vischio.

Come il resto della Inazuma, Midorikawa e Hiroto si erano ritrovati a casa di Natsumi Raimon –anche se ora poteva essere chiamata Natsumi Endou–, per la cena di Natale. Era tutto perfetto, fino a qualche giorno prima. I due migliori amici avevano organizzato di andare a mangiare a un ristorante... eppure la rossa con quello sguardo omicida li aveva convinti ad andare a casa sua.
Era molto carina, la casa dei due novelli sposi: non troppo grande e semplice, insomma accogliente. Appena entrati si respirava una bella atmosfera, anche se i ragazzi già sapevano che si dovevano preparare al peggio, ovvero la cena della ventiquattrenne. La casa era addobbata per le feste Natalizie, in modo non troppo sfarzoso, ma carino. C'era un alberello non troppo grande, sì e no un metro e mezzo, ma decorato con molte cose, tra cui palline, angioletti, luci di tutti i colori, e poi piccole statuine di renne, Babbo Natale, elfi, ma dipinte. 
Hiroto e Midorikawa si trovarono a loro agio, fin quando entrambi non si avvicinarono al camino, per riscaldarsi un po', visto che qualche minuto prima erano usciti per fumare una sigaretta, senza cappotto visto che i loro erano con quelli degli altri ragazzi, uno sopra l'altro; dunque ora stavano congelando di freddo.
–Oh oh! Mi sa che vi dovete baciare, ora!– aveva esclamato Aki mentre rideva.
–Perché mai dovremmo farlo?– chiesero i due contemporaneamente, straniti.
–Per il semplice fatto che siete sotto a un vischio, e la tradizione dice che le due persone che sono sotto al vischio si devono baciare.– spiegò Tsunami, che anche lui rideva.
Il rosso e il verde guardarono prima il vischio, e poi si guardarono imbarazzati, non sapendo che fare... insomma, non si potevano per davvero baciare! Ma tutti chiedevano un bacio, e i due chiusero gli occhi, rossi come dei peperoni, e si avvicinavano lentamente, rigidissimi.
Sentirono un "clic", e le risate che si erano cessate continuarono a riprendere: aprirono gli occhi e videro Haruna e la sua macchina fotografica.
Avrebbero fatto tutti una brutta fine.



cena di Natale.

Non era stata la cosa migliore per tutti andare a cena a casa di Natsumi, poi il venticinque, a Natale. Tutta la Inazuma dovette ammettere che non era stata una grande genialata, ma quando la donna con i capelli rossi li aveva invitati a casa sua e di Mamoru, e tutti stavano per rispondere un no, dicendo che avevano già altri impegni, lei li aveva guardati minacciosi.
Heigorou abituato a mangiare di tutto –se era necessario mangiava pure i suoi vestiti– non disse niente, ma anzì, sembrava anche gradire, mentre tutti gli altri componenti stavano quasi per vomitare sul piatto. 
La cosa peggiore è che Natsumi andava in cucina, e rifilava a tutti ancora quel cibo disgustoso: sì, cibo, perché invece di sembrare mangiare sembrava cibo per cani. A dirla tutta forse neanche quest'ultimi avrebbero apprezzato la cucina della giovane moglie, e forse non si sarebbero fatti problemi a sputare tutti.
–Com'è, ragazzi? Questa volta mi sono superata, ha detto Mamoru!– la rossa fece un ampio sorriso, e tutti si ritrovarono a guardare male l'ex portiere.
–Certo che ti sei superata– fece un risolino Yuuya, portandosi come al suo solito le mani sulla bocca, quasi per nasconderlo –infatti è la cosa peggiore che hai cucinato fino ad ora!–
Da quel giorno Yuuya sperava di non incontrare più Natsumi, oppure si sarebbe ritrovato un grande livido nero nell'occhio come alla cena di natale.





NDA.
Salve salvino, ragazzi se siete arrivati qui è un miracolo xD. Sinceramente a me piace questa fic, sennò non l'avrei pubblicata. La trovo carina, ecco, e dopo varire riscritture ho pubblicato questa che mi sembrava la migliore :D
Buon Natale in ritardo!