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Autore: Barlume Crepuscolare    25/05/2008    3 recensioni
Da un pò di tempo a questa parte la nostra equipe è tornata a cercare altri reperti sull'Organizzazione. E grazie alle solite mazzette e ad altre buone raccomandazioni, siamo risuciti a mettere le mani sugli scritti di uno dei memberi più discussi del gruppo: Zexion, un Nessuno di una felicità e di un'altezza intellettuale immense. Siamo quindi orgogliosi di mostrarvi tutti i suoi particolari E-Momenti, scritti direttamente da lui. Non vi sentite molto più tristi?
Genere: Parodia, Demenziale, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Organizzazione XIII
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Il Diario di Zexion 1: Diventare Socievole!


Triste Diario,


Oggi è stata una giornata molto triste. Ed è molto strano, perché in genere le mie giornate sono molto tristi, o tristissime. O, al massimo, abominevoli. Mi verrebbe voglia di tagliarmi le vene, ma siccome leggo su DeviantArt che tutti credono che io lo farò prima o poi, in quanto Emo, ho deciso di non farlo: così li renderò molto tristi: che bello! Cioè, che peccato! Ma è inutile piangere sul Salemarino versato dalla torre di Crepuscopoli: ora ti racconterò ogni cosa da principio... che pena....


Dunque, stavo camminando a fatica lungo il Belvedere sul Crepuscolo (ci vado spesso), perché c'era troppa luce e non ero abituato, quando incontro Axel. Io non so il motivo, triste Diario, ma ogni volta che vedo quell'individuo mi sento soffocare: sarà una coincidenza, o forse i miasmi del laboratorio di un certo pazzo che conosco... Comunque sia, eravamo a un metro di distanza quando lui mi vide e sputò per terra, mancandomi per poco. Io ero un pò arrabbiato della cosa, e glielo dissi senza mezzi termini:

- Embhè?! Che cos'è 'sta cosa?!-. E lui mi rispose, molto tranquillo:

- Oh, niente, Zexion, ho solo visto un nano Emo sulla mia strada... eh eh eh eh!-. Io mi guardai attorno sconcertato e gli chiesi:

- Un nano Emo?! Dov'è?!-. Mi guardò disgustato per qualche secondo e disse:

- Uhmm....ehm....certo. Ci vediamo, eh....-. E sparì in un corridoio oscuro.


Non posso negare che questo incontro mi colpì profondamente. Sia perché, come già detto, ogni volta che vedevo quel signor Nessuno mi sentivo male: ma questa volta sentivo che aveva anche detto qualcosa di offensivo....Ma cosa?! Dovevo rifletterci su molto bene... Alla meno peggio, avrei creato un piano allo scopo. In attesa, me ne tornai per i fatti miei nei Sotterranei, per scambiare come sempre due parole col mio compagno (obbligato) di tristezza: Lexaeus. Mi immersi nell'oscurità perenne di quei luoghi e mi avvicinai al muro. Infatti, triste Diario, noi dell'Organizzazione XIII non usiamo mica porte nei nostri locali: ci serviamo solo corridoi oscuri per spostarci, quindi loro sono inutili. E inoltre questi corridoi sono così pratici: io ho messo nel mio anche qualche quadro, tanto per intristire l'ambiente ancora di più. Comunque sia, entrai nella nostra solita Base Operativa Oscura (che io, Vexen e Lexaeus chiamiamo familiarmente BOO), senonché, camminando un pochino, urtai il piede contro un vaso (ma Marluxia, accidenti, perché tutti questi vasi?!). Saltellando dal dolore, urlai al mio grosso compare:

- Ma accidenti, numero cinque, ma perché non aprite mai la .... ohi.....luce,qua!... Ohi ohi!... E non è la prima volta che succede....mrrrgh....!-. Il mio compagno mi rispose secco:

- Numero sei, se ti ricordassi ogni mese di pagare la bolletta della luce, non saremmo in questa situazione-. Che antipatia. Le...ehm, volevo dire, gli risposi a tono:

- Anche tu potresti sborsare qualche sfera colorata, ogni tanto...-. Poi fece una faccia molto strana e mi gridò (cosa strana per lui):

- Oddio, Zexion, c'è una cimice dagli strani capelli qui!-. E io, sconcertato:

- Oh mamma mia che non esiste, dove, dove?!-.

- Sigh... lascia stare...-. Lasciando stare questi oscuri interventi (e non per la mancanza della luce), gli spiegai in breve ciò che mi era successo con Axel e come tale evento mi avesse fatto intristire molto, più di quanto non lo fossi già. Lexaeus sospirò forte e mi rispose pacatamente:

- Mi chiedevo quando lo avresti capito: in questo gruppo di Nessuno tu sei solo un piccolo membro, in tutti i sensi. Anche se sei tra i fondatori, nessuno ti rispetta e preferiscono dei sozzi traditori come l'Axel che hai detto. Non ti sei mai chiesto-. Devi sapere, triste Diario, che il numero cinque non è chiamato l'Eroe del Silenzio a caso: ha infatti un grande difetto di pronuncia, che lo rende incapace di pronunciare dei discorsi molto lunghi. E' un vero problema durante le riunioni, ma noi cerchiamo di farlo parlare il meno possibile, in modo che non si senta menomato da questo handicap. Del resto, saremmo persone di buon cuore, ad avercelo. Anche se il discorso fu troncato sul più bello, capii benissimo cosa intendeva dire:

- Per i My Chemical Romace! Non è giusto! Io sono un cupo orditore di piani! Non l'ultima e piccola ruota del carro...!-.

