Fanfic su attori > Jamie Campbell Bower
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Autore: Strange__    03/01/2014    3 recensioni
"E se il sole morisse?" Chiede Angie mentre Jamie le accarezza la testa. Le piace tanto sdraiarsi accanto a lui e farsi accarezzare i capelli.
"Il sole non può morire." Risponde.
Angie annuisce e continua a leggergli ad alta voce il libro che ha in mano. Jamie non capisce neanche una parola e odia i libri ma non glielo dice, perché mentre Angie legge è felice. E quando la vede felice, il sole potrebbe morire e a lui non interesserebbe affatto.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Asdfghjkl. 
Eccomi con l'ennesima stupidissima storia! Non ho la più pallida idea da dove mi sia uscita ma who cares?  
Mi è piaciuto tanto scriverla e spero che a voi piacerà leggerla. 
Ammetto di aver preso i nomi Will, Tessa, Simon e il cognome Bane dalle opere di Cassandra Clare e di aver preso l'identità di Louis Tomlinson degli One direction per la mia storia. Amatemi anche per questo.
La frase 'the sun hasn't died' è presa dalla canzone 'Radioactive' degli Imagine dragons (: 
Per chi mi ha conosciuta con questa fan fiction ho in corso una long su Jamie che è il continuo di una mini-long terminata e ho pubblicato una one-shot. Se vi piace questa potete passare anche su di loro che trovate sul mio profilo. Ho scritto anche storie sugli One direction, se ve gustano. *mmh, espanol* 
Fatemi sapere cosa ne pensate,
Angie xx



The sun hasn't died.
 
 
"Certo che sei proprio un coglione." Dice Will mentre ridacchia.
Jamie alza gli occhi al cielo. "Quando avrai finito, avvertimi." Borbotta.
"Dai, stavo scherzando! Come sei permaloso, mamma mia..."
Jamie alza di nuovo gli occhi al cielo. "Ripeto: quando avrai finito, avvertimi." Ma lo sguardo celeste di Will è stato catturato da altro.
"C'è Louis." Dice mentre si alza dalla sedia blu della mensa. "Vado a salutarlo, vieni con me?" Chiede.
Jamie alza le spalle mentre annuisce. Si alza in piedi e segue l'amico verso il ragazzo con i capelli castani che sta parlando con una ragazza, poco lontano da loro.
"Louis!" Dice Will a mo' di saluto mentre gli da una pacca sulla spalla. Jamie sorride e basta. Non è un tipo che parla molto, a dire la verità.
"Ehi, Will!" Ricambia Louis. "Ciao Jamie." Dice con un sorriso. A Jamie, Louis, non è mai piaciuto.
"Ragazzi, vi presento Angie." Jamie e Will spostano in contemporanea lo sguardo verso la ragazza accanto a Louis. Ha i capelli neri, lunghi e mossi. Gli occhi di una tonalità di marrone che Jamie giurerebbe di non aver mai visto. Ed è piccolina, tanto piccolina. Sarà alta un metro e cinquantacinque al massimo.
"Angie, loro sono Jamie e Will." Will le porge subito la mano che lei afferra. Jamie la guarda e vede che è un composto di timidezza e strafottenza. Assurdo, gli viene da pensare. "Piacere, Will Bane." Dice Will. "E lui è Jamie Campbell Bower." Jamie sorride appena. Giusto per essere cordiale.
"Angie Allen." Dice e basta. Non dice altro. Né piacere, né niente.
"Angie è nuova, si è trasferita qui da un paio di mesi al massimo." Spiega Louis con un sorriso.
Jamie continua a lanciarle qualche occhiata fugace. È strana. Porta i capelli con la riga in mezzo e legati da due ferretti ai lati. Indossa una larga maglia su dei pantaloni neri e delle vecchie converse ai piedi. È strana. È strana perché è vestita quasi completamente di nero e i capelli sono dello stesso colore eppure ha il viso luminoso, non è spento. Se Jamie si tingesse di nero assomiglierebbe ad un vampiro che non beve sangue da settimane, ma lei no.
"Bel colore di capelli." Dice Will mentre indica i propri capelli neri come la pece. Idiota, pensa Jamie.
Angie prende una lunga ciocca di capelli. "Sono tinti." Dice prima di lasciarla. "Ma grazie lo stesso." È educata. È strana, timida, strafottente ed educata.
"State insieme?" Chiede Will. A Jamie viene l'impulso di colpirlo con qualcosa di molto forte. Tipo un furgone.
Louis si lascia uscire una leggera risata. "Oh, no. Ci siamo conosciuti in biblioteca e siamo diventati amici."
"Ci tengo a precisare che mi ha fatta cadere, in biblioteca." Dice Angie mentre un sorriso compare sul suo viso chiaro. Vuole bene a Louis, annota Jamie.
"E tu mi hai insultato."
"E ho fatto bene, direi." Dice mentre incrocia le braccia sul petto.
A Jamie viene l'impulso di colpire anche Louis.
"Cos'è, una cervellona come te, Louis?"  Chiede Will ridacchiando.
"Anche più di me." Afferma Louis mentre le lancia un sorriso.
Strana, educata, timida, strafottente, vuole bene a Louis Tomlinson ed è intelligente.
 
