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Autore: metaldolphin    04/01/2014    5 recensioni
Nami non riesce a dormire ed è curva a svolgere un lavoro di pazienza, ma non sta disegnando una delle sue cartine.
Genere: Angst, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nami, Roronoa Zoro | Coppie: Nami/Zoro
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Comunque insieme'
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-Ahia!
Nami osservò il sangue rosso vivo uscire lento dal forellino che l’ago, scivolandole dalle mani, le aveva fatto sul dito.
Portandoselo alla bocca lo succhiò, mentre una lacrima riusciva a sfuggire, nell’angolo dell’occhio destro; la asciugò distrattamente, ma non piangeva per quel dolore, davvero insignificante, che si era procurata in modo così banale.

Alla fioca luce della lampada ad olio, stava seduta, senza riuscire a dormire.

Sulla Sunny regnava il silenzio che si poteva apprezzare soltanto a quella tarda ora, quando l’equipaggio dormiva profondamente e lei cercava di approfittare di quel momento per rasserenarsi.

Sulle ginocchia scoperte giaceva l’haramaki di Zoro: dopo averlo smacchiato dal sangue, stava lavorando, pazientemente, a rammendarne il taglio che un nemico aveva inferto nel colpire lo Spadaccino.

Si accertò che non uscisse più sangue dalla minuscola ferita e riprese il lavoro, che consisteva nel ricostruire la trama di quell’indumento così caro al suo compagno, che lo definiva un accessorio proprio dei samurai.
Lei, invece, lo odiava: pensava che lo rendesse sgraziato ed antiquato; in più nascondeva i suoi addominali perfetti, dandole un’altra ottima ragione per non sopportarlo…. Ma Zoro ci teneva e lei voleva farglielo trovare a posto, quando sarebbe uscito dal coma.

Altra lacrima.

Erano passati due giorni e lui era ancora incosciente in quel lettino dell’infermeria, accanto alla sua sedia.

Nami sapeva che sarebbe tornato da lei, era già accaduto, quindi non doveva far altro che aspettare, per dargli il tempo di trovare la strada.
E, dato che non aveva un grande senso dell’orientamento, poteva anche metterci un po’, ma alla fine ce l’avrebbe fatta, la Navigatrice ci credeva.

Per questo lavorava così d’impegno per terminare quell’opera così minuziosa.

Poi, al suo risveglio, sarebbe toccato a Zoro ricucire il cuore di Nami, con tutto l’amore di cui sarebbe stato capace.
   
 
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