Il mio nome è Allen ma per tutti ora sono Riliane , la figlia del male, sto per morire a causa dei crimini di mia sorella. Ma sono felice. Faccio tutto questo per salvarla. Voglio vederla sorridere, di nuovo.
La gente, il popolo oppresso dalla crudeltà di mia sorella mi guarda con odio:non sopportano più il governo tirannico della figlia del male. Le stesse campane che avevano benedetto la nostra nascita, ora segnano l'ora della mia morte.
La vedo.
È là, tra la folla. Indossa i miei vestiti, ha le lacrime agli occhi. È l'unica che piange per il dolore, gli altri esultano.
Fino a pochi giorni fa, per lei ero il servo fedele: ho esaudito ogni suo desiderio, ho ucciso per vederla sorridere, ho visto dove la sua crudeltà ha portato questo paese: ha portato la rivoluzione, guidata da una spadaccina dall'armatura rossa e Kyle, il principe che vive al di là del mare e di cui mia sorella era innamorata. Sono qui, alle mie spalle, le loro spade puntate contro di me: non posso fuggire ma voglio che mia sorella si salvi. Anche a costo della mia vita.

***

Tanto tempo fa c'era  un regno di indicibile crudeltà e a capo di questo c'era una regina di soli 14 anni.
Riliane era il suo nome, sempre vicino a lei c'era un servo simile a lei per l'aspetto, la assecondava in ogni suo desiderio, anteponeva la sua felicità ai propri sentimenti.
Un giorno, quando Allen visitò il regno vicino, si imbattè in una ragazza dai capelli verdi. Il suo sorriso e la sua voce gentile lo fecero innamorare a prima vista. Di quella ragazza, Michaela il suo nome, era innamorato anche il principe dai capelli blu.
Tutti le volevano bene per la sua gentilezza: Riliane, invece, la voleva vedere morta. Era innamorata del principe che viveva al di là del mare, non sopportava quella ragazza. Ordinò quindi a Allen di ucciderla. Lui la trovò nascosta in un pozzo.
Era innamorato di lei ma non poteva fare altro che ucciderla. -uccidi la ragazza dai capelli verdi- le parole della regina gli erano rimaste impresse. Trattenendo a forza le lacrime alzò il pugnale e la colpì. Non era la prima volta che uccideva.
Aveva già ucciso il padre adottivo: era un soldato valoroso che però era entrato in contrasto con la volontà della regina.
Anche quella volta era dovuto passare sopra ai suoi sentimenti.
Ancora una volta aveva visto gli occhi di qualcuno che moriva per mano sua.
Ancora una volta aveva visto gli occhi di una persona innocente che moriva per l'egoismo della regina.
Ancora una volta pianse di nascosto.
Michaela. La ragazza dai capelli verdi che tutti amavano. Ora il suo corpo giaceva in fondo ad un pozzo nel bosco e fu lì che il principe Kyle la trovò. Giurò che avrebbe vendicato la sua morte, che avrebbe portato guerra al regno della figlia del male.
La rivoluzione stava per scoppiare, il popolo oppresso stava per attaccare il palazzo.
La situazione era disperata ma la regina non lo riusciva a capire: per lei era solo una rivolta da calmare con un bagno di sangue ma i soldati, stanchi le continue guerre si rifiutavano di combattere. Pian piano tutti stavano abbandonando la regina: solo il suo servo le era rimasto fedele.
Mentre i rivoltosi attaccavano il palazzo, i servi fuggirono tutti.
La regina capì di essere stata abbandonata da tutti.
Sola, nel palazzo, piangeva abbracciando una gabbia con due uccellini gialli, gialli come i suoi capelli. All'improvviso la porta si aprì e la ragazza si voltò, temendo che i rivoltosi fossero arrivati dentro il palazzo.  Si trovò davanti, invece, se stessa; o meglio il servo vestito come lei. Si commosse per il gesto di quel ragazzo, pronto a rischiare la vita per lei, la tirannica regina figlia del male.
Le porse i suoi vestiti, le disse di indossarli e scappare, scappare il più lontano possibile, di salvarsi la vita.
-siamo gemelli, nessuno noterà la differenza..andrà tutto bene- fu la risposta ai dubbi della ragazza.
Mentre andava verso la terrazza dove avrebbe aspettato i rivoltosi le disse:- siamo stati separati alla nascita...per qualche ragione egoistica dei nostri genitori-.
La ragazza si voltò e lo guardò con le lacrime agli occhi, poi scappò. Quel ragazzo, suo fratello, offriva la sua vita per lei. Il giorno seguente, alle tre del pomeriggio, era sotto la ghigliottina, confusa tra il popolo che voleva la morte della regina. Sapeva bene che sarebbe stato meglio se ci fosse stata lei davanti al popolo, con le spade di Kyle e Germaine puntate contro. Piangeva, le lacrime le rigavano il volto. Le campane della chiesa suonarono tre rintocchi. Il segnale che l'ora della morte di Riliane era arrivata. Allen, guardando la sorella, sorrise.
Le campane che avevano benedetto la loro nascita segnavano la fine della vita dell'innocente. Ma, come aveva detto lui stesso, se tu sei malvagia, lo sono anch'io.
Anche se tutto il mondo fosse tuo nemico, io sarò con te, quindi sii te stessa e sorridi. Le parole di allen le erano tornate in mente. Sorridere. Una cosa che in quel momento Riliane non poteva fare.
Il terzo rintocco della campane si sparse nell'aria. Sulla piazza gremita di gente scese il silenzio. La lama della ghigliottina calò senza un rumore. La gente esultò per la morte di quello che credevano fosse la regina. Rilliane pianse.
Pianse per il dolore e il rimorso.
-Se mai potessimo rinascere, giochiamo ancora....  sospirò tra le lacrime la ragazza.