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Autore: Allegrafelixfelicis    03/01/2014    1 recensioni
Ellie è una ragazza di 15 anni, quasi 16, che non vive in un posto fisso, ma si trasferisce molto spesso e vive con la sorella maggiore Clara. I suoi genitori sono morti. Pensa che la sua vita non sia come quelle delle altre ragazze della sua età.. per via degli spostamenti... ma ben presto capirà che non è una ragazza come le altre... che non potrà mai avere una vita normale..
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quella mattina Ellie si alzò come suo solito per andare a scuola alle sette. Un orario duro per alzarsi per una come Ellie, che andava sempre a letto solo finché gli occhi non gli si sarebbero addormentati sui suoi amatissimi libri fantasy. Lei amava quei libri perché avrebbe tanto voluto vivere un'avventura fantastica come i personaggi preferiti dei suoi libri; ma per ora doveva pensare solo alla scuola. In quella scuola non aveva ancora fatto amicizia essendosi trasferita per l'ennesima volta. Sulla via per andare a scuola si fermò come suo solito al bar, a prendere una pasta e un caffè. Finito di fare colazione continuò la sua strada per la scuola e come al solito arrivò per prima e si sedette nel suo banco: in prima fila davanti alla cattedra. Quel giorno notò una cosa stranissima, una ragazza si era seduta vicino a lei, cosa che nessuno faceva da quando era li, ma subito notò che doveva essere una nuova, come lei, perché non l'aveva mai vista. Aveva capelli corti e neri, trucco pesante, naturalmente la divisa della scuola, formata da una camicia bianca, cardigan nero e gonna a scacchi neri e rossi. Stranamente la divisa della scuola si abbinava benissimo al suo stile dark. In confronto lei sembrava così...sciatta, per così dire. Ellie aveva capelli castano chiaro lunghi e ondulati, quasi sempre senza trucco e nessuna personalizzazione nella divisa. Durante le prime ore di lezione, le due ragazze non si sfiorarono neanche. Al suono della campanella Ellie si stava dirigendo al suo "angolo della ricreazione", lo chiamava così lei, quando all'improvviso una mano le afferrò il braccio delicatamente. Prima guardò la mano con smalto nero e unghie molto curate. Appena si girò per vedere a chi apparteneva vide che era la ragazza nuova che si era seduta vicino a lei quella mattina.

< < Ciao > > disse lei con un sorriso a trentadue denti < < Scusa se prima non ti ho salutato ma avevo così tante cose per la testa che non mi ero neanche accorta di essere a scuola>> questa frase strappò un sorriso ad Ellie, cosa che succedeva spesso con i suoi libri.