 
 
 
Jamie cammina per i corridoi con tranquillità. Non ha intenzione di rientrare in classe. Non ora, quantomeno. Cammina finché non comincia a sentire dei forti rumori. Tun, tun, tun. Continua a camminare e quando gira per il prossimo corridoio vede una ragazza lottare furiosamente con un armadietto mentre le sente dire le parolacce più assurde. Sul momento non la riconosce ma poi si sposta i lunghi capelli neri dietro alle spalle e Jamie non può non riconoscerla. "Se continui a picchiarlo in questo modo non credo si aprirà." Dice Jamie tranquillo mentre si poggia con una spalla sull'armadietto di fianco. Angie smette di tirare pugni e si gira furente verso di lui. "Tanto non si apre comunque." Borbotta prima di ricominciare a prenderlo a pugni. Jamie la prende per i polsi e la fa smettere. "Più che altro, così, ti aprirai le mani." Dice. Angie lo guarda negli occhi. Ora Jamie è sicuro di non aver visto mai quella tonalità di marrone.
"Dimmi la combinazione." Dice.
"Perché dovrei?"
"Vuoi aprirlo?" Angie annuisce. "Allora dimmi la combinazione."
"12 6 9."
Jamie si gira verso il lucchetto, scrive i numeri e da una botta contro l'apertura. L'armadietto si apre lasciando Angie senza parole. "Come cazzo hai fatto?" Borbotta con un'eleganza che lo fa sorridere.
"Due anni fa era l'armadietto di Will." Spiega Jamie con una scrollata di spalle. "Facci l'abitudine, questa scuola cade a pezzi."
"Bhe, grazie Jamie." Dice Angie mentre prende alcuni libri.
Jamie alza le spalle. "Ciao Angie." Si gira e continua la sua passeggiata per i corridoi.
Però poi la voce di Angie lo richiama. "Jamie?"
Si gira e la guarda mentre gli viene incontro. "Non ricordo dov'è la mia classe, puoi aiutarmi?"
Timida, strafottente, educata, strana, vuole bene a Louis Tomlinson, intelligente e completamente priva del benché minimo senso dell'orientamento.
 
