatto a non notarlo prima, poi si sentì solidale con la ragazza.
Whitney se la prese non poco per le parole rivoltele dall'amica.
-Come osi darmi dell'idiota e a parlarmi in quel modo?! Smettila di darmi problemi e complicarmi la vita-.
-Hai ragione. Le complicazioni devono solamente essere rimosse, giusto?-  fu la dura risposta di Jasmine, che mise tutto il suo dolore in quelle parole. Si alzò e uscì, lasciando interdetta la Capopalestra di Goldenrod.
-Perché se la prende tanto?- si chiese scocciata.
Era una domanda retorica, ma Morty non potè astenersi dal risponderle acidamente -Forse perché hai una sensibilità prossima allo zero?-.
Il ragazzo si alzò e raggiunse Jasmine, che si trovava sulla balconata della caffetteria. Era un terrazzo dal quale si poteva ammirare nella valle sottostante il panorama offerto dalla città di Blackthorn e la ragazza era vicina alla ringhiera, dandogli le spalle. La raggiunse e finse di non vederla mentre si asciugava le lacrime.
-Sai- esordì, prendendo posto di fianco a lei ad ammirare la città -non ho alcun problema col fatto che ti piacciono le donne, ma perchè proprio Whitney?-.
Jasmine si voltò a guardarlo, con gli occhi sgranati pieni di sorpresa.
-É così evidente?-.
Arrossì dopo aver posto la domanda, a cui Morty rispose annuendo. 
-Credo che l'unica a non averlo ancora capito sia lei-.
Jasmine sospirò. Per un lungo istante nessuno fiatò, ma il biondo ruppe il silenzio.
-Perchè proprio lei? Immagino che a Olivine City ci siano donne molto più mature-.
-Hai ragione. Whitney è infantile, capricciosa, egoista...-.
-Insensibile e immatura- aggiunse lui.
-Già. Ma...-.
-Ne sei cotta-.
Jasmine sorrise, mesta. Il Capopalestra di Ecruteak la abbracciò con calore e la ragazza, inizialmente sorpresa, ricambiò la stretta dell'amico. Le parole sarebbero state decisamente inopportune in quel momento.
Rimasero così per qualche minuto, quando infine si separarono per tornare dentro. La porta della caffetteria si aprì, col risultato che per poco non finirono addosso a Whitney. La ragazza aveva un'aria decisamente preoccupata e quando li vide disse subito -Abbiamo un problema-.
-Solo uno?- chiese ironicamente la Capopalestra di Olivine.
-Venite dentro- disse Whitney ignorando completamente la replica e afferrando per un braccio i due amici al fine di trascinarli dentro al locale. Indicò il televisore che stava alla parete di fronte la loro, che mostrava un volto a loro ben noto. La scritta al di sotto recitava "In diretta da Iridopoli (Hoenn)".
-Mi sarebbe piaciuto trattenermi qui ancora qualche giorno col mio collega Domadraghi- disse Clair, fissando con freddezza l'obiettivo della telecamera -ma mi è giunta notizia di alcuni disordini sociali a Blackthorn. In quanto Capopalestra ho il dovere di tornare nella mia città a risolverli-.
I tre amici si affrettarono a uscire dalla caffetteria, come se temessero che attraverso lo schermo la Domadraghi potesse rintracciarli e ucciderli brutalmente.
-Ecco perché non c'era- disse Morty -aveva un incontro formale a Hoenn con Drake, il Superquattro di tipo drago-.
-E ha intenzione di tornare qui a ucciderci- aggiunse Jasmine.
-Ragazzi, concentriamoci su un problema alla volta. Non sappiamo ancora dove sia Falkner, venire uccisi da Clair non mi sembra molto grave al confronto- disse Whitney.
Morty passò un braccio attorno alla vita di Jasmine, solidale. Non osava immaginare quale effetto stessero scaturendo su di lei le parole della Capopalestra di Goldenrod.
La ragazza raggiunse la sua mano e gliela strinse, dimostrandogli la sua gratitudine per starle accanto.
Whitney riservò loro uno sguardo a dir poco infastidito.
Il ragazzo cominciò a ipotizzare.
-Beh, Falkner è il Capopalestra di tipo volante quindi...-
-Stai per caso suggerendo di setacciare il cielo? Oh, ma che idea meravigliosa!- lo interruppe sarcasticamente Whitney.
-E se invece tornassimo a Violet?- suggerì Jasmine.
La ragazza dalla chioma rosa la fissò con interesse, facendola arrossire. Distolse lo sguardo per continuare a esporre la sua idea.
-Violet City è la città di Falkner, inoltre tutto è cominciato da lì. Potremmo andare nel locale di ieri sera per cominciare a scoprire cosa abbiamo fatto stanotte-.
Gli altri due acconsentirono. Oltre ad avvicinarsi al ragazzo scomparso avrebbero lasciato Blackthorn prima che la loro amica tornasse a casa. 
Meglio di così non potevano agire.

