Guardava il ricciolo.
Con gli occhi
accarezzava la sua morbida linea,che con grazia stava lì,attorcigliata su sé
stessa.I capelli sembravano catturare i riflessi del sole,luccicando
dorati.
Sembrava quasi
una magia.Era divertente,perché anche se lo tiravi,allungandolo e rendendolo
liscio,appena mollavi la presa tornava come prima.Le spirali del ricciolo lo
ipnotizzavano...Sembrava uno di quei gelati che gli facevano venire il mal di
testa,perché anche se cercavi di seguire una linea,la perdevi e poi,in fondo,non
finiva mai,tornava da capo.
-...an...
Però quei gelati
erano tremendamente buoni...Chissà se il ricciolo aveva lo stesso odore di
fragola e vaniglia...
Se lo portò al
naso e ispirò l'aroma che emanava:no,non sapeva di fragola e
vaniglia...Assomigliava più a menta,per la verità,ma l'odore era disturbato da
un'altro,più penetrante e ferroso,che non riusciva a evitare,per quanto tenesse
vicino il ricciolo alle narici. Quell'odore sembrava essere dappertutto,intorno
a lui.
-...Ian...
Il ricciolo
catturò un altro raggio e stavolta sembrava una stella...Restò a fissarlo
incantato,per poi muoverlo leggermente con un dito: cambiando posizione,era un
altra parte del ricciolo a risplendere...Aveva un anellino d'oro che luccicava
allo stesso modo,che fossero dunque dello stesso
materiale?
-...Ian...
Alzò lo sguardo
dal ricciolo,infastidito.Sua madre lo chiamava sempre quando si
divertiva...Sembrava che lei per provare gioia dovesse disturbarlo!!Risalì la
bionda chioma,che mano mano che si allontanava dal ricciolo dorato diventata più
scura,rossa,fino a che non incontrò gli occhi celesti della sua genitrice:erano
spalancati e Ian si chiese se erano sempre stati così
grandi.
-...Ian,chiama
Dorothy...-bisbigliò.Anche le labbra erano rosse.Lo erano sempre,perché amava
mangiare le fragole e le fragole ti rendono le labbra rosse,glielo diceva
sempre!Ma lui non voleva le labbra rosse.Inoltre,adesso il rosso non era più
limitato alle labbra,ma colava sul mento in rivoli densi.
"Hai mangiato
troppe fragole,mamma..."riflettè.
-I-Ian,Doro...-il
resto si perse in un bisbiglio.Gli occhi,però,restavano fissi su di lui.Non
batteva neanche le palpebre,incredibile.
Perché doveva
chiamare Dorothy?E' vero,le scale erano tutte sporche di rosso,come anche la
loro base,ma se andava lui a chiamare Dorothy,lei avrebbe pensato che era colpa
sua e lo avrebbe punito...Lo puniva sempre.
Ma stavolta non
era stato lui,era stata la mamma a correre giù dalle scale(anche se gli aveva
sempre detto di non farlo),a inciampare e sporcare tutto di rosso.Chissà poi da
dove veniva...Forse era il succo di tutte le fragole che aveva mangiato che
adesso usciva...Però era di un colore più scuro...
"Concentrato di
fragole."risolse poi.Tornò a guardare il ricciolo:i capelli della mamma erano
tutti coperti di concentrato di fragole,ma quel ricciolo no,riluceva ancora
d'oro.
-...an ti
prego...Presto...-un bisbiglio indistinto.
Sì,doveva
sbrigarsi a togliere il ricciolo da lì,prima che si sporcasse.Cercò in
tasca:aveva con sé la sua forbice dalle punte arrotondate,per non farsi
male,l'aveva messa lì quando aveva sentito l'urlo della mamma,smettendo di
ritagliare dal suo libro di figure, ed era andato a vedere.Prese attentamente le
misure e tagliò il ricciolo,che gli cadde morbidamente in
mano.
Perfetto.
Adesso però la
luce del sole non lo faceva più brillare...
Si alzò in piedi
e si diresse verso la porta.
-...Ian...
Magari se lo
portava in cortile sotto il sole,avrebbe brillato di
nuovo.
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