 
 
 
"Ragazzi belli, che facciamo questo sabato?" Esordisce Simon mentre si siede accanto a Will. Jamie a malapena alza lo sguardo.
"Un cazzo, come sempre." Borbotta Will contrariato.
"Se ci imbucassimo a qualche festa?"
"Io passo." Dice Jamie con una scrollata di spalle.
"È tornata mia cugina Terry." Cerca di tentarlo.
"Un motivo in più per non venire. E poi, in ogni caso, devo studiare o rischio di essere rimandato."
Simon spalanca la bocca. "Ma non puoi dire così!"
"Lascialo perdere, si è preso una cotta." dice Will, Simon sgrana gli occhi.
Simon sgrana sempre gli occhi, anche per la minima sorpresa.
Jamie, invece, alza lo sguardo. "Io non mi sono preso nessuna cotta." Dice secco.
"E chi sarebbe la fortunata?" Chiede Simon con un sorriso malizioso stampato in viso.
"Stavo scherzando. Credo." Dice Will mentre alza le spalle e prende un pezzo di mela.
"Will, tu sai sbucciare le mele?" Una voce porta l'attenzione dei tre ragazzi altrove. Angie è davanti a loro con una mela in mano e guarda Will, ignorando sia Jamie che Simon.
"...sì?" Quella di Will suona più come una domanda che come un'affermazione.
"Me la sbucci? Io sono un caso perso." Dice mentre gli passa un coltello e una mela.
Simon è stupefatto, Jamie è infastidito. Perché non solo è stato ignorato ma anche lui sa sbucciare le mele.
"Ciao Angie." Dice. Non vuole essere ignorato, proprio non vuole.
Angie si gira verso di lui. "Oh, ciao Jamie. Tutto bene?" Will ha smesso di sbucciare la mela e Simon lo guarda con gli occhi spalancati per la sorpresa. Jamie non saluta mai per primo.
"Tutto bene." Biascica prima di riabbassare lo sguardo.
"E tu secchiona? Tutto bene?" Chiede invece Will.
Angie sbuffa. Jamie sorride sotto i baffi. È carina quando sbuffa. "Andrebbe meglio se la smetteste di chiamarmi secchiona."
"Sabato ci imbuchiamo a qualche festa, sei dei nostri? Può venire anche Louis."
Angie scuote la testa. "Venerdì ho da fare." Dice mentre alza le spalle. Jamie rialza lo sguardo.
"Uuh, e cosa?" Chiede l'amico, sfacciato come sempre.
"Maratona dei film del signore degli anelli, ogni tanto il mio lato nerd prende il sopravvento." Angie sorride imbarazzata.
E Jamie che pensava chi sa cosa dovesse fare.
"Possiamo fare anche sabato." Propone Will cercando il consenso degli amici.
"Mhh... Va bene, ci sto. Posso portare un'amica?"
"Anche due."
Timida, strafottente, strana, educata, vuole bene a Louis Tomlinson, intelligente, priva del benché minimo senso dell'orientamento, incapace di sbucciare le mele e nerd.
 
 
 
 
"Spiegatemi perché sono qui." Dice Jamie ai suoi amici. Amici che, al momento, ha solo voglia di uccidere.
"Perché hai diciassette anni, sei un bel biondo avvenente alto un metro e ottanta e con gli occhi azzurri." Spiega Simon.
Jamie aggrotta le sopracciglia confuso. Simon alza gli occhi al cielo. "Io sono il nerd con gli occhiali, i capelli ricci e gli occhi verdi, Will è lo stronzo con gli occhi celesti e i capelli neri e tu sei il cattivo ragazzo con i capelli lunghi e le spalle larghe. È il mix perfetto per conquistare le ragazze."
"Cos'è, gli stai spiegando la teoria del trio perfetto?" Jamie e Simon si girano verso Angie che è appena arrivata.
Simon annuisce distogliendo lo sguardo da lei, Jamie capisce perché. È più bella del solito. "Jamie è ottuso."
"Lo trovo ridicolo. Tu non sei un nerd, Will non è uno stronzo e io non sono un cattivo ragazzo."
"Sì, ma questo le ragazze non lo sanno." Si intromette Angie con un'alzata di spalle. Simon annuisce mentre la indica. "Tu, ragazza mia, hai cervello."
Angie alza di nuovo le spalle. "Leggo tanti libri."
"La tua amica e Louis?" Chiede Simon.
Jamie si accende una sigaretta.
"Cercano un parcheggio. Mi fai fare un tiro?" Chiede Angie a Jamie.
Lui la guarda contrariato. "Non dovresti fumare."
"Neanche tu."
Jamie la ignora. "Non fumerai mai dal sottoscritto."
"Will?" Chiede Angie.
"È andato a farci imbucare alla festa. Oh, eccolo."
Will cammina con le mani in tasca verso i suoi amici.
"Ciao Angie, ci sei anche tu. Stai benissimo." Dice "Ragazzi, possiamo entrare. I tre quarti delle persone sono già ubriache."
"Quanto alcool c'è qui?"
"Più di quanto tu ne abbia visto nella tua intera vita." Ridacchia Will.
"Ma non potevo farmi gli affari miei e rimanere a casa?"
Jamie sta pensando la stessa cosa.
 