La porta d'ingresso del Natu Viola venne spalancata con veemenza, facendo entrare tre Capopalestra furibondi. 
Il barista per poco non fece cadere il bicchiere che stava pulendo con uno straccio e tentò di nascondersi, ma ogni movimento gli fu interdetto. Con la coda dell'occhio vide un Haunter fissarlo con gli occhi rilucenti di rosso e capì di essere stato intrappolato dal suo Malosguardo. Whitney gli si avvicinò e, sebbene fosse più bassa di lui di parecchi centimetri, lo afferrò per la collottola. 
-Cosa diamine ci hai dato ieri sera?! Cosa abbiamo fatto?! Rispondi sinceramente o ti picchierò così forte che i pugni di Chuck al confronto sembreranno carezze!-.
L'uomo non rispose. Allora si fece avanti Jasmine.
-Forse ha bisogno di una piccola scossa per decidersi a parlare-.
Prese una Pokéball da cui fece uscire un Magnemite.
-Magnemite, Fulm...-
-Va bene! Parlo!- cedette il povero barista.
Anche Morty avanzò verso di lui con fare minaccioso, ma il suo tono di voce era tranquillo. 
-Cosa contiene il coktail Ipnosi?-.
-Rum, Gin e Vodka allungati con limonata-.
Era una bella botta, ma in teoria un solo bicchiere non avrebbe dovuto renderli così ubriachi da non ricordare nulla di quanto successo quella notte.
-Secondo me ci sta nascondendo qualcosa- disse la Capopalestra di Olivine City, prima di rivolgersi al suo Magnemite. -Che ne diresti di un'Ondashock?-.
-Non ho mai avuto dei Capopalestra come clienti- disse il barista, improvvisamente diventato molto collaborativo e disponibile -sapete com'è, ho aperto da poco. Pensavo che sarebbe stato divertente mandarli un po' fuori di testa aggiungendo un po' di GHB-.
-TU COS'HAI PENSATO?!- urlò Whitney.
Fece per tirargli un pugno, ma fu fermata da Morty.
-Cosa fai?! Ti rendi conto che ha messo della droga nei nostri bicchieri solo perchè pensava che fosse divertente?!-.
-Lo so. Ora però lui ci serve- replicò il ragazzo. -Cosa abbiamo fatto ieri?-.

I quattro giovani Capopalestra stavano ridendo da più di un'ora. Si stavano raccontando aneddoti della propria infanzia, scoppiando a ridere anche quando questi non erano divertenti da quanto erano persi. In quel momento era il turno di Morty, che stava narrando di una gita scolastica allo zoo.
-...E quando quel Tauros si accorse che ero stato io a tirargli la coda mi diede una testata così potente che rotolai per dieci metri-.
Scoppiarono tutti a ridere, sino quasi ad avere le lacrime agli occhi. La televisione era accesa da quando erano arrivati, ma solo allora attirò l'attenzione dei quattro amici. Era la replica della conferenza stampa che Clair aveva tenuto quella mattina insieme a Drake, il suo collega di Hoenn, in cui parlavano del loro progetto di fare avvicinare di più i giovani ad allenare Pokémon di tipo drago.
Allora Falkner fissò lo schermo, folgorato da quella che a lui sembrava un'idea geniale.
-Ragazzi, sapete che ridere se quando Clair torna a casa ci si ritrova un Tauros?- chiese.
-Oh, si incazzerà di brutto!- disse Whitney, talmente fatta da non chiedere nemmeno scusa per il francesismo usato.
-Ma sarà divertente vederla girare per Blackthorn arrabbiata come una bestia!- appoggiò Jasmine.
Erano talmente fuori che a tutti quella sembrò un'idea a dir poco geniale. Uscirono dal locale, diretti alla Zona Safari.


