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Autore: DefyingTheGravity    03/01/2014    0 recensioni
A cause delle sue insicurezze e della sua particolare abilità nel farsi sempre mille problemi Harry Styles è un adolescente molto insicuro. Louis invece è tutto il contrario, allegro, vivace e sempre sorridente.
Quando le loro personalità si scontrano, Harry teme di poter rovinare Louis con le sue ansie e insicurezze.
Riuscirà Louis a fargli cambiare idea o le differenze tra i due sono troppo grandi per essere superate? E il sorriso perenne di Louis è reale o solo una triste necessità?
[Larry] + accenni Zouis/Zarry + Liam/nuovo personaggio
Genere: Angst, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Zayn aveva insistito così tanto che alla fine Harry ci era andato a quella festa di Capodanno, anche se in realtà sapeva già dall’inizio che sarebbe stato uno sbaglio. Non conosceva nessuno degli amici di Zayn ed era consapevole di essere del tutto incapace quando si trattava di relazionarsi con altre persone e questi gli sembravano dei buoni motivi per rimanere a casa. Ma il suo amico non glielo aveva permesso.

“Non passerai la notte di Capodanno chiuso in casa con i tuoi genitori!” aveva detto Zayn il pomeriggio del 31 dicembre. Harry aveva protestato, aveva minacciato di venire in pigiama, aveva accennato una crisi isterica, ma non c’era stato verso.

“Ti divertirai.” aveva assicurato Zayn mentre raggiungevano in macchina la discoteca, la sua voce a stento udibile sopra la musica al massimo volume.

A quelle stesse parole ripensava in quel momento Harry, schiacciata tra decine e decine di persone che ballavano a ritmo della musica house che faceva tremare il pavimento, le pareti e anche il suo cuore. Lo sentiva muoversi dentro al petto, come se volesse scoppiare da un momento all’altro, e al solo pensiero si sentiva girare la testa. Dentro la discoteca c’erano luci colorate e puzza di fumo, e Harry riusciva a respirare a fatica. La sala era grande e circolare, contornata da alte colonne bianche che quella sera erano illuminate dalle luci della discoteca. Il soffitto era alto e non c’erano finestre ma solo grate di ferro che garantivano il ricambio d’aria. Si guardò intorno e vide gli amici di Zayn, a cui si era presentato poco prima, ballare e saltare intorno a lui, come se non si rendessero conto del caos in cui si trovavano. Il gruppo era formato da due coppie e altri due ragazzi evidentemente  alla ricerca di una preda per quella sera, una ragazza con cui condividere l’inizio del nuovo anno. Nelle due coppie le ragazze, senza dubbio amiche da tempo, ballavano insieme, mentre i ragazzi si muovevano in maniera goffa e scoordinata. Uno dei due, magro e con una massa di capelli castani che gli ricadevano sulla fronte, sembrava che si stesse divertendo un mondo. Harry lo vedeva sorridere e abbracciare chiunque gli capitasse a tiro e realizzò in quel momento che essere come quel ragazzo gli avrebbe reso la vita molto più facile.

“Harry!” urlò Zayn in mezzo alla folla “Harry, non mi sento bene.”

Harry si avvicinò all’amico per capire cosa avesse ma vide subito il viso pallido e gli occhi distanti, quasi assenti.

“Zay ma quanto hai bevuto?”chiese Harry preso dal panico. Zayn sembrava sul punto di vomitare e non poteva certo farlo nel mezzo della discoteca.

“Io…io non ricordo. Poco, credo.”

Harry afferrò il suo amico per un braccio e lo trascinò fuori dal locale, all’aria aperta, in modo da farlo riprendere un po’. Nessuno dei due aveva avuto il tempo di prendere i cappotti e fuori si gelava, ma Zayn non sembrava accorgersene. Si tolse la giacca e si tirò i jeans su di qualche centimetro, in modo da potersi sedere più comodamente sul marciapiede freddo e un po’ bagnato. Era ubriaco, Harry l’aveva capito, e non sembrava in grado di percepire il gelo di gennaio che lo stava facendo tremare da capo a piedi. Harry guardò l’orologio e vide che erano quasi le tre del mattino. Era notte fonda ma la strada davanti alla discoteca era illuminata a giorno, affollata di persone come se fosse mattina.
Harry si sedette accanto a Zayn, cercando di non fare caso al cemento ghiacciato a contatto diretto con la sua pelle, e passò un braccio intorno alle spalle dell’amico.

“Non mi ero accorto che avessi bevuto così tanto.” disse Harry togliendo una ciocca nera di capelli dal viso di Zayn. Era bello come sempre, anche da ubriaco, il corpo magro ma muscoloso al posto giusto, i capelli lisci, corti e scuri, la pelle ambrata. Solo gli occhi in quel momento avevano perso parte della loro attrattiva, stanchi e spenti invece che pieni della solita allegria.