 
 
 
 
"Angie, va tutto bene?" Chiede Jamie quando la vede con la testa poggiata contro la scaffalatura della biblioteca.
Angie si riscuote dai suoi pensieri e si stacca dal mobile.
"Eh?" Chiede.
"Va tutto bene?" Chiede Jamie con un sopracciglio inarcato.
"Ho passato tutta la domenica a vomitare, ho sonno e sono imbottita di caffè. Una meraviglia." Borbotta. "Ma tu cosa ci fai in biblioteca?"
Jamie alza le spalle. "Volevo sapere com'è stare nel tuo abitat naturale."
"Mh, sei simpatico. Sto ridendo."
"Ok, stavo mentendo. Mi annoiavo e sapevo che eri qui. Cioè, tu sei sempre qui."
"Se sei qui per prendermi in giro, quella è la porta." Dice mentre si siede ad un tavolo e cominciare a sfogliare un libro.
Jamie si siede direttamente sul tavolo. "Qual è il tuoi libro preferito?"
"Scendi dal tavolo."
"Qual è il tuo libro preferito?" Chiede di nuovo.
"La saga di Shadowhunters, ora scendi dal tavolo. Se stai buono potrei leggertene un po'."
 
 
 
 
"Ragazzi, come ci organizziamo per il ballo di Natale?" Chiede Louis mentre si siede al tavolo della mensa.
"Io vado con Natasha, la russa del terzo." Dice Will. "Cioè, lo chiederò a lei."
Simon si gira verso l'amico. "Perché non vai con Tessa? Smettila di fare lo stronzo con lei."
Will alza le spalle. "Fatti i cazzi tuoi."
"In ogni caso, qualcuno deve portarci Angie." Dice Louis ignorandoli.
"E perché mai?" Chiede Jamie.
"Perché è nuova e non conosce nessuno, rischia di rimanere sola." Spiega.
"Portacela tu." Propone Will.
"Lo farei con immenso piacere, credimi, ma devo partire con i miei." Louis conclude il tutto con uno sbuffo.
"Perché non ci vai tu, Jamie?" Dice Simon. "Andate d'accordo, no?"
"A me, lei, non piace."
"Perché?" Chiede Will interessato.
"È una secchiona nerd che passa più tempo con i libri che con le persone. È un motivo abbastanza valido?"
"È un motivo validissimo." Questa volta non è stato Will a parlare, né Simon. Tantomeno Louis. Tutti si girano verso Angie che è proprio dietro di loro. "Non ho bisogno della carità di nessuno, tantomeno della vostra. Per quanto vi risulti incredibile qualcuno mi ha chiesto di andare al ballo insieme e io ho detto sì. E per la cronica, Jamie, neanche tu piaci a me." Sbotta furiosa. "Imparate a farvi i cazzi vostri." Gira le spalle e in un turbinio nero esce dalla mensa.
Gli sguardi adesso sono puntati verso Jamie.
"Ripeto: sei proprio un coglione." Dice Will.
 
