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Autore: Project TA    03/01/2014    0 recensioni
Questa è una crossover tra The Beatles, Led Zeppelin, Pink Floyd e personaggi relativi, ambientata nel 2013, a Londra.
Un po' comico, un po' sentimentale, un po' nonsense, iniziate a leggere le avventure di questi ragazzi che hanno come passione la musica!
Genere: Comico, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Altri
Note: Cross-over, What if? | Avvertimenti: nessuno
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E se i componenti dei The Beatles, Led Zeppelin e Pink Floyd fossero nati ai giorni nostri, e andassero nella stessa scuola? 




Londra. 17 giugno.
La sveglia inizia a suonare, con quel rumore fastidioso e orrendo odiato dal bassista, che giace scomposto nel letto in seguito ad una nottata quasi insonne. Infastidito, si alza in piedi, prendendo la sveglia in mano e cercando la levetta per spegnerla. Un pensiero gli passò per la mente: la levetta era rotta e per spegnere la sveglia sarebbe stato costretto a cercare qualcosa per premere il piccolo pulsante che avrebbe fatto smettere al martelletto di agitarsi.
Quasi involontariamente, -chi lo sa- si diresse verso la porta dello sgabuzzino, e una volta aperta, lanciò l’aggeggio rumoroso lì dentro, chiudendo la porta e facendola sbattere rumorosamente.
-Paul?-  John si era appena svegliato e stava cercando di tenere gli occhi aperti.
-Che c’è?-
-Niente, niente.-
Il chitarrista si alzò e andrò nell’altra stanza, per svegliare gli altri due fannulloni che vivevano a scrocco con loro.
-Diamine, è tardi!- Un urlo di George seguito all’apertura di una porta e alla caduta di John per terra spezzarono il silenzio che si era appena affermato nella stanza. Non si accorse di aver steso il suo amico finché il batterista non uscì dalla stanza.
-Ehi George,- rise – credo che tu abbia colpito John.-
-Cos- si interruppe quando si girò per guardare l’amico a terra che cercava di rialzarsi. Paul guardava la scena stupito e in silenzio, ma quando Ringo scoppiò a ridere cedette e incominciò  anche lui.
-George, la delicatezza non è una tua qualità,vero?-
-Proprio no.-
Il batterista si buttò sul divano, accendendo la televisione e cercando  il telecomando nella pila confusa di vestiti ammucchiati sul pavimento, da dove spuntavano spesso i gatti di John. In quella casa non c’era mai un minimo di ordine, era diventata un’abitudine gettare tutto in posti a caso aumentando la quantità di polvere . Forse soltanto di sabato, quando mettevano tutto a posto per le prove, si poteva capire qualcosa.
Nella sua testolina passò come un fulmine l’idea che forse, ma proprio forse, era in ritardo.
Girandosi lentamente, scorse l’ora che indicava l’orologio. Le sette e mezzo. LE SETTE E MEZZA. Tra cinque minuti dovevano essere tutti a prendere il pullman.
-Ohnonononononononono, proprio no.-
Urlò, ma non con uno di quegli urli normali, che si fanno di solito quando si calpesta un lego, ma un urlo da donnicciola isterica che ha appena rotto un’unghia. Era seduto a terra, con in testa il suo inseparabile cappellino, a gridare, come al suo solito. Era un po’ infantile, tutto qui.
-Ringo, cosa diamine ti prende a quest-
-SONO LE SETTE E MEZZA E NESSUNO È PRONTO!-
Fu come se il tempo si fermasse, per qualche istante. Tutti si drizzarono in piedi a guardarlo.
George con un bicchiere di latte in mano; Paul mentre cercava la sua giacca; John mentre si infilava i calzini.
Dopo pochi secondi urlarono di nuovo tutti, e nei seguenti tre minuti la stanza si colorò di imprecazioni di ogni genere e di figure non definite che correvano a destra e sinistra per trovare quello che cercavano.
-Le scarpe, quelle sono mie Ringo.-
-No John, quello spazzolino non è tuo!-
-Dove sono i miei occhiali?!?-
-Andiamo Paul non ne hai bisogn-
Iniziarono a volare cuscini in aria, e poi libri, zaini, vestiti, cappelli, e chi più ne ha più ne metta.
All’improvviso si zittirono tutti.
-Shh-
-Cos’è stato?-
-Sapevano tutti che era stato il campanello.
-Chi può essere a quest’ora?-
George andò ad aprire la porta, trovandosi davanti un John Paul felice e pimpante.
-Ehi ragazzi, avete perso il pullman, come noi d’altronde. Volete un passaggio o preferite scarpinare fino al Conservatorio?-
I quattro ragazzi si scambiarono un’occhiata, per poi dire in coro:
-Ma certo!-
Non l’avessero mai fatto.
Dopo una decina di minuti erano in sei e una batteria, tre chitarre e due bassi su una rossa Fiat decappottabile, con addosso un centinaio di ruote cambiate, migliaia di chilometri e almeno una trentina d’anni, mentre si dirigevano verso il RAM, Royalty Academy Of Music, il più prestigioso conservatorio di Londra.
Sembrava che prendessero ogni singola buca della strada. La macchina sobbalzava ogni due secondi e ciò provocava un leggero, leggerissimo fastidio a Paul, che stava per vomitare l’insipida colazione composta da un biscotto integrale e un bicchiere di latte.
-Non arriveremo vivi.- Replicò sputacchiando un po’ di veleno, come al suo solito, John.
-Zitto tu.- Replicò Jones a voce bassa continuando a guidare, cercando di non farsi schiacciare da George che ormai gli era addosso perché nei sedili posteriori c’era in atto una guerra tra i due chitarristi restanti.






...
Salve! Siamo Helpthesubmarine e MorningCoffee_, e abbiamo creato questo progetto!
Beh, forse chiamarlo progetto è un po' troppo, ehehehe.
Il primo capitolo è un po' corto, ma è solo un'introduzione, per farvi capire com'è la storia.
Spero che vi piaccia! Pubblicheremo il secondo capitolo molto presto. Un ringraziamento speciale a JdCChan e a Cane_Magico2 il ritorno!
Alla prossima!

 
  
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