< < Ciao > > ricambiò lei. < < Non ti preoccupare ci sono abituata > >

< < Dai fammi vedere un po’ la scuola, a proposito io mi chiamo Sara > >

< < Piacere io sono Ellison ma chiamami pure Ellie > > detto ciò le fece fare un giro della scuola, che conosceva da poco, ma ormai aveva imparato tutto di essa. Le mostrò le varie aule, i laboratori, dove erano i bagni e il cortile. Cosa strana ma vero, il cortile era la cosa più bella che c'era in quella scuola. Era molto curato.. La prima cosa che saltava agli occhi, era l'enorme prato verde, con varie tipologie di fiori. Ai bordi del prato c'erano tanti alberi e siepi con dei colori sgargianti. Ellie portò Sara al suo albero preferito. Era un albero molto alto, con una grandissima chioma in modo che sotto ci fosse molta ombra ed era situato un po’ lontano da dove di solito i ragazzi passavano la ricreazione. Solitamente i ragazzi della scuola passavano la ricreazione di fuori per potersi fumare una sigaretta, cosa che scoprirono che non piaceva a nessuna di loro, ed Ellie gli disse che per fortuna aveva trovato quel luogo a cui tutti stavano lontani, così poteva stare tranquilla. Continuando a parlare scoprirono di avere molte cose in comune. A tutte e due piaceva leggere fantasy, piaceva viaggiare, stare all'aria aperta.... Avrebbero continuato per ore a parlare ma purtroppo la ricreazione finì presto così tornando in classe finirono in fretta e furia la merenda che ancora non avevano consumato. Durante le altre ore erano troppo contente di avere trovato qualcuno con i propri gusti che furono distratte dalla lezione per tutto il tempo. Fortuna che ai professori di quella scuola non sembrava importare dei loro alunni, importava solo spiegare la lezione e chi aveva capito bene, e se non avevano capito erano fatti loro. Terminata la lezione si chiesero l'indirizzo e scoprirono di abitare vicine, così Ellie accompagnò Sara a casa e si misero d'accordo sull'orario in cui incontrarsi la mattina dopo. Ma nel ritorno a casa Ellie era troppo distratta per accorgersi della piccola figura che la seguiva.... Tornata a casa sentì un rumore di stoviglie proveniente dalla cucina; andò a controllare e vide sua sorella che era tornata dal lavoro e si era messa a fare qualche dolce. Questo era un buon segno perché quando Clara faceva dei dolci, voleva dire che era di buon umore e ci si poteva parlare tranquillamente. Non che non andassero d'accordo, anzi, andavano più che d'accordo: per Ellie era come la sua migliore amica, con cui poteva parlare di tutto. Allora Ellie si sedette a tavola, mangiò il suo bel piatto di spaghetti al ragù e finiti gli spaghetti afferrò una crostatina al cioccolato dalla teglia appoggiata a qualche centimetro da lei e iniziò a raccontare a Clara della nuova ragazza conosciuta a scuola. Clara era più che felice della notizia, perché Ellie era una persona a cui risultava difficile legarsi a qualcuno, essendo anche molto timida. Finito di parlare Ellie andò in camera sua a prendersi un libro e, visto che fuori era una bella giornata decise di andare a cercare un parchetto in cui sistemarsi. Fece il giro dell'isolato e lo trovò: un bel parco grande, con molto verde, alberi in abbondanza e anche qualche gioco qua e là per i bambini. Però si accorse che quello era l'orario giusto per far giocare i bambini all'aria aperta ma non vide nessuno e questo la incuriosì, e non poco. Comunque ne approfittò e si sedette sull'altalena per farsi cullare nel mentre della sua lettura. Grazie al dondolio dell’altalena e alla stanchezza che aveva accumulato si addormentò e si sveglio solo quando una piccola cosa la stava trascinando via dall'altalena tirandola per le gambe. Era buio quindi non riusciva bene a vederla, vide solo che era una cosa bassa e rugosa... quando all'improvviso si accesero i lampioni e la creatura spari con un piccolo suono, come un piccolo scoppio. Ellie non sapeva chi o cosa fosse ma sapeva che niente e nessuno poteva sparire così, nel nulla. Ellie non ci pensò un attimo e corse subito a casa anche perché era molto tardi e Clara sarebbe stata molto in pensiero. Arrivata a casa appena aprii la porta Clara le saltò addosso abbracciandola stretta, stretta.

< < Ero molto preoccupata!! Ma dove eri finita?? è successo qualcosa di strano?? > > Ellie era sul punto di dirgli della strana creatura che l'aveva svegliata afferrandola per le caviglie, Ma sentì una strana sensazione, che gli diceva, che, anche se diceva sempre tutto a sua sorella, quella cosa non avrebbe dovuta dirgliela.

< < Scusa ma mi ero addormentata, si vede che ero molto stanca>> per aver detto questo non si sentiva in colpa anche perché era la verità.

< < Okay > > replicò Clarissa < < Vieni a tavola, la doccia fattela dopo mangiato che è già pronto > >

< < Okay, vado a mettere via il libro > > Clarissa tornò in cucina senza neanche guardarla e solo quando fu in cucina, Ellie andò per prendere il libro dalla borsa ma notò che non c'era. Si preoccupò molto, perché quello era anche il suo libro preferito, ma sua sorella non avrebbe di certo permesso che uscisse ancora, poi a quell'ora... così si rassegnò e decise che sarebbe ritornata il giorno dopo al parco a vedere se era rimasto lì. Quella sera non lesse niente, anche perché aveva un sacco di cose a cui pensare e si addormentò più presto del solito. Visto che la sera prima era andata a letto presto la mattina si svegliò più riposata e con più energie, anche se non la smetteva di pensare a ciò che era accaduto il giorno prima... Si andò a fare una bella doccia calda, si asciugò e si vestì, tutto questo con molta calma. Pettinò i suoi bei capelli lunghi e scese in cucina. Quella mattina Ellie decise di cercarsi qualcosa da mangiare in casa. Trovò un bel pezzo di torta al cioccolato e della spremuta d'arancia. Una colazione perfetta! Finita la sua colazione si avviò con le cuffie nelle orecchie e la musica a tutto volume a casa di Sara. Arrivata a casa sua la trovò che la aspettava dal cancello, si tolse le cuffie e le ripose in tasca per poter parlare meglio con lei. Durante il tragitto parlarono di cose banali, come ragazzi, e altre cose del genere. Ad un certo punto Sara disse

< < Dimmi… quand'è il tuo compleanno? Così posso prepararmi bene sul regalo!>> Questa cosa la spiazzò anche perché era anche solo il secondo giorno che la conosceva!

