Vestiti rossi e
piccole trecce
Perché
volerlo fare ad ogni costo?
Perché
nei posti in cui si
ritrovava a camminare, nelle stanze che visitava, lei
non c’era.
Katniss era al
Centro di
addestramento, ed era sola. Katniss aveva già cercato di
uccidersi e Peeta aveva paura che
tentasse di farlo
ancora.
Peeta pensava
che quella paura così
profonda fosse amore, ma non poteva esserne sicuro.
Così
lo aveva fatto. Andare da
Katniss. Per controllare che stesse bene e per se stesso, per essere
sicuro.
Si era
presentato al centro di
addestramento e aveva firmato all’entrata come Visitatore
di Katniss Everdeen.
Aveva preso
l’ascensore ed era salito
fino al dodicesimo piano. Lo aveva fatto così tante
volte… eppure la sensazione
che provava in quel momento era diversa. Non era lì per
morire, era lì per l’amore,
forse. Se lo ripeteva durante quella salita che stranamente pareva
infinita,
mentre cercava di resistere a innumerevoli flash che apparivano nella
sua
mente.
Katniss non lo
avrebbe ucciso, non
era possibile. Aveva tentato di morire lei stessa. Lui c’era,
lo aveva visto.
Lui, per qualche
motivo, lo aveva
impedito.
L’appartamento
riservato al
distretto 12 era uguale a come lo ricordava. Troppo lucido, troppo
pulito,
troppo freddo.
- Katniss?
- Nessuna risposta.
Peeta si era
stupito, allora, della
facilità con cui le sue gambe lo avevano portato fuori dalla
stanza di Katniss,
come se fosse un’abitudine – lo era? –
come se fosse la cosa più ovvia da fare.
Fermo davanti
alla porta, aveva
fatto numerosi respiri profondi, e poi lo aveva sentito: un pianto? Un
lamento?
Si era
già portato un passo più
avanti, e la sua mano era proprio sulla maniglia, quando aveva capito:
un
canto.
La voce pulita e
cristallina di qualche
ricordo sfocato, la voce di Katniss.
Aveva abbassato
lentamente la mano
lungo il fianco e si era appoggiato al muro, prima di scivolare a terra
e
sedersi come se lo avessero appena spento, come un fantoccio di pezza.
Aveva deciso in
un attimo che sarebbe
rimasto lì per tutta la durata di quel canto. Avrebbero
potuto cominciare a
cercarlo, capire dove fosse andato, trovarlo. Non gli importava di dare
spiegazioni, né di eventuali rimproveri del dottor Aurelius.
Katniss stessa
sarebbe potuta
uscire all’improvviso da quella stanza, e lui avrebbe corso
il rischio di impazzire
lì per terra.
Erano apparsi
nella sua mente in un
attimo: un vestito rosso scozzese e due piccole trecce.
E Peeta lo
sapeva che fino a quel
momento nella sua testa non vi era rimasta traccia di quel ricordo,
perché era
come vederlo per la prima volta. Peeta aveva di nuovo cinque anni.
Lì
seduto, aveva chiuso gli occhi e
aveva visto quella bambina saltellare fra i banchi fino ad arrivare
alla
cattedra e cominciare a cantare. Si era ritrovato a rivivere, per pochi
minuti,
un tempo fatto di piccoli desideri e sguardi innocenti, un tempo senza
illusioni e baci, un tempo lontano.
Adesso Katniss
cantava perché
voleva un tempo come quello, senza preoccupazioni e pesi che gravavano
sulle
sue esili spalle. Voleva momenti spensierati che, di certo, non
ricordava di
aver avuto e che forse non avrebbe mai più conosciuto.
Cantava per
tenere a bada il
dolore. E lui, per lo stesso motivo, la ascoltava.
Si lasciava
cullare dalla voce di
lei, stringendosi al ricordo di quel vestitino rosso ma contraendo il
volto in una
smorfia di sofferenza così
diversa da
quella di quel bimbo nella sua testa.
Entrambe le mani
a terra per
mantenere in contatto con la realtà, ma anche per
aggrapparsi a quel momento
nella paura che qualcuno potesse metterci fine.
Si era alzato da
lì solo diversi
minuti dopo, non avendo saputo rinunciare alla canzone successiva e a
quella
dopo ancora, senza bussare mai. Era rimasto seduto, fuori da quella
porta,
tutto il tempo che gli era servito per capire.
Katniss era
viva, combatteva il
dolore con il canto.
E lui era sicuro
adesso: aveva
paura per lei perché la amava. Come quel bimbo di 5 anni.
***********
Ma sciao!
Buon anno a
tuttii!! Come sono
andate le feste? *gabry
offre lenticchia e cotechino a tutti che un po’ di
fortuna ci vuole sempre*
L’idea
base di questa fic mi
ronzava nella testolina già da un po’. Ho sempre
pensato che Peeta avesse
cercato Katniss durante tutto il periodo a Capitol City. Insomma
è Peeta, le ha
impedito di uccidersi… mi sembrava ovvio che la cercasse!
Trovo verosimile
il fatto che Peeta
non ricordi il momento della sua infanzia in cui si innamora di
Katniss, perché
ne parla nella prima arena e quindi Capitol City, essendo al corrente
della
cosa, avrà provveduto ad eliminare il ricordo.
In ogni caso,
scriverla non mi è dispiaciuto!
^^ Se comunque è il caso di tirar fuori pomodori e uova
marce ditemelo senza
problemi!
Un abbraccio,
Gabry