Zayn annuì, evidentemente incapace di parlare, e poi si portò una mano alla gola, come per bloccare qualcosa che invece voleva uscire. Harry stava per suggerire che forse sarebbe stato meglio se avesse vomitato, ma venne distratto da due ragazzi vestiti di tutto punto, uno con un vestito nero abbinato ad una cravatta rossa e l’altro con un completo grigio e un farfallino bianco.

“Ehi, il tuo amico non sembra stare molto bene” disse uno dei due, quello più robusto e largo di spalle
.
Harry si limitò ad annuire con la testa, non sapendo bene cosa dire. In questi casi era Zayn a prendere il controllo della situazione, a scacciare quelli che gli davano fastidio o a fare amicizia con quelli che invece sembravano essere dei tipi a posto. Zayn aveva sempre qualcosa da dire, una battuta intelligente da fare, una storia divertente da raccontare, mentre Harry non sapeva neanche da dove cominciare con queste cose. Nelle discussioni di gruppo a cui  era costretto a partecipare in classe cercava di farsi piccolo e di non farsi notare dal professore perché, se c’era una cosa che Harry odiava, era parlare in pubblico. Al solo pensiero gli veniva l’ansia, il battito cardiaco accelerava e gli sudavano le mani. Nel gruppo Harry scompariva, si ritirava dietro la personalità spumeggiante dell’amico, sperando ogni volta che nessuno gli rivolgesse mai una domanda diretta alla quale non avrebbe saputo rispondere in maniere coerente.

“Vi possiamo accompagnare a casa, se non ce la fa a camminare.”disse l’altro, più snello e con il naso aguzzo, indicando con la mano Zayn ma fissando insistentemente Harry.

“No grazie.” rispose il ragazzo, all’improvviso spaventato.

Con Zayn fuori combattimento lui non sarebbe mai stato in grado di affrontare quei due da solo, qualsiasi cosa volessero. Harry abbassò lo sguardo sull’asfalto e tolse il braccio dal collo di Zayn, che nel frattempo aveva chiuso gli occhi e cominciato a canticchiare. Se fosse stato necessario sarebbe stato pronto a reagire.

“Non è un problema per noi, te l’assicuro.” continuò ancora il ragazzo più magro, allungando un braccio verso Harry per metterlo in piedi. Harry si liberò dalla presa con uno scossone e si guardò disperatamente intorno in cerca di aiuto.

“E’ meglio se andate via” disse all’improvviso una voce da dietro le sue spalle “I buttafuori sono a pochi metri.”

Mi voltai e vidi uno degli amici di Zayn, il ragazzo sempre sorridente che abbracciava tutti. Anche in quel momento sorrideva, ma il suo sorriso risultava forzato, come se stesse obbligando le proprie labbra a curvarsi verso l’alto. I suoi occhi erano fissi sui due ragazzi e non li lasciarono fino a quando questi non furono a distanza di sicurezza, seccati dal tentativo di abbordaggio fallito. Solo a quel punto abbassò lo sguardo su Harry e Zayn, rivolgendogli ora un sorriso più vero, più genuino.

“Cosa ci fate qui?” chiese in tono preoccupato “Non vi ho più visto dentro e ho pensato di venire a cercarvi. Ho fatto bene a quanto sembra.”

Harry si alzò in piedi cercando di ritrovare un minimo di dignità. “Grazie.” disse solamente, pensando a come doveva apparire in quel momento agli occhi del ragazzo. Piccolo. Debole. Indifeso.

“Non c’è problema” rispose lui.

Harry non riusciva a ricordare come si chiamasse. Aveva sempre avuto la brutta abitudine di dimenticare il nome delle persone l’istante dopo in cui queste gli si presentavano e neanche quel giorno aveva fatto eccezione. “Mi aiuti? Forse insieme riusciamo ad alzarlo.”

Il ragazzo si piegò sulle gambe e afferrò Zayn per la vita mentre una ciocca di capelli gli ricadeva sulla fronte. Harry si piegò per aiutarlo e prese Zayn per un braccio ma fu subito evidente che il suo amico non avrebbe più potuto ballare per il resto della serata.

“Devo portarlo alla macchina.” disse Harry “A casa.”

Lui sembrò pensarci su per un attimo e poi annuì, dopo aver lanciato un ultimo sguardo a Zayn. “Ti aiuto a portarlo.”

Harry rifletté per un secondo ma poi decise che non aveva altre alternative. Non ce l’avrebbe mai fatta a portare Zayn da solo fino alla macchina e quel ragazzo era l’unico in grado di aiutarlo, al momento. Insieme cominciarono a trascinare Zayn, che faceva resistenza e puntava i piedi per non muoversi, ma vennero fermati da un altro dei suoi amici, che afferrò Harry per un braccio e li fece fermare di nuovo, in mezzo alla strada.