-Bene, ora che sappiamo dove andare questo non te lo toglie nessuno!- disse Whitney, togliendosi la soddisfazione di tirare un pugno sul naso al barista.
Questi cadde a terra, reggendosi la parte colpita con furia dalla ragazza.
Morty, che aveva appena richiamato Haunter, fece cenno alle ragazze di uscire. Loro lo raggiunsero fuori, dove decisero di andare verso Olivine City in taxi e da lì prendere un traghetto fino alla Zona Safari. Ne chiamarono uno e Morty salì sul lato del passeggero, lasciando le ragazze da sole dietro.
Jasmine sentiva il cuore quasi scoppiarle nel petto a causa della vicinanza con la ragazza dai capelli rosa. Non le era così vicina da quella mattina, quando si era svegliata nello stesso letto con lei.
Cercava di non fissarla. Guardava fuori dal finestrino, non riuscendo però a resistere alla tentazione di lanciarle delle fugaci occhiate ogni tanto. La vide turbata, ma cercò di non fare caso alle fitte al cuore che le procurava quello sguardo.
-Sai, Whitney, mi sorprendi molto- esordì ad un tratto Morty.
La ragazza citata gli rivolse uno sguardo sorpreso.
-Che intendi dire?-.
-Che non avrei mai sospettato che ti piacessero le donne. Soprattutto Jasmine-.
La Capopalestra di tipo acciaio lo guardò con stupore misto ad astio. Qualche ora prima l'aveva consolata per le sue pene d'amore e ora se ne usciva con frasi del genere. Era per caso lunatico? O quella mattina aveva semplicemente finto di essere solidale con lei?
Il volto di Whitney aveva assunto una sfumatura rossastra.
-A me non piacciono le donne-.
Il ragazzo però ignorò la replica e andò avanti col suo discorso.
-Insomma, guardala: non è minimamente attraente. Ha un viso da bambina e vogliamo parlare del suo seno? É completamente piatta, credevo che a una come te interessassero solo le ragazze formose...-
-Stai zitto! A me piace il corpo di Jasmine così com'è!- urlò la ragazza dai capelli rosa, prima di rendersi conto di ciò che aveva detto e portarsi una mano alla bocca.
Morty sorrise trionfante: aveva raggiunto il suo scopo. Diede un'occhiata allo specchietto retrovisore per fare alla castana che quella era sempre stata la sua intenzione ma vide che era diventata più rossa di una Baccamodoro e stava andando in iperventilazione. 
-Io... non intendevo... insomma... non è una brutta ragazza...- balbettò Whitney, cercando di rimediare a ciò che aveva appena detto.
Morty la guardò freddamente. 
-Brutta storia essere repressa, vero?-.
Questa frase gli fece guadagnare un pugno sulla spalla da parte della ragazza dai capelli rosa. 
Jasmine invece era troppo sconvolta, in senso positivo, da quanto affermato dall'altra ragazza per riuscire a formulare - figurarsi pronunciare - una frase di senso compiuto. Il silenzio regnò sovrano per tutta la durata del viaggio.

Giunti all'ingresso della Zona Safari notarono subito una piccola folla di persone davanti ad una parte della staccionata completamente distrutta e il proprietario andare avanti e indietro preoccupato. Le ragazze abbassarono lo sguardo, colme di vergogna. Erano certe che sia lo Steelix di Jasmine sia la Miltank di Whitney erano in grado di causare uno scempio del genere. 
-Dei vandali... questa non ci voleva proprio... hanno anche rubato uno dei Tauros...- sentirono borbottare il proprietario.
Morty allora ebbe l'idea. Raggiunse l'uomo, che ovviamente lo riconobbe subito. Il biondo raccontò un'avvincente storia nella quale lui e le due ragazze avevano sentito la notizia del furto alla radio e avevano intercettato i vandali per restituire il Pokémon rubato. Il racconto era talmente coerente e verosimile che le ragazze non dovettero sforzarsi molto per fingere di crederci e confermarlo come verità. Whitney consegnò la Pokéball all'uomo, che piangendo di gioia li ringraziò tutti e tre.
In breve la folla si disperse e i tre Capipalestra decisero di esaminare la parte distrutta della staccionata nella speranza di trovare qualcosa che potesse dare loro un qualche indizio sulle loro mosse della notte.
Il Capopalestra di Ecruteak ad un tratto urlò -Ragazze, venite!-.
Quando lo raggiunsero aggiunse -Falkner era con noi quando siamo arrivati qui-.
-Come fai a saperlo?- chiese subito Whitney, interessata.
Morty lanciò un'occhiata strana a Jasmine, la quale si sentì gelare. Era sicura che quello sguardo la stesse mettendo in guardia da una brutta notizia.
-Me ne sono ricordato solo guardandolo-.
Mostrò loro il piccolo oggetto che aveva in mano. Un anello argentato risplendeva tra il pollice e l'indice del biondo, mettendo in risalto il piccolo diamante sulla cima.
-É di Falk-.
-A me sembra un anello da donna- constatò Whitney.
Morty trasse un profondo respiro. Come poteva trovare il coraggio di dirlo davanti a Jasmine?
-É per te. Stanotte aveva intenzione di chiederti di sposarlo-.
   
 
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