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Autore: Iteh in heaven    03/01/2014    1 recensioni
Alcune volte nella vita bisogna cambiare, bisogna prendere delle decisioni che ci portano ad essere diversi, migliori, più felici, più innamorati. Alcune volte, nella nostra vita, arriviamo ad un punto in cui abbiamo bisogno di salvarci, di affidare il nostro cuore ad una persona che non se ne andrà mai, ad una persona a cui vogliamo dare tutto. Spesso abbiamo solo bisogno di sbagliare per avere la forza di saltare.
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jared Leto, Nuovo personaggio, Shannon Leto, Tomo Miličević
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Primo concerto

-Jared hai preso tutto?-gli chiese la madre piegando gli ultimi indumenti della nipote che correva da un lato e dall'altro con un biscotto in mano.

-Sì, tutto quello che vedi-rispose Jared scendendo le valige dal letto e aggiustandosi la maglietta.

-Sei sicuro di volerla portare con te?-chiese ancora Constance chiudendo l'ultima valigia.

-Mamma ne abbiamo già parlato. Io non la lascio, starò attento-le disse Jared convinto della scelta.

-Va bene, tesoro. Carica la macchina che è tardi-disse Constance toccandogli un braccio mentre andava a vedere dove era finita Eveleen.

 

-Dove stiamo andando?-chiese Eveleen seduta su una sedia dell'aeroporto mentre faceva penzolare i piedi allegramente, stavano partendo tutti per l'Europa, poche tappe estive prima delle vacanze, alcuni erano già partiti, gli altri invece sarebbero partiti con loro. Emma stava parlando al telefono per aggiustare gli ultimi dettagli, Shannon stava cercando di dormire e lui era in piedi davanti alla figlia che non sapeva stare ferma.

-In Francia-le rispose il cantante passandole una mano tra i capelli e mettendoglieli indietro.

-E si trova vicino alla nonna?-chiese la bambina portandosi un dito in bocca, Jared glielo tolse delicatamente.

-No, si trova tanto lontano-le rispose guardandosi intorno e riportando lo sguardo sulla bambina -Emma a che ora partiamo?-

-Tra quaranta minuti-rispose la donna controllando l'orologio stretto al polso.

-Papà sei arrabbiato?-pigolò Eveleen che si era riportata il dito in bocca mordendolo.

-No, Eveleen. Hai fame?-le chiese e la bambina scosse la testa -Hai sonno?-

-Jared calma! E' tutto tranquillo in giro-lo richiamò suo fratello aggiustandosi il cappello, prese la nipote sulle gambe -Ora andiamo a vedere una splendida città, principessa. C'è anche una torre alta e se vuoi ci saliamo-

-E se ho paura?-pigolò la bambina inclinando la testa di lato guardando curiosa Shannon.

-Se hai paura, andiamo in un altro posto e prendiamo una buonissima torta al cioccolato-continuò il batterista baciandole la punta del naso, Jared si sedette cercando di tranquillizzarsi e si girò fra le mani la bottiglietta d'acqua di Eveleen.

-Papà è arrabbiato con me-disse la bambina con gli occhi lucidi allo zio, che lanciò un'occhiata al fratello, che la prese in braccio e si mise a passeggiare.

-Non sono arrabbiato con te, piccola. Mi dispiace-le spiegò Jared baciandole la fronte -Sai che ti voglio tanto bene, non potrei avercela con te-

-Anche io ti voglio bene-gli disse la bambina affondando la faccia sul collo profumato e infilò una mano fra i capelli corti del padre.

-In questo paese in cui andremo, fanno una buonissima torta al cioccolato-le disse il cantante facendole alzare la testa -E te la comprerò solo se mi dai un bacio-

-Oh!-esclamò la bambina riempendo di baci il padre che rise abbandonando la preoccupazione.

-Vuoi fare un giro?-le chiese e la bambina annuì accucciandoglisi ancora contro il collo.

 

 

-Prima di scendere devo far mangiare Eveleen-disse Jared tenendo per mano la figlia mezza addormentata.

-Non fare tardi, non la puoi far mangiare con Emma?-le chiese Shannon grattandosi il mento.

-Lo sai che non mangia se non ci sono io-continuò Jared trascinando la bambina dentro l'ascensore, salirono al secondo piano e iniziò a percorrere il corridoio fino a trovare la loro camera, passò la carta magnetica e la porta con un click si aprì, la stanza era fredda e molto pulita, il letto al centro era molto grande e c'era un'ampia vetrata che si affacciava sulla strada movimentata. Il cantante tolse le scarpe ad Eveleen e le legò i capelli lisci, il servizio in camera arrivò velocemente, il cameriere lasciò il carrello al centro ed uscì con un "Buon appetito", la bambina si sedette sulla sedia ed aspettò che il padre la imboccasse. Quando finì di mangiare, si prepararono per scendere di nuovo per il soundcheck, le mise una canottiera e dei leggins neri, le sistemò i capelli e si cambiò, la prese in braccio ed uscì dalla camera.

-Allora, cosa ti ho detto?-le chiese Jared mentre chiamava l'ascensore.