“Louis!” disse rivolto al ragazzo che era con lui “Dove stai andando?”Anche lui era ubriaco anche se molto meno di Zayn. “Sarah ti sta cercando!”

Louis! Ma certo!”pensò Harry mentre sorreggeva a fatica Zayn. “E Sarah è la sua fidanzata” disse a sé stesso mentre visualizzava il viso della ragazza, con gli occhi a mandorla, il naso piccolo e un po’ schiacciato e la bocca delicata.

“Torna dentro, Liam.” disse Louis staccando la mano dell’amico dal braccio di Harry “ Io arrivo subito.”

Liam ci mise qualche secondo per recepire il messaggio, passandosi una mano tra i corti capelli castani, ma poi tornò sui suoi passi, scomparendo dietro le porte del locale.

“Scusalo.” disse Louis, sorridendo ancora “Stasera sono tutti un po’ più allegri del solito.”

Harry annuì di nuovo, incapace di formulare una sola risposta decente, e insieme continuarono a trascinare Zayn fino alla macchina, parcheggiata a pochi metri dalla discoteca. Harry cercò le chiavi nelle tasche dell’amico e aprì, sistemandolo poi  sul sedile del passeggero e allacciandogli la cintura.

“Grazie.” disse Harry, di nuovo. Grazie era l’unica parola che gli riusciva facile da pronunciare perché pensava che tutti se l’aspettassero quando gli facevano un favore e lui si sentiva quasi obbligato a dirlo in ogni situazione.

“Non ringraziarmi.” disse invece Louis “Sono solo contento di essere venuto a cercarvi.”

Harry fece un mezzo sorriso e salì in macchina, al posto del guidatore. Stava gelando, era ancora senza cappotto e non vedeva l’ora di tornare a casa.

“Siete tutti e due senza cappotto.” disse Louis attraverso il finestrino abbassato, come se gli avesse letto nel pensiero “Non ti preoccupare, ve li prenderò io.”

“Grazie ancora.” disse Harry mentre metteva in moto “Da parte mia e di Zayn.” Notò che anche lui era uscito senza coprirsi, e la camicia nera era appiccicata al petto a causa del sudore e del leggero vento che tirava.

“Sai la strada per tornare?” chiese Louis spostandosi i capelli con la mano, cercando di liberarsi la fronte. Gli ricaddero subito davanti agli occhi.

“Sì, non è poi così lontano.” Sia Harry che Zayn abitavano a Somerville, una cittadina alle porte di Boston, dove si trovava la discoteca.

“Ok.” disse Louis sorridendo.

Questa volta il sorriso era rivolto unicamente a lui e Harry si trovò ancora una volta ad invidiare il carattere di quel ragazzo. Sembrava felice ed eccitato nei confronti di qualsiasi cosa, come se niente potesse scalfirlo. “Guida con prudenza.”

Harry non poté trattenere una risata. Louis non poteva sapere che lui non aveva bevuto nemmeno una goccia di alcool quella sera e che era il guidatore più prudente del mondo. Persino sua madre l’aveva ammesso.

“Certo.” disse Harry mentre Louis si allontanava dal finestrino e rimaneva sul marciapiede a braccia incrociate, aspettando di vederli partire.“Ciao!”

Harry guidò per mezz’ora nella notte prima di arrivare a casa di Zayn e nel frattempo il suo amico si era ripreso abbastanza da trascinarsi fino  al suo letto.

“Harry, cosa è successo?” gli chiese mentre si infilava sotto le coperte ancora completamene vestito.

“Niente Zay, non è questo il momento. Ora dormi, domani ti spiegherò.” rispose Harry accasciandosi sul letto vuoto che Zayn riservava sempre per lui nella sua stanza.
 
 
 
 
Bene, eccomi qui con un nuovo (l’ennesimo) tentativo di scrivere una long. Questa storia mi è venuta in mente proprio pochi giorni fa (la notte di Capodanno), nel bel mezzo della festa a cui sono andata! Probabilmente perché, come Harry, non mi stavo divertendo poi un granché o forse perché intorno a me ho visto tanta gente che invece si divertiva un mondo, proprio come Louis, anche se naturalmente niente di quello che ho scritto e scriverò in seguito è successo veramente. Come avrete notato la storia è a rating arancione, ma ci tengo a precisare che le scene di sesso non ci saranno in ogni capitolo e soprattutto non nei primi capitoli. Oltre a Zayn e Liam, che in questo capitolo non sono stati particolarmente utili, nei prossimi capitoli verranno introdotti anche Niall e altri personaggi, come ad esempio Sarah, la fidanzata di Louis.
Ok, detto questo, spero che questo primo capitolo vi piaccia e che possa vedere presto i vostri commenti nelle recensioni!
Un bacio e un grazie in anticipo a tutti quelli che si prenderanno la briga di leggere quello che ho scritto/scriverò.
  
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