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Autore: Zafira    03/01/2014    2 recensioni
Riflessione sull'essere un Essere empatico...
Genere: Generale, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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In questo testo si parla di una persona... una femmina, che chiameremo Angelo per puro senso estetico della parola. Perchè mi piace come suona...

La riflessione è sulle esperienze che sono capitate ad Angelo nel corso della vita.

 

Lei pensa...

 

"Quando una persona è aperta ai sentimenti di tutti, tutti trovano in lei quello che stanno cercando. Quello di cui hanno bisogno. Questa donna dà tutta se stessa per riparare i sentimenti degli altri, talvolta ignorando i propri.

Così i sentimenti rotti si riparano e le persone si sentono di nuovo complete, o con le idee più chiare; questo perchè Angelo, dentro di se, ha accolto tutti i brutti pensieri che le persone non sapevano dove mettere.

Capita però, che le cose brutte si accumulino, fino a far star male Angelo.

Allora, quando sarà lei ad averne abbastanza, e a gridare silenziosamente aiuto, chi le andrà in soccorso?

Le ipotesi sono due: tutte le persone a cui è stata vicina si accorgeranno di lei e le andranno in contro, oppure non andrà nessuno. Tutti troppo presi dalle loro nuove felicità per accorgersi del dolore dell'altro.

In quel caso alla ragazza cosa resterà? L'essersi svuotata per accogliere i sentimenti dell'altro... tutto qui, l'essersi svuotata.

Possibile che una persona possa essere ricca di empatia tanto quanto un'altra ne è priva?

Possibile che le persone siano dei parassiti inconsapevoli, pronti ad avvinghiarsi alla persona che tenta di far loro del bene? Pronti a succhiare e a nutrirsi dei bei sentimenti che quella persona vuole donargli...

Invece di accoglierli, li arpionano come farebbe un bimbo che non vuole lasciare l'abbraccio della mamma.

Le persone tristi, talvolta, abbracciano solo i sentimenti di cui hanno bisogno in quel momento e lasciano quelli che, invece, farebbero a lungo bene, alla loro anima. Quelli che gli permetterebbero di acquisire l'empatia per poter fare del bene a loro volta. Riempiono la persona buona di tutti i loro mali, e poi a livello sentimentale se ne separano, perchè sentono di non avere più nulla da chiedere in dono.

A quel punto Angelo deve trovare qualcuno disposto ad ascoltarla, disposto a lasciarle buttare fuori tutto quel male. Se è in piccole quantità, la donna può auto curarsi con i suoi stessi sentimenti, perchè l'empatia, a volte, è anche il dono dell'autorigenerazione. Quando invece i mali sono pesanti, occorre qualcuno disposto ad ascoltare lei, perchè quei sentimenti non la logorino da dentro....

Non ci sarebbe alcun pericolo, lei non si arpionerebbe all'altro perchè sa quanto può fare male.

Non ci sarebbe pericolo, ma raramente qualcuno è disposto a prestare questo favore...

Perchè?

 

Vi lascio con questo interrogativo, sperando che qualcuno, scavando nella propria anima, sappia darmi una sua personale risposta. Chi si ritrova in un ruolo, e chi in un altro? Non c'è niente di male a ritrovarsi nel ruolo di chi ha bisogno, anche Angelo ci è passata e ci passiamo tutti più di una volta. Riflettere sul nostro comportamento in merito, però, è già un passo avanti per smuoversi dalla situazione, o evitarla...

Mi piacerebbe sentire una risposta a questa meditazione, se a voi sta bene. Discuterne con qualcuno sarebbe magnifico.”

 

 

Grazie anche a nome di Angelo, e un bacio da entrambe!

  
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