-Devo rimanere vicino ad Emma, non devo toccare niente, non devo parlare con le persone che non conosco-disse la bambina contando con le dita e annuendo.

-Perfetto, angelo-disse Jared sorridendole e la bambina piegò la testa di lato.

-E se mi annoio?-chiese mentre le porte dell'ascensore si aprivano e loro entravano nella hall.

-Ci penseremo al momento-rispose mettendosi gli occhiali e uscendo dall'hotel, si infilarono subito nell'auto oscurata, in pochi minuti arrivarono nell'ala relax dietro al palco, Eveleen guardava stupefatta quello che la circondava e si girava intorno cercando di memorizzare i particolari, alcuni dello staff la salutavano sorridendo e lei pur arrossendo ricambiava.

 

 

La serata era leggermente fresca, avevano da poco finito di incontrare gli echelon con il golden ticket, era seduto sul divano con Eveleen di sopra che canticchiava la solita ninna nanna con voce assonnata, le accarezzava i capelli beandosi del suo profumo e del respiro che gli solleticava il petto. Shannon muoveva le mani ripetutamente, Tomo stava parlando con alcuni dello staff ed erano tutti carichi per il concerto, dopo avrebbero parlato con alcuni giornalisti di varie riviste.

-E' ora!-disse Shannon aggiustandosi la canottiera e facendo l'occhiolino alla nipote che si era girata.

-Mi raccomando, Eveleen. Sta con Emma-le disse il padre lasciandole un bacio sulla punta del naso. Jared prese il microfono, e si sistemò gli occhiali da sole sotto lo sguardo attento della bambina, ed entrò lasciandola nel backstage.

-Emma possiamo metterci più vicine?-le chiese Eveleen guardandola dal basso.

-Certo, tesoro!-le disse prendendole la mano e la fece sedere su un amplificatore non utilizzato dove poteva vedere meglio. Il concerto come sempre fu meraviglioso e intenso, Jared qualche volta usciva di scena per controllare la figlia che era accanto ad Emma, quando finirono erano ancora carichi e completamente sudati. Jared entrò nella sala relax e trovò Eveleen addormentata sul divano con la bocca leggermente socchiusa, sorrise ed andò nella sala dove c'erano i giornalisti. Shannon e Tomo già avevano iniziato a parlare e a rispondere alle domande, vide una fra quelli che lo adocchiò e non gli tolse più gli occhi di dosso, erano tutti in piedi, rispondevano a turno e alcuni dopo alcune domande se ne andarono con una stretta di mano, rimasero solo due giornaliste, una delle quali molto scialba.

 

-Papà?-chiamò la bambina svegliandosi dal divano e guardandosi intorno, Emma si avvicinò scostandole i capelli -Papà dove è? Ho fatto un brutto sogno-

-Sta venendo, sta parlando con alcune persone in quella stanza-le spiegò Emma gentilmente, vide gli occhi della bambina farsi più lucidi ed iniziò a piangere facendo entrare in confusione l'assistente che si guardò intorno -Sarà qui a minuti, piccola-

-Mi ha lasciato qui?-singhiozzò la bambina portando il dito in bocca mordendolo mentre le sue labbra si arricciavano -Papà-

-Io…vieni qua Eve-le disse indecisa Emma prendendole la mano mentre la bambina tirava su con il naso, aprì leggermente la porta e non riuscì a cogliere lo sguardo del cantante.

-Papà?-singhiozzò ancora la bambina passandosi una mano sugli occhi. Jared che stava rispondendo ad una domanda si bloccò sporgendosi verso la porta, scorse Emma che gli fece un segno, e dietro le sue gambe vide la figlia in lacrime.

-Solo un attimo-si scusò Jared dirigendosi verso la porta, uscì e se la richiuse alle spalle, prese la figlia in braccio e le asciugò le lacrime -Brutto sogno?-

-Mmh mmh- mugugnò la bambina accucciandosi sul suo collo richiudendo gli occhi.

-Ora devo tornare un attimo, tu vai con Emma e io sono subito da te-le disse suo padre guardandola negli occhi per rassicurarla, la bambina annuì e prese la mano dell'assistente, quando Jared si girò incontrò gli occhi curiosi ed esigente della giornalista che era davanti la porta.

-Chi era quella bambina?-chiese guardandolo senza vergogna, il cantante la squadrò meticolosamente.

-La nipote di Emma, è una piccola echelon-le rispose con tono naturale avvicinandosi alla porta.

-Che begli occhi che ha, un azzurro molto simile al suo. Non trova?-gli chiese accennando un sorriso che non portava niente di buono.

-Non so cosa voglia dire, le ho fatto solo un favore. Continuiamo questa intervista siamo stanchi per il concerto-disse freddamente scansandola ed entrando dentro la sala dove c'erano Tomo e Shannon che scambiavano battute con la giornalista più giovane.

 

 

 



Secondo capitolo, non l'ho specificato ma sono passati un paio di anni ed Eveleen è già più grande. E' un capitolo piccolo e anche noioso, me ne rendo conto. Infatti stasera ne posterò un altro un po' più lungo. Spero che vi abbia almeno un po' distolto da qualcosa, qualsiasi cosa.
Ire! 

 

  
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