 
 
 
"Secondo te è vero che Angie è stata invitata da qualcuno?" Chiede Jamie a Simon.
Simon annuisce. "È carina, è possibile. Se non l'avesse invitata nessuno, l'avrei fatto io." Dice.
Jamie è sorpreso. "Ti piace?"
Sbuffa. "È un'amica. E poi, sai, solo perché a te non interessa non significa che non possa interessare ad altri ragazzi." Spiega. "Ah, dimentico sempre che sei ottuso."
Jamie alza gli occhi al cielo. "Sei un defic-" ma le parole gli muoiono in gola perché Simon gli ha tirato una gomitata in mezzo alle costole e gli sta indicando  l'entrata. Angie sta entrando sotto braccio insieme a Collin, un ragazzo della loro scuola. Jamie lo ignora completamente. Angie indossa un lungo vestito nero che mette in risalto la sua piccola figura. Poi sposta il suo sguardo verso l'accompagnatore. È Collin Monroe, alto quanto bello. Capelli biondo cenere tenuti su in un ciuffo. Sorriso smagliante.
Appena li vede Angie sorride e li saluta con una mano, prima di andare sulla pista da ballo.
"Li hai visti?" Chiede Simon.
Jamie scuote la testa. "Chi?"
"Angie e Collin."
"Collin chi?"
Simon alza gli occhi al cielo. "Dobbiamo trovarci una ragazza."
"Will alla fine con chi è venuto?"
"Con Natasha. Quel ragazzo rimarrà per sempre un coglione. Povera Tessa che ci è capitata." Borbotta.
 Ma a Jamie non importa perché è proprio un coglione. E se ne rende conto in quell'esatto momento. Mentre Collin bacia Angie davanti ai suoi occhi. 
 
 
 
Sono passati quattro giorni dal ballo. Will ha un occhio nero. Tessa una mano dolorante. Natasha la faccia da zoccola. Ma quella ce l'ha sempre. Louis ha sonno. Angie ha un sorriso smagliante. Jamie ha sempre più voglia di tirare furgoni addosso alle persone. Simon si sente solo.
"Allora, ragazzi. Raccontatemi cos'è successo al ballo." Dice Louis.
"Tessa ha picchiato Will, poi si sono baciati. Angie e Collin sono andati al ballo insieme e si sono baciati anche loro. Io e Jamie ci siamo annoiati, però non ci siamo baciati, tranquillo." Dice Simon mentre gira un cucchiaino nel suo budino.
"Tu e Collin vi siete baciati?"
Angie alza le spalle. "Evidentemente non sono così nerd e piaccio a qualcuno." Jamie riceve bene la frecciatina. Scende il silenzio sul tavolo.
"State ufficialmente insieme?" Chiede alla fine Tessa con un sorriso.
"No. A dire la verità no." Risponde mentre alza le spalle.
"Collin è un coglione." Borbotta Jamie.
"Tu ne sai qualcosa di coglioni, no?" Sputa tra i denti.
Jamie alza il viso e punta lo sguardo verso di lei.  "Certo, io li riconosco subito, appena li vedo. A differenza tua."
Angie si alza in piedi con lo sguardo infuriato "La prossima volta che vuoi invitarmi al ballo, invitami e basta, invece di fare lo stronzo."
Jamie spalanca la bocca. "Tu, tu non hai capito proprio niente! Un cazzo!"
Però mezz'ora dopo la prende per una spalla e la bacia. La bacia perché è un coglione e per un pelo non se la lasciava sfuggire. Se Will fosse stato lì glielo avrebbe detto: sei proprio un coglione.
 
 
 
 
"E se il sole morisse?" Chiede Angie mentre Jamie le accarezza la testa. Le piace tanto sdraiarsi accanto a lui e farsi accarezzare i capelli.
"Il sole non può morire." Risponde.
Angie annuisce e continua a leggergli ad alta voce il libro che ha in mano. Jamie non capisce neanche una parola e odia i libri ma non glielo dice, perché mentre Angie legge è felice. E quando la vede felice, il sole potrebbe morire e a lui non interesserebbe affatto.
 