- E piccolo come un fagiolino-, aggiunse il mio compagno.

- Oh, taci! Ma se è così, allora tutti staranno sospettando di me! I miei piani non varranno più a nulla, se pensano queste cose di me! Oh, cosa darei per imparare a essere alla mano e socievole. Allora si che non desterei sospetti! Ma come fare?!-. Il Nessuno al mio fianco sembro ridacchiare (cosa molto strana, davvero) e disse con una certa aria di superiorità (unità alla statura più alta della mia):

- Sapevo che avresti detto così. Ho deciso di chiedere a un nostro compagno di insegnarti come ci si comporta normalmente in società. Chissà, magari imparerai che quando si sta cogli altri si deve essere più naturali. Tuttavia-. Io ero fuori di me, e non glielo nascosi per niente:

- Ma sei pazzo?! Sarebbe anche una buona idea, ma chi hai interpellato per questo affare qua?! Larxene, forse?! Sai bene che l'unico suo rapporto sociale si basa sui suoi kunai!-. Lui rispose:

- Calmati, bassotto. Adesso lo conoscerai di persona e chiarirai ogni tuo dubbio. Avanti, amico mio, vieni pure!-.


Seguirono a questa affermazione, triste Diario, secondo di imbarazzato silenzio. Poi si sentì un forte collisione in una stanza vicina e una voce abbastanza irritata che disse:

- Beccassi il posto giusto alla prima botta... Magari!-. Poi, per carità eterea, il corridoio oscuro si materializzò proprio davanti a me, facendo uscire il tristemente noto Xigbar. Il numero due mi guardava in modo così felice che mi faceva piangere, addirittura. Mi disse ad alta voce:

- E allora, ciao, ragazzino! Il tipo taciturno vole che io ti insegni a comportati in modo civile con gli altri. Non temere: mi occuperò io di te!-. Sentì quindi l'irresistibile impulso di tagliarmi le vene. Ma non lo feci, anche perché così sarei stato un vero e proprio scEmo. Su qualcuno dovevo pur sfogare la sensazione di trappola che mi soffocava (come Axel):

- Lexaeus, quanto è vero....!-. Troppo tardi: approfittando del mio smarrimento, il mio compagno se l'era svicolata a tutta dritta grazie all'ennesimo corridoio oscuro. Ero solo, in balia di un vecchio pazzo. Che, almeno, sembrava sorpreso come me:

- Ma dov'è andato?! Forse ho bevuto troppo... Comunque sia, io e te ci vediamo domani, non temere. Puntuale, dopo mangiato, nella Sala delle Vacue.....uhm....Insomma, sai dove. Saluti, eh!-. Io cercai qualche via di fuga, qualche scappatoia:

- Aspetta un secondo... non si potrebbe...?-. Mi accorsi però che ormai era già sparito in un altro corridoio oscuro. Rodendomi ancora il fegato per non essermi fatto valere troppo, decisi di entrare nel mio e raggiungere la mia camera da letto. Mentre cominciavo a sparire, sentii però un altro grosso tonfo, è una voce nota dire:

- ...Ancora!-. Non nascosi un certo divertimento. Pensa, triste Diario, che assunsi una faccia perfettamente seria, tanto ero contento della cosa.


Tornato in camera da letto e spalmandomi addosso la solita razione serale di Emodium (le chiazze di tristezza condensata sulla mia pelle non mi danno mai tregua), riflettevo su ciò che avrei fatto: conoscendo il temperamento di Xigbar, non mi avrebbe dato tregua. Mi avrebbe seguito ovunque, mi sarebbe spuntato alle spalle, a destra, a sinistra, davanti... e anche sotto! Ero senza speranze e divenni ancora più triste. Cercai però di elaborare un piano: e decisi che sarei andato. Infatti credo proprio che andrò dal numero due... e lo ucciderò. Se non ci sarà lui, non dovrò andare alle SUE lezioni. Ma come sono malvagio! E triste, anche! Credo proprio che adesso andrò a dormire... Non vedo l'ora di svegliarmi domani e dare vita a un nuovo machiavellico piano: che emo-zione. Infelice notte, triste Diario. Domani ti dirò com'è andata...


Zexion

P.S: Ma non è che sono troppo triste o malvagio per avere un Diario?! Ma aspetta...anche Larxene ne scrive uno. Allora il problema è risolto...

  
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