< < Veramente.. sarebbe proprio questo sabato... > > disse lei un po’ intimidita dall'esuberanza dell'altra.

< < Oh cavoli mi toccherà andare a cercarlo subito!! > > disse lei

< < Non ti preoccupare > > replicò Ellie sorridente. Così durante il tragitto per andare a scuola Sara la riempi di domande sulle cose che le piacevano, tipo il colore preferito, animale preferito... Arrivate a scuola si sedettero ai loro banchi in prima fila. Suonata la campanella notarono che la prof non era ancora arrivata in classe ma poco dopo entrò una ragazza: avrà avuto sui 25 anni, era alta e aveva i capelli rossi, proprio una bella ragazza vestita con camicia bianca e un tubino nero, quelli che usano anche le segretarie.

< < Io sono Anna, La professoressa Swartz è malata per questo io sarò la sua sostituta per il periodo di convalescenza > > disse molto gentilmente. Dopo la presentazione, senza tante cerimonie, iniziò la lezione. Anna insegnava in un modo veramente interessante, coinvolgeva tutta la classe e non stava a parlare per ore facendo finta che i suoi alunni la ascoltassero. Era proprio brava e quelle ore passarono in fretta, così in fretta che quando suonò la campanella sembrava che la lezione fosse appena iniziata. Allora Ellie e Sara si avviarono con le loro merende nel cortile, sotto il loro albero. Iniziarono a spettegolare su cosa potesse avere la professoressa Swartz e si inventarono di tutto e di più. E come il giorno prima la ricreazione volò. Si avviarono in classe spiluccando la merenda che non avevano ancora finito. Le ore seguenti erano di economia, una noia mortale, ma loro stavano attente comunque. Finite le lezioni Ellie accompagnò Sara a casa sua come il giorno prima. Prima di ritornare a casa dopo aver salutato Ellie si diresse velocemente verso il parco in cui era stata il giorno prima, guardò dappertutto ma il suo libro non c'era da nessuna parte. Anche quel giorno il parco era vuoto quando all'improvviso rivide quella strana creatura del giorno prima. Gli stava venendo incontro ma dentro di se sentì che non era pericolosa. Visto che era giorno la vide più distintamente. Era bassa, con la carnagione chiara, non sembrava pericolosa, aveva orecchie a punta ed era vestita con un sacco di yuta tagliato a mo’ di vestito. Indossava una borsa in pelle dalla quale tirò fuori il suo libro e piano piano lo appoggiò per terra a i suoi piedi. Fatto ciò la creatura le sorrise, aveva i denti bianchi splendenti, e scomparve con lo stesso piccolo scoppio, del giorno prima. Raccolse il libro e iniziò a pensare come una matta. Non sapeva che succedeva e cos'era quella creatura…...Tornò a casa di corsa per non fare insospettire Clarissa. Sembrava nervosa quel giorno ma non ne voleva dire il motivo alla sorella, così quel giorno mangiò di fretta e corse in camera sua ad esaminare il libro. Sembrava intatto; lo aprì e cadde una piccola busta d'orata, la quale non c'era il giorno prima. Allora la esaminò. A prima vista le sembrò una lettera molto vecchia. Era chiusa con la ceralacca, cosa che non si usava più da secoli. Era indirizzata proprio a lei. Cercò qualcosa per aprire la busta e trovò un taglierino. La aprì e dentro conteneva una lettera con carta giallognola. C'era la data di un giorno lontanissimo nel tempo... C'era scritto:

< < Cara Ellie, tu non mi conosci e non credo avremo l'occasione di incontrarci ma voglio avvertirti per quello che ti aspetta. Il giorno del tuo sedicesimo compleanno la tua vita non sarà più come prima, cambierà il tuo modo di pensare, del mondo, e dei tuoi familiari, ma non dovrai abbandonarli, perché quello che hanno fatto e che faranno sarà stato, e sarà solo per il tuo bene.

 

 

 

  
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