 
 
 
Da quando Angie gli ha confessato che dopo aver lasciato il suo ultimo ragazzo sua madre le ha confessato che l'avrebbe vista meglio con un ragazzo con i pantaloni calati, li porta più in basso. Finalmente riesce a capire i suoi libri e ad apprezzarli. Adesso capisce anche perché mentre li legge è felice. E, ora, mentre la guarda piangere vorrebbe solo vederla felice di nuovo.
 
 
 
 
Sono due mesi che Jamie non vede Angie. Però sa che tiene ancora il piercing al naso che si sono fatti insieme, che non si è tagliata i capelli e che continua a tingerseli di nero. Lo sa perché Will, tramite Tessa, continua a passargli informazioni. Ma ne ha la certezza quando la vede sulla staccionata accanto a Tessa. Ormai è settembre e la scuola sta per ricominciare. Grazie ad Angie è passato senza debiti ma non si sente pronto per tornarci. Jamie lo ammette a sé stesso: sta cercando di pensare alla scuola per non pensare a lei.
"Ciao ragazzi." Saluta, tutti si girano e lo salutano. Anche Angie si gira e lo guarda, però non lo saluta. Lei è diversa, lui se n'era accorto subito, ha quell'aria sognante, però gli occhi sono attenti. Era piena di quel 'non so che' e lui ne è sempre stato affascinato, anche se non voleva ammetterlo. Perché Angie poteva essere timida, strafottente, strana, educata, poteva volere bene a Louis Tomlinson, essere intelligente, priva del benché minimo senso dell'orientamento, poteva non saper sbucciare le mele ed essere nerd. Però lui ne era innamorato. E ha cominciato ad apprezzare Louis con il suo orrendo gusto nel vestire e la sua voce irritante. Ha imparato ad apprezzare i libri e le biblioteche. 
E sono due mesi che non la bacia e gli fa male qualcosa, al centro del petto. Si siede accanto a lei e vede Tessa allontanarsi dall'amica perché forse ha capito che hanno bisogno di stare soli.
"Sei ancora più bello di quando ti ho visto l'ultima volta." Ridacchia Angie mentre si passa una mano sulla fronte. Jamie non sa cosa dire. "E sai, a me non importa niente della tua bellezza." Continua. A Jamie manca il fiato. Lo sta lasciando? "Io mi sono innamorata delle pellicine che ti mordi quando sei nervoso e per le piccole vene che si vedono sulle tempie quando sei arrabbiato, per tutti i sorrisi che mi hai regalato quando di sorridere non ne avevo proprio voglia o per quando mi guardi con la coda dell’occhio,e aspetti che sia io a salutarti. Anche quando non stiamo insieme, io ti amo. Mi dispiace per essere sparita. Mi dispiace davvero tanto." 
"Sei perdonata." Esclama subito. "Ma non farlo, non farlo mai più." E' sempre stata lei quella brava con le parole.
"Te lo prometto, mai più." Annuisce Angie.
Entrambi girano il viso oltre la staccionata, perché, in teoria, erano lì per vedere l'alba. Anche se al momento, di vedere l'alba, non interessava a nessuno. Jamie poi guarda le loro mani, sono vicine, ma non abbastanza  da toccarsi. Così la sposta e la mette sopra quella di Angie. È stanco di averla vicino e non poterla toccare. Angie sorride mentre il sole comincia a spuntare.
"Vedi? Non è morto neanche oggi. Il sole non è morto." Dice Jamie.
Angie sorride ancora e poggia la testa sulla spalla di Jamie. "Il sole non è morto."
Ma Jamie pensa che il sole potrebbe morire in quell'istante e lui non se ne accorgerebbe neanche.

 
   
 
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